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Beata Vergine Maria Regina

Beata Vergine Maria Regina

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di lunedì 22 agosto 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Beata Vergine Maria Regina

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Ecco che quest’oggi celebriamo questa bellissima memoria della Beata Vergine Maria Regina, a noi tanto cara, come cristiani e come carmelitani.

Allora può essere utile dire due parole su questa memoria, su questo titolo della Beata Vergine Maria, per capirlo meglio.

L’istituzione di una festa dedicata alla Regalità di Maria è già invocata dai congressi mariani di Lione del 1900, di Friburgo del 1902 e di Einsiedeln del 1906.

Fu ancora più caldeggiata dai fedeli dopo la creazione della festa di Cristo Re, che avvenne nel 1925, e nel 1933 Maria Desideri diede inizio a Roma al Movimento Pro Regalitate Mariae, per raccogliere petizioni da tutto il mondo a favore di questa festa, di cui oggi celebriamo la memoria.

Con l’Enciclica Ad Caeli Reginam del 1954, scritta in occasione del centenario della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione, Papa Pio XII pone le basi per l’istituzione di questa festa, offrendone le motivazioni storico-teologiche.

Non è una festa, una memoria campata per aria, che capita per caso, che è frutto di devozionismo.

La memoria obbligatoria della Beata Vergine Maria Regina fu istituita, sempre da Pio XII, nel 1955 e venne fissata al 31 maggio, alla fine del mese mariano, poi venne trasferita al 22 agosto, nel giorno VIII dell’Assunzione, otto giorni oggi, per sottolineare il legame della Regalità di Maria con la Sua glorificazione corporea.

Maria fu assunta nella celeste gloria, in anima e corpo, e dal Signore è esaltata come Regina dell’Universo.

L’ultimo mistero del rosario ci presenta l’Incoronazione di Maria, come Regina del Cielo e della terra, e nelle Litanie Lauretane noi troviamo la Madonna salutata più volte con il titolo di Regina, Regina degli Apostoli, Regina dei Profeti, Regina dei Martiri, Regina dei Cristiani…

Tra le antifone mariane più conosciute dai cristiani, non possiamo dimenticare il Regina Caeli, la Salve Regina e l’Ave Regina Caelorum.

Quindi, questo titolo è entrato veramente dentro la nostra fede mariana.

Perché Maria è definita “Regina”?

Perché è Regina?

Perché è “la Regina”?

Perché è Madre di Cristo, che è il Re.

Ella è Regina, perché eccelle su tutte le creature in santità.

Come possiamo non ricordare Dante, nella Divina Commedia, quando dice: “In Lei s’aduna quantunque in creatura è di bontate”?

Tutto ciò che di buono, di bello, di vero, di grande, di glorioso esiste, si raduna tutto nella Vergine Maria, e tutti i cristiani vedono e venerano nella Madonna la sovrabbondante generosità dell’amore di Dio, che L’ha colmata di ogni bene.

Lei distribuisce in modo regale e materno quanto ha ricevuto da Gesù, Re dell’Universo, protegge con la Sua potenza, in virtù dell’essere stata sotto la Croce, dell’aver sofferto con Gesù la Passione.

Per questo la Chiesa invita i fedeli ad invocarLa, non solo con il dolce nome di Madre, ma anche con quello riverente di Regina, come in Cielo La salutano gli Angeli, i Santi, i Patriarchi, gli Apostoli, i Martiri, i Confessori.

Maria è stata coronata con il duplice diadema della Verginità e della Maternità Divina, ed è Regina.

A buon diritto, quindi, San Giovanni Damasceno scrive che Maria è veramente diventata la Signora di tutta la creazione, nel momento in cui divenne Madre del Creatore, e lo stesso Arcangelo Gabriele può dirsi l’araldo della Dignità Regale di Maria.

Bellissima questa espressione di San Giovanni Damasceno!

E davanti ad una Regina ci si mette in ginocchio, quindi, non è fuori posto inginocchiarsi davanti alla statua della Vergine Maria, non è un culto sbagliato, è un atto di riconoscimento della Sua Regalità.

Se ci mettiamo in ginocchio davanti alle regine del mondo, immaginiamoci se non dobbiamo metterci in ginocchio davanti alla Regina dell’Universo, davanti alla Madre di Dio.

Allora, questi concetti che definiscono la Sua Regalità celeste, il Suo titolo più alto, devono anche trovare una corrispondenza nella Sua Regalità terrena e sociale.

Che cos’è la Regalità sociale di Nostra Signora?

Diciamo che tutta la società umana dovrebbe essere organizzata, in modo che ogni cosa corrisponda al Suo Volere di Regina.

La Madonna non va velata, per rispetto di qualcuno o di qualcosa.

Non si vela la Madonna, si vela l’orrore, si velano i mostri, si velano i crimini, i peccati, bisogna velare il diavolo, si vela ciò che vogliamo nascondere.

È una grande sciocchezza ed è un grandissimo oltraggio alla fede, a Gesù Cristo in persona, velare la Vergine Maria per rispetto di chissà chi.

Proprio oggi che è il giorno della Madonna Regina…

Voi non troverete mai una Regina velata, ma noi siamo così stupidi da essere capaci di fare anche queste cose. Dimostriamo in questo modo una non fede, un non credere, un non avere amore e coscienza della propria fede.

Proprio il dialogo interreligioso avviene attraverso l’affermazione precisa della propria fede, non attraverso l’apostasia o il rinnegamento della fede.

Io non affermo la mia identità rinunciando ad essa, e non entro in dialogo con un’altra identità rinnegando la mia. Questo già lo dicevano i filosofi, già Lévinas lo diceva.

Io non entro in relazione con l’altro, rinunciando alla mia identità, così non c’è relazione umana.

La relazione umana avviene attraverso l’affermazione reale (già Freud, con il suo principio di realtà aveva intuito questo), avviene attraverso l’affermazione della propria identità reale, quindi non deviata, non patologica, non illusoria, ma reale, dentro il rispetto dell’alterità, dell’identità dell’altro.

In questo modo avviene il dialogo, che può essere un dialogo umano, che può essere un dialogo religioso, che può essere un dialogo interreligioso.

Non mi devo nascondere a fare il segno di Croce per poter dialogare con chi è ateo, tutto il contrario!

È proprio attraverso l’affermazione della mia fede, che io entro in dialogo con l’altro.

Tutta la filosofia, tutta l’antropologia, per non dire la psicologia, ci insegnano quanto è importante curare l’identità per non diventare schizofrenici o paranoici, per non alienarci dalla realtà.

Quindi, capite che velare la Madonna è proprio una grande stupidata!

Noi dobbiamo invece onorarLa, coprirLa di onore, di fiori, di venerazione, portarLa in processione per il paese, come si è sempre fatto, richiamare l’attenzione di tutti gli uomini che vogliono, gli uomini di buona volontà, a rendere omaggio alla Regina dell’Universo.

Questo non può offendere nessuno che sia sano di mente.

Allora, dicevo, dovremmo imparare da San Luigi IX, il glorioso Re di Francia vissuto tra il 1214 e il 1270, che usava definire sé stesso “le sergent de Dieu en France”, il luogotenente di Dio in Francia.

Lui considerava sé stesso solo un esecutore del volere di Dio, anche se era uno dei più potenti monarchi del suo secolo, ma comprendeva bene la sua missione, perché era un Re cattolico e quindi un Re fedelissimo alla Vergine Maria.

Chiediamo oggi alla Madonna tante grazie.

Nei giorni dedicati a Lei la Madonna fa tante grazie, chiediamo alla Madonna tante grazie vere, importanti, chiediamoLe soprattutto la grazia di amarLa sinceramente e di imparare da Lei ad amare Gesù, a stare alla scuola di Gesù.

Chiediamo alla Madonna la grazia di un amore profondo e di una vera conversione dell’anima.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Letture del giorno

Prima lettura

2Ts 1,1-5.11-12
Sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui.

Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo.
Dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo. Così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra perseveranza e la vostra fede in tutte le vostre persecuzioni e tribolazioni che sopportate. È questo un segno del giusto giudizio di Dio, perché siate fatti degni del regno di Dio, per il quale appunto soffrite.
Il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.

Salmo responsoriale

Sal 95

Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.

Canto al Vangelo (Gv 10,27)

Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

Vangelo

Mt 23,13-22
Guai a voi, guide cieche.

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

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