Meditazione
Pubblichiamo l’audio della meditazione: Frutti dell’innesto – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.59
Sabato 18 maggio 2024
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Gv 21, 20-25)
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a sabato 18 maggio 2024.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal ventunesimo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 20-25.
Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel González. Siamo a pagina 119, vediamo questo paragrafo:
Frutti dell’innesto
E quale conseguenza tanto consolante ne traggo! Per mezzo e in virtù di questo mio innesto nell’augusto Sacrificio, ogni volta che offro una Messa, la faccio applicare o vi assisto in stato di grazia, la maestà di Dio riceve da questa creatura di polvere la stessa, badate bene!, la stessa gloria che gli danno la propiziazione, la lode, la gratitudine e la preghiera del suo Figlio immolato, Capo, anima e vita del Corpo di cui sono membro. Per questo dopo la Consacrazione, il Sacerdote può collocare sopra il calice con la sua mano destra il Corpo immolato facendo il segno della Croce e a nome di tutta la Chiesa — ricordate che stiamo parlando della Messa in rito antico — che è il suo Corpo mistico, può dire davanti al cielo, alla terra, agli abissi e all’augusta Trinità: «Per mezzo di Lui, con Lui e in Lui hai, Padre onnipotente, nell’unità con lo Spirito Santo, ogni ONORE e GLORIA».
Che gioia prova la mia anima! Per quanto Dio possa essere offeso, disprezzato, bestemmiato e ingiustamente trattato da parte di molti uomini, mia Madre, la Chiesa, e ciascuno di coloro che hanno la gioia di appartenere al suo corpo e alla sua anima, possono dare a Dio una gloria infinitamente maggiore di quella che possono togliergli i peccati degli uomini. Comprendiamo adesso per quale motivo questa sentina della nostra terra peccatrice ancora non è stata frantumata in migliaia di pezzi dal colpo dell’ira di Dio? Per quale motivo c’è il sole di giorno e la luna nelle notti e la pioggia a tempo opportuno e la gioia e la potenza e la virtù sulla terra e la comunicazione di Dio con i figli degli uomini? Perché ci sono le Messe sulla terra! E in ogni minuto del giorno e della notte si ripete il Per Ipsum, cum Ipso et in Ipso… omnis honor et gloria!
Meditiamo e assaporiamo quell’ineffabile diritto, quell’altissimo potere, che la Messa ci conferisce, di compiere con tutta perfezione il grande ed unico dovere della nostra vita, la sola ragione della nostra esistenza e la sola occupazione di tutte le nostre facoltà: la gloria di Dio.
Ecco, sì, noi dovremmo avere un solo compito: la gloria di Dio, solo questo, la gloria di Dio.
Ci scandalizziamo giustamente quando sentiamo le bestemmie ole tante cose brutte che sentiamo tutto il giorno: parolacce, insulti a Dio, nominare il nome di Dio invano — spesse volte si nomina proprio il nome di Dio invano, è così brutto! Eppure, eppure… “Per quanto Dio possa essere offeso… posso dare a Dio una gloria infinitamente maggiore di quella che possono togliergli i peccati degli uomini”.
Per Cristo, con Cristo e in Cristo,
a te, Dio Padre onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Ecco, questo è proprio il dare gloria massima al Signore, è proprio il momento culminante, bellissimo!
Quindi, impariamo a vivere bene questo momento nella Santa Messa, a darci proprio totalmente al Signore; andiamo avanti a darci in questo spirito di Lode, di gloria e di offerta.
Abbandono di questa dottrina
Non è forse vero che si suole cercare nella Messa ciò che è nostro, la soluzione di un negoziuccio, il rimedio per una infermità o per una difficoltà, ecc., piuttosto che ciò che è di Dio? No, fratelli, nelle vostre Messe lasciate ciò che è vostro per sovrappiù, che Egli non mancherà di darvi; riempite le vostre anime con questa sola idea e con quest’unico sentimento: Darò a Dio in questa Messa tutta la sua gloria, in modo da poter fare mia questa Messa! Quale soddisfazione di un dovere compiuto e di un debito saldato può essere paragonata a quella di ripagare Dio come Egli merita? L’Ascetica, la scienza, l’arte o la vita stessa hanno una risorsa, un mezzo o un segreto più poderoso della Messa per produrre nelle anime la gloria di Dio? Perché, sentite bene, quanta più santità possiede la Chiesa, principale offerente visibile del sacrificio, e, quindi, quanto più santi sono coloro che la formano, tanto più intensa, gradita e accettabile sarà la gloria che sale dalla terra al cielo attraverso ogni Messa. Migliore è l’innesto, migliore sarà il frutto!
«Ripagare Dio come Egli merita».
Quindi, nella Messa non devo cercare ciò che è mio, ciò che interessa a me; lasciamolo come di più. Ma abbiamo questo unico sentimento: “dare a Dio, in questa Messa, tutta la sua gloria, così da fare questa messa mia”.
Guardate che sono parole veramente bellissime; meditateli questi due paragrafi quest’oggi — Per Cristo, con Cristo, in Cristo — e poi questo lasciar da parte tutte le nostre cose per dedicarci alla sua gloria.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.