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Il manoscritto del Purgatorio, parte 20

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di sabato 17 dicembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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PRIMA LETTURA (Gn 49, 2.8-10)

In quei giorni, Giacobbe chiamò i figli e disse:
“Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe,
ascoltate Israele, vostro padre!
Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sulla cervìce dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
Un giovane leone è Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si è sdraiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi lo farà alzare?
Non sarà tolto lo scettro da Giuda
né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene
e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli”.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 17 dicembre 2022.

Abbiamo ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal libro della Genesi, capitolo 49, versetti 2 e 8-10.

Continuiamo la nostra meditazione sul libro Manoscritto del Purgatorio e leggiamo alcune indicazioni che ci vengono date sul Purgatorio perché forse è la prima volta che ne sentiamo parlare in modo così dettagliato.

– Vi conoscete tra voi nel Purgatorio?

Sì, come si conoscono le anime. Non esistono più nomi nell’altro mondo. Non bisogna paragonare il Purgatorio con la terra. Quando l’anima è libera e sciolta dal suo involucro mortale, il di lei nome vien sepolto nella tomba insieme col corpo. Io vi spiego ben poco cos’è il Purgatorio e voi lo capite un po’ più degli altri, per la luce che il buon Dio vi concede. Ma cos’è questo poco paragonato alla realtà? Noi siam qui perdute nella volontà del buon Dio, mentre sulla terra, per quanto santi si sia, si conserva sempre la propria volontà. Noi invece non ne abbiamo più. Conosciamo e sappiamo solo quel che piace a Dio di farci conoscere e nulla più.

Nella eternità si entra in una realtà tutta diversa rispetto a quella che noi immaginiamo e conosciamo, e del resto noi non conosciamo realtà diverse e diversamente sperimentabili rispetto a quella terrena: noi siamo vissuti sempre qui, siamo collocati nel tempo e nello spazio, mentre nella eternità non ci sono né tempo né spazio, uniche due coordinate grazie alle quali potremmo collocarci: come potremmo dunque parlare di un regno del quale praticamente ignoriamo tutto?

Adesso cominceremo a ragionare secondo criteri terreni e a domandarci: “Allora come si fa se non ci sono i nomi? Come si fa a riconoscersi?”. Non usiamo la nostra piccola testa per cercare di capire come sia la vita eterna: si tratta di un mondo, una realtà completamente diversi rispetto al nostro mondo! Quando saremo là, lo scopriremo. Stiamo tranquilli: loro non hanno bisogno di noi che li istruiamo, assolutamente non hanno bisogno delle nostre categorie.

 – Dove si trova il Purgatorio? È denso in un luogo ristretto?

Si trova nel centro della terra vicino all’inferno (come lo avete visto un giorno dopo la santa Comunione). Le anime vi stanno come in un luogo ristretto, se si considera la moltitudine che vi si trova, poiché vi sono migliaia e migliaia di anime, ma quanto spazio occorre per un’anima? Ogni giorno ve ne giungono parecchie migliaia e la maggior parte vi rimane da trenta a quarant’anni; altre molto più a lungo ancora ed altre meno. Vi dico questo secondo i calcoli della terra, poiché qui è tutt’altra cosa. Ah, se si sapesse, se si conoscesse il Purgatorio e quando si pensa che è per propria colpa che ci si trova! Io ci sono da otto anni. Mi sembra che sian passati dieci mila anni!… Oh, mio Dio! Riferite esattamente tutto questo al vostro Padre!… Apprenda egli da me cos’è questo luogo di sofferenza, al fine di farlo maggiormente conoscere in avvenire. Egli potrà sperimentar da sé quanto sia giovevole la devozione alle anime del Purgatorio.

Il buon Dio sovente concede più grazie per la mediazione di codeste anime sofferenti che di quelle degli stessi Santi. Quando egli vorrà ottenere una cosa con più sicurezza, si rivolga di preferenza alle anime che hanno maggiormente amato la Santa Vergine e che, per conseguenza, questa buona Madre desidera liberare, e lui stesso vi potrà dire se se ne trovi bene. Vi sono anche delle anime che non dimorano nel Purgatorio propriamente detto. Così io, durante il giorno, vi accompagno dovunque andiate, ma quando riposate, la notte, soffro di più; mi ritrovo nel Purgatorio. Altre anime fanno talvolta il loro Purgatorio nei luoghi ove esse han peccato, a piè dei santi altari nei quali si conserva il Santo Sacramento, ma, dovunque esse si trovino, portano sempre seco le proprie sofferenze, un po’ meno intense tuttavia che nel vero Purgatorio.

L’anima del Purgatorio ci dà delle collocazioni, ma … al centro delle Terra è un modo di esprimersi, ma non è che facendo un buco nella Terra troviamo il Purgatorio o l’Inferno. È un po’ quando noi, parlando del Paradiso, guardiamo in alto nel cielo anche se il Paradiso non è nello spazio, nelle nuvole: il fatto è che noi abbiamo bisogno di coordinate, ma non è che se io prendo una navicella e vado fino alla Luna, io vedo il Paradiso! Eppure, quando Gesù è asceso al Cielo, i suoi lo hanno visto andare verso le nuvole, ma non è che Gesù sta sulle nuvole! È l’unico modo possibile che abbiamo di pensarlo e rappresentarlo, perché la realtà della vita eterna è una realtà a noi totalmente sconosciuta secondo le nostre categorie.

 I Santi, i mistici che ci sono andati – pensiamo a Santa Faustina, a Santa Teresa d’Avila che ha fatto esperienza dell’Inferno – non ci possono dire la strada per arrivarci… l’anima di solito viene condotta dall’Angelo custode e viene introdotta, ma non c’è una porta che, aperta, ci introduce nell’Inferno. 

La dimensione riservata alle anime delle persone morte, di norma, è una dimensione a sé stante, spirituale che noi non conosciamo, ma si deve dare pure qualche spiegazione con le categorie che abbiamo e allora “il Purgatorio si trova al centro della Terra, vicino all’Inferno e il Paradiso si trova … in cielo”. Però, andando al centro della Terra o in cielo, non troviamo né Inferno, né Purgatorio, né Paradiso! Questo è solo un modo per intenderci e lo “spazio angusto” di cui parla l’anima del Purgatorio è tale per dire che nel Purgatorio si sta stretti, scomodi. Le anime non hanno una dimensione corporea, ma spirituale e non hanno problemi di collocazione. Nella realtà spirituale lo spazio non c’è perché è una realtà infinita.

Poi l’anima ci parla dell’importanza della devozione alle anime del Purgatorio: si possono ottenere più grazie per la mediazione di queste anime che per quella dei Santi! Ci sono tante testimonianze di Santi che ricordano quante grazie hanno ricevuto per la loro devozione alle anime del Purgatorio. Quindi impariamo a pregare per loro!

Il Padre spirituale ha avuto ben ragione di dirvi di non mai cercar altro che la santa volontà del buon Dio in tutto quel che farete. Questo costituirà per voi la felicità: vedete la sua volontà in tutto quel che vi accade, pene e gioie. Tutto proviene da Gesù ugualmente. Oh! siate buona, doppiamente buona, per far piacere al buon Dio, a Lui che è sì buono per voi! Tenete sempre gli occhi dell’anima fissi su Lui per prevenire il minimo suo desiderio. Andate anche oltre, al fine di farGli piacere. Più voi cercherete di farGliene, più Egli ne farà a voi. Il buon Dio non si lascerà vincere in generosità, al contrario! Egli dà sempre più che non Gli si dia. Siate dunque ingegnosa a spendervi per il suo amore e per la sua gloria.

Ancora ci richiama all’importanza dell’impegnarci a fare sempre, solo e unicamente la volontà di Dio e a cercare di piacere a Dio in tutto. Se io cerco di piacere a Dio in tutto, mi verrebbe da dire che ho proprio risolto il mio problema, visto che il problema di ciascuno di noi è di fare in modo di piacere a Dio in tutto. Una volta che noi lo facciamo, che cosa ci manca? Niente! Purtroppo non sempre abbiamo il desiderio di mettere la volontà di Dio al primo posto!

L’inglese che è annegata presso Monte San Michele è andata in Cielo direttamente. Ella ha avuto la contrizione richiesta al momento della morte e al tempo stesso il battesimo di desiderio. Tutto è avvenuto così per l’intervento di San Michele. Felice naufragio!

Evidente questa donna non era neanche battezzata, ma nel momento della morte ha avuto la contrizione, che è il dolore perfetto dei peccati, e il desiderio di essere battezzata: questo si chiama “battesimo di desiderio” e questa è una grande grazia… lei è morta ed è andata direttamente in cielo. San Michele le ha ottenuto questa grazia.

Quanto al Padre che si è ritirato, San Michele non ne è rimasto soddisfatto, ma il buon Dio ha lasciato a ognuno la propria libertà. Egli vuole al suo servizio unicamente persone che Gliene facciano liberamente l’omaggio senza mai più volgersi indietro.

Probabilmente si tratta di un sacerdote che ha lasciato o che è andato via e, ovviamente, san Michele non è rimasto soddisfatto di questo, ma Dio ci lascia liberi. 

Ma Dio chi vuole al suo servizio? Vuole persone che siano convinte dell’omaggio che un giorno hanno fatto della loro vita e che soprattutto non facciano come il fratello maggiore del figliol prodigo che sta dentro alla casa del padre con il cuore fuori di essa, per cui: “Non mi hai dato, non mi hai fatto, non mi hai detto… io avrei voluto… ma che vita magra quella del cristiano… non godere di quello, di quell’altro… insomma… allora…”. Questa è una persona che dà, ma poi si volta indietro; pone mano all’aratro e poi si volge indietro: non va bene!

Al Signore si dona con gioia! Anche con gli amici è una brutta cosa essere lì, senza voler esserci; essere lì desiderando di essere altrove. Noi dobbiamo essere convinti di essere dove siamo e di fare quello che facciamo… veramente, con tutto il cuore, mettendoci corpo e anima.

Dite al Padre P. da parte del buon Dio che seguiti con gran coraggio in tutto quel che ha intrapreso per Lui, ma che sia prudente, vale a dire, che non faccia più di quanto comportino le sue forze. 

Questa è la prudenza: essere consapevoli delle proprie forze. Ci sono delle volte in cui andiamo oltre, ma non va bene: il Signore non ci chiede di andare oltre le nostre forze, ci chiede di fare il massimo, che è diverso; ci chiede di essere ordinati, che è diverso.

Mi ricordo che negli anni si studio passati, quando avevo tanti esami da dare, c’era qualcuno che viveva secondo la logica della cicala: non studiava mai e quando arrivava all’ultimo mese prima degli esami… dentro a pesce, giorno e notte… non si capiva più niente!

Io dicevo: “Che cosa ci guadagni a fare così?”, “ Eh, ma io ce la faccio: ho contato il numero delle pagine, le ho divise per i giorni”. Che modo di studiare è questo? Infatti arrivava distrutto/ distrutta al giorno dell’esame. Ma se, invece di puntare sull’ultimo minuto per fare le cose, fai come la formichina e porti ogni giorno una briciola dentro il formicaio così, senza fare una fatica pazzesca, arriverai all’inverno con il formicaio pieno di pane. 

Alla cicala che canta e suona tu dirai: “Cara cicala, adesso io chiudo la porta e ci vedremo (forse ci vedremo…) questa primavera, perché adesso arriva l’inverno con il freddo, la neve, il gelo, la grandine!”. “No, ma guarda adesso che bel tempo, stai qui a cantar con me!”. “No, no…”.

La logica della formichina è vincente: se noi, invece, rimandiamo in continuazione, arriviamo con l’acqua alla gola che ci strangola: non va bene così. Essere prudenti e agire secondo le proprie forze significa usare bene le proprie forze in rispetto della propria persona, delle proprie forze, appunto.

Una cosa bella che leggo ora è questa:

Pio IX è andato direttamente in Cielo; il suo Purgatorio è stato fatto sulla terra.

Possiamo credere che davvero Pio IX abbia fatto il suo Purgatorio sulla terra. Perché? Andate a leggere la sua storia e vedrete che cosa ha vissuto sulla terra questo povero Papa.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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