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I santi segni. Romano Guardini, parte 27

S. Messa

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: «I santi segni. Romano Guardini, parte 27»
Giovedì 1 giugno 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mc 10, 46-52)

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 1° giugno 2023. Oggi festeggiamo San Giustino martire. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo decimo del Vangelo di San Marco, versetti 46-52.

Oggi è il primo giovedì del mese e quindi ricordiamo la pratica, bellissima e importante, dei Primi sei giovedì del mese chiesta da Gesù alla beata Alexandrina Maria da Costa. 

Andate sul sito veritatemincaritate.com, scendete fino alla scritta “Vuoi scaricare i libri e i PDF di p. Giorgio Maria Faré?”. Cliccate sul tasto “clicca qui” e verrete portati a una pagina con tutti i miei PDF, lì trovate il pdf che ho fatto un po’ di anni fa, quello verde con i Sacri Cuori, dove trovate tutte le indicazioni per vivere bene i Primi sei giovedì, i Primi nove venerdì e i Primi cinque sabati del mese.

Questo è anche il mese tutto dedicato al Sacratissimo Cuore di Gesù. In questo mese ci sarà anche la solennità del Corpus Domini. È un mese tutto centrato sul Sacratissimo cuore di Gesù e, come abbiamo imparato a vedere, anche sul Cuore Eucaristico di Gesù. Non sto qui a ripetere quanto ho già detto negli anni passati. Chi lo desidera, chi magari è nuovo, chi non ha mai sentito parlare del Cuore Eucaristico di Gesù può andare sul sito a cercare le meditazioni che ho tenuto e gli articoli che ho scritto sul Cuore Eucaristico di Gesù. 

Continuiamo la nostra meditazione sul libro di Romano Guardini: I Santi Segni.

Oggi affrontiamo il segno del “Santo Spazio”.

Lo spazio naturale ha delle direzioni: le tre che conosciamo. Esse indicano ch’è spazio ordinato, non caos. Ordine del contiguo, del sovrapposto, del sottoposto. Tale spazio fa sì che la nostra vita possa crescere e muoversi in pienezza di senso; che possiamo edificare case, dar loro forma, abitarle. Anche lo spazio soprannaturale, lo spazio santo, ha un ordine: che è radicato nel divino mistero.

La chiesa è orientata da Occidente a Oriente, verso il sorgere del sole. L’anelito alla luce solare la percorre e la vivifica. Essa ne ha da ricevere i primi e gli ultimi raggi. Cristo è infatti il sole del mondo sacro. La direzione della sua vita è l’ordine dello spazio santo, di ogni costruzione e di ogni figura che è ben indirizzata verso la vita eterna. 

Quando ha da essere letto il Vangelo, il messale viene portato a sinistra, vale a dire, verso Nord, giacché l’altare è vòlto a Oriente.

Ovviamente lui qui sta facendo riferimento alla messa in Vetus Ordo.

La santa Parola viene dal Sud e va verso il Nord. Questo non richiama soltanto il fatto storico che tale parola mosse dal Mediterraneo: il Sud è inoltre pienezza della luce, similitudine della chiarità soprannaturale. Il Nord è simbolo del freddo e della tenebra. È dalla luce che muove la Parola di Dio: da Dio che è la luce del mondo e risplende nelle tenebre e penetra l’oscurità qualora venga accolta.

Per chi partecipa alla messa in rito antico o per chi ne ha sentito parlare, vedete che ogni segno che viene posto e ogni gesto che viene compiuto ha un suo significato profondo. La parola di Dio, la prima lettura si annuncia a quello che si chiama il “cornu Epistolae quindi guardando l’altare a destra, il Vangelo si proclama a sinistra. C’è tutto un movimento e questo ha tutto un significato.

Una terza direzione è quella dall’alto al basso. Quando il sacerdote si appresta all’offerta, leva in alto la patena e il calice. Dio infatti è «lassù», «il Santo della sublimità». Il supplice volge verso l’alto lo sguardo e le mani; de profundis «alle sante altezze». E quando il vescovo benedice o il sacerdote consacra, essi abbassano le mani posandole sul capo del fedele inginocchiato, oppure sulle cose che loro stanno innanzi.

Ogni creatura, infatti, è «in basso», e la benedizione proviene dall’altissimo. È la terza direzione dello spazio santo. La direzione dell’anima: dell’anelito, della preghiera e dell’offerta. La direzione di Dio: della grazia, della pienezza, del Sacramento. Tali sono le direzioni dello spazio santo: 

Verso il sole sorgente che è Cristo. Qui si dirige lo sguardo del credente; di qui penetra nel nostro cuore il raggio della luce divina. È la grande orientazione dell’anima e la linea della discesa di Dio.

Quindi verso il sorgere del sole, è da lì che sorge, che viene Cristo.

Da Nord a Sud, da dove la tenebra si volge alla luce che irradia dalla parola divina. E questa viene dall’ardenza del cuore per illuminare e per riscaldare. E infine dal basso verso l’alto: è il movimento dell’anima nell’anelito, nella preghiera, nell’offerta, dalle profondità della propria miseria al trono dell’altissimo Iddio. A esso risponde il compimento, che si dispiega nella grazia, nella benedizione, nel Sacramento.

Magari qualcuno dice: “Sì, vabbè, ma tutto questo a me cosa serve?”.

Guardate, nella vita di fede, questo strumento dell’“a me cosa serve”, non è molto utile! Nella vita di tutti i giorni, nella vita ordinaria e nella vita di fede chiedersi “a cosa serve” è sempre abbastanza banale. Noi dobbiamo chiederci il senso (e non l’utilità) delle cose, dei segni. 

Queste parole di Romano Guardini hanno lo scopo di farci riflettere sullo spazio e danno un senso ai movimenti che si compiono e ci fanno pensare, per fare un esempio, al perché la chiesa è rivolta a Oriente (almeno dovrebbe essere rivolta a Oriente) e tutto quello che abbiamo detto fino adesso.

Almeno oggi, quando entriamo in chiesa, ragioniamo sullo spazio. Perché vedete, anche lo spazio può diventare, dovrebbe diventare, occasione di preghiera. Facciamone tesoro, diventiamo riflessivi e meditiamo.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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