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Gesù vittima di espiazione per i nostri peccati

Gesù coronato di spine

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 29 aprile 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione

Gesù vittima di espiazione per i nostri peccati

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 29 aprile 2022.

Abbiamo ascoltato la Prima lettura della Santa Messa di oggi, tratta dalla I Lettera di San Giovanni Apostolo, capitolo 1 e parte del 2.

Quest’oggi, prima di iniziare la nostra meditazione, ci sono alcuni appuntamenti importanti da darvi.

Il primo appuntamento importante da segnalarvi è che oggi è il VII venerdì dei 15 venerdì del Sacro Cuore, quindi, oggi in particolare e poi per tutta la settimana, siamo chiamati a riparare i peccati di scandalo di lettura, poi leggerete voi cosa scrive Don Tomaselli su questo.

Poi, oggi inizia la Novena a San Michele Arcangelo, che festeggeremo a Maggio.

Quindi, se qualcuno di noi abita vicino al Santuario di San Michele Arcangelo, si faccia vivo, dica: «Padre, io vivo vicino», oppure qualcuno che va in pellegrinaggio dica: «Padre, io vado in pellegrinaggio», oppure qualcuno dica:«Ecco, io la mia Novena a San Michele Arcangelo la farò salendo per nove giorni qui al suo Monte, quindi, se magari, Padre, lei ha qualche intenzione particolare da presentare per cui pregare…», insomma fatevi vivi, fatevi presenti, se è così.

Poi, oggi inizia (importantissima anche questa) la Novena di impetrazione alla Vergine del Rosario di Pompei, scritta direttamente dal Beato Bartolo Longo.

Queste cose le troverete sul sito www.veritatemincaritate.com, le troverete sul Canale Telegram, verranno pubblicate, quindi, per favore, non scrivetemi: «Padre, mi può mandare la Novena a San Michele? Padre mi può mandare la Novena di impetrazione…?»

Trovate tutto, però dovete imparare anche a cercarle voi, cioè vengono allegate alle omelie, ma non su YouTube. Se voi siete abituati ad ascoltare le omelie, che vi manda la vostra amica o il vostro amico su Whatsapp, dato che le meditazioni sono dei vocali, è chiaro che lì non trovate gli allegati. Gli allegati di tutto quello che io vi dico (perché uno deve sapere dove cercare), dove li trovate? Li trovate sul Canale Telegram – Veritatem in Caritate, oppure li trovate sul sito Internet www.veritatemincaritate.com. Sul sito internet trovate sempre l’omelia o la meditazione, la sua registrazione pubblicata, il testo scritto, tutti gli approfondimenti del caso e tantissimo altro materiale, mentre sul Canale Telegram trovate la registrazione, il testo scritto, e, se ci sono, questi approfondimenti.

Questa Novena di impetrazione è lunga, ve lo dico già, è veramente molto densa come Novena, però è molto importante. C’è anche una breve storia della Novena di impetrazione alla Vergine del Rosario della Madonna di Pompei. Sarebbe opportuno mettere in casa l’immagine un po’ esposta bene, solennemente esposta (lo richiede la Novena, se è possibile, se no pazienza), e poi leggerete tutto quello che verrà allegato sul sito internet e sul Canale Telegram.

Bene, vi ho detto tutto.

Veniamo alla meditazione di oggi.

Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da Lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in Lui non c’è tenebra alcuna”.

Il messaggio, l’annuncio, passa per l’orecchio, va ascoltato.

Ciò che il Signore ci vuole dire, ce lo dice, e noi lo dobbiamo ascoltare; qualsiasi annuncio passa attraverso l’udito, è fondamentale!

Quindi, innanzitutto, noi dobbiamo ascoltare… e come si fa ad ascoltare? Per ascoltare bisogna essere nella Volontà di Dio, essere lontani dal peccato mortale, essere quindi in Grazia di Dio, e pregare, pregare, pregare, vivere nel silenzio, saper abitare il silenzio.

Voi provate a pensare… quando noi, in una giornata, custodiamo il nostro silenzio?

Noi siamo quelli che ci lamentiamo (io per primo) che abbiamo tante cose da fare, che dobbiamo correre di qui, di là, di su e di giù, che abbiamo tanti impegni, siamo quelli che ci lamentiamo che sono tante le cose da ascoltare, ma, quando poi arriva il momento in cui magari abbiamo un po’ di calma, un po’ di pausa, noi cosa facciamo? Invece di stare nel silenzio, noi ascoltiamo altro.

Quindi, passeggiamo, camminiamo o andiamo in bicicletta con gli auricolari nelle orecchie (pericolosissimi tra l’altro, pericolosissimi, illegali, perché sapete che non si possono tenere due auricolari nelle orecchie quando si guida o quando si va in bicicletta, perché tu non senti se uno passa, se uno ti suona, se…).

Quindi, uno si fa una corsa di un’ora, due ore, o quello che è, e intanto si ascolta la sua musica, si ascolta le conferenze, tutte cose bellissime: si ascolta la musica classica, ascolta Mozart, Beethoven, Bach, oppure l’omelia di… la predicazione di… la catechesi di… la conferenza di… tutte cose bellissime, va bene.

Poi, vado a casa, mi lavo (speriamo), e magari anche sotto la doccia sento qualcosa, esco, faccio altri lavori e altre cosine con la musica (perché poi c’è la musicoterapia e avanti anche lì…), poi mangio. Se non ho qualcuno accanto con cui parlare, o purtroppo alle volte anche se ce l’ho, parte la televisione, oppure parte il mio cellulare o il mio iPad o il mio computer e mi guardo un film, mi guardo un video, mi guardo le mie cose; mentre mangio, ascolto e guardo.

Poi, con quella testa piena di tutte queste informazioni, perché di fatto è tutta roba che entra nella nostra testa e nel nostro cuore, io dovrei anche mettermi a pregare… ma come faccio se ho tutta la testa e il cuore distratti?

Quelle cose comunque ti ritornano in mente, saranno cose bellissime anche, ma ti ritornano in mente…

Ma quando tu hai detto: «Bene, questo è un momento di silenzio, cosa faccio?». Niente… niente. Sto in silenzio, che è la cosa più difficile da fare, cioè mangio in silenzio… non è un peccato mortale!

Mangio, e magari penso a quello che mangio, che, in non pochi casi, potrebbe anche essere una cosa buona; penso a quello che mangio, penso a come lo mangio, e penso a quanto ne mangio… eh sì… perché noi non pensiamo tanto a come mangiamo, a quanto mangiamo… è tutto un ascoltare!

Poi c’è la telefonata, poi ci sono i whatsapp, poi ci sono i whatsapp registrati, poi ci sono gli audio… insomma, uno va a letto che ha le orecchie su cui può mettere sopra la frittata da cucinare, perché sono bollenti.

Adesso, poi, con questi auricolari, io posso fare qualsiasi cosa; mi piazzo il telefono lì, vado in giro per tutta la casa e io sono costantemente collegato a qualcuno che parla… ma quel momento sacro del silenzio?

Uno dice: «Ma cos’è che faccio, se non ascolto qualcosa?»

Guarda, sai cosa fai? Pensi… perché noi non pensiamo più!

Non c’è più il tempo di pensare, ma perché non lo vogliamo noi, non perché abbiamo tante cose da fare, queste sono tutte storie… non lo vogliamo noi.

Se noi siamo fermi per cinque secondi e non abbiamo qualcuno con cui parlare o qualcuno o qualcosa da ascoltare, noi diventiamo matti, perché non siamo più abituati a fare silenzio per riflettere, per rientrare in noi stessi, per pensare a Dio, alla nostra vita, alla vita di chi ci sta accanto, al nostro lavoro, alla preghiera, all’esame di coscienza.

Dopo uno si mette lì e dice: «Ah ma io mi metto lì prima di dormire e non mi viene in mente nessun peccato». Ma ci credo: sei stravolto, sei sconvolto, sei estenuato, come fanno a venirti in mente i peccati? Non sai neanche dove sei! Sai che sei sul letto, e tra poco sverrai su questo letto, ma poi, più di questo, non lo sai.

E dov’è Gesù? Ma Gesù è un ricordo… Gesù è un nome…

Come fa lo Spirito Santo a parlarti, se le tue orecchie sono costantemente tappate da questi aggeggi, che ti infili dentro?

Come fa lo Spirito Santo a parlarti? Perché ti parla così…

L’udito è proprio questo simbolo, questa immagine, del luogo attraverso il quale passa la voce di Dio… dobbiamo rimparare a fare silenzio.

Chissà tutti i nostri propositi fatti in Quaresima, adesso, che siamo a fine aprile, dove sono finiti…

Chissà se lo stile di vita imparato in Quaresima c’è ancora o siamo dal rottamatore a cercare i pezzi, perché oramai non c’è più niente…

“«Dio è luce e in Lui non c’è tenebra alcuna», questo è il messaggio che noi vi annunciamo”. Interessante…

Vedete come è breve? Vedete come sono brevi gli Evangelisti?

Sono sintetici, non sono come noi, che per dire un pensiero usiamo cinquemila parole, no, no.

“Questo è il messaggio: «Dio è luce e in Lui non c’è tenebra alcuna»”. Bello!

Se diciamo di essere in comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre…”

Il che vuol dire nel peccato, vuol dire lontano da Dio, vuol dire che viviamo una vita all’opposto della Sua Legge, perché se Dio è luce, le tenebre sono il suo opposto.

Il principe delle tenebre, infatti, chi è? È l’homo inimicus, è il demonio.

“…siamo,bugiardi e non mettiamo in pratica la verità”.

Capito? Vedete come è lineare! Uno che non capisce, è perché non vuol capire, perché è un disonesto, perché altrimenti è talmente liscio, è talmente chiaro, è talmente limpido, che anche un bambino di tre anni lo capisce.

Se diciamo di essere in comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità”.

Io non posso dire di essere in comunione con Dio, se cammino nel peccato, e quindi vivo nella menzogna, e quindi non metto in pratica la verità.

Ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce…”

Quindi se camminiamo in amicizia con Dio, se camminiamo in Dio.

“…siamo in comunione gli uni con gli altri”.

Ecco, vedete: io sono in comunione con Dio, nella misura in cui sono in comunione con chi mi sta accanto, perché tu non puoi amare Dio che non vedi, se non ami il tuo fratello che vedi.

 “E il sangue di Gesù, il Figlio Suo, ci purifica da ogni peccato”.

Ma è fondamentale questo spirito di comunione, che vuol dire avere il cuore che non è chiuso a nessuno. Allora, il Sangue di Gesù ci purifica, ma solo se noi siamo dentro a questo atteggiamento almeno di disponibilità all’altro e non di chiusura.

“Se diciamo di essere senza peccato…”, cioè praticamente la stragrande maggioranza di noi, no?

Ci confessiamo due volte all’anno, a Natale e Pasqua, i più santi; gli altri, se va bene, una volta all’anno, tendenzialmente a Natale.

Tu chiedi: «Che peccati ha fatto?»

«Io?! Ma lei sta scherzando?»

«No, guardi, siamo in un confessionale, lei è venuto qui per confessarsi, mi vien da pensare…»

«Ma lei cosa pensa che sia io? Un poco di buono?»

«No, no, per l’amor del Cielo, ma se io vedo uno che va dal dottore, chiedo: “Scusi, che dolore ha?”.

Se vado dal meccanico e lui mi dice: “Che problema ha la macchina?” non gli tiro una randellata sulla testa perché mi ha offeso dicendo che la mia macchina ha un problema. Se no non andrei dal meccanico.

Se vado dal Prete in confessionale, il Sacerdote mi dice: “Che peccati ha fatto?”»

«No, eh… io non faccio peccati, che peccati devo fare? Non faccio nessun peccato».

«In un anno? In un anno lei non ha fatto nessun peccato?»

«No. Ammazzare, non ammazzo; rubare, non rubo… che peccati ho fatto?»

«Allora, perché è venuto qui?»

Poi, entra l’altro e iniziamo la confessione…

«Mi dica, che peccati ha fatto?»

«Il solito».

«Ah mi scusi… aspetti che mi giro e le faccio il cappuccino con la brioche. Miseria, mi è sfuggito, ha ragione! Lei è sempre quello che entra qui e prende cappuccio e brioche tutte le mattine… “il solito”? Che “solito”? Cos’è “il solito”? Qui non siamo mica in un bar!»

Guardate che non è fantasia eh…

Se dovessi raccontarvi tutto quello che mi è successo in venti e rotti anni di Sacerdozio, c’è da scrivere un libro.

Non sto parlando di quelli che vivono sul monte, non so dove, sto parlando di noi… “il solito”…

Poi entra l’altro (Cip, Ciop e Floc), entra l’amico, e io dico: «Mi dica, che peccati ha fatto?»

«No, guardi, mi aiuti lei»

«Ma dov’è che siamo? “Mi aiuti lei”… a fare? Non sono mica un personal trainer! Cosa vuol dire: “Mi aiuti lei”? Devo tirare su i pesi? Ma cos’è sta roba? “Mi aiuti lei”… a fare che? Cosa dobbiamo fare?»

«No, sa, mi faccia qualche domanda…»

«Domanda?!»

«No, vabbè, non ci siamo capiti, non abbiamo capito che cos’è la confessione! Io domando e mi risponde una voce… non funziona così, io non sono la voce della luce! Tu, che sei qui, devi dire i tuoi peccati, non sono io che ti devo fare le domande! Cosa ti devo domandare? Mi devo mettere qui a passare in rassegna tutto il Decalogo?»

Questo ci dice quanto il Sacramento della Confessione, del Sangue di Gesù Cristo, ha valore per noi…

Se diciamo di essere senza peccato (appunto, come quello di prima, che ha detto: «Io, che peccati ho fatto? Non ho ammazzato nessuno, non ho rubato niente… che peccati ho fatto?»), inganniamo noi stessi e la verità non è in noi”.

Punto, basta, fine. È chiaro, no? Ti stai ingannando e non hai la verità.

“Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità”.

Sì, però dobbiamo dirli questi peccati!

Quindi, è inutile che stiamo qui a fare tutto il discorso sulla Divina Misericordia, sulla Bontà di Dio, è già scritto… e già scritto!

Solo se tu riconosci i tuoi peccati…

Quindi, uno dice: «Gesù con Santa Faustina Kowalska è venuto a ridire ciò che è già scritto, no?».

Solo che a noi la Scrittura non è che piaccia molto, quindi abbiamo tempo di vedere DMax, di leggerci tutte le riviste più scandalistiche e scandalose del mondo, di andare a leggere chissà quale libro di design, piuttosto che i libri di musica, o non so che altro.

Per tutto questo abbiamo sempre tempo, poi c’è Facebook, che praticamente è come il pigiama, lo abbiamo addosso non so quante ore al giorno… vabbè ok… però non abbiamo il tempo di leggere la Scrittura, la quale dice che, se noi confessiamo i nostri peccati, cioè se andiamo a dire: «Io sono questo peccatore», Egli è fedele e giusto, tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.

Ecco la Misericordia di Dio! Capite?

Già San Giovanni ne parla chiaramente: «Se tu riconosci i tuoi peccati, Egli è fedele e giusto e ti perdona, e ti purifica da ogni iniquità».

Guarda che bello!

Evidentemente. questo problema era un problema diffuso, no?

Se diciamo di non avere peccato, facciamo di Lui un bugiardo e la Sua parola non è in noi”.

Quindi, prima inganniamo noi stessi e la verità non è in noi; inoltre, facciamo di Dio un bugiardo e la Parola di Dio non abita in noi, ma questo è ovvio.

Gesù è venuto a morire per cosa?

Lasciamo da parte quelli che, alla fine, sostengono che Gesù si è suicidato, perché non l’ha ammazzato nessuno, si è inchiodato da solo, no? Infatti, se dici che lo ha fatto questo, sei razzista; se dici che lo ha fatto quell’altro, sei contro Tizio; se dici che lo ha fatto quell’altro ancora, sei contro Caio e fai discriminazione; quindi, non lo ha fatto nessuno, nessuno Lo ha inchiodato, Gesù si è suicidato, e così siamo tutti nella pace.

Per quelli che, invece, hanno ancora un briciolo di onestà intellettuale, Gesù, di fatto, perché è morto? Qual è la ragione della sua morte?

Lo dice la Scrittura, non me lo sto inventando io adesso: per liberarci dal peccato, punto. Non c’è un’altra ragione! È la stessa ragione per la quale si è incarnato, eh…

L’Incarnazione non c’è stata perché venisse a fare i miracoli, a resuscitare i morti, per sfamare le folle, no, no, è per liberarci dal peccato, punto.

E noi diciamo di non avere peccato… beh… ma allora delle due, una: allora vuol dire che è un bugiardo!

Guardate quanti peccati facciamo, dicendo di non avere peccati, guardate voi…

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate”.

Vi prego, sottolineate in queste sei righe quante volte ritorna la parola “peccato”.

Io non ho ancora contato, conto adesso con voi, allora… un attimo di tempo… otto volte in sei, sette righe, allora vuol dire che è una cosa seria!

“Ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto”.

E quindi: “È Lui la vittima di espiazione per i nostri peccati”.

Ah… guarda, ecco perché è morto!

Ma c’è scritto, perché non lo leggiamo?

È scritto: “È Lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo”.

Ecco perché Gesù è morto!

E noi diciamo che non abbiamo peccato… beh allora?

È morto invano?

È morto inutilmente?

E invece no… tanto che San Giovanni Apostolo ci dice: «Vi scrivo queste cose perché non pecchiate, cioè state lontani dal peccato».

È fondamentale!

Allora, chiediamo in questo venerdì alla Vergine Maria di Pompei, a San Michele Arcangelo, al Sacro Cuore di Gesù, di intercedere Tutti per noi presso il Padre, affinché noi abbiamo a fare spazio nel nostro udito, per ascoltare la Sua Volontà, la Sua Voce, e per camminare nella Luce, che vuol dire in Dio.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 

 

 

PRIMA LETTURA (1 Gv 1,5 – 2,2)

Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

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