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“Comunione spirituale e comunione psichica” da “Vita comune” di D. Bonhoeffer. Parte 3

Comunione spirituale e comunione psichica

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Comunione spirituale e comunione psichica” tratta dal testo “Vita comune” di Dietrich Bonhoeffer.
Martedì 17 gennaio 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 2, 23-28)

In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: “Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?”. Ed egli rispose loro: “Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!”.
E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”.

Testo della meditazione

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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 17 gennaio 2023. Quest’oggi festeggiamo Sant’Antonio abate, Padre del monachesimo. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal secondo capitolo del Vangelo di San Marco, versetti 23-28.

Continuiamo la nostra lettura e il nostro commento del bel libro di Bonhoeffer.

Sul secondo punto: un cristiano si avvicina all’altro solo per mezzo di Gesù Cristo. Fra gli uomini c’è conflitto. «Egli è la nostra pace» (Ef 2,14), dice san Paolo a proposito di Gesù Cristo, in cui la vecchia umanità dilacerata ha trovato la propria unità. Senza Cristo non c’è pace tra Dio e gli uomini, non c’è pace tra uomo e uomo. Cristo si è posto come mediatore e ha fatto pace con Dio e in mezzo agli uomini. Senza Cristo, non conosceremmo Dio, non potremmo invocarlo o giungere a lui. E senza Cristo non potremmo conoscere neppure il fratello né accostarci a lui. è il nostro stesso io a sbarrarci la strada. Cristo ha aperto la strada che conduce a Dio e al fratello. 

Ora i cristiani possono vivere in pace tra loro, possono amarsi e servirsi reciprocamente, possono diventare una cosa sola. Ma sempre e solo per mezzo di Gesù. Solo in Gesù Cristo siamo una cosa sola, solo per suo mezzo siamo reciprocamente legati. Egli resta in eterno l’unico mediatore.

A me sembrano parole molto chiare, vere e belle. È chiaro che, a causa del peccato originale, noi siamo sempre in conflitto con gli altri, perché? Non perché gli altri siano cattivi e noi siamo buoni, ma perché il nostro “io” è un grande ingombro, il nostro “io” sbarra la strada a una vera comunione con i fratelli e le sorelle in Cristo. Se siamo onesti, e credo che lo siamo, è inutile che continuiamo a ripeterci: “La colpa è di Tizio, di Caio e di Sempronio”. Dobbiamo ammettere: la colpa è mia! La colpa che ho non è quella di sentire il conflitto, ma di non fare abbastanza per superare il conflitto nella maniera giusta, perché ci sono tanti tentativi che noi mettiamo in atto per superare i conflitti, ma vanno a finire male, perché sono tentativi sbagliati. 

San Paolo dice: “La nostra pace è solo Gesù!” (Ef 2,14). Noi non possiamo avere un’altra pace in qualcun altro, perché Dio è l’unico vero Dio, dice la Scrittura… non ce ne è un altro: “Io sono il Signore tuo Dio, non avrai altro Dio all’infuori di me”. Fine! Il Decalogo, ricordate? Noi vogliamo ancora il Decalogo? Solo Dio è Dio: non c’è un altro Dio. Il Dio che ci ha rivelato Gesù è l’unico vero Dio, lì noi abbiamo la nostra pace ed è in Gesù che noi troviamo unità. 

Le nostre umanità — poi Bonhoeffer parla di vecchiaia riferendosi a San Paolo “la vecchia umanità dilacerata ha trovato la propria unità, ma a me verrebbe da dire che può essere un ragazzo, un adulto, una persona anziana — l’umanità dilacerata di ciascuno di noi, strappata, sfilacciata, sofferente, umiliata, ritrova la sua unità solo in Gesù! È quando io imposto la mia vita su Gesù che la mia umanità si ricompone.

Quante volte capita di sentir dire: “Ecco, io non riesco in questo; ho questa fatica psicologica; non riesco a superare questa cosa; non riesco a vincermi in questa; mi impegno… faccio preghiere, novene, però…” Però non cambio di una virgola! Continuo a essere invidioso, sospettoso, dubbioso, geloso, permaloso, iracondo, goloso, lussurioso, egoista… come mai? Ehhh, come mai! Perché questa umanità spaccata non l’hai ancora fondata su Gesù: Gesù non è ancora la tua unica, sola, vera pace! Gesù non è la tua unità: senza Gesù non c’è pace né nel nostro rapporto con Dio — e infatti spesso siamo inquieti — né tra di noi. Se non c’è Gesù in mezzo, all’inizio e alla fine, non c’è pace! Poi possiamo fare tutte le riunioni, tutti i simposi, tutte le manifestazioni “peace and love”, ma la pace non c’è. Infatti guardiamo come è messo questo mondo… dov’è la pace? Da sempre si sente dire “colpa di Tizio; colpa di Caio; colpa di questo; tu dovresti fare…”. Quando moglie e marito litigano, che cosa sentite? “Io ho fatto, io ho detto, però tu, però noi…” Non c’è pace, non c’è Gesù! 

Voi mettete Gesù al centro… Terapia di coppia per superare i conflitti? Cominciate a stare in silenzio, vicini, insieme davanti a Gesù Eucarestia. Cominciate da lì! Un’ora al giorno per trenta giorni, tutti i giorni! Io vi posso garantire che, se una coppia in crisi sta un’ora al giorno per trenta giorni, insieme, in silenzio davanti a Gesù Eucarestia, in capo a trenta giorni il conflitto è risolto! Non devono “parlarsi”; non devono fare “terapia di gruppo”; non devono “discernere”, “mettersi a confronto”, “trovare un mediatore”… Credetemi, trenta giorni secchi, ininterrotti: ogni giorno, un’ora al giorno, per trenta giorni, insieme, vicini davanti a Gesù Eucarestia e la crisi è risolta!

Voi direte: “Ma Padre Giorgio, che cosa fai? Il mago? Sei diventato un mago della situazione, un guru, un santone?”

No, no, guardate… io semplicemente credo nell’Eucarestia e ho visto gli effetti dell’Eucarestia sulla mia vita e sulla vita degli altri. L’Eucarestia ha un potere enorme; il Cuore Eucaristico di Gesù guarisce, Gesù è la pace, l’unica vera pace e, dove c’è Gesù, c’è la pace! Mettete Gesù al centro e vedrete questo.

Voi chiederete: “Ok, e dopo trenta giorni che cosa facciamo?”. Questa, come ogni terapia medica, è la “terapia d’urto” (come nel caso del cancro: appena si scopre, c’è la terapia d’urto per fermarlo se è molto aggressivo e spesso i conflitti nelle coppie sono molto aggressivi tant’è vero che adesso si parla subito di divorzio). Terapia d’urto: trenta giorni un’ora al giorno, tutti i giorni davanti all’Eucarestia insieme. “Io la faccio prima e tu dopo…” No: insieme! Trenta giorni.

Poi, passati i trenta giorni, le cose saranno sicuramente migliorate… è sicuro! Io scommetto su Gesù, io so che vinco, sono sicuro! Scommettiamo la cena nel ristorante più chic che conoscete… la vinco… ve lo garantisco: preparatevi ad offrirmi la cena! 

Passati i trenta giorni, bisogna fare la “terapia di mantenimento”; una volta scongiurato l’evento drammatico, bisogna fare la terapia di mantenimento. 

E qual è? Tutti i giorni il Salterio recitato, e almeno una delle tre Corone recitata insieme. Basta: quella coppia non si rompe più! L’abbiamo legata, ancorata, arpionata alle due sacre colonne: Gesù e Maria, l’Eucarestia e Maria! Ricordate i sogni don Bosco? Le due colonne che salvano la Chiesa; leghiamo, arpioniamo le persone, le famiglie, i sacerdoti, le suore alle sue colonne e, state tranquilli, abbiamo risolto ogni problema, non c’è più alcun problema. 

Sì, ci saranno le fatiche di tutti, le fatiche di ogni giorno che sono quei colpi d’onda che arrivano, ma capite che, quando uno è legato a due colonne così indistruttibili… beh, prende quel che bottarella un po’ qui e un po’ là, uno spruzzo d’acqua, sulla nave può cadere a terra, ma sono finiti i problemi grossi, le tragedie non ci sono più!

Il problema è farlo! Uno dice: “Tutto qui?”. Fallo! Invece di parlare a vanvera, fallo! Invece di dire: “Adesso è arrivato lui è con la bacchetta magica risolve tutti i proBBlemi!” Fallo! Trova una coppia che lo faccia: vediamo! Trova un prete che faccia questa cosa! “Sono in crisi; la mia vocazione… non ce la faccio più… adesso sto pensando che… non so come fare per uscire dalla mia crisi!”.

Trenta giorni, un’ora al giorno, tutti i giorni davanti a Gesù Eucarestia! E da lì in poi: il Salterio di Gesù e di Maria tutti i giorni!

“Tutto qui?”. Fallo! Comincia a farlo: ogni giorno… ogni giorno! Senza “se” e senza “ma”: se salti un giorno, devi ricominciare da capo perché, se dico “trenta giorni”, devono essere trenta giorni, non ventinove, non sono “spizzichi e bocconi”… sono trenta giorni ininterrotti! 

Senza Cristo, non conosceremmo Dio, non potremmo invocarlo o giungere a lui.

Sembra di sentire un po’ Santa Teresa di Gesù: l’importanza dell’umanità di Cristo, della mediazione di Gesù.

E senza Cristo non potremmo conoscere neppure il fratello né accostarci a lui.

Gesù diventa la lente per vedere il fratello; la lingua per parlare al fratello; l’orecchio per ascoltare correttamente il fratello. E allora ecco la comunione, la pace, il superamento dei conflitti. Ci sono i conflitti, è inevitabile che ci siano, ma con Gesù, in Gesù e per Gesù si superano, si sciolgono, si risolvono: è come se Gesù fosse un costante anti-coagulante che calma, libera, guarisce, rasserena tutti i “trombi” che noi ci creiamo, che ci facciamo nel cervello (noi siamo bravissimi a crearci “trombi”, coaguli perché siamo come dei mitocondri impazziti che, invece di muoversi correttamente dentro la cellula, impazziscono, quindi vedi le cellule che si “appiccicano” l’una sull’altra perché dentro c’è un movimento pazzesco). 

Gesù ci dice: “Ma sì, ma dai… , guarda che le forchette messe così sulla tavola non sono il capitolo non scritto dell’Apocalisse; l’ultimo libro non scritto dell’Apocalisse non tratta delle forchette messe sulla tavola, delle pattine da usare in casa, delle briciole sul tavolo e di cose inutili e sciocche che vi inventate per movimentare i conflitti che, a volte sono inimmaginabili”. 

Gesù ci dice: “L’Apocalisse è finita, è scritta: non aggiungere capitoli dove non ci sono e non esistono, sta attaccato alla realtà!” 

“Come si fa?”. 

“Stai attaccato a me! Stai vicino in me; vivi quello che devi vivere, invece di sganciarti da me facendoti fatti i tuoi, vivendo la tua vita tanto quanto vuoi tu e relegando me a momenti di preghiera circoscritti. Prova ad aprire i tuoi recinti e a farmi abitare tutta la tua storia: chissà che non vada un po’ meglio!

Noi invece siamo bravi e circoscriviamo Gesù nel digiuno! Quando facciamo il digiuno, pensiamo a Gesù! Circoscriviamo Gesù nell’andare a Messa! Quando andiamo a Messa, pensiamo a Gesù! Circoscriviamo Gesù nella meditazione! E, finita la meditazione, ci facciamo i fatti nostri, ci facciamo la vita nostra e torniamo i lupi di sempre! Eh, no! Questa non è una vera preghiera; questo non è un vero rapporto con Gesù!

Solo così potremo accostarci al fratello, se no diventeremo lupi e lo morsicheremo: ci sono in giro lupo che mordono… cari miei!

In questa maniera, invece, prendiamo il nostro “io” e lo mettiamo da parte dicendogli: “Stella bella, tu stai qui! Stai lì buono! Prendo un bel legaccio e ti stringo bene il muso (del cane rabbioso che ci portiamo dentro), così, al massimo, fai dei mugolii, cerchi di liberarti con le zampe, ma io ti tengo bene fermo… e smetti di morsicare le persone, perché qui nessuno è nemico di nessuno!”.

Cristo ha aperto la strada che conduce a Dio e al fratello: ecco perché continuo a dire: “Impariamo a confessarci frequentemente; ad andare frequentemente a chiedere il perdono di Dio!”.

Ora i cristiani possono vivere in pace tra loro, possono amarsi e servirsi reciprocamente, (in Gesù) possono diventare una cosa sola.

In Gesù e non in base ai loro ideali, alle “parole su parole”; non su incontri, su scontri, su informazioni, su formazioni… in Gesù! Vuoi costruire una bella comunità? Pregate insieme! Adorate Gesù Eucarestia insieme: è Gesù che fa la comunità, non siamo noi! Non sono le mie belle intenzioni, le mie vedute psicoloGGiche… no! È Gesù, e se non mettiamo Gesù al centro, non ci sarà mai nessuna comunità, nessuna famiglia cristiana.

Solo in Gesù Cristo siamo una cosa sola, solo per suo mezzo siamo reciprocamente legati.

Mi fermo qui: domani vedremo un altro punto. Vedete quanti spunti belli ci sta offrendo questo libro? Meditiamoli bene, mi raccomando!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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