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La peccatrice ci mostra il vero Volto della Misericordia

Simone_Fariseo

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 12 giugno 2016 (S. Messa prefestiva).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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La peccatrice ci mostra il vero Volto della Misericordia

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Questo testo, questo episodio, questa vicenda umana, narrata dall’Evangelista Luca, è profondamente commovente. È molto toccante quello che qui è scritto, quello che qui è narrato, quello che è successo in quel giorno, in quell’ora, in quel luogo storico, in quel preciso momento: l’incontro tra due vite, un incontro speciale tra due persone, che ha cambiato la vita di questa donna.

Questa è la conversione!

In questo brano del Vangelo abbiamo l’immagine vera di che cos’è la Misericordia, della quale oggi tanto si parla, non poche volte a sproposito.

Cerchiamo di capire in cosa consiste la Misericordia di Dio, cosa vuol dire ricevere la Misericordia.

Innanzitutto, per poter ricevere la Misericordia di Dio, non si può banalizzare il peccato, il peccato è peccato!

Infatti, questa donna è chiamata in funzione del suo peccato, è chiamata “peccatrice”.

Il peccato segna e contraddistingue la sua identità, lei non ha un nome, si chiama “peccatrice”.

Il peccato è una cosa grave e la Misericordia di Dio è talmente vera ed importante che assolutamente non banalizza mai il peccato.

Perché ci sia una vera esperienza di Misericordia è necessario che ci sia una vera coscienza dell’essere peccatore; chi non ha fatto esperienza, chi non sente il peso grave del peccato, non potrà mai fare una esperienza vera di Misericordia.

Non c’è Misericordia per chi non è peccatore, la Misericordia è solo per i peccatori, non per coloro che si ritengono giusti. Infatti, Simone, il fariseo, non viene perdonato, perché lui non ha bisogno di perdono, lui è giusto; lui non incontra la Misericordia di Dio, perché lui non avverte il peso grave del peccato, non c’è peccato per Simone, quindi lui è escluso, si esclude dall’incontro con la Misericordia di Gesù.

La nostra vita si gioca solo su questi due binari: o siamo lei, o siamo lui, il terzo non è dato, non c’è un’altra via!

Il peccatore, in questo caso la peccatrice, come si comporta?

Ci sono degli atteggiamenti che hanno i veri peccatori, coloro che sentono il peso del peccato…bene, leggiamo, ce lo dice il Vangelo, non c’è bisogno di inventare niente, nessuno è venuto a scoprire l’acqua calda, basta leggere il Vangelo.

Una donna, una peccatrice (che vuol dire una prostituta) di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo…

Primo: il peccatore attende, il peccatore cerca, il peccatore brama, il peccatore, anche quando è nel peccato, ha le antenne ben dritte per sapere dov’è la sua salvezza; il peccatore cerca la salvezza, dentro al suo peccato è alla ricerca della salvezza.

Saputo…”

Tutti sapevano dove era Gesù ma solo lei lo sapeva veramente, tutti conoscevano Gesù ma solo lei Lo stava cercando veramente, quindi, appena viene a conoscerLo, subito diventa fonte di sapere, perché il sapere produce sempre azioni, opere, ma conoscere non dice niente.

Io conosco tante cose ma, quando le cose le so, vuol dire che queste cose dalla testa sono entrate nella carne, vuol dire che veramente fanno parte della mia vita; lei ha saputo con tutto il suo corpo che Gesù era lì…allora cosa fa?

Portò un vaso di profumo…”

Il vaso di profumo costa, bisogna comprarlo…

Per incontrare la Misericordia di Dio bisogna spendere, bisogna essere pronti al sacrificio, non esiste la Misericordia di Dio così, non si va davanti a Dio per ricevere il Suo perdono a mani vuote, non si fa.

Se ci è arrivata a capirlo una prostituta, tutti noi possiamo capirlo!

Non si va a ricevere il perdono di Dio senza avere in mano il profumo, il vaso colmo dei nostri propositi di conversione!

Non si va a ricevere il perdono di Dio, la Misericordia di Dio, senza aver maturato nell’anima dei propositi fermi e veri di una conversione vera di vita!

Non si va a ricevere la Misericordia di Dio come vado al supermercato a comperare un chilo di pasta!

Io devo andarci avendo già iniziato il mio cammino di conversione, che tradotto vuol dire avendo in mano dei propositi fermi, una decisone ferma di conversione.

Ho dei peccati?

Allora ci devono essere di propositi che dicono che io voglio fare il contrario da adesso in avanti! …Questo è il vaso di profumo!

“Stando dietro, presso i piedi di Lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime…”

Non può ricevere la Misericordia di Dio un cuore pretenzioso e superbo, non può!

Se io mi avvicino al confessionale con superbia, saccenza, arroganza, presunzione e pretese, non riceverò mai nulla, nulla!

Posso ricevere miliardi di assoluzioni, ma il perdono di Dio non mi arriverà mai, io non farò mai un incontro con la Misericordia di Dio!

La Misericordia di Dio richiede una grande umiltà, una mente umile, un cuore umile, che vuol dire vero.

Stando dietro…”

Non va davanti a Gesù seduta, come facciamo noi quando ci confessiamo seduti…come si fa a confessarsi seduti?

Ma sei venuto a chiedere perdono al Signore seduto?

Ma seduto stai al bar a mangiare la cioccolata!

Questa donna sta dietro, rannicchiata, nascosta, timorosa e profondamente umile, non ha neanche il coraggio di parlare, non dice neanche una parola, non riesce a dire niente, non ha niente da dire.

Questo peccato l’ha completamente chiusa, questo peccato è diventato tutto, lei non ha altra speranza che il suo Gesù, non ha la saccenza delle sue riflessioni, di tutte le parole che usiamo noi: «Mi deve dare, mi deve fare, mi deve …»

Lei se ne sta dietro, umilissima, piangente…

Quando ti vai a confessare, quando mi vado a confessare, se non siamo veramente pentiti, lasciamo stare!

Questa piange davanti a tutti, immaginatevi l’umiliazione di questa scena: mettersi a piangere davanti a tutti…e questa piange…

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo versato una lacrima sui nostri peccati?

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo pianto i nostri peccati, che abbiamo sentito il dolore acuto e profondo per aver offeso Dio?

Vogliamo la Misericordia?

Impariamo a piangere!

Si piange per tante scemenze, impariamo a piangere per aver offeso il Signore, la Misericordia non si dà a basso costo.

La Misericordia è gratuita ma se il tuo cuore è pentito, la Misericordia è sovrabbondante ma se il tuo cuore è profondamente irrorato dalle lacrime della tua sofferenza, se no non c’è Misericordia, non esiste.

“Poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava, e li cospargeva di profumo”.

Vedete che intimità che si scatena tra questa donna e Gesù, e Gesù (ecco la Misericordia) si lascia fare…

Quando Gesù incontra un cuore così, può anche essere il cuore di una persona che ha fatto miliardi di peccati, i più terribili, ma quando è profondamente pentita, quando è profondamente contrita, quando ha il vaso colmo di propositi, di voglia di cambiare, il Signore non ha paura di nessun peccato, il Signore non ha schifo di niente.

Gli altri hanno schifo, i farisei!

Loro pensano: «Guarda quella donna, se Lui fosse un profeta saprebbe che genere di persona Lo sta toccando…»

Certo perché noi, a parole, con la lingua, siamo tutti capaci di parlare di uguaglianza, di dialogo, di andare incontro agli ultimi, poi però siamo i primi che puntiamo il dito e giudichiamo gli altri, siamo i primi dai giudizi meschini, siamo i primi che misuriamo il cappotto addosso alle persone, che tagliamo l’abito addosso alle persone, siamo i primi che diciamo: «Questo sì e questo no!», siamo i primi che viviamo di simpatie e antipatie, di visceralità, di carnalità.

Gesù non fa così, Gesù quando noi siamo veramente pentiti, ci incontra fino in fondo, ma se siamo pentiti…

Si vede il nostro pentimento dalla cura che mettiamo a preparare la confessione, dalla cura che mettiamo a conservare la grazia della confessione e dalla cura che mettiamo a stare con Gesù, ad amare Gesù.

Questa donna, prima ancora di essere pentita, avverte dentro un amore per Gesù infinito, grandissimo, profondissimo, si sente attratta grandemente dalla presenza di Gesù, e sta vicino a Gesù, Lo riempie di amore.

Nel Vangelo di Giovanni si tratta di un episodio simile quando Maria mette sul capo di Gesù anche lì nardo prezioso e Guida, il traditore, subito salta fuori e dice: «Oh… che spreco! Questi soldi, per i poveri!»

La scusa dei poveri vale sempre, soprattutto per i traditori.

«I poveri, ci sono i poveri! Diamolo ai poveri! Cosa vuol dire versare tutto questo olio sulla testa di Gesù? Cosa serve a Gesù? Serve per sfamare i poveri…»

E Gesù gli dice: «Lascia stare, lasciala stare!»

E ovunque si parlerà del Vangelo, lì sarà narrato il suo gesto.

Il Vangelo di Giovanni dice che, dopo questo gesto, Giuda decide di tradire Gesù.

Certo, perché tutto si gioca sulla figura di Gesù, capite?

Ecco perché San Giovanni Paolo II diceva e scriveva che niente è sufficiente, abbastanza ed esondante, quando si fa per il Corpo di Cristo nell’Eucarestia! Niente, diceva Giovanni Paolo II! Tutto è poco!

Invece, oggi va di moda questo pauperismo al punto che dovremmo celebrare l’Eucarestia consacrando il Sangue di Cristo nel vaso della Nutella risciacquato, capito?

Qualcuno dice: «Perché Gesù non vuole i calici sacri d’oro…»

Vai a leggerti San Francesco e San Giovanni Maria Vianney, i più poveri del mondo, cosa facevano quando celebravano la Messa e cosa scrive San Francesco sui calici e sulle patene, vai a leggere!

Vai a leggere cosa scriveva lui, che viveva nella povertà più assoluta!

Leggiamo bene le fonti e non inventiamo le storie, le leggende!

E allora, questa donna incontra il perdono…

È bello vedere questo quadro, dove loro non incontrano nessuno…il fariseo chiama Gesù a mangiare ma non incontra Gesù.

Attenzione a non avere Gesù a mangiare con noi senza incontrare Gesù, stiamo attenti! Non illudiamoci, perché abbiamo Gesù vicino di gomito, che noi stiamo incontrando Gesù, no, non è un’equivalenza!

Uno pensa: «Vado a Messa tutte le domeniche, quindi incontro il Signore…»

Piano, piano…andiamo piano a fare l’equivalenza…

Lui aveva in casa Gesù ma non Lo aveva nel suo cuore, aveva in casa Gesù ma non Lo aveva nella sua testa, aveva in casa Gesù ma non Lo aveva sulla sua bocca.

Lei, con questi baci ai piedi di Gesù, ha purificato le sue labbra, ha purificato la sua mente, le sue mani e i suoi capelli…chissà fino a quel momento cosa avevano baciato e cosa avevano toccato…in quel momento tutto torna bellissimo, tutto torna innocente, tutto torna purissimo.

Vogliamo incontrare la Misericordia di Dio?

Bene, allora chiediamo alla Vergine Maria la grazia di farci vedere, nella verità, il nostro essere peccatori e, sull’esempio di questa peccatrice, accostiamoci al Signore con i suoi stessi sentimenti!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Questo testo, questo episodio, questa vicenda umana, narrata dall’Evangelista Luca, è profondamente commovente. È molto toccante quello che qui è scritto, quello che qui è narrato, quello che è successo in quel giorno, in quell’ora, in quel luogo storico, in quel preciso momento: l’incontro tra due vite, un incontro speciale tra due persone, che ha cambiato la vita di questa donna.

Questa è la conversione!

In questo brano del Vangelo abbiamo l’immagine vera di che cos’è la Misericordia, della quale oggi tanto si parla, non poche volte a sproposito.

Cerchiamo di capire in cosa consiste la Misericordia di Dio, cosa vuol dire ricevere la Misericordia.

Innanzitutto, per poter ricevere la Misericordia di Dio, non si può banalizzare il peccato, il peccato è peccato!

Infatti, questa donna è chiamata in funzione del suo peccato, è chiamata “peccatrice”.

Il peccato segna e contraddistingue la sua identità, lei non ha un nome, si chiama “peccatrice”.

Il peccato è una cosa grave e la Misericordia di Dio è talmente vera ed importante che assolutamente non banalizza mai il peccato.

Perché ci sia una vera esperienza di Misericordia è necessario che ci sia una vera coscienza dell’essere peccatore; chi non ha fatto esperienza, chi non sente il peso grave del peccato, non potrà mai fare una esperienza vera di Misericordia.

Non c’è Misericordia per chi non è peccatore, la Misericordia è solo per i peccatori, non per coloro che si ritengono giusti. Infatti, Simone, il fariseo, non viene perdonato, perché lui non ha bisogno di perdono, lui è giusto; lui non incontra la Misericordia di Dio, perché lui non avverte il peso grave del peccato, non c’è peccato per Simone, quindi lui è escluso, si esclude dall’incontro con la Misericordia di Gesù.

La nostra vita si gioca solo su questi due binari: o siamo lei, o siamo lui, il terzo non è dato, non c’è un’altra via!

Il peccatore, in questo caso la peccatrice, come si comporta?

Ci sono degli atteggiamenti che hanno i veri peccatori, coloro che sentono il peso del peccato…bene, leggiamo, ce lo dice il Vangelo, non c’è bisogno di inventare niente, nessuno è venuto a scoprire l’acqua calda, basta leggere il Vangelo.

Una donna, una peccatrice (che vuol dire una prostituta) di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo…

Primo: il peccatore attende, il peccatore cerca, il peccatore brama, il peccatore, anche quando è nel peccato, ha le antenne ben dritte per sapere dov’è la sua salvezza; il peccatore cerca la salvezza, dentro al suo peccato è alla ricerca della salvezza.

Saputo…”

Tutti sapevano dove era Gesù ma solo lei lo sapeva veramente, tutti conoscevano Gesù ma solo lei Lo stava cercando veramente, quindi, appena viene a conoscerLo, subito diventa fonte di sapere, perché il sapere produce sempre azioni, opere, ma conoscere non dice niente.

Io conosco tante cose ma, quando le cose le so, vuol dire che queste cose dalla testa sono entrate nella carne, vuol dire che veramente fanno parte della mia vita; lei ha saputo con tutto il suo corpo che Gesù era lì…allora cosa fa?

Portò un vaso di profumo…”

Il vaso di profumo costa, bisogna comprarlo…

Per incontrare la Misericordia di Dio bisogna spendere, bisogna essere pronti al sacrificio, non esiste la Misericordia di Dio così, non si va davanti a Dio per ricevere il Suo perdono a mani vuote, non si fa.

Se ci è arrivata a capirlo una prostituta, tutti noi possiamo capirlo!

Non si va a ricevere il perdono di Dio senza avere in mano il profumo, il vaso colmo dei nostri propositi di conversione!

Non si va a ricevere il perdono di Dio, la Misericordia di Dio, senza aver maturato nell’anima dei propositi fermi e veri di una conversione vera di vita!

Non si va a ricevere la Misericordia di Dio come vado al supermercato a comperare un chilo di pasta!

Io devo andarci avendo già iniziato il mio cammino di conversione, che tradotto vuol dire avendo in mano dei propositi fermi, una decisone ferma di conversione.

Ho dei peccati?

Allora ci devono essere di propositi che dicono che io voglio fare il contrario da adesso in avanti! …Questo è il vaso di profumo!

“Stando dietro, presso i piedi di Lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime…”

Non può ricevere la Misericordia di Dio un cuore pretenzioso e superbo, non può!

Se io mi avvicino al confessionale con superbia, saccenza, arroganza, presunzione e pretese, non riceverò mai nulla, nulla!

Posso ricevere miliardi di assoluzioni, ma il perdono di Dio non mi arriverà mai, io non farò mai un incontro con la Misericordia di Dio!

La Misericordia di Dio richiede una grande umiltà, una mente umile, un cuore umile, che vuol dire vero.

Stando dietro…”

Non va davanti a Gesù seduta, come facciamo noi quando ci confessiamo seduti…come si fa a confessarsi seduti?

Ma sei venuto a chiedere perdono al Signore seduto?

Ma seduto stai al bar a mangiare la cioccolata!

Questa donna sta dietro, rannicchiata, nascosta, timorosa e profondamente umile, non ha neanche il coraggio di parlare, non dice neanche una parola, non riesce a dire niente, non ha niente da dire.

Questo peccato l’ha completamente chiusa, questo peccato è diventato tutto, lei non ha altra speranza che il suo Gesù, non ha la saccenza delle sue riflessioni, di tutte le parole che usiamo noi: «Mi deve dare, mi deve fare, mi deve …»

Lei se ne sta dietro, umilissima, piangente…

Quando ti vai a confessare, quando mi vado a confessare, se non siamo veramente pentiti, lasciamo stare!

Questa piange davanti a tutti, immaginatevi l’umiliazione di questa scena: mettersi a piangere davanti a tutti…e questa piange…

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo versato una lacrima sui nostri peccati?

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo pianto i nostri peccati, che abbiamo sentito il dolore acuto e profondo per aver offeso Dio?

Vogliamo la Misericordia?

Impariamo a piangere!

Si piange per tante scemenze, impariamo a piangere per aver offeso il Signore, la Misericordia non si dà a basso costo.

La Misericordia è gratuita ma se il tuo cuore è pentito, la Misericordia è sovrabbondante ma se il tuo cuore è profondamente irrorato dalle lacrime della tua sofferenza, se no non c’è Misericordia, non esiste.

“Poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava, e li cospargeva di profumo”.

Vedete che intimità che si scatena tra questa donna e Gesù, e Gesù (ecco la Misericordia) si lascia fare…

Quando Gesù incontra un cuore così, può anche essere il cuore di una persona che ha fatto miliardi di peccati, i più terribili, ma quando è profondamente pentita, quando è profondamente contrita, quando ha il vaso colmo di propositi, di voglia di cambiare, il Signore non ha paura di nessun peccato, il Signore non ha schifo di niente.

Gli altri hanno schifo, i farisei!

Loro pensano: «Guarda quella donna, se Lui fosse un profeta saprebbe che genere di persona Lo sta toccando…»

Certo perché noi, a parole, con la lingua, siamo tutti capaci di parlare di uguaglianza, di dialogo, di andare incontro agli ultimi, poi però siamo i primi che puntiamo il dito e giudichiamo gli altri, siamo i primi dai giudizi meschini, siamo i primi che misuriamo il cappotto addosso alle persone, che tagliamo l’abito addosso alle persone, siamo i primi che diciamo: «Questo sì e questo no!», siamo i primi che viviamo di simpatie e antipatie, di visceralità, di carnalità.

Gesù non fa così, Gesù quando noi siamo veramente pentiti, ci incontra fino in fondo, ma se siamo pentiti…

Si vede il nostro pentimento dalla cura che mettiamo a preparare la confessione, dalla cura che mettiamo a conservare la grazia della confessione e dalla cura che mettiamo a stare con Gesù, ad amare Gesù.

Questa donna, prima ancora di essere pentita, avverte dentro un amore per Gesù infinito, grandissimo, profondissimo, si sente attratta grandemente dalla presenza di Gesù, e sta vicino a Gesù, Lo riempie di amore.

Nel Vangelo di Giovanni si tratta di un episodio simile quando Maria mette sul capo di Gesù anche lì nardo prezioso e Guida, il traditore, subito salta fuori e dice: «Oh… che spreco! Questi soldi, per i poveri!»

La scusa dei poveri vale sempre, soprattutto per i traditori.

«I poveri, ci sono i poveri! Diamolo ai poveri! Cosa vuol dire versare tutto questo olio sulla testa di Gesù? Cosa serve a Gesù? Serve per sfamare i poveri…»

E Gesù gli dice: «Lascia stare, lasciala stare!»

E ovunque si parlerà del Vangelo, lì sarà narrato il suo gesto.

Il Vangelo di Giovanni dice che, dopo questo gesto, Giuda decide di tradire Gesù.

Certo, perché tutto si gioca sulla figura di Gesù, capite?

Ecco perché San Giovanni Paolo II diceva e scriveva che niente è sufficiente, abbastanza ed esondante, quando si fa per il Corpo di Cristo nell’Eucarestia! Niente, diceva Giovanni Paolo II! Tutto è poco!

Invece, oggi va di moda questo pauperismo al punto che dovremmo celebrare l’Eucarestia consacrando il Sangue di Cristo nel vaso della Nutella risciacquato, capito?

Qualcuno dice: «Perché Gesù non vuole i calici sacri d’oro…»

Vai a leggerti San Francesco e San Giovanni Maria Vianney, i più poveri del mondo, cosa facevano quando celebravano la Messa e cosa scrive San Francesco sui calici e sulle patene, vai a leggere!

Vai a leggere cosa scriveva lui, che viveva nella povertà più assoluta!

Leggiamo bene le fonti e non inventiamo le storie, le leggende!

E allora, questa donna incontra il perdono…

È bello vedere questo quadro, dove loro non incontrano nessuno…il fariseo chiama Gesù a mangiare ma non incontra Gesù.

Attenzione a non avere Gesù a mangiare con noi senza incontrare Gesù, stiamo attenti! Non illudiamoci, perché abbiamo Gesù vicino di gomito, che noi stiamo incontrando Gesù, no, non è un’equivalenza!

Uno pensa: «Vado a Messa tutte le domeniche, quindi incontro il Signore…»

Piano, piano…andiamo piano a fare l’equivalenza…

Lui aveva in casa Gesù ma non Lo aveva nel suo cuore, aveva in casa Gesù ma non Lo aveva nella sua testa, aveva in casa Gesù ma non Lo aveva sulla sua bocca.

Lei, con questi baci ai piedi di Gesù, ha purificato le sue labbra, ha purificato la sua mente, le sue mani e i suoi capelli…chissà fino a quel momento cosa avevano baciato e cosa avevano toccato…in quel momento tutto torna bellissimo, tutto torna innocente, tutto torna purissimo.

Vogliamo incontrare la Misericordia di Dio?

Bene, allora chiediamo alla Vergine Maria la grazia di farci vedere, nella verità, il nostro essere peccatori e, sull’esempio di questa peccatrice, accostiamoci al Signore con i suoi stessi sentimenti!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Letture del giorno

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Prima lettura

2Sam 12,7-10.13
Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai.

In quei giorni, Natan disse a Davide: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi aggiungerei anche altro.
Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Urìa l’Ittìta, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammonìti.
Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittìta».
Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai».

Salmo responsoriale

Sal 31

Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!

Seconda lettura

Gal 2,16.19-21
Non vivo più io, ma Cristo vive in me.

Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno.
In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.
Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano.

Canto al Vangelo (1Gv 4,10)

Alleluia, alleluia.
Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Alleluia.

Vangelo

Lc 7,36-8,3
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

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