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”Qualsiasi cosa vi dica, fatela”

Nozze di Cana

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di domenica 16 gennaio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione

”Qualsiasi cosa vi dica, fatela”

Eccoci giunti a domenica 16 gennaio 2022. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo II di San Giovanni, versetti 1-12. 

«Non hanno vino».

La Vergine Maria presenta a Gesù tutto ciò che a noi manca. La Vergine Maria si presenta molto attenta, molto sensibile. È un momento di grande convivialità, è una festa. La Vergine Maria è invitata a questa festa a Cana di Galilea, Lei va e va anche Gesù con i suoi discepoli. 

Hanno sbagliato i conti, hanno finito il vino prima del dovuto. Che festa è una festa senza un po’ di vino buono? Uno poteva dire: “Beh non hanno più vino, peggio per loro”.

Questo miracolo avviene solo per la richiesta della Vergine Maria, che non è neanche una richiesta, è la presentazione a Gesù di un dato, di un fatto, la Vergine Maria non chiede niente a Gesù, non dice: “Fai questo… fai quello… fai quell’altro”, dice un fatto:

«Non hanno vino».

Gesù risponde quello che risponde e la Vergine Maria poi dice:

«Qualsiasi cosa vi dica, fatela»

 Fate quello che vi dirà. Molto diversa la nostra preghiera da quella della Vergine Maria: “Gesù fammi… Gesù dammi… Gesù ho bisogno…”. Non è la presentazione di un fatto: “Gesù non ho più la salute” è diverso dal dire: “Gesù guariscimi… Gesù ridammi la salute… Gesù fammi questo… Gesù…”

“Gesù non ho più pace. Gesù sono tentato. Gesù faccio fatica” presento a Gesù un’evidenza, poi farò quello che mi dirà. 

Questo è il secondo punto:

«Qualsiasi cosa vi dica, fatela»

Qui sta tutta la fede della Vergine Maria. 

Noi invece… proprio qualsiasi cosa… non lo so… 

“Io faccio quello che rientra nei miei canoni, non qualsiasi cosa mi dirai farò, Gesù. Per esempio, mi devi spiegare che senso ha riempire sei anfore di pietra contenenti ciascuno da 80 a 120 litri, diciamo una media di 100 litri di acqua”. 

Avranno riempito probabilmente di più di 600 litri di acqua. Non hanno attaccato la canna al rubinetto, non è come adesso, che già se avessero usato una canna riempire 600 litri di acqua, provare per credere, non è una cosa proprio così facile.

“Scusa ma perché dovrei riempire 600 litri di acqua? Perché devo versare 600 litri di acqua? È tantissimo! Cosa ce ne facciamo di 600 litri di acqua? Adesso mi spieghi perché lo devo fare, mica berremo 600 litri di acqua, cosa siamo! Delle idrovore? Cos’è che siamo? Perché devo riempire tutta quell’acqua? Me lo devi spiegare. Io devo sapere perché tu mi chiedi di fare questo. Non hanno più vino, non è che non hanno più acqua e nessuno berrà mai 600 litri di acqua, tra l’altro alla fine del pranzo.”

«Qualsiasi cosa vi dica, fatela»

La cosa più assurda del mondo!

«Riempite d’acqua le anfore»

600 litri di acqua, che non c’entra niente! 

Certo, secondo i tuoi canoni, secondo i miei canoni, perché tu non sai che quell’acqua tra poco diventerà vino e quindi secondo te quella cosa è assolutamente inutile e anche dannosa ed è anche uno spreco. Se avessero fatto questi ragionamenti, se non avessero obbedito perfettamente alla Vergine Maria, non avremmo il miracolo delle nozze di Cana.

 Noi vogliamo sapere, noi vogliamo vedere, “tu mi devi spiegare, io devo capire”, e poi le nostre sicurezze, le nostre certezze, “Ma che senso ha fare questo?”. Ma farlo e basta non è più bello? Fallo! Ti fidi o non ti fidi? Ti fidi? E allora fallo! Cosa ti interessa stare lì pensare il perché, il per come, il per quando. Metti, metti quest’acqua nelle anfore, fino all’orlo, non fino a metà. Fino all’orlo. Ha detto di riempire di acqua le anfore e le riempiamo fino all’orlo. 

«Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto»

“Cos’è che gli porto, l’acqua?” Sì, vi ha detto di farlo? E fallo. Cosa ha detto la Vergine Maria?

«Qualsiasi cosa vi dica, fatela»

“Non ha senso, ma va bene, portiamo 600 litri di acqua” 

Questo mi guarderà e mi dirà: “Ma tu sei pazzo! Ma cosa me ne faccio di 600 litri di acqua?”

Gesù ti ha detto di farlo? Fallo! Mamma mia che fatica! 

E così, senza che nessuno si accorgesse di nulla, quando quest’acqua arriva al maestro di tavola, è vino. E che vino! È un vino miracolato, miracoloso. Quanto daremmo per assaggiare due dita di quel vino! Pensate se ci fosse un’ampolla contenente il vino di Cana, il primo miracolo di Gesù! 

Gesù ha moltiplicato il vino adesso e poi moltiplicherà il pane. Io non posso non pensare all’Eucarestia.

 Questa domenica dobbiamo proprio domandare al Signore, o meglio, alla Vergine Maria questa grazie grande di una fiducia, di un’obbedienza senza “se” e senza “ma”, senza calcoli, una grande fiducia, un grande affidarci, un grande lasciar fare al Signore. Perché il Signore interviene, ma interviene a modo Suo e secondo i Suoi modi e i Suoi tempi. Interviene nella vita di ciascuno di noi, però non dobbiamo mettere limiti e non dobbiamo andare incontro al Signore con idee precostituite, dicendo: “Tu devi fare così, tu devi fare cosà, lo devi fare in questo modo, secondo questi tempi e come ho voglia io, se no niente”. E allora niente! Perché chi dona, dona come vuole lui. E se ci fidiamo, poi facciamo anche umanamente una gran bella figura come lo sposo delle nozze di Cana. L’importante è stare con Gesù, godere di questa tranquillità interiore.

«Qualsiasi cosa vi dica, fatela»

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

VANGELO (Gv 2, 1-12)

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le anfore”; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto”. Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

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