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Beata Maria Vergine di Lourdes

Beata Maria Vergine di Lourdes

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 11 febbraio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione

Beata Maria Vergine di Lourdes

Eccoci giunti a venerdì 11 febbraio 2022. Oggi festeggiamo e ricordiamo Maria Santissima di Lourdes.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo VII, versetti 31-37. 

Oggi preghiamo in modo particolare la Vergine Maria perché ci ottenga la grazia che anche a noi Gesù possa dire:

«Effatà»

Che possa aprire i nostri cuori, le nostre menti, tutta la nostra vita. A che cosa? Allo Spirito Santo. Questo è il mese dedicato allo Spirito Santo, e allora chiediamogli proprio la grazia di essere aperti, di imparare a parlare, ad ascoltare. 

Il sordomuto era incapace di parlare, di ascoltare. 

Anche noi quante volte ci dimostriamo sordi e muti ma anche ciechi e paralitici, dobbiamo chiedere al Signore la grazia di aprirci. 

E come vi ho detto ieri, quest’oggi volevo guardare con voi questa bellissima apparizione della Vergine Maria a Lourdes. 

A Lourdes ci furono diciotto apparizioni e Lourdes e non può essere ridotta all’acqua miracolosa, alle piscine. Quando uno pensa a Lourdes o quando uno parla di Lourdes, immediatamente vengono in mente i miracoli, immediatamente vengono in mente le piscine, immediatamente viene in mente l’acqua miracolosa, ma Lourdes è molto di più di tutto questo. 

“La mattina dell’11 febbraio 1858 Maria Bernard Soubirous detta Bernadette andò con la sorella Antoinette e l’amica Jeanne a fare delle fascine nel bosco intorno al ruscello Gave, che costeggia l’abitato di Lourdes”. 

Attraversato il ruscello, mentre le due amiche erano corse avanti, lei si trova dinnanzi alla grotta, che sarà poi chiamata di “Massabielle”. 

“All’improvviso sentì un forte vento, senza notare alcun movimento di foglie e di rami”.

Poi il vento soffia nuovamente in maniera molto più violenta

“Ma tutto rimase immobile intorno eccetto che all’interno della grotta e…”

Ecco le parole di Bernadette:

“Alzai gli occhi e vidi un groviglio di rami e di fronde che ondeggiavano, agitati al di sopra dell’apertura più alta della grotta, mentre nulla invece si muoveva tutto intorno. Dietro quei rami, nell’apertura, vidi subito una giovane, bianca, non più alta di me, che mi salutò con un leggero inchino del capo. Nello stesso tempo Ella allontanò un po’ dal corpo le braccia tese, aprendo le mani come le statue della Madonna, dal suo braccio destro pendeva una corona del rosario.”

È arrivata la Vergine Maria, la prima cosa che lei vede, che Bernadette vede è il rosario, di cui abbiamo già parlato anche ieri.

Bernadette rimase impaurita, iniziò a recitare il rosario e questa giovane Donna sgranava anche Lei il rosario ma le labbra restavano chiuse, così dice Bernadette.

“Indossava un vestito bianco lungo fino ai piedi, di cui si scorgevano solo le punte, il vestito era chiuso molto in alto, attorno al collo, da una guaina da cui pendeva un cordone bianco. Un velo bianco che le copriva la testa scendeva lungo le spalle e le braccia fino all’orlo del vestito. Su ogni piede vidi una rosa gialla, la cintura del vestito era azzurra e ricadeva fin sotto le ginocchia, la corona del rosario era gialla, i grani bianchi, grossi e molto distanziati gli uni dagli altri. La giovane era viva e vera, giovanissima e avvolta di splendore. Quando ebbi finito il mio rosario mi salutò sorridendo, indietreggiò nella nicchia e disparve improvvisamente.” 

Chissà se quando noi pensiamo alla Vergine Maria di Lourdes abbiamo mai ricordato che sui suoi piedi c’erano due rose gialle. È bello quindi regalare alla Vergine Maria qualche volta qualche rosa gialla, perché avrà il suo senso, se così è apparsa. 

E poi vedremo questa corona del rosario tutta particolare.

Quando tornarono le amiche trovano Bernadette in ginocchio con il rosario e cominciano a prenderla in giro ma Bernadette durante la strada del ritorno racconta quanto aveva visto. Le due giovani fanciulle non sanno mantenere il segreto e alla sera tutto il paese già ne parlava e avvenivano le prime divisioni in merito alla questione. La mamma di Bernadette, trattò molto malamente le sue figlie. 

Domenica 14 febbraio

“Dopo varie istanze Bernadette e una ventina di ragazze si incamminano per tornare a Massabielle e questo fu il primo pellegrinaggio alla grotta di Lourdes”.

Lei si inginocchia e comincia recitare il rosario, alla fine della prima decina appare la Signora mentre le altre non vedono nulla. 

“A un certo punto si alzò e si avvicinò alla visione per gettarle addosso dell’acqua benedetta che si era portata appresso, al fine di cacciare il demonio, ma la Signora sorrise e restò ferma. Bernadette allora tornò a recitare il rosario e cadde in estesi divenendo pallida al punto che le amiche la credevano morta, sebbene la sua faccia fosse incredibilmente luminosa. Corsero subito per poterla portare via di peso dalla grotta, e fu trasportata a casa sua ancora in estasi.” 

Il clero comincia anche lui a sapere di questa cosa, il parroco era scettico e quindi vuole rimanere fuori da questa storia per evitare problemi con tutti gli anticlericali. 

“Bernadette di buon mattino andò alla grotta con due signore e riuscì questa volta a chiedere all’apparizione di rivelare il suo nome. Per la prima volta la Signora parlò, disse: «Ciò che ho da dire non è necessario metterlo per iscritto». Poi aggiunge: «Volete farmi il favore di venire qui per 15 giorni?» 

“Con il permesso dei miei genitori verrò”, rispose Bernadette.

“«Io non prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro»” 

Queste parole costituiscono da un lato la prima rivelazione del triste destino che aspettava la vita di Bernadette, una vita veramente crocifissa, e dall’altra la certezza di andare in Cielo.

“Nelle successive apparizioni la Signora rivela a Bernadette tre segreti e una preghiera, che mai la veggente volle rivelare ad alcuno.”

Ci sono tre segreti, ma nessuno li potrà mai sapere, perché Bernadette non li disse mai a nessuno.

“Il 24 febbraio la Signora diede quest’ordine alla veggente: “Penitenza, penitenza, penitenza”.

Vedete, le prime parole della Vergine Maria: penitenza. E noi chiediamoci che penitenza facciamo durante la nostra giornata e vi prego, non pensiamo solamente, unicamente, primariamente al cibo. Certo è importante anche il digiuno nel corpo, ma se non è unito a un’ascesi dell’anima… guardate anche i diavoli non mangiano mai, ma non per questo sono santi. 

Non dimentichiamoci che ci troviamo nella Francia positivista di metà ottocento, nella patria della rivoluzione anticristiana dell’incredulità, quindi capite che l’ordine pubblico era fondamentale. Le autorità cominciano a svegliarsi. 

Pensate:

“Bernadette si mantenne sempre povera, perché rifiutò sempre qualunque offerta di denaro”.

Iniziarono anche i primi miracoli.

La nona apparizione, giovedì 25 febbraio 1858

“La Signora disse: «Andate a bere alla fontana e a lavarvi»”

E non vedendo alcuna fontana andò a bere al Gave.

“«Ma mi disse che non era lì che dovevo andare, mi fece segno con il dito mostrandomi la fonte. Vi andai e vidi solo un po’ di acqua sporca, vi portai la mano ma non potei prenderne, raspai e l’acqua venne torbida, per tre volte l’ho dovuta buttare via, alla quarta potei berne». 

Sotto la grotta esisteva una sorgente la cui presenza non era segnata da nulla in precedenza. La Vergine le ordinò poi di mangiare l’erba della grotta, in seguito le chiederà anche di baciare la terra in penitenza per i peccatori, dinnanzi a tutti. Bernadette fu allora presa per matta e derisa.”

Vedete qui non c’è una penitenza di digiuno: mangiare l’erba e baciare la terra, tutti modi per umiliarsi, atti di umiltà. 

“27 febbraio 1858. Disse la Signora: «Andate a dire ai preti di far edificare qui una cappella»”. 

E qui è il parroco che le chiede di chiedere a questa Signora un miracolo di prova, come se la sorgente già non bastasse, e quindi di far fiorire un roseto in febbraio dinnanzi alla grotta.

La Vergine Maria chiederà successivamente di fare anche una processione, ovviamente il parroco non ne vuole sapere. 

Giovedì 25 marzo 1850.

“Era dal 4 marzo che la veggente non si recava alla grotta, ma la mattina della festa dell’Incarnazione del Verbo, una forza la spinse a Massabielle, questa volta dinanzi alla Signora si fa coraggio e le chiede con fermezza per ben tre volte, stando in piedi, di rivelare il suo nome: «Signora volete avere la bontà di dirmi chi siete?». 

Alla terza la Signora rispose: aprì le braccia, che fino ad allora aveva sempre tenute giunte, le abbassò, come riprodotto nell’immagine della Medaglia Miracolosa — avete tutti presente — lasciando scivolare verso la mano la sua corona del rosario di alabastro e di oro, e infine con gli occhi al Cielo disse: «Io sono l’Immacolata Concezione». E sparì sorridendo.”

Posso fare una domanda? Tanto nessuno mi può rispondere, qua non c’è nessuno e quindi risponderete voi nel vostro cuore. La mia domanda è questa: “Come mai la Vergine Maria non teneva nelle sue mani una corona del rosario di plastica? Come mai la Vergine Maria non aveva nelle sue mani una corona del rosario di legno?” Mi piacerebbe proprio avervi qui tutti davanti, farvi queste domande e sentire le vostre risposte. Nessuno di noi, sono sicurissimo, guardate, senza essere profeta sono sicurissimo, nessuno di noi ha una corona del rosario in alabastro e oro. A parte che forse non sappiamo neanche che cos’è alabastro, non abbiamo in mente come è fatto l’alabastro, forse non abbiamo neanche in mente il suo colore, vi consiglio di andareo a guardare com’è fatto l’alabastro. Ogni tanto mi fermo perché sono cose che sembrano talmente grosse… 

Una corona di alabastro e oro! Doveva essere per la Vergine Maria molto importante il Santo Rosario!. Visto che la vita che ha condotto è stata assolutamente povera, perché mai avere una corona di alabastro e di oro? Non è uno sfarzo, non è una cosa lussuosa, non è un’ostentazione. Perché non viene con una bella corona di plastica, sapete quei plasticoni che oggi vanno molto di moda, rosa, colori così.. vabbè, di nessun valore. Il bello di tutto questo è che non hanno nessun valore, nessun valore materiale. Voi provate a regalare alla vostra fidanzata un anello di fidanzamento in plastica, o in legno. Siccome noi spendiamo tanti soldi per tante cose — e queste tante cose sono tutte lecite — ma se uno deve spendere qualche soldo per qualcosa di bello che riguardi Dio… “Oh ma che spreco! Ma che spreco!”

E poi ci fu la 18ª ed ultima apparizione avvenuta il 16 luglio. A Lourdes, come a Fatima, l’apparizione si conclude con qualcosa che riguarda il Carmelo. A Lourdes l’ultima apparizione è il 16 luglio, il giorno della festa della Vergine del Carmelo. A Fatima il 13 ottobre 1917, ultimo giorno delle apparizioni, la Madonna è vestita come Vergine del Carmelo. 

La Vergine Maria chiede penitenza, chiede preghiera, chiede la costruzione di una Chiesa, di una cappella e dice: “Io sono l’Immacolata Concezione”. 

Ecco perché portare sempre la nostra bellissima Medaglia Miracolosa sul nostro petto, fuori dai nostri maglioni, dalle nostre magliette e dalle nostre camicie, per andare incontro al mondo con l’immagine della Vergine Maria sul nostro petto, la nostra bella Medaglia Miracolosa, la nostra preziosa Medaglia Miracolosa. Dovremmo un po’ tutti riconoscerci attraverso la nostra Medaglia Miracolosa. Anche se non ci conosciamo, ci dovessimo mai incontrare per strada, vedendo la Medaglia Miracolosa dovremmo capire: quell’uomo, quella donna, quel ragazzo è della Vergine Maria. E poi per la nostra corona del rosario. 

Sapete — no, non lo sapete, ve lo dico adesso io — sono andato una volta a Lourdes quando ero studente Carmelitano e mi ricordo che sono arrivato quando c’era la processione Aux Flambeaux, era venerdì sera, bellissima! Una cosa stupenda! Quando si varca quel recinto, cambia tutto. Fuori c’è un disastro, bancarelle… una roba terribile proprio, ma appena si entra in quel recinto… Infatti mi ricordo che nei giorni successivi quando andavo, correvo per arrivare il prima possibile al cancello e appena varcavo il cancello si sentiva una pace, una calma. E quando sono arrivato quella sera alla processione a me sembrava di essere in Cielo, veramente vedere tutte queste persone in processione con i ceri, poi era buio, era luglio se non ricordo male, bellissimo, un’esperienza bellissima. 

Non si riusciva a stare in albergo quando si era a Lourdes, mi ricordo che ci svegliavamo al mattino e dovevamo tutti scappare sempre dentro al recinto, poi lì c’era, non so se c’è ancora, una chiesa un po’ più piccola che stava, se non ricordo male, davanti alla grotta, un pochino distante, ma davanti alla grotta, e in questa chiesa c’era l’esposizione Eucaristica tutto il giorno. Mi ricordo che andavamo lì a rifugiarci. Giorni di cielo! 

E mi ricordo — vi faccio una confessione pubblica — che un pomeriggio, erano le due (un caldo!), un mio compagno mi disse: “Giorgio, io voglio andare a fare il bagno nella piscina”.

E io gli ho detto: “Io assolutamente no” .

“Va bè, ma mi accompagni?”

“Sì, sì ti accompagno, però sappi che io non lo faccio”. 

Perché non lo volevo fare? Non lo volevo fare perché avevo schifo, questa era la ragione, avevo schifo al pensiero di entrare in quell’acqua dove erano entrati tutti i malati dell’universo mondo e a me faceva schifo questa cosa, mi veniva la repulsione al pensiero. 

Quindi siamo andati, io sono arrivato lì con lui, eravamo in abito, un caldo da morire, una coda! Quando siamo arrivati ho visto questa cosa e ho detto: “Ma tu sei matto! Ma vieni qui a fare tutta questa coda, sotto questo sole da morire?” 

Mentre parlavamo abbiamo preso il posto nella coda, tanto ho detto: “Guarda sto qui un po’ con te a farti compagnia, anche se c’è da morire, ma vabbè, poi io vado” — volevo andare alla cappellina a pregare — “quando esci poi mi vieni a prendere”. 

Intanto, mentre stavamo parlando, saranno passati, non so, 20 secondi, 30 secondi da quando ci siamo messi in coda, arrivano di corsa le guardie. Dico di corsa perché ho sentito un trambusto strano, mi è sembrato che arrivassero di corsa. Arrivano le guardie, ci toccano e io mi giro, come per dire: “Cosa ho fatto di male?” e loro in francese ci dicono: “No no venite, venite, venite”. “Venite dove?”. 

Questo l’ho scoperto poco dopo. Insomma, in cinque secondi mi sono ritrovato seduto fuori dalle piscine. Ho detto: “Non è possibile!” 

Cos’era successo? Io non lo sapevo ma i Sacerdoti, i Religiosi, chi è in abito quindi, i Chierici hanno la precedenza nell’ingresso, quindi se si mettono in coda e loro li vedono, li prendono e li fanno entrare per primi, ma io non sapevo questa cosa! 

Tra il non sapere, tra il non capire, tra il seguire perché non sapevo che cos’era successo — perché in francese non capivo niente — pensavo di aver fatto qualcosa di male e quindi che mi stessero portando via. Li ho seguiti, e in tre secondi mi sono trovato seduto fuori dalle piscine, dentro nella struttura. 

Io ho guardato il mio compagno e ho detto: “Ma dove siamo?”

Mi fa: “Giorgio siamo arrivati, siamo pronti per fare il bagno nelle piscine”.

“No, no, non è possibile! Non è possibile!” 

Ero lì, seduto, dopo essere passato davanti a tutti, quindi tutti che mi avevano visto passare. Poverini! Erano tutte anime cento milioni di volte più sante di me. Quindi non ho detto neanche una parola perché mi guardavano, non potevo alzarmi e scappare via. Da dove poi? C’era una sola porta di ingresso e di uscita. Quindi ero passato davanti a tutti, ero seduto davanti a tutti gli altri malati che erano lì che aspettavano di fare il bagno.

“Mamma!” — ho detto — “non è possibile! Cosa mi è successo!” 

Mi sentivo morire, poi io non volevo, non volevo, e mi ricordo che a un certo punto è partito un canto in italiano, che era un canto che io cantavo da ragazzo in parrocchia, un canto dove appunto si diceva che bisognava abbandonarsi in Dio.

Ho detto: “Vabbè, ormai, Giorgio, è andata”.

Io ero veramente fuori di me, non sapevo neanche più dove ero, ero sconvolto. In altrettanti cinquanta secondi ci vengono a chiamare e ci portano dentro queste stanze. Io sono rimasto fermo immobile vestito con l’abito. Uno di loro, una di queste guardie mi fa segno di spogliarmi. Non è che potevo entrare nella piscina vestito. Voi non avete idea. Quindi mi spoglio ma non tutto. E la guardia rientra e mi dice: “No, non funziona così, deve spogliarsi tutto” 

“No” — ho detto — “non ci posso credere! Non ci posso credere che capiti a me questa cosa!”. 

A quel punto non potevo uscire in mutande, in slip, fuori, in mezzo alla gente. Allora mi spoglio e dico: “Ma io entrerò nudo così?”. Mi giro e vedo uno straccio, vi assicuro era uno straccio, era una pezza, un asciugamano, bagnato, già usato da non so quante centinaia di persone prima di me, e questo poverino avrà avuto veramente compassione, perché avrà detto: “Questo è fuori di testa! È andato!” È entrato e mi ha fatto segno come per dire: “Deve mettersi quello per coprirsi, non entra nudo”. Ho detto: “Gesù liberami da tutto questo”. 

Mi sono messo questo asciugamano, sono entrato e mi sono visto, mi sembra, quattro persone e la vasca. Io non so più neanche veramente dov’ero, ancora adesso che ci penso, mi vengono i brividi. Quindi mi fanno entrare, mi fanno andare al fondo della vasca e lì c’era un bicchierino, mi sembra bianco o giallo di plastica, dove ovviamente ci aveva bevuto dentro il mondo. Mi versano un po’ di acqua e me la fanno bere. Dico: “Vabbè, Giorgio è andata”. 

Mi fanno bere quest’acqua, mi fanno dire una preghiera, immergo i piedi dentro nella vasca. Ho detto: “Cosa?”. Ci saranno stati dieci gradi, cioè ho messo dentro i piedi e mi è venuto il cuore in gola! Dico: “No, no, no, basta, basta, va benissimo così!”.

Non ho fatto in tempo a dire “basta”. Ho messo dentro i piedi, un freddo! Un’acqua freddissima! Ho messo dentro i piedi, stavo per uscire, proprio tipo il gatto che si bagna le zampe e scappa via, ho messo dentro i piedi, stavo per saltar via, due di dietro mi hanno preso, mi hanno tirato indietro e mi hanno immerso fino al collo! Mamma! Pensavo di morire! Ho tirato un urlo! Pensavo di svenire! Ho detto: “No! Non è possibile!”. 

Voi immaginatevi lo sbalzo termico, fuori ci saranno stati 40°, mi hanno immerso in un bagno ghiacciato di 10°! Non vi dico, mi hanno tirato su che quasi non respiravo più.

Finalmente era finita, sono uscito! 

E quindi vi posso assicurare, non ero come il mio compagno tanto devoto, innamorato di questa cosa. Esco, alla velocità di un siluro mi rivesto… e sapete che ero asciutto? Ero asciutto! Perché quando sono uscito ero tutto bagnato e mi sono detto: “Come faccio a rimettermi i vestiti, bagnato? Giorgio, senti, hai fatto 30, facciamo 31.” 

Ebbene, io non ho bagnato i vestiti e quando sono uscito ero asciutto. E continuavo a toccarmi e a dire: “Ma guarda che io sono asciutto”

 “Anch’io, anch’io”. 

Pensate a fianco a me c’era un signore che aveva avuto un’operazione importante all’addome, aveva una ferita che andava dallo sterno fino a sotto l’ombelico, aveva un cerottone, doveva avere credo ancora i punti, presumo, ma comunque era una ferita grossa, e lui era lì con noi e ci diceva: “Vedete Padri, il mio cerotto è asciutto”. Anche lui era uscito asciutto, il cerotto era asciutto. Io l’ho visto con i miei occhi. 

È stata un’esperienza! Non avevo malattie fisiche da curare, ma il cuore sicuramente sì, è stata un’esperienza che non dimenticherò mai più. Sono uscito veramente quel pomeriggio che non sapevo più neanche dov’ero. Ero felicissimo, dopo che mi è passato lo spavento e la confusione di tutto quello che era successo nel giro di dieci minuti, però vi dico ero veramente felice, e qualcosa è accaduto, è stata veramente una bellissima esperienza.

Chi non è mai mandato a Lourdes ci vada perché vale veramente la pena e se andate accendete una candelina anche per me. 

Vi auguro oggi di trascorrere una bella, santa giornata, di unirvi tanto alla Vergine Maria, e di supplicarla, perché sapete che nei giorni a lei dedicati la Vergine Maria usa fare grandi grazie, allora chiediamole, dobbiamo essere generosi nel chiederle, chiediamole con abbondanza.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

VANGELO (Mc 7, 31-37)

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: “Effatà”, cioè: “Apriti!”. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!”.

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