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La croce dei contemplativi – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.54

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: La croce dei contemplativi – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.54
Domenica 24 dicembre  2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Lc 1, 26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Testo della meditazione

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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a domenica 24 dicembre 2023.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal primo capitolo del Vangelo di san Luca, versetti 26-38.

Siamo giunti finalmente alla Vigilia di Natale! Sarebbero talmente tante e tante le cose da dire, che non saprei da quale parte cominciare. Io vi auguro veramente di cuore che la giornata di oggi sia una giornata bellissima — oggi è anche domenica — che sia una giornata veramente densa, non solo di cose da fare, perché sicuramente ce ne saranno tante, ma anche di tempo da passare davanti al nostro amatissimo presepe, tempo da passare davanti a questa culla vuota, in attesa, a questo mistero dell’incarnazione che, a partire da stanotte, potremo contemplare nuovamente. 

E io mi auguro che tutti coloro che possono vadano alla Santa Messa stanotte, alla famosa messa di mezzanotte — che adesso non è più tanto di mezzanotte, ma comunque, per intenderci, ancora in qualche posto si fa a mezzanotte — perché, insomma, è bella, è veramente una bella celebrazione, carica veramente di tantissimi rimandi, di tantissimi richiami. E poi, certo, è il giorno della preghiera, il giorno anche della riflessione, della meditazione davanti a questo presepe, stavo dicendo, ma è anche il giorno dei preparativi. Preparate un Santo Natale, fate in modo che domani sia una giornata indimenticabile.

Io vi consiglio di fare qualche bella fotografia; adesso, con tutti gli strumenti che abbiamo, possiamo fare fotografie bellissime, possiamo fare dei video bellissimi, dei video della giornata di domani, ma anche, magari, di stanotte; che poi l’anno che ci attende, il 2024, è lungo, perché prima che arriverà un altro Natale — anche se io, ogni 25 del mese, più o meno ve lo ricordo — ci vorranno dodici mesi, quindi è lungo. Ed è da tanto che noi lo stiamo aspettando, questo Natale; è da tanto che io ve ne parlo, che vi richiamo e dico: tra poco sarà Natale! Mi ricordo che già ad agosto, il 25 di agosto, vi ho detto: “Guardate che manca poco a Natale, sta arrivando Natale”, e ci siamo. Quindi, dei bei video che riprendano la giornata di domani, anche quella con la Santa Messa…

Succede sempre che qualcuno faccia questa domanda: “Ma chi va alla messa di mezzanotte, deve andare anche alla messa del giorno di Natale?” Io, come sempre, a questa domanda non rispondo, perché questa domanda non la si può fare; non si può fare questa domanda. Non si può — come dirvi — metterci qui a giocare con le bilance il giorno di Natale; uno, se può, fa di tutto per andare alla messa di mezzanotte, e poi, a Natale, quando si sveglia, che cosa fa? Come prima cosa, va alla Santa Messa! La Santa messa del giorno di Natale… sorge il sole e uno dice: “Oh mamma, oggi è Natale, devo andare a messa”! Quindi non stiamo qui a misurar con le bilance: devo, non devo; se l’ho fatto, lo dovrò fare; non l’ho ancora fatto, però se l’ho fatto a quell’ora… cioè, vi prego! Lasciamo questi ragionamenti ad altri, noi guardiamo l’orizzonte. Quindi: la Santa Messa…

Beh, sarebbe bello se questa giornata fosse tutta piena di gioia, di bellezza, di cura, di quell’amore vero di cui abbiamo tutti bisogno. Ecco perché nessuno deve essere lasciato solo; ecco perché, se sapete che qualcuno è solo, vi prego, non lasciatelo solo: chiamatelo, invitatelo, andatelo a trovare, fate quello che volete, però non lasciatelo solo, perché il giorno di Natale da soli è terribile. Soprattutto se poi qualcuno soffre o ha qualche malattia invalidante; non lasciamo le persone sole.

E così, quindi, domani la Santa Messa e poi, fatta la Santa Messa — quindi la Santa Messa il prima possibile, non lasciatela in coda, vi prego — preparate questo vostro bel pranzo di Babette; io quando penso al pranzo di Natale, penso sempre al Il pranzo di Babette, quel bellissimo film; non dico di andare a prendere il brodo di tartaruga, adesso non esageriamo, però, insomma, è un giorno dove tutti dovrebbero un po’ partecipare, con qualcosa di speciale, a questo grande momento. E fate un bel pranzo, senza eccedere, non c’è bisogno di esagerare, non c’è bisogno di cadere nell’ingordigia o in chissà quale peccato di gola, non serve, non bisogna star male il giorno di Natale, bisogna festeggiare, che è un’altra cosa; festeggiare nella sobrietà, in ciò che è giusto, non c’è bisogno di uccidersi col cibo, non serve. C’è bisogno di festeggiare, c’è bisogno di stare insieme. Non c’è bisogno di ubriacarsi, c’è bisogno di degustare qualche buon vino, ma tutto, sempre, guardate, con uno sguardo al presepe, così, con questo senso di ordine, di bellezza, di purezza, così, ecco.

E poi, certo, è anche il momento dei regali, e quindi è il giorno anche in cui si aprono i regali, in cui i nostri bimbi, e non solo i nostri bimbi, sotto l’albero, vicino al presepe, trovino i loro regali di Natale. E chi li ha portati? Gesù Bambino, certo, mica Babbo Natale, che non esiste! Ma Gesù Bambino esiste, e Gesù Bambino ha a cuore tutti i bambini, si preoccupa di tutti i bambini, ama tutti i bambini, e vuole far felici tutti i bambini. È un giorno speciale… 

E poi, ripeto, ecco, con i nostri video, lo potrete proprio immortalare. 

Adesso non vi dico di mandarmi un video con i vostri saluti di famiglia — anche se mi piacerebbe tanto, perché è tanto bello, sapete vedere le famiglie, le persone riunite, che festeggiano, è tanto bello, lo è veramente tanto, anche se non si conoscono; è bello, è proprio rincuorante — ecco, no, non vi dico di mandarlo, perché se mandate tutti un video, il mio cellulare praticamente esplode, quindi non è possibile e anch’io non potrò stare attaccato al telefono, ovviamente, una giornata intera a guardare i video. 

Però, ecco, fatelo veramente e credetelo, poi vi rimarrà di memoria e ogni tanto potrete andarlo a rivedere. E poi, anche quando i vostri bambini cresceranno… è bello rivedersi da bambini, in certi momenti di grande gioia, no? Si potrebbe fare proprio un album: “I Santi Natali” dell’anno 2020/2021/2022/2023 e vedere come le cose cambiano, da un anno all’altro, come le cose vengono riconfermate, come i presepi evolvono, gli alberi come vengono addobbati, le renne che vengono, che arrivano sui balconi, insomma, tante cose.

Ecco, beh, poi oggi è il ventiquattro, e adesso non mi devo perdere così, domani dirò qualcosina, magari ancora sul Natale. 

Per chi vorrà, per chi potrà — lo dico qui, anche se di solito non lo dico qui, ma oggi lo dico — domani alle dodici faremo questa videochiamata sul canale Telegram; io aprirò il collegamento alle undici e cinquantacinque, e alle dodici faremo questa videochiamata, per recitare insieme la preghiera dell’Angelus; una cosa brevissima, due minuti, ma ci stringiamo tutti insieme, reciteremo questa bella preghiera e poi vi darò la benedizione e così potrete fare, potremo tutti fare, il nostro pranzo e poi anche la nostra cena in pace, con la benedizione di Dio. Ecco, quindi chi vorrà, si deve iscrivere al canale e poi potrà vivere questo momento.

Siamo arrivati al capitolo diciottesimo, del libro Cammino di perfezione, di Santa Teresa di Gesù; ecco, oggi mi sono un po’ dilungato, vabbè, leggiamo almeno un paragrafo.

CAPITOLO 18

Prosegue sul medesimo argomento e dice che i travagli della vita contemplativa sono molto più grandi dell’attiva — Argomento di conforto per le anime che seguono questa vita.

1 — A quelle tra voi che Dio conduce per questa strada, io dico ed affermo, figliuole, per quanto ho veduto ed inteso, che la croce dei contemplativi non è la più leggera, e che molto vi meravigliereste nel veder le vie e le maniere con le quali il Signore li prova. Io conosco l’uno e l’altro stato e so che intollerabili sono davvero i travagli che Dio riserva ai contemplativi: tanto che se Egli non li temperasse con qualche consolazione, non si potrebbero sopportare. Ed è giusto. La via della croce è quella che Dio riserva ai suoi diletti: più li ama, più li carica di travagli. Ora, non vi è affatto motivo da dover credere che Egli aborrisca i contemplativi, tanto più che li loda di sua bocca e li riguarda come suoi amici.

Chi vive la contemplazione, vive dei momenti di grande sofferenza. I travagli dei contemplativi, dice Santa Teresa, sono veramente molto, molto pesanti, molto forti; pensiamo a lei, pensiamo a San Giovanni della Croce, pensiamo anche a Santa Teresina, pensiamo a madre Teresa di Calcutta, pensiamo a Padre Pio, insomma, la via della Croce è una via dura. Però dobbiamo pensare che è la via che il Signore riserva ai suoi diletti, ai suoi amici, ai suoi amanti. E quindi, più li ama, più li carica.

Ecco, in questo giorno di Vigilia di Natale, possiamo proprio dire una parola di conforto a coloro che sono gravati dalla sofferenza; magari non sono contemplativi, però comunque possono essere gravati da grandi sofferenze, segno dell’amore di Dio. Sentitevi tanto amate, tanto amati dal Signore, e sappiate veramente che il Signore vi ama teneramente, anche in questo momento di così durissima e acerbissima prova.

Ecco, mi fermo qui, cercherò di fare oggi e domani meditazioni brevi, non voglio portarvi via troppo tempo, in modo che possiate riservare più tempo possibile per il silenzio e la preghiera, e anche per questi ultimi preparativi.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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