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Domenica delle Palme

Domenica delle Palme

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: «Domenica delle Palme»
Domenica 2 aprile 2023 – Domenica delle Palme

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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PRIMA LETTURA (Is 50, 4-7)

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a domenica 2 aprile 2023. Oggi celebriamo la Domenica delle Palme.

Abbiamo ascoltato la prima lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal capitolo cinquantesimo di Isaia, versetti 4-7.

Ho pensato, per questa Settimana Santa, di farci condurre per mano da un testo che si intitola “Colui che parla dal fuoco: Alla sorgente della pura contemplazione” della serva di Dio Josefa Menendez, edizione Fede & Cultura. Credo che molti di noi conoscano questo testo e a chi non lo conosce consiglio caldamente di acquistarlo, di averlo a casa, di usarlo in questa Settimana Santa, ma non solo. È un testo veramente molto bello e vi garantisco che ne avrete grande vantaggio spirituale. Noi leggeremo quanto scrive Josefa nella Settimana Santa, dal 25 marzo al 10 aprile del 1923: questo è l’anno. Lasciamoci portare, ogni giorno leggeremo quello che lei scrive in questo diario e vedrete che sarà motivo di grande meditazione. 

Mentre Josefa la sera della domenica delle Palme, 25 marzo, sta in adorazione davanti al Santissimo esposto, Gesù le appare per indicarle il programma della settimana santa, che sta per cominciare e che coronerà tutte le grazie della Quaresima.

Anche noi quest’oggi riceviamo questo programma per questa Settimana Santa da parte di Gesù. Questa è la settimana più importante di tutto l’anno liturgico.

«Voglio — Egli dice — che tu consacri questi giorni ad adorare la mia divina persona oltraggiata dai tormenti della passione. Ti terrò continuamente alla mia presenza. Mi paleserò a te, a volte con la maestà di un Dio, a volte con la severità di un giudice e, più spesso, coperto delle ferite, delle ignominie della mia passione. Così, nella tua incessante adorazione, nella tua profonda umiltà, nelle tue riparazioni di ogni momento, troverò un sollievo a tanta tristezza e a tanta amarezza!»

Quindi consacriamo questi giorni, consacriamo questa settimana ad adorare, ecco, questo è il nostro programma: adorare la divina persona di Gesù, oltraggiata dai tormenti della passione. Quindi sia questa una settimana di adorazione, una settimana dove stare continuamente alla presenza di Gesù e vedrete che, per ognuno a suo modo, il Signore si paleserà anche a noi. Dobbiamo vivere questa settimana — ci chiede Gesù — con adorazione incessante, con profonda umiltà, col desiderio di riparazione in ogni momento.

Sono appena trascorsi pochi istanti, e già Josefa vede realizzarsi questa triplice manifestazione di Gesù: Dio, Giudice, Salvatore!

«L’ho rivisto tutto ad un tratto — scrive — sempre lo stesso, ma con una tale maestà che la mia anima ne rimase annientata per il rispetto e la confusione. Avrei voluto nascondermi, sparire dalla sua presenza!… e dopo aver rinnovato i miei voti, l’ho supplicato di purificarmi affinché il mio nulla possa sostenere la vista della sua grandezza.

Vedete, ecco, resta annientata dalla Maestà di Dio. Dio — l’ho sempre detto — è Dio e la Sua Maestà ci annienta per il rispetto, per la confusione che richiede da parte nostra. La Maestà di Dio ci richiede di purificarci. Quindi sia una settimana contrassegnata anche dalla confessione. Tra l’altro, il Venerdì Santo sarà anche il Primo venerdì del mese, quindi avremo un motivo in più per chiedere perdono dei nostri peccati e per fare compagnia al Sacro Cuore di Gesù. 

Mi ha risposto con voce grave e solenne:

«Umiliati davanti alla maestà del tuo Dio e ripara in tal modo l’orgoglio dell’umana natura, così spesso ribelle ai diritti del suo Creatore!»

Ecco quindi impariamo anche noi ad umiliarci davanti alla Maestà di Dio, impariamo a stare in ginocchio, impariamo ad adorare il Signore, impariamo a riparare l’orgoglio degli uomini, anche il nostro, quell’orgoglio per il quale ci ribelliamo ai diritti di Dio. Perché noi siamo concentrati sui nostri diritti, ma chi si preoccupa dei diritti di Dio?

Allora Josefa sente gravare sulla sua anima il peso della divina giustizia. Colpita da timore, si prostra ai piedi di Gesù,

«… ricordandogli — ella scrive — ch’Egli è mio Salvatore, mio Padre, mio Sposo, e che può cancellare tutte le mie miserie e perdonare i miei peccati. Gesù mi ha risposto e la sua voce aveva un accento di bontà e insieme di autorità:

«Sì, tu dici bene, sono il tuo Salvatore, il tuo Padre, il tuo Sposo e desidero consumare le tue miserie nella fiamma ardente del mio amore. Ma voglio anche che tu comprenda, Josefa, fino a qual punto tu debba umiliarti, annientarti, scomparire nella tua volontà e in tutto il tuo essere, affinché la volontà di Dio regni e trionfi, non soltanto in te, ma in molte altre anime.

«Bisogna che esse riconoscano la loro colpevolezza e la loro miseria e che esse pure si umilino e si abbandonino alla divina volontà.

«Ecco ciò che aspetto da te in questa settimana: tu mi adorerai, ti annienterai, mi consolerai, mi amerai e, tutto questo, in spirito di zelo per ottenere che molte anime entrino in questa stessa via.

«Addio! Ti dirò poi ciò che desidero da te».

 Gesù si presenta come Salvatore, come Padre, come Sposo e vuole consumare tutte le nostre miserie, però noi dobbiamo annientarci, noi dobbiamo consolarlo, dobbiamo amarlo, dobbiamo scomparire nella nostra volontà, non ci deve essere più la nostra volontà: ci deve essere solo la volontà di Dio che regna. E dobbiamo imparare ad abbandonarci alla divina volontà.

Così i giorni santi hanno inizio per l’anima attenta di Josefa. Il Maestro divino la condurrà, passo passo, nell’austero cammino che Egli le ha aperto e dove la seguiremo.

Ecco, quindi, in questa Domenica delle Palme, segniamo bene, con chiarezza, questi punti, così che domani, Lunedì Santo, ci incamminiamo ulteriormente dentro questa settimana, con tutte le cose che vi ho fin qui detto. Vi auguro di cuore una Santa settimana.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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