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Il fine dell’ascetica e della Messa – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.56

L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati - San Manuel Gonzales Garcia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Il fine dell’ascetica e della Messa – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.56
Mercoledì 15 maggio 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Gv 17, 11-19)

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 15 maggio 2024. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal diciassettesimo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 11-19. 

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel González. Siamo arrivati a pagina 109.

Abbandono, per dimenticanza o ignoranza, della Liturgia, di quanti abbandoni sei causa!

Questo l’abbiamo visto ieri, abbiamo finito così. Proseguiamo:

Il carattere di queste righe mi impedisce di dilungarmi in lunghe descrizioni liturgiche della Messa. Ne “El Granito de Arena”, il suo assiduo e competente collaboratore R. P. Germán de Prado, O.S.B., pubblica una gustosissima ricetta… per unirsi alla Chiesa e al Sacerdote nella celebrazione del Santo Sacrificio e immergersi nello spirito liturgico di una Messa. Con grande piacere e senza timore di stancare i miei lettori, trascrivo qui le sei parti in cui questo illustre liturgista, con grande accuratezza e giustezza, suddivide la Santa Messa, e le rispettive disposizioni con cui i fedeli devono assistere a ciascuna di queste parti.

Ecco, io questo lo lascio un po’ alla vostra lettura e studio. È una parte che può essere letta da voi (da pagina 111) intitolata “Divisione della Messa”. Studiatela, perché è veramente di grande aiuto. Ecco, l’unica cosa che vi faccio presente, è che tutto il discorso che viene affrontato in questa sezione fa riferimento alla Messa in Vetus Ordo, comunemente chiamata la Messa in latino — la Messa preconciliare  — quindi, a chi non ha mai partecipato a questa Messa, questa suddivisione della Santa Messa risulterà sicuramente un po’diversa, un po’ nuova, non la conosce. Però fa niente, nel senso che, la Messa in Novus Ordo ha una struttura diversa, però alcune parti ci sono; quindi, potrete prendere quelle parti che voi riconoscete presenti nella Nuova Messa e studiarle; chi invece partecipa, alle volte, alla Messa in Vetus Ordo, oppure la conosce, qui ha la possibilità di uno studio. Ovviamente la Messa commentata da S. Manuel è quella perché nel periodo in cui lui è vissuto c’era solo quella. 

Noi andiamo a pagina 115 del libro, siamo al capitolo undicesimo intitolato:

L’ABBANDONO DELL’ASCETICA DELLA MESSA

L’aspetto ascetico della Santa Messa! Non so dire quale dei tre aspetti — dogmatici, liturgici e ascetici — del Sacrificio eucaristico che vi ho presentato sia maggiormente dimenticato e sconosciuto o non tenuto in considerazione da parte di chi vi assiste frequentemente. Ma a porre la Messa come fondamento, corona e compimento della vita ascetica?… a riconoscere in essa il fine e il mezzo essenziale dell’ascetica cristiana?… chi ci pensa più! Vediamolo.

Quindi, lui adesso affronta, in questo capitolo, l’abbandono dell’ascetica nella Messa; quindi: «porre la Messa come fondamento, corona e compimento della vita ascetica o riconoscere in essa il fine e il mezzo essenziale dell’ascetica cristiana?… chi ci pensa più!» Eh, forse neanche noi! E allora, vale la pena di leggere e vedere cosa dice il vescovo.

Fine dell’ascetica

L’ascetica, sia che venga vista come una scienza che fissa e insegna dei princìpi, sia che venga vista come un’arte che detta delle regole o come un modo di vivere, non ha altro fine che porre l’anima nella disposizione di dare a Dio la maggior gloria attraverso l’esercizio delle virtù. L’anima che abitualmente dà più gloria a Dio è la più ascetica e la più virtuosa.

Quindi, il fine dell’ascetica (àskesis in greco, già ve l’ho detto tantissime volte, vuol dire “allenamento”, quindi vuol dire “allenarsi spiritualmente”) san Manuel ci dice che è «porre l’anima nella disposizione di dare a Dio la maggior gloria attraverso l’esercizio delle virtù»; quindi, non è immediatamente penitenza, non è immediatamente il digiuno, la rinuncia, no, è innanzitutto “porre l’anima nella disposizione”, quindi trovare quelle disposizioni, interne ed esterne, per dare a Dio la maggior gloria, per glorificare Dio attraverso l’esercizio delle virtù, questa è l’ascetica. E, quindi, «l’anima che abitualmente dà più gloria a Dio è la più ascetica e la più virtuosa». Solo un’anima che è virtuosa, che è ascetica, è capace di dare gloria a Dio, perché è un’anima che si allena continuamente, attraverso l’esercizio delle virtù; e noi non possiamo non pensare alle virtù teologali: fede, speranza e carità  — ovviamente — le prime che ci vengono in mente.

Abbiamo visto il fine dell’ascetica, adesso vediamo:

Fine della Messa

Dare in terra a Dio la massima gloria, non solo quella che la terra può dare, ma quella che Lui, essendo ciò che È, può ricevere.

Vedete che stretto legame c’è tra ascetica e Santa Messa? Il fine della Messa è esattamente il fine dell’ascetica, che è «porre l’anima nella disposizione di dare a Dio la maggior gloria attraverso l’esercizio delle virtù»; fine della Messa: «dare in terra a Dio la massima gloria» — vedete, cercano la stessa cosa — «non solo quella che la terra può dare, ma quella che Lui, essendo ciò che È, può ricevere», quindi proprio è la gloria somma che è possibile dare a Dio.

Ecco, allora potremmo un po’riflettere se, veramente, noi viviamo la Messa così, se questo è il nostro modo di intendere la Santa Messa e di viverla, soprattutto: intenderla e viverla; e se, quindi, l’ascetica e l’esercizio delle virtù puntano alla maggior gloria di Dio.

Quindi voi capite che tutto, nella nostra vita, dovrebbe essere orientato alla Messa, senza nulla escludere.

Mi fermo qui, domani vedremo la «Differenza tra la Messa e i Sacramenti» — gli altri sacramenti — questo paragrafo molto importante. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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