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”Lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio” (Mt 8,34)

Gesù libera l'indemoniato

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: ”Lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio” (Mt 8,34)
Mercoledì 5 luglio 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 8, 28-34)

In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 5 luglio 2023. Ricordiamo oggi Sant’Antonio Maria Zaccaria, sacerdote.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ottavo del Vangelo di san Matteo, versetti 28-34.

Quest’oggi ci troviamo di fronte a un testo importante, abbastanza famoso e cerchiamo di cogliere qualche aspetto utile per la nostra vita di fede. Siamo al capitolo ottavo di San Matteo, e Gesù ha appena domato il furore del mare. I discepoli erano saliti sulla barca, Gesù ordina di passare all’altra riva, ma nel mentre avviene nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde e Gesù dormiva. Quindi lo svegliano e Gesù placa tutto, il vento, il mare…

«Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?»

 Ci sono delle evidenze, delle evidenze forti. Poi il Signore ci mette alla prova.

Accadono nella nostra vita delle evidenze particolarmente significative, quantomeno per noi. Non è detto che siano significative per tutti, non è detto che tutti le vedano, ma noi le vediamo, noi le sappiamo interpretare. Sono quei momenti in cui avvertiamo un bisogno profondo di silenzio, di raccoglimento, un bisogno profondo di fermarci, perché ci sono queste evidenze. E queste evidenze capitano quando meno ce lo aspettiamo, e sono quelle evidenze attraverso le quali ci rendiamo conto che qualcosa di importante è accaduto nella nostra vita, compiuto da Dio. Proprio dei segni forti. 

Di fronte a queste evidenze nascono delle domande: “Chi è mai costui?” si chiedono loro. Perché vedono che i venti gli obbediscono, i mari pure, quindi nasce questa domanda: “Chi è?” 

Con questa domanda arrivano all’altra riva e incontrano due demoni. Gesù, sempre in questo capitolo, aveva già incontrato molti demoni, molti indemoniati. E anche qui gli vengono gli incontro questi due indemoniati (che portavano in sé dei demoni, quindi). Vedete che Gesù ha spesso questi incontri con il suo nemico per eccellenza; due indemoniati che uscivano dai sepolcri. Questo è un po’ il luogo; il demonio vive sempre — sembra un paradosso — in questi luoghi di morte, i sepolcri. Il demonio è morte, il demonio porta la morte — col peccato originale è entrata la morte — quindi vivono nei sepolcri, stanno lì. Il demonio, Lucifero, è omicida fin dal principio, quindi quello è il luogo: i sepolcri.

gli andarono incontro

è interessante perché non fuggono, gli vanno incontro, quasi sembra a sfidarlo. Andare incontro al Signore non è per forza segno di essere amici del Signore, di essere discepoli del Signore. C’è un andare incontro al Signore che fanno anche i demoni. Sapete quel gioco “Trova le differenze”? Ecco, cerchiamo le differenze tra loro e noi. Ci devono essere, se no è un problema.

erano tanto furiosi

perché il demonio è sempre furioso, è sempre rabbioso, si aggira sempre “come un leone ruggente, cercando chi divorare”, dice la Scrittura.

ed ecco, si misero a gridare

Quindi: vivono nei sepolcri, sono furiosi e gridano, uno spettacolo terrificante.

«Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?»

Mah, a dire il vero Gesù era appena arrivato, e se loro fossero stati nei sepolcri buoni buoni probabilmente non lo avrebbero mai visto. Ma vedete questo tormento che si portano dentro, i demoni hanno proprio dentro questo tormento, sono ossessionati da Gesù. «Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo». No, Gesù probabilmente è sempre andato per la sua strada, Gesù non è mai andato a caccia di demoni, non si narra nella Scrittura che Gesù fosse un cacciatore di demoni. Gesù faceva quello che doveva fare, erano loro che o gli andavano incontro, o venivano condotti — gli indemoniati — da lui, ma: «Che vuoi da noi Figlio di Dio?» 

Ah, ma allora credono questi qui, interessante! Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui?» E te lo dice il demonio, chi è! Interessante.

Tu vedi il mare che si placa, la tempesta che si ferma, tutto va in bonaccia, si è salvata la vita, e il massimo che riescono ad arrivare a dire è una domanda, «Chi è costui?». 

Il demonio vede arrivare Gesù tranquillo, sereno, che fa la sua strada… «Che vuoi da noi figlio di Dio?». 

Eh, santa pace, c’è da farsi qualche domanda. Tu che hai visto questi segni incredibili, sei perso nelle tue domande infinite e senza senso. Ha un senso la domanda «Chi è costui?» Ma non lo vedi? Ma è evidente! Tu conosci molte persone che fermano i mari, fermano le tempeste, riportano tutto in bonaccia, la tua barca che stava per rovesciarsi… chi è, secondo te chi è? Ma che domande sono? Fai due conti! Siamo capaci di fare i conti, facciamoli! Fai due conti e ci arrivi da solo a capire chi è. “Pieni di stupore”. Eh, sì, stupore, va bene. Ma che allo stupore segua la domanda non va bene! Allo stupore deve seguire un’affermazione, non una domanda. 

«Che vuoi da noi figlio di Dio». Ecco, dobbiamo stare molto attenti perché anche i demoni credono in Dio, e ci credono forse più di noi, ma non lo amano, ci credono e lo odiano. Quindi c’è credere e credere, c’è andare incontro e andare incontro. Cerchiamo le differenze, è importante!

Gesù ovviamente non risponde, perché a queste domande non si risponde. Al demonio?! Per l’amor del cielo! Cosa dobbiamo rispondere? Non c’è niente da rispondere. Notate, è interessante, il demonio pone due domande:

Che vuoi da noi figlio di Dio?

Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?

I discepoli tutti, pieni di stupore, dicevano

«Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?»

Cercate le differenze, ci sono? Bisogna stare attenti alle nostre domande, sapete, perché possono essere indicative. Anche questo domandare, sempre domandare, domandare, questo voler sapere, questo voler scrutare, questo voler capire… Cos’è che nasconde? Cos’è che rivela? Perché nasconde qualcosa e rivela qualcos’altro. Gesù ai due indemoniati risponde, solo una cosa:

«Andate!»

Punto. Non dice altro.

«Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci»

 “Prego!”. Gesù libera questi indemoniati, ridona pace, serenità, sanità, libertà a queste due povere persone. Quindi arrivano i loro concittadini, e che cosa fanno? Uno che riceve per la prima volta questo testo dice:

Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro… 

… lo ringraziarono, gli offrirono ospitalità, gli portarono i dolci, gli offrirono un pasto, gli diedero coi suoi discepoli possibilità di riposare nella loro città, gli fecero dei regali… e invece no! “Quando lo videro:

…lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.

E uno dice: “Scusate. Ho perso un pezzo. Ma come? Ma ti ha appena fatto un miracolo incredibile! Ha appena liberato ‘ste due persone, e tu gli dici di andartene? Ma… o lo sei o lo fai!” — “Eh, no, ma… i porci”. Ah, giusto, è vero, i porci, mi ero dimenticato dei porci, che effettivamente sono una parte fondamentale, no? Quindi, i porci sono più importanti delle persone. Una mandria di maiali per questi cittadini è più importante di due loro amici. Che vuol dire: i miei interessi, la mia pancia piena, è più importante, sono più importanti della salute e della libertà di queste due persone, che vivevano nei sepolcri come cadaveri viventi.

Uno dice: “Ha fatto tanto bene e riceve tanto male”. Perché uno ci rimane male se appena arrivato ti dicono di andartene via. “Ma cosa ho fatto di male?” — “No, niente, niente”. Ma neanche lo hanno ringraziato. Cioè non è che sono andati a dirgli: “Guarda, ti ringraziamo che hai liberato queste persone, però, sai…” 

La colpa dei maiali affogati — incredibile! — è di Gesù! È questa la cosa incredibile! Non è del demonio, è di Gesù! Ma è sempre così. Di chi è la colpa? Di Gesù, di Dio. Di chi può essere la colpa, se non di Dio? È sempre di Dio, qualunque cosa accade, non sentirete mai nessuno incolpare Satana, nessuno. La colpa è sempre di Dio.

Ci sono stati i campi di concentramento: da giovane studente di teologia, mi hanno portato a vedere il campo di Auschwitz. Beh, una cosa terrificante, veramente, terrificante! Sconvolgente, me lo ricordo ancora adesso. E sono rimasto sempre colpito dal fatto che, quando sentivo poi parlare di questa realtà, la domanda era sempre su Dio. “Dopo Auschwitz, come può esistere Dio?”; “Eh, perché Dio non è intervenuto?”; “Come può Dio aver permesso questo?”. Ecco, va bene, ognuno ha le sue domande. 

Ma qualcuno che abbia posto una domanda su Lucifero, sul demonio, su Satana; qualcuno che abbia posto una domanda su chi sta all’origine di tutto questo male e abbia dato la colpa a chi se la merita… 

Ma cosa c’entra il buon Dio? Ma perché deve essere colpa sua? Non possiamo invece ragionare sull’adesione al male, sull’adesione al peccato? E qui ci sono tanti di quei peccati, tante di quelle gravissime mancanze verso i Dieci comandamenti… l’omicidio… c’è dentro di tutto, ma siamo oltre, siamo oltre! No, ma questo non è un motivo di colpa, no! Il fatto che io decida di assecondare un pazzo criminale… è colpa di Dio! Capite che c’è un salto logico che non sta! No, è colpa mia! Cosa c’entra Dio? Io ho scelto liberamente “di”. È colpa del fatto che io ho aderito ad una logica, ad una struttura gravissima di peccato e di anti-umanità. Questo è il problema. 

No, noi diciamo: “Eh no, no, sai, i maiali sono tutti andati nell’acqua, quindi tu vai via”. Sì, ma sono finiti nel mare per colpa dei demoni, non per colpa mia. Loro hanno detto: “Cacciaci nei maiali!” — “Andate; quello è il vostro posto”. Perché sapete, per quella mentalità, i maiali erano proprio il simbolo dell’impurità somma, no? E quindi va bene, è il vostro luogo. E questi dicono: “Eh no, eh no, no; quell’«Andate!» è più grave, ed è l’unico vero responsabile di tutto questo male”. A dir la verità, di tutto questo male la responsabilità è di un altro, che sono i demoni.

In questa maniera il Signore ha anche mostrato quanto il demonio sia foriero di morte, faceva vivere questi due uomini nei sepolcri, poveretti, e quando se ne va, porta sempre con sé la morte, quando se ne va ammazza tutti quei maiali.

Quindi ragioniamo bene sul potere mortifero del nemico di Dio.

Ecco, spero di avervi potuto lasciare qualche indicazione per una riflessione utile in questo mercoledì.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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