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Le Litanie Lauretane: Sancta Dei Génitrix

Litanie Lauretane

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di martedì 3 maggio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Le Litanie Lauretane: Sancta Dei Génitrix

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 3 maggio 2022.

Celebriamo oggi i Santi Filippo e Giacomo Apostoli.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo XIV di San Giovanni, versetti 6-14.

Io sono la via, la verità e la vita”.

Gesù è il nostro tutto. È tutto.

È l’unico, è l’assoluto.

È “la via”, ce n’è una sola,  è “la verità”, è una sola, “la vita”, è una sola: Gesù Cristo di Nazareth. Fine.

E per andare al Padre, si passa attraverso Gesù.

Vedere il Padre, incontrare il Padre, vuol dire vedere, incontrare Gesù, perché uno è nell’altro.

Non c’è confusione ma c’è una unità profonda: tre persone, Padre, Figlio e Spirito Santo, una sola natura, quella divina.

Siamo chiamati a crederlo, soprattutto per la Parola di Gesù, perché noi ci fidiamo della Parola di Gesù, e poi, per chi fa qualche fatica, per le opere stesse che Lui compie.

Allora, andiamo avanti con il nostro cammino della lettura del libro di Don Giorgio Basadonna, “Le Litanie Lauretane”, siamo arrivati a “Sancta Dei Genetrix”, “Santa Madre di Dio”.

Santa Madre di Dio

“La grandezza di Maria è tutta nella scelta che Dio ha fatto su di lei, chiamandola ad essere madre del suo figlio divino. Maria è chiamata ed è «madre di Dio»”.

Non c’è titolo più grande, ed è proprio il primo dell’anno il giorno in cui festeggiamo questo titolo della Vergine Maria. Non c’è titolo più grande per la Vergine Maria, di quello di essere la “Santa Madre di Dio”, è l’onore supremo che si possa dare ad una creatura.

“È un titolo che può sembrare assurdo e contradditorio, perché Maria è solamente una creatura e quindi «figlia» di Dio: eppure nel mistero del disegno di Dio che ha voluto incarnarsi, c’è una donna che rende possibile questo evento straordinario”.

È madre ed è figlia allo stesso tempo.

“Ci siamo abituati a ripetere questa invocazione, come se fosse la cosa più normale e più scontata, e non ci rendiamo conto della strabiliante notizia che noi conosciamo e viviamo quasi come se tutto ciò non fosse vero”.

Quindi, in tutto questo non c’è niente di scontato, niente di normale, e non possiamo abituarci all’idea, alla realtà, che la Vergine Maria sia la Madre di Dio.

Dobbiamo stare attenti all’abitudine, perché l’abitudine toglie la unicità, la genialità, toglie lo stupore a qualcosa, a qualunque cosa.

“Ripetere nelle Litanie questa affermazione è volerci obbligare a fermarci un istante per cogliere il meglio possibile il senso di quanto crediamo, e orientare tutta la vita verso questa certezza”.

Ci dobbiamo fermare.

Ecco perché sono importanti le Litanie, perché sono un invito a fermarsi, a cogliere il senso profondo di quello in cui crediamo, e quindi orientare la nostra vita verso questa certezza.

“C’è una donna che è madre di Dio, una donna che in questo modo eleva la dignità di ogni donna, e offre una visione nuova della femminilità. C’è una donna che innalza la maternità a una altezza sublime e onora in modo unico il compito materno, non solo nella sua valenza fisica ma anche nel suo valore spirituale.

Ogni madre può rispecchiarsi in questa madre così fortunata, e ogni persona umana, donna o uomo, può così avere uno sguardo più positivo e comprensivo della grandezza e sublimità del vivere umano.

Se Maria è madre di Dio è perché ha saputo rispondere con totale fiducia e abbandono alla proposta di Dio, ha saputo vincere ogni dubbio e ogni perplessità che l’annuncio dell’Angelo aveva giustamente suscitato in lei: la sua maternità divina è sempre un immenso e immeritato dono di Dio che ha voluto essere accolto nella libertà di una dedicazione assoluta”.

Quindi, la Vergine Maria è per noi un modello.

Umanamente, è il modello supremo che noi possiamo avere, dopo quello di Gesù, e in Lei, ogni uomo, ogni creatura, e soprattutto ogni donna, trova veramente un punto di riferimento imprescindibile.

Lei innalza l’essere donna, innalza la maternità a delle altezze sublimi, sotto tutti i punti di vista, e, se Lei è Madre di Dio, lo è perché, come abbiamo già visto, ha detto il Suo “Fiat” totale, incondizionato, a ciò che Dio Le proponeva, senza “se” e senza “ma”.

Ha saputo andare oltre ogni dubbio, ogni domanda, ogni perplessità, ogni tutto; ha saputo andare oltre se stessa, si è fidata totalmente dell’annuncio dell’Angelo.

Lei accoglie nella libertà di una “dedicazione assoluta”, scrive Don Basadonna. Veramente accoglie, dentro a questo dedicarsi totalmente a Dio, la proposta stessa di Dio, e quindi tutto questo “Sì”, che vedete è molto articolato e nello stesso tempo anche molto semplice, consente alla Vergine Maria di diventare Madre di Dio.

“Dire «Madre di Dio» è, allora, dire tutto l’amore di Dio che si fa uomo per «abitare con noi», ma è anche dire tutta la fede e la speranza di Maria che accetta, superando ogni timore e l’insieme di una situazione drammatica, nell’abbandono pieno alla volontà di Dio”.

Quindi, quando noi diciamo “Sancta Dei Genetrix” noi stiamo lodando l’amore di Dio, stiamo lodando questo amore di Dio che si fa carne in Gesù, e nello stesso tempo stiamo lodando la fede e la speranza della Vergine Maria, che, superando ogni timore, ogni perplessità (ripeto: qualunque cosa), si abbandona totalmente alla Volontà di Dio.

Chissà cosa accadrebbe nella nostra vita, se anche noi ci fidassimo totalmente della Vergine Maria, e quindi di Dio…

Pensate a tutti i messaggi riconosciuti dalla Chiesa che la Vergine Maria ha lasciato all’umanità, pensate a Fatima, che ricorderemo il 13 di questo mese, pensate a Lourdes, pensate a La Salette, pensate a Caravaggio, pensate a Notre Dame du Laus, che abbiamo visto poco tempo fa, e via di seguito…

Tutti messaggi che, ora qui, ora là, sottolineano in modo più forte alcuni aspetti della vita cristiana rispetto ad altri, ma che tutti vogliono condurci a Dio.

“Così, Maria diventa l’esempio non solo di una maternità spesa per la salvezza del mondo, ma anche di una obbedienza che supera ogni ostacolo umano”.

Non ci fu nessun ostacolo che impedì alla Vergine Maria di essere obbediente.

Noi: «Ma io come faccio?… Però io volevo che… Mi piacerebbe che… Ma io pensavo che… Però io avevo studiato che… Ma perché proprio a me?… Ma perché questo?… Tutto sì, ma questo no…»

Non ha funzionato così… non è come noi, che invece siamo pieni di resistenze e pensiamo che Dio deve piegarsi alla nostra volontà.

“Maternità in senso cristiano è un dono, la prole appartiene sempre a Dio ed è segno della sua presenza e del suo amore per il mondo: ogni mamma ripete nel mondo il medesimo dono di Maria, e offre il proprio figlio come dono per la salvezza del mondo”.

Certo… in proporzione, ovviamente non è la stessa cosa, però c’è un richiamo, c’è un rimando sicuramente.

Certamente, quello che ha fatto la Vergine Maria è insuperabile ed è assolutamente inimitabile.

“Generare Dio nel mondo, portarvi la sua presenza di salvezza, è l’unica e perenne vocazione dell’uomo, è il senso più grande e più affascinante del vivere umano”.

Sì, del resto, noi dobbiamo costantemente generare Dio nel mondo, sull’esempio di Maria Santissima.

Quindi dobbiamo chiederci: «Io, oggi, quanto ho generato Dio accanto a me? Innanzitutto, dentro di me, ma poi, accanto a me, quanto sono stato generatore di Dio?»

Questa è una domanda fondamentale, dobbiamo proprio chiedercelo: «Quanto io ho generato Dio, nella mia giornata, nella mia vita? Che cosa oggi farò, che cosa oggi voglio fare, per generare sempre di più Dio nella mia vita?

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 

VANGELO (Gv 14, 6-14)

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

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