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Come fanno male al Cuore di Gesù – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.44

L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati - San Manuel Gonzales Garcia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Come fanno male al Cuore di Gesù – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.44
Venerdì 3 maggio 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Gv 14, 6-14)

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 3 maggio 2024. Oggi festeggiamo san Filippo e Giacomo apostoli.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal quindicesimo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 6-14.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel González. Siamo a pagina 78; titolo del paragrafo di oggi:

Come fanno male al Cuore di Gesù

E mi concentro soprattutto sul Cuore di Gesù, quando descrivo e lamento il male dell’abbandono, perché senza lasciare di affliggerlo gli altri mali, credo e sento che questo male vada più direttamente contro il Suo Cuore.

Capito? Il male dell’abbandono è ciò che va più direttamente contro il Cuore di Gesù; beh, ovvio! Del resto, è il suo Cuore eucaristico, quindi quando noi abbandoniamo il Cuore eucaristico di Gesù, abbandoniamo tutto Gesù.

Altre offese, forse, sono più rumorose, visibili, scandalose, allarmanti; questa, senza manifestazioni ostili, senza attacchi positivi, senza organizzazioni pianificate, senza odio sistematico, pone nel Cuore di Gesù tutta l’afflizione delle prime, togliendo vieppiù la consolazione dell’espiazione o allontanando la speranza del rimedio.

Noi ci scandalizziamo tanto delle tante offese che gli empi fanno contro Gesù e le stigmatizziamo, giustamente, dicendo che sono sbagliate, che sono degli oltraggi, che sono delle offese, che sono tutte le cose che sono. Però quando ci scandalizziamo così tanto per l’abbandono dei Tabernacoli? Quando è stata l’ultima volta che avete letto un articolo di qualcuno che si scandalizzava per l’abbandono del Tabernacolo? Per l’abbandono dei Tabernacoli accompagnati? Però, san Manuel González dice che questo male va più direttamente contro il Suo Cuore. Perché, oltre “all’afflizione delle prime — di tutte le cose brutte che vengono fatte — toglie la consolazione dell’espiazione e allontana la speranza del rimedio”; certo, perché non ci va nessuno!

L’abbandono interiore, infatti, per quello che in sé stesso è, riversa nella ferita di quel Cuore l’amarezza del disprezzo — l’abbandono interiore, quello di cui stiamo parlando in questi ultimi giorni — l’oscurità dell’ingratitudine, la freddezza gelida dell’indifferenza, la stanchezza della speranza mai realizzata, del desiderio mai o quasi mai soddisfatto e della richiesta mai esaudita, la durezza della rozzezza dei sentimenti, la tristezza della solitudine…. E cosa sono questi elementi se non varie forme di una medesima essenza, l’essenza del disamore? 

Capite cosa fa l’abbandono interiore? Che cosa riversa nel cuore di Gesù? Questa è l’essenza del disamore; concretamente, l’abbandono interiore è il distillato del disamore. Quindi noi dovremmo essere profondamente scandalizzati di quanto i Tabernacoli siano abbandonati, e poi dovremmo noi correre ai ripari, perché il Tabernacolo dove vivo io, non sia più abbandonato, almeno per quanto io posso fare. Ed ecco che, allora, l’Adorazione eucaristica notturna che faremo nel ritiro di luglio, noi la faremo proprio con questa intenzione: quella di riparare, quella di espiare, quella di rimediare all’abbandono interiore dei Tabernacoli. 

Prosegue San Manuel:

Ingiusto disamore, sei così simile all’odio!

Parole forti, eh! Riflettiamoci: il disamore è così simile all’odio. Dovremmo riflettere bene su queste parole, perché non ce le saremmo mai aspettate. “Non amare” e “odiare”, guardate che non sono così lontani. Infatti, scrive:

Forse che questa essenza e queste forme differiscono molto da quelle costituite dalle negazioni dell’empio, dalle ostinazioni dell’eretico, dalla superbia del bestemmiatore? — Se ci pensate bene: no! — Con l’aggiunta — attenti bene — che l’odio dei malvagi allarma i buoni, li risveglia, li fa reagire, li eccita a combattere e li spinge a riparare — quello che vi dicevo prima; quando vediamo qualcuno che fa qualcosa di mediatico, di pubblico contro il Signore, ecco che i buoni reagiscono, si svegliano, si eccitano a combattere per far chiudere quella cosa, per farla sospendere, per riparare con i Rosari e quant’altro — ma l’abbandono dei buoni, di coloro che dovrebbero esserlo o figurano tra coloro che lo sono, priva il Sacro Cuore, abbeverandolo delle sue amare essenze, della speranza e della consolazione di una protesta energica, di un risveglio coraggioso, dell’espiazione riparatrice…

Capite? Quindi, l’abbandono del Tabernacolo, l’abbandono interiore da parte dei buoni, non solo fa il male che abbiamo detto fino adesso, ma in più lo priva del risveglio, del reagire, del combattere, del riparare, del rimediare; perché sono proprio i buoni che lo abbandonano! Quindi lo abbevera di tutte le sue amare essenze; priva il Sacro Cuore di tutte queste cose. 

Oggi è il primo venerdì del mese, quindi ricordate la pratica dei Primi Nove venerdì del mese. Attenzione! È proprio quello che chiede Gesù: la santa Comunione per i primi nove venerdì consecutivi. Come mai questa richiesta? Come mai Gesù non dice: “Io chiedo che, per i primi nove venerdì del mese, voi andiate a fare un’opera di carità verso una persona che ha bisogno”? Poteva dirlo, invece Lui chiede che i primi nove venerdì del mese “facciate la santa Comunione”, con questo desiderio di riparare a tutto il male che viene fatto contro il Sacro Cuore di Gesù.

L’abbandono priva il Sacro Cuore; lo priva del risveglio coraggioso, dell’espiazione riparatrice, della speranza, della consolazione, di una protesta energica; lo priva.

Ingiusto disamore dell’abbandono — state attenti adesso a cosa scrive! State attenti a cosa scrive questo santo vescovo — tu sei il carnefice del Padre mio e al tempo stesso l’addormentatore dei miei fratelli affinché non lo sentano e non lo piangano! Però carnefice non per uccidere il mio Gesù, né con il coltello, né con la scure, ma con una fame insoddisfatta di amore dei figli, con l’isolamento dei cuori, con l’inazione a forza di incomunicazione e allontanamento dalle anime, con l’affaticamento dell’aspettare coloro che mai si decidono a venire o vengono svogliatamente…

Io questo me lo sottolineo a caratteri d’oro perché queste cose, chi è che ce le dice più, se non san Manuel? 

«Ingiusto disamore dell’abbandono»; l’abbandono interiore è il carnefice di Dio padre. Pensate cosa scrive questo vescovo! L’abbandono interiore dei Tabernacoli è “il carnefice di Dio padre; l’addormentatore dei miei fratelli, perché così non sentono, non piangono”. L’abbandono interiore uccide Gesù «con una fame insoddisfatta di amore dei figli, con l’isolamento dei cuori, con l’inazione a forza di incomunicazione e allontanamento dalle anime, con l’affaticamento dell’aspettare coloro che mai si decidono a venire o vengono svogliatamente». Che terribile cosa! Che terribile cosa!

Questo è l’abbandono dei Tabernacoli! E, allora, io dico: cambiamo vita, cambiamo vita, andiamo da Gesù. Ma chissà che, in quel ritiro di luglio, non ci venga in testa qualcosa, che Gesù non ci faccia la grazia di farci venire in testa un bel progetto per il futuro, chi lo sa! Chi lo sa che il Signore non ci faccia venire in testa questa cosa! Da quel ritiro di luglio, partire con un qualcosa tutti insieme, chi lo sa! Proprio per combattere questo abbandono interiore dei Tabernacoli, che dovrebbero essere accompagnati, ma non lo sono; o che vengono accompagnati male, accompagnati solo esteriormente, solo fisicamente, ma senza nessun accompagnamento interiore.

“Tu sei il carnefice del Padre mio; tu sei colui che uccide il mio Gesù”. Ecco, allora, carissimi, in questo giorno così dedicato al sacratissimo Cuore di Gesù, cerchiamo di fare tutto il possibile, veramente tutto il possibile, per riparare a questo abbandono interiore. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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