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La perfezione religiosa alla luce della SS. Eucarestia, di S. Pietro Giuliano Eymard. Parte 58

La perfezione religiosa alla luce della SS. Eucarestia, di S. Pietro Giuliano Eymard

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione sul testo “La perfezione religiosa alla luce della SS. Eucarestia” di S. Pietro Giuliano Eymard di venerdì 29 luglio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Gv 11,19-27)

In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

La perfezione religiosa alla luce della SS. Eucarestia, di S. Pietro Giuliano Eymard. Parte 58

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 29 luglio 2022.

Abbiamo appena letto il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo XI di San Giovanni, versetti 19-27.

Proseguiamo con la meditazione, che stiamo facendo, del libro: “LA PERFEZIONE RELIGIOSA ALLA LUCE DELL’EUCARISTIA”, di San Pietro Giuliano Eymard.

Oggi iniziamo una nuova meditazione su un aspetto molto importante della vita cristiana; questa meditazione sarà sulla semplicità.

Diciamo che la semplicità è una cosa molto bella, che è bello avere a che fare con una persona semplice, ma non so se poi tutti sappiamo dire che cos’è la semplicità, in cosa consiste la semplicità.

Come si fa ad essere semplici e quali sono gli effetti della semplicità?

Ecco, San Pietro Giuliano Eymard ci spiegherà tutto questo.

“SETTIMO GIORNO.

Meditazione Prima.

Della Semplicità.

Il giusto cammina con semplicità e l’empio con frode.

Vi consiglio molto di fare della semplicità la forma ed il fondo della vostra vita […].

La semplicità è la forma dell’umiltà e la sua veste; essa è quella povertà di spirito beatificata dal divin Maestro”.

Quindi, quando Gesù dice: «Beati i poveri in spirito!», sta parlando dei semplici, questi sono i beati, i poveri in spirito.

“Se vi siete dati totalmente a Nostro Signore, per non avere più personalità propria, voi dovete essere semplici come il fanciullino che si porta in braccio, che si conduce per mano, che non fa niente se non per mezzo della madre: Nostro Signore sarà la vostra saggezza e prudenza”.

Ecco, incominciamo già a vedere in che cosa consiste la semplicità.

La semplicità è nel non fare nulla, se non per mezzo di Gesù, primo punto della semplicità. Il semplice, tutto quello che fa, lo fa attraverso Gesù; Gesù diventa la sua saggezza e la sua prudenza, cioè, Gesù diventa il principio del suo sapere e del suo vivere.

“Un carattere della santità è la semplicità, per contro uno dei segni principali della decadenza spirituale è la doppiezza”.

Quindi, se e quando noi scopriamo nella nostra vita la doppiezza, l’essere doppio (che vuol dire essere falsi), ecco, questo è il segno della nostra decadenza spirituale.

Quando noi scopriamo la semplicità, con quella prima caratteristica che abbiamo visto poc’anzi, questo è uno dei segni della santità.

“Per santificarci ed essere felici nella vita di preghiera e di regola che abbiamo abbracciata, bisogna essere semplici.

I. E dapprima con Dio. «Chi cammina con semplicità, cammina con fiducia» dice lo Spirito Santo (Prov.,10,9). La semplicità con Dio è appunto la fiducia — ecco, sentiamo bene — con cui un’anima si mette nelle mani di Lui, perché conosce la sua bontà. Essa si abbandona a tutte le sue disposizioni e non s’inquieta per nulla di quel che le potrà accadere. Essa non vede che la volontà di Dio nelle persone e negli avvenimenti più disparati, e quest’unità di vista è già per lei una grande santità, poiché le fa vedere tutto di un sol colpo d’occhio, e così più di nulla rimane sorpresa”.

Quindi, innanzitutto siamo chiamati ad essere semplici con Dio, e la semplicità con Dio che cos’è? È la fiducia che abbiamo appena visto poc’anzi, è il mettersi, l’abbandonarsi, nelle mani di Dio totalmente, perché sappiamo che Dio è buono; è abbandonarsi a tutte le Sue disposizioni, è non inquietarsi, qualunque cosa dovesse accadere.

Il semplice vede in tutto, in ogni più piccola cosa della sua vita, la Volontà di Dio.

Potremmo dire, dice San Pietro Giuliano Eymard, che il semplice ha un’unità di vista, cioè vede tutto quello che accade in un solo colpo d’occhio.

Capite l’unità di vista che cosa vuol dire?  Vuol dire che non ha una vista frammentata, vede tutto nell’insieme. Quale insieme? Tutto sotto la grande Legge della Volontà di Dio.

“Quando un’anima si turba e si scoraggia, non è più semplice: ha guardato a’ suoi piedi invece di tener lo sguardo sempre al disopra della sua testa. Bisogna essere come il bambino semplice e candido, che nulla nasconde, fa tutto quel che la madre vuole, senza cercare se sia buono o cattivo, ma solamente perché sua madre lo vuole […].

Quando si ha siffatta semplicità, tutto sembra possibile, nulla costa: basta che Dio lo voglia”.

Altro aspetto: tutte le volte che noi ci turbiamo, tutte le volte che noi ci scoraggiamo, tutte le volte che noi ci angosciamo, noi non siamo semplici.

Di fatto, non capita molto spesso di confessare la mancanza di semplicità, non lo confessiamo così di frequente.

Perché uno si scoraggia e si turba? Perché ha guardato ai suoi piedi invece di guardare le stelle, come vi dicevo poco tempo fa.

Quando noi smettiamo di guardare le stelle, quando noi smettiamo di guardare il Cielo, guardiamo i piedi, e allora ci angosciamo e ci turbiamo.

Quando noi ci nascondiamo, noi non siamo semplici.

Tutte le volte che noi cerchiamo il nascondimento davanti a Dio, davanti a chi ci ama, noi non siamo semplici.

Quando noi vogliamo capire prima, diciamo: «Quella cosa è buona o cattiva? Io devo capire, io devo sapere. Quella cosa è giusta o è sbagliata? Mah, secondo me è meglio farla in un altro modo, secondo me questo modo non è giusto, non è prudente, non va bene»; così, noi non siamo semplici, perché il semplice, dice San Pietro Giuliano Eymard, come il bambino, fa quello che la madre vuole, perché lo vuole la madre.

Il bambino non si pone la domanda: «Questo è giusto o sbagliato?», ma dice: «Se me lo dice la mia mamma, io lo faccio, perché lo dice la mia mamma. Siccome so che la mia mamma non può volere il male per me, io mi fido, non ho bisogno neanche di pensarci».

Questa è la fede dei semplici, non quelle illusioni di cui noi siamo tanto pieni!

Noi crediamo di essere semplici, crediamo di avere fede, ma purtroppo non è proprio così sicuro che abbiamo questa fede.

Queste brevi e poche parole, che abbiamo ascoltato, già ci fanno capire come, in realtà, avere fede, affidarsi veramente a Dio, fidarsi veramente di Dio, quindi essere semplici, non è proprio una cosa così facile, come vedete.

Ecco, adesso stavo pensando… perché adesso lui inizia un’altra parte.

Guardate, oggi mi fermo qui.

So che è breve come meditazione, ma non voglio iniziare questo altro aspetto grande della semplicità, perché lo vorrei fare poi tutto insieme, se riuscirò, perché è molto denso, è molto denso e molto critico anche.

Vedrete che quello che vi leggerò ci metterà tutti in grande discussione, farà venire i sudori freddi, perché San Pietro Giuliano Eymard, parlando della semplicità, ci farà vedere proprio nel fondo del nostro cuore, e sarà questo secondo grande aspetto che affronteremo.

Ve ne parlerò domani; intanto cominciamo a riflettere oggi su questo grande valore della semplicità e prepariamo il cuore… prepariamo il cuore  per le parole che ascolteremo domani, che saranno veramente delle parole…

Sarà un intervento chirurgico molto delicato e dobbiamo invocare lo Spirito Santo, che prepari il nostro cuore e la nostra mente a saper comprendere bene, ad essere disponibili a farci cambiare e a mettere in discussione tutta la nostra vita, grazie a queste riflessioni che ascolteremo di San Pietro Giuliano Eymard.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 

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