Scroll Top

Sabato fra l’ottava di Pasqua

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: «Sabato fra l’ottava di Pasqua»
Sabato 15 aprile 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mc 16, 9-15)

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 15 aprile 2023. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo sedicesimo di San Marco, versetti 9-15.

Concludiamo la nostra preparazione alla solennità di domani, della Divina Misericordia, la Domenica in Albis e la concludiamo con l’ultimo giorno della novena della Divina Misericordia.

Oggi Gesù, attraverso Santa Faustina, ci chiede:

“Portami oggi le anime tiepide e immergile nella profondità della mia Misericordia. Sono esse che più dolorosamente feriscono il mio Cuore, e la mia anima provò verso di loro nel Getsemani un’invincibile ripugnanza. Fu per causa loro che uscii in quelle parole: “Padre, allontana da me questo calice, se questa è la tua volontà!”.  Il ricorso alla mia Misericordia resta per loro l’ultima ancora di salvezza”.

Dobbiamo veramente pregare per tutte queste anime che vivono nella tiepidezza, è una piaga terribile la tiepidezza e ci vuole una grande grazia di Dio per uscirne. Quanto è facile essere trasportati nella tiepidezza! I tiepidi sono coloro dei quali l’Apocalisse dice che il Signore li sta per vomitare dalla sua bocca, perché “non sono né caldi né freddi”. E sono la causa di una grande ripugnanza, quella ripugnanza per la quale il Signore disse: “Padre, allontana da me questo calice”. Perché sono quelle persone che fanno finta di amare, ma non ci riescono perché sono catturate, imprigionate dalla paura, dalla mancanza di passione, dall’interesse proprio, dall’egoismo, dal tornaconto, dal compromesso.

Dobbiamo pregare tanto per i tiepidi e, vedete, ciascuno di noi purtroppo ha i suoi momenti di tiepidezza, i suoi momenti nei quali non riesce ad essere un’anima ardente, momenti nei quali non vuole esserlo, perché gli costerebbe troppo. Ecco, allora chiediamo al Signore proprio questa grazia grande, che la sua Divina Misericordia scenda su di noi e ci trasformi.

Quando domani saremo, molti di noi, insieme da Maria Rosa Mistica a Fontanelle di Montichiari, dovremo proprio chiedere alla Vergine Maria questa grazia grande, grande, grande, grande di uscire dalle nostre tiepidezze.

Magari ve lo ricorderò anche nella meditazione che farò domani prima del nostro incontro, quindi consiglio a tutti di ascoltarla, mentre siete in strada per arrivare. Ascoltate questa meditazione, perché servirà proprio come preparazione all’incontro. Ve lo ricorderò anche domani, ma già comincio oggi, raccomando il silenzio, c’è proprio un cartello, tra l’altro, prima di entrare, un po’ prima di entrare al santuario, un cartello che dice “Silenzio”, adesso stiamo entrando nella casa del Signore, stiamo entrando in qualcosa di soprannaturale, quindi … “Silenzio”!

Ecco, vorrei dirvi questo: domani non è il giorno della scampagnata. Io i pellegrinaggi non li ho mai fatti così. So che c’è un po’ questa abitudine: il giorno dello stare insieme, il giorno della scampagnata, il giorno delle chiacchiere, il giorno dei saluti, il giorno delle conoscenze, il giorno della salamella… Ecco: no! Domani non sarà questo giorno, domani è innanzitutto il giorno del silenzio, prima di tutto quello, perché è il giorno dell’incontro con Dio per [attraverso] Maria.

Quindi: arrivate in silenzio. Se siete in macchina con altre persone, pregate il Santo Rosario, non usate quel tempo per chiacchierare, per parlare, per cincischiare… no! il Rosario, il Santo Rosario. Prepariamo il nostro cuore con il salterio di Gesù e di Maria.

Quando arrivate, se dovete aspettare perché magari arrivate un attimo prima, in attesa che arrivi anch’io, state in silenzio, non cominciate a chiacchierare. Anche perché da lì a breve ci sarà la Santa Messa. Non si può andare alla Santa Messa senza la preparazione prossima e remota. Quindi silenzio, ci vuole il silenzio. Poi Santa Messa, ringraziamento, quindi finita la Santa Messa resterete lì, nelle vostre panche, poi io vi darò il segnale quando sarà il momento di uscire, poi usciremo, faremo questo momento di catechesi, tutto sempre in silenzio. E quando avremo finito il momento della catechesi, fatta la vestizione degli scapolari, allora scioglieremo il silenzio e inizierà il momento della fraternità, dello stare insieme. Allora lì sì che il silenzio cederà il passo all’agape fraterna.

Questa suddivisione va mantenuta, perché se mischiamo i piani viene fuori solo un grande pasticcio e non si farà bene né il momento della preghiera, dell’incontro con Dio, della Santa Messa, né il momento della fraternità, perché non sarà benedetto da Dio. Noi invece abbiamo bisogno che il Signore e la Vergine Maria sorridano, ci donino il loro sorriso, il Signore Gesù ci doni la sua benedizione, la Vergine Maria il suo sorriso. La Vergine Maria non benedice, non può farlo, non può dare la benedizione, quella sacerdotale, può chiedere la benedizione di Dio, ma non ci può dare la benedizione come la da il Sacerdote, come la da il Signore. Quindi chiediamo che ci sorrida e ci conceda questa grazia di vivere bene i due momenti, per poi arrivare al terzo momento della giornata, che sarà quello dell’Atto di Offerta quali Vittime di Olocausto all’Amore Misericordioso, alle 15.00.

Vi dico già che ci saranno dei link che faremo girare per potersi collegare in diretta video, per chi non può venire. State attenti a Telegram. Vi invito di nuovo: chi non è iscritto al canale Telegram di Veritatem in caritate si iscriva, ve l’ho già detto tantissime volte, perché tutte le comunicazioni, di fatto, le diamo lì, oltre che dal sito www.veritatemincaritate.com, però sul canale Telegram sono molto più immediate. Quel giorno comunicheremo soprattutto attraverso il canale Telegram; quindi state connessi al canale Telegram, perché tutte le ultime notizie che dovremmo dare, le informazioni e quant’altro, le daremo attraverso il canale Telegram. Chi non si è iscritto si iscriva e quel giorno controllate bene il canale Telegram, perché da lì avrete tutte le notizie dell’ultima ora e tutti i link e tutte le varie cose.

Va bene, continuiamo e concludiamo quest’oggi la meditazione di quest’Atto di Offerta. Poi voi riceverete una pagellina di questo Atto di Offerta, dove verrà messa la data e la firma, in memoria di quanto è stato fatto lì. 

Scrive Santa Teresina:

Questo martirio, dopo avermi preparata a comparire dinnanzi a te, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci, senza ritardi, nell’eterno abbraccio del tuo Amore Misericordioso. Voglio, mio Amato, ad ogni battito del cuore rinnovarti quest’offerta un numero infinito di volte, fino a che, svanite le ombre, possa dirti di nuovo il mio Amore in un Faccia a Faccia eterno!

Beh, una conclusione bellissima! Questo martirio — l’abbiamo già visto, il “martirio del tuo amore”, l’abbiamo letto ieri — questo martirio ci prepara, ci deve preparare all’incontro con il Signore. Come ogni martirio non è fine a sé stesso e quindi: “mi faccia infine morire…”. Morire d’amore, morire per la misericordia che abbiamo ricevuto, che abbiamo riparato, che abbiamo amato, che abbiamo difeso, che abbiamo vissuto con la Confessione, con l’Eucarestia. 

“… e la mia anima si slanci senza ritardi, nell’eterno abbraccio del tuo Amore Misericordioso”. Ecco, sia proprio l’ultima preghiera che faremo nella nostra vita, questo Atto di Offerta all’Amore Misericordioso.

Ed è molto bella questa fine, quando dice: “Voglio, mio Amato, ad ogni battito del cuore rinnovarti questa offerta”. Bellissimo! Ogni battito del cuore! Dovremmo dirlo ogni mattina: “Questa mattina ogni battito del mio cuore sia per riparare, consolare, ringraziare i Sacratissimi Cuori di Gesù di Maria e rinnovare questo Atto di Offerta all’Amore Misericordioso”.

Ecco, non vi rubo altro tempo oggi, abbiamo finito e spero proprio che questa giornata vi serva per prepararvi bene a questo momento. Arrivate confessati, già ve l’ho detto. Che domani sia proprio una giornata tutta della Vergine Maria e tutta dell’Amore Misericordioso di Dio.

Io vi aspetto e sono felicissimo di vedervi. Non so chi vedrò, perché non ci sono state iscrizioni, non c’è stato niente, non so quanti sarete, non so chi sarete, non so niente, so che la Provvidenza di Dio farà lei ed è bello vedere tutte queste belle sorprese. 

Portate tante cosine buone da mangiare. Qualcuno mi ha detto: “Padre, ma cosa preparo per lei?” — “Ah! — io ho detto — niente, non preparate niente per me, perché io farò un po’ di elemosina, andrò a chiedere un po’ qui, un po’ là, chiederò un po’ di carità”, penso che sia bello, no? Non mi piace arrivare con la mia sportina delle mie cose da mangiare, no, faccio sempre così, è sempre secondo me molto significativo, molto bello; il Sacerdote vive di carità, il Sacerdote vive di elemosina, il Sacerdote vive della generosità dei fedeli, il Sacerdote vive di quello che i fedeli gli danno. Lui si preoccupa del “cibo spirituale” (questo è mio compito) e i fedeli si preoccupano di dargli un pezzo di pane da mangiare, di preparare, di avere un occhio di riguardo anche per il Sacerdote. Se andate a vedere l’Antico Testamento, è proprio quello che veniva riservato e veniva fatto per i leviti, a maggior ragione, quindi, per i Sacerdoti dell’ordine di Melchisedech.

Domani mi vedrete un po’ passare ma, devo essere sincero,  non ho mai patito la fame, assolutamente mai! Ho incontrato delle generosità incredibili e anzi, al contrario, ho dovuto a un certo punto dire: “Fermi, stop!”, perché ho uno stomaco circoscritto, ben perimetrato, per cui non posso esagerare, non posso mangiare oltre il necessario e quindi non mi sono mai trovato con le mani vuote, anzi, ho visto veramente degli atti di grandissima e bellissima generosità.

Ecco quindi quando oggi preparerete le vostre cosine — non è ancora il tempo delle ciliegie, quindi non vi dico di mettere una ciliegia in più — ma ecco, mettete non so, una foglia di insalata in più anche per padre Giorgio e per i Sacerdoti che dovessero esserci; è sempre bello, secondo me, avere un pensiero piccolo, una cosa semplice — non serve chissà quale esagerazione, chissà quale cosa — ma avere un pensiero piccolo, un’accortezza, una delicatezza, che fa capire che “questo è stato pensato per …”, bello, ripeto, “una ciliegia in più”, è sufficiente proprio una ciliegia in più, e già questo dice tutto.

Bene, allora veramente di cuore chiedo a Dio di benedirvi e di ritrovarci gioiosamente domani al Santuario di Maria Rosa Mistica. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati