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“Condotta per passare santamente la Quaresima”, del p. Avrillon. Parte 13

“Condotta per passare santamente la Quaresima” - p. Avrillon

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di domenica 13 marzo 2022 – II domenica di Quaresima

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione

“Condotta per passare santamente la Quaresima”, del p. Avrillon. Parte 13

Eccoci giunti alla seconda domenica di Quaresima (siamo già arrivati alla seconda domenica!), domenica 13 marzo 2022. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo IX di San Luca, versetti 28-36. 

Non dimentichiamoci questo dettaglio, assolutamente importante, del sonno (non posso soffermarmi, ma magari lo riprenderò dopo): questo Apostoli dormono…

Nei momenti più importanti della vita di Gesù, e quindi del loro imparare ad essere veri Cristiani, loro dormono. Dormono qui, dormono nel Getsemani, dormono…

Potremmo dire che esiste un demonio del sonno, questo sonno che rapisce dalle cose di Dio, questo sonno che rappresenta il trionfo della carne sullo spirito, questo sonno che esprime la mancanza di amore, la mancanza di entusiasmo, soprattutto di conoscenza, di comprensione di ciò che stanno vivendo, della vicinanza di Gesù.

Come si può dormire?

Un innamorato… un innamorato non riesce a dormire, ha il cuore che gli salta dal petto e nel petto, un innamorato ha voglia di fare, ha voglia di essere, un innamorato è un vulcano che esplode di idee, di proponimenti, di voglia di…

Questi, invece, dormono… dormono…

 “Quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui”

Eh sì, quando si svegliarono, e prima cosa hanno perso? Se fossero stati svegli, cosa avrebbero visto di più? 

Infatti poi dicono proprio una stupidaggine, no? Perché poi si dicono stupidaggini:

“È bello per noi essere qui”

 Ma cosa c’entra? Tu stai vedendo il Figlio di Dio trasfigurato, e la prima parola che ti viene è: «È bello per noi essere qui»? Ma cosa c’entra? Il centro non sei mica tu! Invece noi sempre in mezzo… 

«È bello per noi essere qui». Vabbè, e quindi? Ma ti rendi conto di quello che sta succedendo? No, perché dormivi. Chi dorme, chi porta dentro questa cosa qui del dormire nel momento sbagliato, nel modo sbagliato, al tempo sbagliato, nel luogo sbagliato, poi è come instupidito… è come instupidito…

«È bello per noi essere qui» Ma cosa c’entra? Poteva dire qualunque altra cosa. 

“Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa”

Infatti San Luca scrive:

“Egli non sapeva quello che diceva”

Sì, esatto, è un modo molto delicato per non dire altro, no? È un po’ fuori… Capite il senso, no? Stavano straparlando. 

«È bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per Te, una per Mosè, una per Elia». Ecco cosa vuol dire prendere la realtà soprannaturale e svilirla!

Grazie al Cielo, in tutti i sensi, poi arriva Dio Padre!

“Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra”

 Fine. Non c’entra niente quello che dite!

“All’entrare nella nube, ebbero paura”

 Ecco, forse cominciano a capire che le tende ed “È bello per noi…” non c’entrano niente.

“E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!»”

Ecco, cominciamo a ragionare.

Guardate, però, che a questa cosa del sonno bisogna stare molto attenti eh…

La trasfigurazione quando avviene? Durante la preghiera.

“Salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto”

La preghiera… Gesù prega.

Padre Avrillon adesso ci aiuterà a capire meglio.

II Domenica di Quaresima – Giorno di trasfigurazione 

“Applicarvi sul principio del giorno a vegliare con diligenza sopra le tre potenze dell’anima vostra, che sono memoria, intelletto e volontà, per renderle degne di esser trasformate in Dio nel cielo.”

Ecco, per ricordarci le nostre tre potenze dell’anima, ricordate questo: scrivete una sotto all’altra le parole “volontà”, “intelligenza” e “memoria” e leggete dall’alto le tre iniziali, viene fuori “VIM”. Ecco con “VIM” vi ricordate le tre potenze dell’anima: volontà, intelligenza e memoria.

“La vostra memoria si occupi, ora colla rimembranza dei vostri peccati per piangerli, ed ora delle divine misericordie per ringraziare il vostro buon Dio, che ve le ha compiute.”

Sì, sarebbe bello che noi ricordassimo le misericordie di Dio nelle nostre vite eh… perché magari ci spingerebbero ad una riconoscenza maggiore e a non pensare: “Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scordiamoci il passato…”

Dimenticare le misericordie di Dio, vuol dire perdere di vista la ragione per la quale dobbiamo avere una vita grata, non a parole, ma con i fatti.

“Il vostro spirito si proibisca tutti i pensieri mondani, per occuparsi della gloria di Gesù sul Tabor, e di quella che vi è promessa nel cielo e la vostra volontà si occupi a moltiplicare atti d’amore ed a piacere a Lui in tutte le cose.”

VIM… sappiamo queste tre potenze che cosa devono fare.

 

Meditazione sulla trasfigurazione, tratta dal Vangelo. 

“Considerate che la trasfigurazione di Gesù sopra il Tabor è il modello della gloriosa trasfigurazione della nostra anima in cielo, ove noi saremo trasformati, dice l’Apostolo, di chiarezza in chiarezza nella stessa immagine di Dio . 

Trasportatevi in spirito in questo felice soggiorno, scordatevi d’aver un corpo, e di esser sulla terra, dimenticate tutti gli oggetti sensibili che vi circondano, dimenticate tutte le creature per pensare con tutta l’applicazione, di cui siete capace, alla felicità che Dio prepara per tutta l’eternità a quei che l’amano.”

È interessante dedicare questo giorno per staccarci un po’…

“Dite a voi stesso: se adempisco le mio obbligazioni, se amo Dio con tutto il cuore, ed il mio prossimo come me stesso, io vedrò Dio, conoscerò Dio, sarò trasformato in Dio, sarò tutto in Lui, ed Egli sarà tutto in me; le tre potenze dell’anima avranno ciascuna la loro trasfigurazione. Vi sarà pienezza di Dio nella mia memoria, luce di Dio nel mio spirito, amor di Dio nella mia volontà. Sì, la vostra memoria sarà sempre piena di Dio, essa l’avrà sempre presente senza poterlo dimenticare e niente sarà capace di scancellare la grata rimembranza della sua bontà e dello sue misericordie.”

Capite? Il grato ricordo…

“Il vostro spirito sarà assorto in questo oceano di luce, sempre applicato a Dio senza pena e senza distrazione, senza disgusti, senza noia, senza cessar di conoscerlo tale qual’egli è, e di vederlo faccia a faccia. Voi vedrete Dio, vi vedrete in Dio tutte le creature, vedrete la grandezza di questo Essere supremo, lo splendore della sua maestà, lo viscere della sua misericordia, i misteri della sua giustizia, le cure della provvidenza, i tesori della sapienza e la tenerezza del suo amore; in una parola i segreti del suo cuore, e tutte le sue adorabili perfezioni. 

Il nostro cuore sarà trasformato dal puro amore, che è Dio medesimo; perderà felicemente tutto ciò che ha di rozzo e di terrestre; per mezzo di questo potente divino fuoco, egli sarà assorto e concentrato nel cuore stesso di Dio per non uscirne mai più.”

Sarebbe bello! Ma si può fare, si può fare.

“Ah! Se si ha un vero piacere di amare il più bello oggetto, il più perfetto, il più amabile, da esser sicuro di amarlo in eterno, e di essere da questo amato, di qual felicità godrà la nostra anima in questa felice trasfigurazione che vi è preparata, fate dunque ogni sforzo por rendervene degno. 

Mentre parlava ancora una nuvola li coprì e gli apostoli caddero a terra. Non vi lasciate troppo prendere dallo splendore di questa trasfigurazione, che voi non pensiate a lavorare efficacemente per la vostra spirituale trasfigurazione, ch’è l’unico mezzo por assicurarvi l’altra. Finché sarete in questo mondo, non dite come Pietro: Signore per noi è bene essere qui. Non vi si sta bene se non di passaggio, e in quanto che vi affaticherete a riformare tutte le potenze della vostra anima per renderla degna di possedere un Dio. Eccovi in che consiste questa trasfigurazione:”

Attenzione, adesso ci dice in che cosa consiste questa trasfigurazione!

“Estirpate dalla vostra memoria la rimembranza delle cose profane e viziose, delle vanità del secolo, dei piaceri sensuali, delle parole equivoche, e di tutto ciò che può macchiare la purezza di questo santuario, il quale dev’essere eternamente pieno di Dio. Imprimetevi ora la legge in caratteri indelebili colla rimembranza dei benefici”

Vedete a cosa serve fare memoria?

 “E ritenete con fedeltà tutte le verità che più v’hanno fatto impressione, e non le dimenticate.”

Ecco che cos’è la trasfigurazione per noi, è questa memoria, è questo estirpare dalla memoria tutto ciò che è ricordo di cose profane e mondane, e imprimere la Legge di Dio, attraverso la memoria di tutti i Suoi benefici.

“Applicate il vostro spirito alla cognizione di Dio, e di voi stesso non abbiate alcun piacere se per queste sode, ed edificanti verità, le quali vengono dalla prima verità che è Dio. Rompete nel vostro spirito tutti gl’idoli di falsità se volete che io sia il tempio della verità; cercate le grandi verità nelle meditazioni, e nelle frequenti orazioni, dove si trovano. Ritiratevi, come Gesù nella solitudine, ed in un monte. È necessaria la solitudine, e l’elevazione della mente per conoscere e gustare la verità. Ascoltate Mosè ed Elia, questi uomini divini ne sono stati ripieni, e l’hanno manifestata con sincerità e senz’adulazione. Ascoltate con maggior attenzione Gesù Cristo, egli ne è l’autore, il maestro ed il dottore.”

 Quanto è importante educare e spingere il nostro piacere solo nelle cose di Dio, rompere tutti legami con gli idoli di falsità, avere belle meditazioni sui grandi testi della tradizione, e la solitudine, saper stare in solitudine, ricercare la solitudine come Gesù, che sale sul monte.

“Procurate in tutte le cose la trasfigurazione della vostra volontà, cioè a dire del vostro cuore, colla nobile ambizione di voler fare che si rassomigli a quello del vostro adorabile Salvatore. Si va al cielo, dice S. Agostino, non per il movimento del corpo, ma per quello del cuore.”

Capite? È il movimento del cuore che ci porta al cielo, non il movimento del corpo.

“Egli non cammina soltanto, ma vola, Egli ha delle ali, ed è l’amore che gliele somministra. Siccome sale al cielo col suo amore, così se ne allontana per la sua freddezza, ed accidia.”

Vedete che l’accidia ritorna. Abbiamo fatto l’anno scorso degli approfondimenti interessanti con con il Professor Larchet sul tema dell’accidia, la freddezza, il cuore di ghiaccio, no?

“Proibitegli tutti gli affetti che non hanno Dio per oggetto, giacché se il cuore è intenerito da una mortale creatura, non è più capace d’esser commosso dai sentimenti verso Dio.”

Parole più sante e più vere di queste non potevano essere scritte. 

“Pensate a ciò che fa Gesù Cristo per rendere i suoi apostoli affezionati alla sola eterna felicità: si avvicina loro, li tocca, e parla loro. Questa vicinanza sì caritatevole, questo sacro toccamento, questo divino parlare li risveglia: non vedono più che solo Gesù, tutte le altre creature son lontane dagli occhi loro: domandategli questa grazia.”

 Vedete, è tutto un movimento tra solitudine, distacco, preghiera, memoria, riconoscimento dei propri peccati… Vedete, è tutto un movimento così…

Preghiera:

“Conducetemi, o Signore, nella solitudine, ella mi sarà deliziosa purché io sia con Voi. Fate che non vi perda mai di vista, che voi parliate al mio cuore, ed io parli al Vostro! Tutte le compagnie più aggradevoli delle creature saranno incapaci d’intenerirmi e di piacermi. Conducetemi, come i vostri apostoli, su questa mistica montagna, acciocché non m’attacchi mai alla terra, né ascolti discorsi profani, che m’impediscano d’innalzarmi a voi.”

Quanti discorsi stupidi! Mamma mia, quanti discorsi stupidi, che ascoltiamo, che facciamo, quante parole vane…

Quante volte apriamo la nostra bocca per dire sciocchezze, per dire vanità, proprio per un parlare inutile… per un parlare inutile… che poi stanca, che poi stanca tantissimo, questo parlare.

Spesse volte capita tra parenti, tra amici, di parlare, parlare… di che cosa? Di niente, del niente! Parlare del niente!

“Ohimè ! Posso dire con più ragione del reale Profeta: Io sono attaccato al fango della terra dove non v’è alcuna sostanza. Nondimeno l’anima mia è fatta per il cielo, e dovrebbe far consistere la sua felicità nell’innalzarsi fino a quel celeste soggiorno, in cui spera dimorare eternamente. 

Accostatevi a me, o Signore, come vi siete accostato agli Apostoli sorpresi dallo splendore della vostra gloria. Fate ch’io provi la vostra divina presenza nel più intimo dell’anima mia, e non ve ne allontanate mai più. Toccatemi, o mio Dio, per risvegliarmi dalla mia pigrizia, ed accendete nel mio cuore il fuoco del vostro amore di tal maniera, che sia incapace di esser intenerito dall’amore della creatura.”

Vedete questo tema dell’intenerimento… Mamma mia, che tema grande, che tema grande…

Credo che sia una delle tentazioni più terribili del demonio, l’intenerimento, essere inteneriti da ciò che non dovrebbe intenerirci.

Noi dovremmo essere inteneriti da una cosa sola: dalla Passione e Morte di nostro Signore Gesù Cristo, questo dovrebbe intenerirci!

Invece, noi siamo inteneriti da tutti questi ricatti affettivi, psicologici, da tutti questi doverismi di una falsa carità “pelosa”… Ci diamo dei doveri di carità che non esistono, perché quella non è carità! Ci diamo degli obblighi, che non hanno niente a che fare con la carità, sono semplicemente dei dettami, che derivano dalla nostra vita borghese. È da lì che vengono! Non c’entrano niente con la carità, la carità non c’entra niente con queste cose! Sono semplicemente regole borghesi.

 “Parlate all’anima mia, essa vi ascolta, e riterrà tutte le vostre parole. Apritemi gli occhi in modo, che vegga Voi solo. Finalmente aiutatemi a trasfigurare talmente l’anima mia e le sue tre potenze con una vera emenda de’ costumi, ch’io sia degno, al fine del viver mio, di questa eterna trasfigurazione alla quale aspiro”.

Benedicat vos omnipotens Deus,
Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. 

Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

VANGELO (Lc 9, 28-36)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

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