Meditazione
Pubblichiamo l’audio della meditazione: Quelli che fanno il male – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.43
Giovedì 2 maggio 2024
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Gv 15, 9-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a giovedì 2 maggio 2024. Oggi festeggiamo sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal quindicesimo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 9-11.
Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel González. Siamo a pagina 77, sottotitolo di oggi:
Quelli che fanno il male
L’ho già detto: è certamente il male dei cattolici, non degli eretici né degli empi, i quali Lo odiano; è il male di coloro che non conoscono Gesù Cristo mentre dovrebbero conoscerlo, di coloro che non lo trattano o lo trattano male quando dovrebbero trattarlo bene, di coloro che sanno che Egli si sacrifica per loro in ogni Messa che viene celebrata ed essi non si sacrificano per Lui assistendo ad una sola Messa o con nient’altro che il corpo; di coloro che sanno ch’Egli è l’alimento dell’anima che sazia ogni fame e preferiscono morire di inanizione e non si comunicano o si comunicano male; di coloro che sanno che il Tabernacolo è la casa dove Gesù è rimasto ad abitare per stare vicino ai suoi figli e accompagnarli tutti i giorni della loro vita e loro lo lasciano solo per giorni e giorni, anni ed anni… L’abbandono è il male di coloro che sanno che Gesù ha occhi e non si lasciano vedere da essi, e orecchi e non gli parlano, e mani e non si avvicinano a raccogliere i suoi doni, e un Cuore che li ama ardentemente e non lo desiderano e lo disgustano, e una dottrina di tutta la Verità e la disprezzano o la interpretano a loro capriccio, e esempi di vita e non li imitano. È il male di chi gli è vicino e degli amici!
Questi sono coloro che fanno il male. È importante la prima frase: «è certamente il male dei cattolici, non degli eretici né degli empi, i quali Lo odiano»; questo è il male dei cattolici, e poi spiega perché. È il nostro male! Noi stiamo tanto a guardare gli altri: “Eh, fanno così, eh, fanno cosà, eh, non fanno questo e non fanno quell’altro”. San Manuel dice: gli eretici e gli empi Lo odiano, non è di questi che stiamo parlando. Noi stiamo parlando di coloro che dovrebbero conoscerlo e non lo conoscono — per esempio — e via di seguito.
Sapete che, delle tre virtù teologali a me piace particolarmente la speranza. Certamente la carità è più importante ma a me piace la speranza perché credo che senza la speranza è finita: non c’è fede, non c’è carità. Nel momento in cui finiamo di sperare abbiamo finito di credere e abbiamo finito di amare. Quando uno perde la speranza, perde la voglia di vivere, perde la voglia di credere in Dio, perde il desiderio di crescere nella fede, il desiderio di crescere nella carità. La speranza è proprio la benzina nel motore. Se il motore, quello che fa andare tutta la macchina, è la carità; se il volante è la fede, che ci dirige verso Gesù; se non c’è la speranza ho una macchina bella, bellissima, nuovissima, stupenda, perfetta, ma, voi capite, se non c’è la speranza (la benzina) la macchina resta ferma.
E allora, siccome come vi ho detto, la speranza è fondamentale, vorrei leggervi una cosa. Me l’ha segnalata una persona anziana, che ringrazio tanto. È un articolo di Federica di Vito che è apparso su il Timone datato 24 aprile 2024.
Non conoscevo questa notizia e l’ho voluta tenere per oggi, perché oggi è il primo giovedì del mese. Tutti noi sappiamo quanto sia importante e quanto sia cara a Gesù, la pratica dei Primi Sei giovedì del mese, chiesta da Gesù alla beata Alexandrina Maria da Costa. Io l’ho già spiegata ampiamente, questa pratica dei Primi Sei giovedì del mese, ogni mese la ricordo; chi desidera può trovare la spiegazione sul sito veritatemincaritate.com. Andate sul sito, scendete fino alla scritta “Vuoi scaricare i libri e i PDF di p. Giorgio Maria Faré?”. Cliccate sul tasto “clicca qui” e verrete portati a una pagina con tutti i miei PDF, lì trovate un PDF verde con i due Sacri Cuori, dove viene descritta la pratica dei Primi Sei giovedì, dei Primi Nove venerdì e dei Primi Cinque sabati.
L’articolo che adesso io vi leggerò, guardate, mi ha veramente allargato il cuore, mi ha fatto dire (come vi dico sempre): quante belle persone ci sono a questo mondo! Quanti veri cristiani cattolici ci sono a questo mondo! Quanti veri pastori ci sono a questo mondo! Quanti santi vescovi, quanti santi sacerdoti, quanti santi giovani, quante sante persone anziane, quanti santi bambini! Dobbiamo averli a cuore tutti.
Permettetemi, prima di leggere questo articolo, di dire anche un’altra cosa. Oggi si sente tanto, un po’ a tutti i livelli: “l’attenzione ai giovani; la pressione sui giovani”. Da una parte li si critica tanto, dall’altra si ha quasi come una infatuazione: tutto deve essere rivolto ai giovani; e un po’ tutte le realtà sono “a caccia di giovani”. È vero, i giovani sono il futuro, sono la forza nuova, sono, insomma, la speranza. È vero, sono un po’ la speranza della nostra umanità, della nostra Chiesa, della nostra società; è tutto vero, quindi giusto, giustissimo, investire su di loro. Però, alle volte — magari mi sbaglio — ho la sensazione che ci sia come una concentrazione eccessiva sui giovani, che va un po’ a discapito delle persone più anziane, più adulte. E le persone anziane, spesse volte, vengono un po’ lasciate a sé stesse, un po’ abbandonate. Sono anziane, non possono più essere utili come i giovani, non hanno più tante energie, spesse volte magari sono anche un po’ un peso, poi, non di rado, sono visitate dalla malattia.
Ecco, io mi permetto di dire questo: tutte le persone anziane sono state giovani ma non tutti i giovani diventeranno anziani. Credo che dobbiamo avere sempre a cuore ogni essere umano, qualunque età abbia, e forse, soprattutto, maggiormente coloro che stanno al principio e alla fine, proprio i bambini e gli anziani, quelli che sono più fragili, i più indifesi. E non dimentichiamoci che noi abbiamo bisogno degli anziani, perché aiutano a trasmettere i valori più importanti della vita — loro che li hanno vissuti — aiutano a tramandarli e, spesse volte, hanno una saggezza, una lungimiranza, una capacità di vedere oltre e anche una costanza, una fedeltà, che il giovane magari ancora non ha, o non ha ancora così perfettamente conquistato. Noi dovremmo imparare a guardare le persone con gli occhi di Dio, non con gli occhi del mondo. Anche perché poi verrebbe da dire: “Adesso io sono giovane e ho tutte queste attenzioni su di me; e quando sarò anziano? Basta! Perché ormai sono anziano, perché ormai non posso più essere utile, forte e agile come quando avevo vent’anni”.
E questo articolo me lo ha segnalato una persona anziana — vedete? — che non è più giovane fisicamente, però, tra le tante persone giovani che conosco, nessuna ha avuto l’occasione di leggere questo articolo. Questa persona anziana me l’ha mandato per messaggio, mi ha detto: “Padre, se può esserle utile!” E adesso tutti coloro che ascolteranno questa meditazione — anziani, adulti, giovani, ragazzi — tutti avranno la possibilità di ricevere questa abbondante doccia di speranza. E io spero veramente tanto che quello che vi leggerò rappresenti, per ciascuno di voi, questa importantissima doccia di speranza di cui tutti abbiamo bisogno. Speranza che vuol dire impegno, che vuol dire impegno di diffondere, impegno di portare, impegno di convocare. Una persona anziana può fare tanto bene, ancora; una persona anziana può raggiungere tanti giovani. Proprio perché è anziana, è ancora più credibile, è ancora più forte la sua testimonianza. La persona anziana, alle volte, ha più tempo di una persona giovane, quindi può diffondere maggiormente, in tanti modi, le cose di Dio.
Leggiamo:
Brooklyn, a riempire lo stadio è l’Eucaristia
Sabato scorso non è stata una partita di tennis a riempire il Louis Armstrong Stadium, ma un’Adorazione eucaristica. Ebbene sì, il vescovo di Brooklyn Robert Brennan è salito in treno in direzione dello stadio — a me, a leggere quattro righe, è già venuta la pelle d’oca — per un’Adorazione di massa.
Una Adorazione di massa! Ma dobbiamo farla anche noi! Io non ci avevo mai pensato; ho sempre pensato all’Adorazione eucaristica notturna, all’Adorazione eucaristica normale. L’Adorazione di massa!! Pensate voi che iniziativa! “Noleggiamo uno stadio”; mamma mia!! Solo a pensarci, mi viene da dire: Gesù, fatto questo, posso morire; ho raggiunto il sogno dei miei sogni: uno stadio intero, pieno di persone — non importa se giovani, bambini, anziani, vecchi, malati, sani, ciechi, zoppi, storpi, peccatori, santi, perfetti, imperfetti, peccatori incalliti, peccatori ostinati, non ha importanza — uno stadio stracolmo di persone con al centro l’Ostensorio e Gesù. Ma voi ve lo immaginate? Io credo che mi verrebbe un infarto e morirei. Veramente, credo che mi verrebbe un infarto e morirei. Essere lì a vedere una scena del genere, come hanno vissuto loro, uno dice: “Vabbè, questo è il Paradiso, non andiamo via più, stiamo qui per sempre”. Guardate che Gesù è capace di fare queste cose, le ha fatte; sentite questo articolo! Che non ha avuto nessuna risonanza, peraltro; stiamo qui a parlare di tante stupidaggini, un evento così incredibile… io non ho visto altre risonanze.
«Il vescovo Robert Brennan guiderà un gruppo di fedeli a bordo del treno delle 7», si legge sul sito della diocesi, «a partire dalle 7:30 alla stazione di Court Square (23rd Street e Jackson Avenue), sabato 20 aprile 2024, all’evento “Eucharistic Revival” della diocesi di Brooklyn che si svolgerà al Louis Armstrong Stadium presso l’USTA National Tennis Center, situato a 124-02 Roosevelt Avenue a Flushing».
Immaginiamoci la scena, — io non riesco a immaginarla, comunque proviamo — il vescovo sul treno e a ogni fermata sempre più fedeli del Queens salgono riempiendo tutte le carrozze e cantano «Viva Cristo Re!» con gioia palpabile.
No no no, incredibile!! Incredibile!!! No no no “e cantano «Viva Cristo Re!» con gioia palpabile”. Ma vi prego, immaginatevi questa scena. Ma li sentite? Immaginatevi questa scena!
Nel canale Telegram sono iscritte 4300 persone, dopo questa meditazione io dovrei avere almeno, non lo so, 1000 persone che mi contattano e mi dicono: “Padre, sono pronto; ho le capacità, ho la possibilità, ho la disponibilità, ho la progettualità, ho la volontà — non so che cosa — sono pronto per organizzare un’Adorazione eucaristica di massa. Padre, organizziamoci per noleggiare uno stadio”. Ma non tre persone, almeno 1000; a dire il vero, se siamo 4300 e rotti, dovrei riceverne 5000, perché 4300 sono gli iscritti al canale, poi uno di questi tirerà dentro un altro, no? Quindi io dico 5000, ma perché sono proprio di poca fede, dovrei avere la casella e-mail che esplode; dovrei essere contattato da g-mail che mi dice: “Guardi, è impossibile ricevere le sue email, adesso dobbiamo creare un’email apposta per lei, perché è andata al collasso, ci ha fatto andare al collasso”. Queste sono cose veramente incredibili, incredibili.
…salgono riempiendo tutte le carrozze e cantano «Viva Cristo Re!» con gioia palpabile.
Io non so se bisogna pagarlo, uno stadio, per noleggiarlo, probabilmente sì, io non sono esperto di queste cose; ma io credo che dovrebbe essere diritto, dovere, di ogni fedele dire: “Noleggiamo questo stadio, ci iscriviamo, vediamo quanti siamo, noleggiamo questo stadio e facciamo questa cosa”. Un’Adorazione eucaristica di massa… Bellissima!
La giornata ha visto la partecipazione di migliaia di persone che attraversavano il distretto per unirsi alla celebrazione. «Questo [Eucharistic Revival, n.d.r.] diocesano è un’opportunità per i nostri fedeli di rafforzare i loro cuori e le loro menti e di impegnarsi nuovamente a condividere la buona notizia. Il Louis Armstrong Stadium — andate a vedere quante persone contiene, io non ho fatto questa ricerca, andate a vedere — sarà pieno di persone che amano veramente Gesù Cristo, che è risorto dai morti e vive tra noi. L’Eucaristia è la vera presenza di Gesù Cristo e quanto sarà potente quando lo incontreremo insieme», aveva affermato il vescovo Brennan in previsione della giornata.
Bellissimo… «e quanto sarà potente quando lo incontreremo insieme… l’Eucarestia è la vera presenza di Gesù», quello che stiamo facendo adesso.
«Potrei parlare molto della giornata», racconta il giornalista Jeffrey Bruno, «ma c’è stato un momento: un momento che mi ha scosso fino al midollo. […] Mentre Brennan, portando Cristo, si è fatto visibile alla folla riunita, sono scoppiati in un applauso, ma non solo un applauso qualsiasi, ma di gioia travolgente. Era il tipo di effusione spontanea che si verifica quando le parole non sono all’altezza e le emozioni volano».
Invidio questo vescovo, lo invidio tantissimo. Primo: per la bellissima iniziativa che ha portato avanti; fantastico! Secondo: per la grazia che il Signore gli ha concesso di vivere, lì, mentre portava Gesù Eucaristia.
Questo non è stato un evento di Adorazione eucaristica isolato, ma fa parte di una campagna eucaristica iniziata dopo l’Assemblea generale dei vescovi degli Stati Uniti del 2021, durante la quale hanno votato a favore di un documento sull’Eucarestia per «portare una maggiore consapevolezza tra i fedeli di come l’Eucaristia può trasformare la nostra vita e avvicinarci il nostro creatore e la vita che vuole per noi», aveva riferito alla Cna Samuel Aquila, arcivescovo di Denver.
I vescovi statunitensi avevano così deciso che la campagna eucaristica sarebbe culminata con un Congresso Eucaristico Nazionale nel luglio 2024 a Indianapolis, il primo del suo genere negli Stati Uniti in quasi 50 anni, in precedenza infatti eventi eucaristici nazionali si tenevano una volta ogni decennio. Dal 17 al 21 luglio i cattolici degli Stati Uniti percorreranno più di 6.500 miglia con più di 100.000 partecipanti per partecipare al 10° Congresso Eucaristico a Indianapolis.
Allora, io dico grazie, grazie a tutti coloro che hanno fatto e hanno vissuto — in America, a Brooklyn — questo bellissimo momento. E questa è la speranza, vedete? Forse noi non potremo vivere una cosa così, perché ovviamente c’è dietro tutta una macchina di preparazione enorme, e ci vuole anche una visibilità mediatica (e quant’altro) molto forte per poter far sapere. Perché capite, tra voi, chissà quanti, come me, neanche sapevano di questa cosa che è successa in America e che, se non fosse stato per questa persona anziana, non avremmo mai saputo. Quindi, se le persone sanno, partecipano, ma se le persone non sanno, non partecipano, non possono partecipare.
Vabbè, quindi, magari non avremo quest’opportunità, magari non oggi, chi lo sa, però abbiamo quella del ritiro di luglio, che non sarà un’Adorazione eucaristica di massa — io vorrei tanto che fosse un’Adorazione eucaristica di massa, questo è fuori di dubbio — però ci sarà un’Adorazione eucaristica notturna, e tutto il ritiro sarà un po’ centrato sull’Eucarestia e sulla preghiera davanti al Tabernacolo; soprattutto perché noi arriveremo con san Manuel nel cuore e nella mente, quindi, abbiamo proprio l’opportunità di una grande preparazione.
E allora mi vien da dire: diffondete, diffondete questi momenti di grazia, non dico di prendere l’aereo e andare a Brooklyn o Indianapolis però, senza andare fino in America, anche qui abbiamo delle occasioni, forse piccole, più piccole, però è sempre Gesù. Quindi diffondetele, diffondete gli esercizi, diffondete il ritiro di luglio. Diffondete col passaparola nei vostri gruppi di WhatsApp, di preghiera, di amicizie. Convocate le persone, convocatele voi, fate capire a queste persone la bellezza e l’importanza di vivere questi due, tre giorni, insieme a Gesù, con Gesù, in Adorazione di Gesù.
Dovreste invadere Monza; Monza dovrebbe essere invasa da questi credenti cattolici che dicono: ci stringiamo, con la Vergine Maria del Carmelo, attorno a Gesù, per ricevere lo scapolare, per riflettere sulla preghiera, per stare con Gesù Eucaristia e tenergli compagnia per una notte intera, stare con Lui una notte. Perché no? E poi, ripeto: venga chi venga — come ho detto prima — tutti; tutte le persone di buona volontà, venite e stiamo lì insieme a Gesù.
Compito mio, compito vostro, diffondere queste belle iniziative, “trafficare i talenti”, dire: Signore, mi hai dato cinque talenti, io li ho trafficati, ecco qui altri cinque”. Poi non hanno importanza i frutti, questi non contano, credetelo, perché poi è il Signore che costruisce la casa, però poter dire: “Io, Gesù, ho fatto tutto il possibile”. Siamo a maggio, io ve ne riparlerò, di questa cosa, fino alla fine di giugno, fino alla scadenza delle iscrizioni. “Io, Gesù, ho fatto tutto il possibile per diffondere questa iniziativa”, per fare in modo di condurre più persone al Signore, a stare con Gesù. Sono passati cinque anni dall’ultima volta che abbiamo fatto questo ritiro a luglio, vi ricordate quanto è stato bello? E quanti ragazzi c’erano e quante persone adulte c’erano, quanti anziani c’erano e quanti bambini c’erano!? E ricordate (quelli che sono venuti) che tutti sono tornati a casa felicissimi? Tante esperienze fatte, bellissime!
Ecco, allora con questa speranza nel cuore, io vi auguro ogni bene e vi aspetto.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.