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Un cardiologo visita Gesù di Franco Serafini, parte 11

Cardiologo visita Gesù

Meditazione

Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni sul libro: “Un cardiologo visita Gesù” di martedì 20 settembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 8, 19-21)

In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: “Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti”.
Ma egli rispose loro: “Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Un cardiologo visita Gesù di Franco Serafini, parte 11

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 20 settembre 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ottavo del Vangelo di san Luca, versetti 19-21.

Oggi ricorre la stigmatizzazione visibile di san Pio da Pietrelcina; è un giorno molto importante per tutti i devoti di Padre Pio e conviene andare a rileggere come avvenne la stigmatizzazione.

Oggi inizia anche la Novena ai santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele cui siamo tutti molto devoti e della protezione dei quali abbiamo tutti tanto bisogno. 

Proseguiamo la nostra lettura del libro del dott. Serafini, Un cardiologo visita Gesù. Siamo arrivati al miracolo eucaristico di Legnica.

Legnica (si pronuncia “leg-niza”) è una città di 100.000 abitanti nella Bassa Slesia, nella parte sud-occidentale della Polonia ed è proprio dalla parte opposta del paese rispetto a Sokólka […]

È la mattina del giorno di Natale del 2013 e si sta celebrando la prima Messa del mattino. Qui avviene quello che abbiamo già visto capitare a Sokólka cinque anni prima: un’ostia consacrata cade accidentalmente per terra, più precisamente su di un tappeto, nello spazio sacro del presbiterio. È un’ostia appena intinta nel Vino consacrato e a contatto con il suolo si sporca. Il sacerdote decide, come a Sokólka, di applicare la procedura che ormai conosciamo e pone la particola in un recipiente, per la precisione un calice di metallo, insieme a semplice acqua di rubinetto, affinché si possa sciogliere. Il calice viene custodito, nei giorni seguenti, nel tabernacolo. Il 5 gennaio 2014 un altro sacerdote, il più anziano della comunità, controlla il vaso sacro e nota che un lembo di ostia, a forma di semiluna di circa 0.5 x 1.5 cm, si è distaccato dal resto della particola e si sta colorando di rosso. Sul sito internet della parrocchia si possono vedere delle fotografie, chiarissime, che mostrano la successione del fenomeno.

Io sto vedendo le foto sul sito internet della parrocchia e si vede molto chiaramente questa cosa.

Viene avvertito il vescovo di Legnica, all’epoca mons. Stefan Cichy, che ordina di continuare l’osservazione. Dopo due settimane il pezzetto di particola colorato di rosso è ancora presente sulla superficie dell’acqua mentre il resto si è ormai completamente disciolto.

A questo punto il vescovo istituisce una commissione di quattro esperti con l’incarico di monitorare gli eventi.

D’accordo con il vescovo, la commissione ordina delle indagini scientifiche e il 26 gennaio 2014 si procede a microprelievi di materiale che verrà analizzato inizialmente nella Università della vicina Breslavia e in seguito nell’Università di Stettino.

Il 10 febbraio 2014 questo persistente e misterioso materiale biologico rosso scuro viene tolto dall’acqua e poggiato su di un corporale di tessuto, dove aderisce e si trova tuttora. Inizialmente ha l’aspetto di un bottone rilevato di colore rosso la cui forma ricorda quella di un cuore; nelle settimane seguenti, disidratandosi, si retrae di alcuni millimetri e assume l’aspetto che ha tuttora, a distanza di pochi anni.

Nel documento ufficiale della diocesi possiamo leggere una sintesi dei dati clinici ottenuti:

In conclusione, il Dipartimento di Medicina Legale dichiara: «Le immagini istopatologiche mostrano frammenti di tessuto che contenevano parti frammentate di muscolo striato. L’immagine, nel complesso, […] a cui il tessuto più somiglia è quella di un muscolo cardiaco […] con alterazioni che spesso accompagnano l’agonia». I test del DNA indicano che il tessuto è di origine umana.

Finalmente, il 10 aprile 2016 il vescovo pubblica un comunicato in cui dichiara che l’evento eucaristico avvenuto a San Giacinto possiede le caratteristiche di un miracolo. Invita il parroco don Ziombra a predisporre nella stessa chiesa un luogo adatto per l’esposizione della reliquia alla venerazione dei fedeli […]

Nel 2017, a cura della diocesi di Legnica, è stato approntato un testo di riferimento che comprende le testimonianze originali e abbondante materiale iconografico.

Posso ora aggiungere qualche dettaglio sulle indagini scientifiche, comunicatomi personalmente dalla dott.ssa Barbara Engel, primario della Cardiologia di Legnica e membro della Commissione di studio istituita dal vescovo, e dalla dott.ssa Anna Engel.

I campioni prelevati dal frammento di ostia erano quindici e, proprio per evitare le polemiche viste a Sokólka, le procedure di prelievo sono state eseguite alla presenza di testimoni documentando fotograficamente ciascun passaggio. Si prepararono pure dei campioni di controllo con ostie e vino non consacrati e acqua di rubinetto. Si ebbe cura di impiegare ostie dello stesso lotto di produzione da cui proveniva la particola consacrata oggetto di esame.

In particolare, che cosa si osserva? Non c’è presenza di batteri noti per produrre sostanze coloranti; non si ottennero amplificazioni di DNA, cioè non si riesce a decodificarlo, si sa solo che è umano…

Tuttavia la trasformazione di un’ostia in un tessuto come quello descritto restava semplicemente inspiegabile.

Dopo qualche mese la commissione di studio, non completamente soddisfatta dai risultati parziali di Breslavia, chiese un secondo parere alla Medicina Legale di Stettino, disponibile ad eseguire ulteriori indagini. Furono forniti gli stessi vetrini istologici già preparati e tutti i risultati ottenuti dai colleghi di Breslavia, oltre ad un frammento di materiale originale conservato in paraffina e non ancora studiato, prelevato in precedenza ma non utilizzato a Breslavia. Rispetto alle prime indagini, si utilizzarono metodiche istopatologiche differenti e si cercò la presenza di DNA. In sintesi si è potuto dimostrare ciò che segue.

1) Lo studio al microscopio con luce ultravioletta e filtro arancio consentiva finalmente di riconoscere l’origine miocardica del tessuto muscolare, con evidenti segni di frammentazione; le immagini ricordavano molto da vicino quelle ottenute a Sokólka.

2) Anche a Stettino la ricerca con marcatori immunoistochimici diede esito negativo.

3) Viceversa, si ritrovarono frammenti di DNA nucleare e mitocondriale, sufficienti per documentare senza dubbio l’origine umana del tessuto. Gli studiosi e la diocesi mantengono uno stretto riserbo sui dettagli, temendo incomprensioni e inopportuni sensazionalismi.

Hanno fatto questa scelta: può avere il suo senso, però, mi vien da dire che a questo mondo ci saranno sempre incomprensioni e a questo mondo ci sarà sempre qualcuno che cerca sensazionalismi. Allora non diciamo e non facciamo più niente?

Se un sacerdote dovesse parlare e predicare solo quando ha la certezza che nessuno lo fraintenda, che non ci siano incomprensioni e che le sue parole non vengano usate per fare proclami sensazionali, non dovrebbe parlare più… 

Purtroppo, dobbiamo riconoscere che il peccato originale ha lasciato un segno molto forte in noi, per cui la paura, il dubbio, il timore, la mancanza di fiducia, abbandono e confidenza in Dio ci fanno fare tante scelte sbagliate. Certo, sarebbe stato molto interessante sapere i dettagli di questi esiti sul DNA, molto interessante… chissà, forse un giorno verrà qualcuno che farà luce anche su questo.

Come a Sokólka, nonostante l’aspetto macroscopico della reliquia si presenti come un coagulo di sangue, non sono state trovate cellule ematiche, e non è stata indagata l’eventuale presenza di antigeni AB0.

Perché ? Ogni tanto c’è da chiedersi se ci sia più mistero in Dio o nella nostra testa che fa di quelle cose… Certo, è una domanda assurda e retorica la mia, ma chissà che cosa c’è nella nostra testa, che cosa pensiamo, che ragionamenti assurdi facciamo alle volte, quanto siamo frettolosi…

Soprattutto oggi noi siamo abituati a criticare tanto gli altri, ad avere atteggiamenti ‘acidi’, di critica, di giudizio; ci stiamo abituando sempre di più a gridare in faccia alla gente le nostre opinioni, quello che reputiamo giusto, vero, bello e alle volte diventiamo anche violenti perché dobbiamo ‘difendere i diritti di Dio’. Oppure lasciamo la Chiesa e anche il Signore perché il prete tale ha dato cattivo esempio dicendo o facendo qualcosa. 

Io però mi chiedo perché, quando vediamo il male o il presunto male — è lo stesso — invece di gridare le nostre ragioni e fare polemiche e discussioni con la scusa — falsa — di difendere Dio, non ci fermiamo e diciamo: “Signore, non è che quella cosa la porto dentro anch’io e Tu me la stai facendo vedere per mostrarmela? Oppure per avvertirmi che di lì a breve anche io compirò quella malvagità o qualcosa di peggio? Proprio quella cosa che io giudico malvagia che cosa mi sta preparando a vivere nella mia vita?”. 

Noi facciamo tanto in fretta a diventare aguzzini degli altri; tanto siamo bravi a esser fieri di noi stessi e a essere tronfi della nostra presunta santità! E poi… possiamo essere anche apparentemente santi — come disse san Francesco di Sales di un convento di suore: “Oh, quelle suore! Pure come angeli, ma superbe come demoni!” — E allora che cosa ce ne facciamo? A che cosa ci serve essere puri come angeli e superbi come demoni? A niente… Noi dovremmo invece coltivare il più possibile l’atteggiamento interiore della santa umiltà.

Sto cercando una cosa da leggervi che a me piace molto, ma ve la leggerò domani. Intanto comincio a dirvi questa… e se ve l’ho già detta, càpita… alle volte mi ripeto…

Capita che noi diciamo: “Mi sono distratto a Messa; mi distraggo nella preghiera”. Allora cominciamo a dire che è il diavolo che ci tenta, che abbiamo tanti pensieri per la testa — vedete: sempre dall’esterno— al contrario, la distrazione nella preghiera e alla Messa hanno origine dal fatto di non aver ancora permesso all’ordine di Dio di regnare nel nostro cuore e nella nostra vita. La nostra vita ancora non riflette l’ordine e la bellezza che caratterizzano il Regno di Dio. Nella nostra vita c’è disaccordo quando ci sono due interessi che si contendono il nostro interesse e la nostra energia. È vero: quando due interessi si contendono il nostro tempo e la nostra energia… ecco la distrazione! 

Allora dobbiamo chiedere alla nostra Regina del Cielo di riordinare la nostra vita, di darci la gioia di vivere in semplicità, di darci la possibilità di vivere in un ordine che anticipa l’ordine glorioso preparato da Gesù per tutti i santi in Cielo. Ecco… da adesso in poi, cerchiamo di vivere così, di chiedere al Signore questa grazia!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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