Meditazione
Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 31 maggio 2021 – Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
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Maria nella gloria con Gesù – Don Clemente Barbieri
Quest’oggi celebriamo la Visitazione della Beata Vergine Maria, e siamo felicissimi di concludere, come sempre, il mese di maggio con questa bellissima festa che ricorda un momento solenne, il momento solenne che fu della Visitazione, dell’incontro fra la giovane Madre, Maria e Elisabetta, la madre anziana. La Vergine Maria che si accinge a correre ad andare frettolosamente verso Elisabetta, il bambino Giovanni che esulta nel grembo materno di Elisabetta. Dopo tre mesi dall’Annunciazione, circa, abbiamo questo momento grande della Visitazione. Abbiamo bisogno di chiedere alla Vergine Maria la grazia di venire a visitarci sempre.
Concludiamo questo Maggio Eucaristico, e Mariano aggiungo io, nel quale abbiamo contemplato la Vergine Maria insieme all’Eucarestia. Del resto non si possono contemplare separatamente, perché Madre e Figlio non possono mai essere separati.
In questa festa bellissima, chiediamo alla Vergine Maria di venirci a visitare, di venire a visitare sempre le nostre vite. Questa Prima Lettura tratta dal capitolo XII della Lettera ai Romani di San Paolo Apostolo, versetti 9-16, ci ricorda come la Vergine Maria sia l’immagine di questa carità autentica. Lei si è attaccata al bene con tutta se stessa, che era il suo Gesù, Lei ci ha amato a tal punto da prenderci come figli sotto la Croce. La Vergine Maria ci stima tantissimo, mai fu pigra nel fare il bene, sempre fu fervente nello spirito, sempre ha servito il Signore e continua a servirlo, donna di speranza, donna costante nella tribolazione, donna perseverante nella preghiera, tutte cose che abbiamo visto in questo mese. Trentun giorni, e io sono tanto grato al Signore che mi ha fatto arrivare fino alla fine, trentun giorni nei quali abbiamo meditato quotidianamente la Vergine Maria nella sua grandezza, nella sua unicità, unitamente all’Eucarestia. Dovessi morire oggi sarei felice, perché ho potuto consacrare un mese intero a predicare in onore della Vergine Maria. Questo mi rende tanto felice.
Concludiamo bene questo mese, adesso si aprirà un nuovo mese, chissà se il Signore mi darà la grazia di arrivare fino in fondo, vedremo un nuovo mese dove vorrei condurvi a fare un viaggio un po’ particolare, poi vi dirò, domani vi dirò questo viaggio in cosa consisterà.
Finiamo questo bellissimo libro di don Clemente Barbieri, una preghiera anche a lui.
Tra l’altro oggi è il giorno anche di una Santa a noi molto cara, che è Santa Camilla Battista da Varano che muore proprio il 31 maggio 1524. È una grazia morire il mese di maggio, tutto dedicato alla Madonna. Io sono nato di sabato e mi piacerebbe tanto morire di sabato, questo giorno tutto dedicato alla Madonna e mi piacerebbe tanto morire o nel mese di maggio o nel mese di ottobre, o comunque in un giorno dedicato alla Vergine Maria, concludere la mia vita tre la mani della Madonna. Santa Camilla Battista da Varano, se lo ricordate, è stata canonizzata non molto tempo fa e fu colei che scrisse “I dolori mentali di Gesù” questo bellissimo libro che vi invito a leggere e meditare se non l’avete già fatto, un testo veramente meraviglioso.
Il 31° giorno del libro di don Barbieri, la meditazione si intitola così: “Maria nella gloria con Gesù”. Non poteva che concludersi in gloria.
XXXI GIORNO
Maria nella gloria con Gesù
“La gloriosa assunzione di Maria santissima al cielo è la solenne apoteosi nella quale volle il suo divin Figliuolo sublimarla, per magnificarne la rifulgente santità e compensarne la materna incomparabile carità, come quella che nella virtù più eroica si era resa degna di lui, e che a lui si era congiunta; sì che tutta vivendo in lui, né i più aspri dolori, né le fatiche più onerose giunsero mai, nemmeno per un istante, a separarla da tanto suo amore.”
La Vergine Maria non si è separata mai da Gesù, perché, vedete, la sofferenza ci può separare dal Signore, perché ci angustia, ci spaventa, ci confonde, la sofferenza fa tante cose e nella Vergine Maria invece questo non accadde, lei rimase sempre unita a Gesù.
“Così noi dobbiamo recarci ad onore di vivere uniti al nostro Gesù. Non le cure del mondo, non gli affetti terreni, non gli interessi materiali, non il fatto doloroso di vederlo di continuo perseguitato debbono aver forza su di noi da infrangere i nostri legami con lui. Anzi, più la persecuzione si inasprisce, più deve intensificarsi il nostro amore.”
Quindi stiamo attenti alle spine del mondo; non è che dobbiamo vivere sulla luna, siamo qui, dobbiamo occuparci delle nostre cose, ma con un cuore diverso, per esempio offrendo queste cose al Signore, facendole insieme al Signore, facendole alla presenza del Signore, continuando a rimandare i pensieri al Signore, e quando arriva la persecuzione unirci ancora di più al Signore.
Mi viene da sorridere, vi racconto qualche aneddoto così almeno anche voi ridete un po’, perché se no questa vita alle volte diventa un po’ troppo seria, dobbiamo un po’ sorridere anche noi.
Mi immagino che, magari, qualcuno di voi, stamattina o oggi, quando ascolterà questa meditazione, ha avuto una giornata un po’ pesante, con qualche amarezza forte, con qualche delusione forte, qualcuno che gli ha risposto male, che lo ha trattato male, qualcuno che lo ha un po’ deluso. Sapete, sono quelle giornate dove si ha in bocca il sapore dell’amaro e allora con un aneddoto di Padre Giorgio ci facciamo un po’ tutti una risata e vediamo che il sole splende sempre. Leggendo qui “le cure del mondo, gli affetti terreni e gli interessi materiali”, pensavo a quando da piccolo la mia nonna mi mise in mano un uovo, il mio primo uovo di legno. Io dicevo: “Ma nonna cos’è l’uovo di legno? Cosa me ne faccio di un uovo di legno?”. “Ah adesso ti faccio vedere io cosa devi fare con un uovo di legno”. Andò a prendere la sua cesta, sapete queste nonne di una volta che avevano queste belle ceste, che adesso non esistono più, bellissime, ricolme piene, ordinate, di tutte le cose possibili ed immaginabili e necessarie per cucire, rammendare e ricamare, fili di tutti i colori dell’arcobaleno, che non so dove andasse a trovarli, aghi che potevano cucire tutto, anche il pollo, dal pollo fino ai ricami più fini e pizzi più delicati. Insomma, in questo cesto c’era dentro il mondo, ci stavo dentro anche io in questo cesto. Quindi mi mette in mano questo uovo di legno, va a prendere questo cesto e io,bambino, mi domandavo cosa sarebbe successo. Arriva con un paio di calze di mio nonno, me le mette in mano e mi dice: “Vedi che c’è il buco?” C’era dentro un buco enorme. “Ecco, allora oggi ti insegno a cucire, ti insegno a rammendare i buchi delle calze”. E io le dissi: “Ma nonna! Ma dai! Ma io sono un maschio, i maschi non cuciono! Lo devono fare le bambine, non io! Poi non sono capace di cucire, non mi piace!”
E lei mi disse: “Vedi, Giorgio, tu non sai nella vita cosa succederà. E un detto dice: Impara l’arte e mettila da parte. Tu impara a cucire, magari nella vita non ti servirà mai, ma magari ti potrà servire.”
Io che le volevo un mondo di bene e che sarei andato fino alla luna per lei, presi il mio uovo di legno, che poi diventò uno dei miei migliori amici, e infilai questo uovo dentro nella calza di mio nonno, e su quella calza iniziai a fare il mio apprendistato da piccolo cucitore rammendatore. Mi insegnò a ricamare e mi disse: “Perché nella vita non si sa mai cosa può succedere, devi imparare a fare anche i ricami”
Mi insegnò a ricamare un tovagliolo, con il punto a giorno, tutte quelle cose che purtroppo poi me le sono dimenticate, non me le ricordo più. Mi insegnò veramente tante cose.
Non ci crederete, mai avrei immaginato che finendo a Roma, dottorando in teologia fondamentale alla pontificia Università Gregoriana di Roma, mi sarei ritrovato di sera con l’uovo di legno in mano e la mia calza bucata, con l’ago e il filo, a rammendarmi i buchi. Mai me lo sarei immaginato a 50 anni nella vita, Padre Giorgio Maria con l’ago in mano e il tallone bucato della calza e l’uovo di legno a rammendare, alla luce fioca della mia lampada da studio, a rammendarmi le calze. Ma fa tanto bene ai dottorandi di teologia rammendarsi le calze. E mentre ero lì con la mia calza in mano, e che poi ho scoperto che erano due, immaginatevi la gioia, e mentre ero lì dicevo: “Ma Gesù mi devo mettere anche a rammendare le calze?” E la tentazione era quella di prenderle e buttarle via, poi ho pensato alla povertà e ho detto: “Non posso buttare via. Le devo rammendare.”
Quindi ho tirato fuori la mia arte che avevo messo da parte, e mi sono messo a rammendare le mie calzine. Mentre rammendavo guardavo il mio Crocifisso e dicevo: “Certo, Gesù, che però potrei essere qui a fare una predicazione, a incidere una meditazione, a studiare i testi di teologia, a fare qualsiasi altra cosa, ma perché mi devi mettere qui con un uovo di legno in mano e una calza bucata?”
Ho pensato che, tra i tanti benefici che una calza bucata dona all’anima di un Sacerdote, e non solo alla sua, ci sta il fatto che ti insegna che le cure delle cose del mondo, gli interessi materiali che devi avere — se no vai in giro a piedi nudi, perché i buchi si allargano — non devono rapirti il cuore e la mente.
Tutte le volte che cucivo, mi ricordo, anche da piccolo, non so se sia vero, è un ricordo da bambino, non ho più verificato questa cosa, però mi è rimasta impressa così, avevo un libro dei santi che leggevo in continuazione e c’erano le storie dei Santi per i bambini, e non so perché mi è rimasta impressa Santa Rosa da Lima, la quale quando cuciva e rammendava, lo faceva pensando alla conversione dei peccatori, ogni punto che faceva l’offriva per la conversione dei peccatori. Quindi ho detto: “Perché non trasformare questo momento in un momento di preghiera?”
Uno può avere in mano il rosario, uno può avere in mano anche ago e filo, pensiamo alle nostre mamme, alle mamme che sono capaci di rammendare perché non tutte le mamme oggi sono capaci di rammendare un buco in una calza, alle nostre nonne, ma se le nonne sono morte è un po’ dura, bisogna cercare qualcuno che lo faccia altrimenti le buttano via. Se lo fanno ancora, perché non pensare proprio a questo, alla Vergine Maria che, se non faceva questo nello specifico, faceva altro, ma si dedicava alla cura della casa, e con che santità la faceva! Tutta in Gesù. Prosegue:
“E poi che Gesù è tuttavia con noi, nella stessa guisa che fu con la sua amorosissima madre, vivendo egli sui nostri altari nell’adorabile Sacramento dell’Eucaristia, a lui ci dobbiamo stringere con slancio di devozione e di affetto, pronti a tutto subire, pur di non abbandonarlo; a tutto sostenere, pur di non lasciare che l’offesa lo raggiunga.”
Questo è molto importante. Qui io ci vedo coloro i quali dicono: non voglio ricevere la Comunione sulle mani, perché ho paura che i frammenti possano andare dispersi, per esempio, per un senso di profondo rispetto per l’Eucarestia.
“pronti a tutto subire, pur di non abbandonarlo”
Queste persone fanno questo ragionamento, cioè dicono: “Anche se il mio desiderio è grande, io sono pronto a tutto subire, a tutto sostenere pur di evitare che un frammento vada disperso, quindi di offendere il Signore, di maltrattarlo, e quindi non retrocedo se mi vengono a dire: «Ma no, tu devi, per obbedienza, ma qui, ma là, lascia stare, il Signore non si offende se cade qualche frammento… vengono gli Angeli, ma il Signore non guarda quelle cose… ma nel frammento non c’è Gesù…”
Tutte fandonie e in parte anche eresie che vengono dette, e uno risponde: “No, io in coscienza sono convinto che… quindi io sono pronto a tutto subire, tutto sostenere e non vado indietro di una virgola.”
“Se così sapremo vivere con lui, adoperandoci a renderci sempre più degni di lui con una vita condotta nella santità, noi pure potremo avere la certezza di venire da lui glorificati. Sia dunque nostro quotidiano impegno di far sì che sempre più intima e sempre più meritoria abbia ad essere la nostra unione con lui, tanto più che ci è misericordiosamente dato di poterci a lui congiungere mediante la santa Comunione. Ricevendo per essa Gesù, saremo con lui e da lui vivificati”
Puntare tutto all’unione con il Signore.
“Facciamo dunque che le nostre Comunioni siano sempre più accette, meritorie e sante; stringeremo così con Dio quel vincolo benedetto, che, al pari di una dolce catena d’oro, ci legherà a lui e ci varrà, al sopraggiungere della morte, a sollevarci a lui nella beatitudine eterna.”
Comunioni accette, meritorie e sante… formando una catena d’oro…
“Non era per nulla conveniente che colei, la quale è il tabernacolo di Dio e la vigna non mai irrigata, che ebbe a darci la immortale Uva di vita…”
Sentite che belle parole.
“… avesse a soggiacere alla terra andando nella terra sepolta. No, no! Era conveniente che la sua benedetta madre fosse sottratta al freddo silenzio della tomba, e a lui salisse e con lui si ricongiungesse, degna com’ella era di entrare nei possessi del suo divin Figliuolo e di riceverne i ben meritati omaggi, come regina, da tutte le creature.”
Questo è San Giovanni Damasceno, che bella espressione, la Madonna fu sempre con Gesù, neanche la morte ha potuto toccarla, bellissima questa cosa.
“E l’ardore di nostra carità che ci innalza a lui e ancora ci ripieghi verso i nostri fratelli, perché serviremo lui servendo coloro che sono i suoi membri”
Serviremo Gesù, servendo coloro che sono i suoi membri, bellissima.
“E il nostro soccorso porto ai fratelli infermi salirà a lui che vive in essi; e la nostra benevolenza offerta ai poveri, agli ospiti, ai pellegrini tornerà presso di lui meritoria, come quella che viene largita a coloro nei quali egli ha scelto di abitare.”
Questo è San Bernardo, quindi impariamo a vedere nel servizio che facciamo agli altri, tutte le cose belle che facciamo agli altri, come cose fatte direttamente a Gesù.
Impariamo a invocare la Beata Imelda Lambertini:
“Esempio. — Dalla Comunione al cielo. — La beata Imelda Lambertini aveva, a soli dieci anni, ottenuto dai genitori la licenza di entrare nel monastero delle Suore Domenicane di santa Maddalena in Bologna, per vivervi nella pratica delle virtù religiose, fino a che fosse giunta l’età di potervisi consacrare al Signore coi santi voti. Non era cosa che suscitasse maggiormente la divozione di lei e che le toccasse in più sensitiva maniera il cuore del pensare e considerare l’amore ineffabile onde Gesù Cristo ci dà prova nel Sacramento adorabile del Corpo e del Sangue suo. Durante il santo sacrificio della Messa ella era continuamente bagnata di lacrime, cotanto profondamente sentiva la tenerezza infinita del suo divin Salvatore. Nondimeno una cosa l’affliggeva vivamente: che la sua età non le permettesse di partecipare alla Santa mensa al tempo stesso che le religiose. Ma il Signore, il quale conosceva il fervore de’ suoi desideri, degnò egli stesso mostrare con un miracolo luminoso quanto ella fosse degna di cibarsi del Pane degli angeli. Un giorno che ella si abbandonava al suo pio dolore, mentre le religiose si accostavano alla sacra mensa, un’Ostia partì visibilmente dalla sacra pisside, e restò sospesa sulla testa di lei fino a che gli astanti se ne accorgessero. Allora il cappellano, con rispetto misto di ammirazione e di spavento, ricevutala sopra di una patena, e ne comunicò la giovane vergine, la quale nell’eccesso dell’amore rendette l’anima al Creatore. Era l’anno 1333; l’angelica fanciulla compiva allora il decimoprimo anno di sua età.”
Muore di commozione e di gioia e di amore. Invochiamo su tutti coloro che faranno la Prima Comunione la Beata Imelda Lambertini.
Torniamo al nostro bellissimo libro di Saverio Gaeta “Il Veggente” sulla Madonna delle Tre Fontane:
15 agosto 1949
“Figlioli! Ascoltate il richiamo che il mio cuore materno vi rivolge! Perché non vi allontanate dal peccato?”
Ecco la domanda: perché non vi allontanate dal peccato?
“Il quale vi condurrà, se persevererete in esso, nel più atroce degli smarrimenti, che vi saranno causa di dolori atroci, e tali dolori, se non mi ascoltate, vi dilanieranno il cuore.”
Perché non ti allontani dal peccato? Perché non fai di tutto per fuggire il peccato? Perché rimani colluso col peccato? Se noi proseguiamo nel peccato finiremo male, molto male, dice la Madonna:
“Nel più atroce degli smarrimenti, che vi saranno causa di dolori atroci, e tali dolori, se non mi ascoltate, vi dilanieranno il cuore.”
Stiamo attenti a noi stessi.
“Ciò accadrà specie a coloro che in questi tempi colmi di peccato vi nascondono i miei richiami, nel tempo moderno colmo di falsità; certamente cadrà sopra d’essi il male, il male provocato e procurato da loro stessi per aver tenuto celate le cose di Dio, per il richiamo del mondo peccatore”
Questa è la ragione per la quale io cerco di parlarvi di tutto e di tutti, dei Santi e di tutte le cose di Dio, questa è la ragione. Io non voglio tenervi nascoste le cose di Dio. Non mi interessa di andare, non raramente, contro il politicamente corretto e magari che qualcuno si senta un po’ risentito, offeso perché sono troppo duro, troppo severo. Mi dispiace ma non mi interessa, perché queste parole che vi sto leggendo non sono mie, sono del Signore, se il Signore ce le dice perché le dobbiamo nascondere? Perché non ridircele? È importante che noi queste cose ce le diciamo, è molto importante.
“Si ricordino che Iddio terrà nascosta da loro la sua santa Faccia.”
Io devo precludermi di contemplare il Volto di Dio, devo precludermi la salvezza eterna, devo farmi cadere sulla testa tutto il male possibile, il male che io vi potrei provocare e procurare tenendovi nascoste le cose del Signore? Assolutamente no! Quello che a me sembra giusto e opportuno io ve lo dico, poi se uno dice: “Eh ma Padre!”… “Eh ma figlio caro sapessi quanto è difficile anche per chi le dice queste cose, però bisogna dirle, perché se le ha dette la Madonna vuol dire che ce le dobbiamo dire anche noi”.
Le dobbiamo ricordare queste cose. Sentite cose dice la Vergine Maria adesso:
“Il popolo cammina nella verminaia di peccato; perché manca loro conoscenza dei piani di Dio, che sono piani d’amore.”
Noi non conosciamo le cose di Dio, non conosciamo veramente l’amore di Dio e quindi non ci lasciamo veramente raggiungere da questo amore, non ci lasciamo catturare, prendere il cuore.
“Il Signore investigherà tutti i cuori: è per insegnare a essi la vera via della pace. E farà conoscere dagli ignoranti e dai disprezzati le sue verità e dirà per mezzo d’essi i suoi piani, e qual è il suo pensiero, agli scienziati che negano me per mezzo della scienza quando tale scienza, dice Dio, «è solo mia», ai ricchi del mondo, ai superbi, per agire verso d’essi con vera giustizia di Padre!”
Il Signore si serve sempre dei più semplici.
“Chi ama il bene, e per questo ne soffre, chi conosce la verità, e per questa viene perseguitato, è veramente nato in Cristo, per vivere della sua vita e andare a Dio Padre.”
Chi ama il bene per questo ne soffre, chi conosce la Verità e per questa viene perseguitato, costui o costei è veramente nato in Cristo, vive della vita di Gesù e si dirige verso la Casa del Padre. Bellissimo.
Prosegue la Vergine:
“Dio Padre ama la giustizia perché è giusto”
Avete capito? Noi non parliamo mai della giustizia, la Vergine Maria sì.
“Dio Padre ama la giustizia perché è giusto; ascoltate tale voce che è voce della giustizia, giustizia vera, giustizia riparatrice santificante.”
Dobbiamo leggerle queste cose perché ci aiutano a correggere tutti i nostri errori teologici che magari abbiamo nella testa, che ci hanno detto.
“Svegliatevi alla giustizia e sfuggite il mondo che perisce nel suo fango indegno.”
Andate via. E qual è il lato di giustizia più grande che noi possiamo fare? Rendere gloria a Dio, questa è la giustizia somma.
“Andate a Gesù, figli! È una Madre che ve lo dice con il più acerbo dolore del suo cuore, che è amareggiato per il vostro cuore indurito nel peccato. Gesù sulla croce è una potente calamita; andate a lui pentiti del male che operate continuamente, calpestando il bene e il vero.”
Andate da Gesù. Vincete il vostro cuore indurito dal peccato, andate a Lui pentiti dal male, convertitevi.
“Ognuno conosce se stesso”
Ovviamente stiamo attenti a calpestare il bene e il vero, stiamo molto attenti.
“Convertitevi per convertire, santificatevi per santificare, amate Dio per esserne amati e insegnare agli altri ad amarlo. Dio conosce tutti, vuole pentimento dei vostri peccati. Gesù è il vero amore e si mostra a tutti dal suo trono d’amore, dalla sua dimora terrena”
Che è il Tabernacolo. Il Trono d’Amore è il Tabernacolo, la sua dimora terrena, è il Tabernacolo.
“È lì che attende i cuori vostri per cambiarli da pietra in carne; lì è che nascosto vi ama, nell’Eucaristia, supremo atto d’amore che fece per voi tutti. Figlioli miei amatelo; egli vive d’amore; attende il vostro.
E lì che vi attende come vi ha atteso sempre per salvarvi; vada chi vuole.”
Se vuoi convertirti, ti devi convertire, se vuoi santificarti, ti devi santificare, devi amare Dio per insegnare agli altri ad amarlo. Gesù è lì che ti aspetta per cambiare il tuo cuore da pietra a carne, è lì nascosto che ti attende, Egli che è l’amore, che vive d’amore. La Madonna ci dice: “Vada chi vuole”. Non vuoi? Non andare.
Forse, ma non so se succederà, vi dico forse, tenete d’occhio la pagina Facebook, Telegram, i miei canali Social, perché potrebbe succedere che tra un po’ metterò su un avviso dove vi scrivo che chi vuole ci potremo ritrovare, io vi dirò che sarò in questo giorno e in quest’ora, in questo luogo, che penso sarà un Santuario, sarebbe bello in quel giorno, in quell’ora essere lì a dire grazie al Signore, a ringraziarlo con tutto il cuore, a dire grazie al Signore attraverso la Vergine Maria, perché noi lo vediamo che Lui è lì che ci attende con amore e per amore. Noi lo vediamo che Lui è lì nascosto che ci ama, e noi vogliamo andarci. Magari non succederà, magari non lo farò, non ho ancora deciso ma potrebbe accadere che vi dica: “Il tal giorno alla tale ora io sarò lì, chi vuol venire mi troverà lì, faremo un momento breve di ringraziamento al Signore, e di lode al Signore”. Abbiamo mille motivi per ringraziare la Vergine Maria, e mille sono pochi.
“Gesù attende che tutti lo com prendano e si salvino; lui, il mio Figliolo, è la sola vostra salvezza. Figli, andate da lui, vivete di lui e siate con lui. Fatelo per me, sono vostra Madre che tanto vi amo. Anch’io, partecipando nel Golgota alla redenzione col mio amore, vi ho partoriti con Gesù, per Gesù e in Gesù”
“Andate da lui, vivete di lui e siate con lui.”
È importantissima questa cosa.
“Partecipando nel Golgota alla redenzione col mio amore”
Che espressione potentissima.
“Solo così, il Tutto fattosi Nulla, e il Nulla fattosi Tutto, perché il Nulla è Tutto, vi chiama e vuol salvarvi. Andate, non attendete quando vi dirà: «Andate via da me». Avete fame? Avete sete? Siete senza luce? Non sfiduciatevi, andate a lui!”
Capito? E noi ci dovremmo andare, andiamo.
15 agosto 1958
“Necessitano molte anime apostoliche, arditi di verità e d’amore, pieni di fede, viva e operante, amanti dell’a more vero, e questi dovranno far conoscere i tempi.”
Anime innamorate della verità e dell’amore, piene di fede.
“Vi sarà un fortissimo terremoto, che scuoterà tutto il globo terrestre. Vi do un avvertimento materno: non andate in giro, né mettetevi a dormire se siete in peccato mortale, ma confessatevi e pentitevi di averlo fatto, e non lo fate più. Non peccate, figlioli miei, non peccate! Perché in un istante saranno chiamati in giudizio, e il giudizio di Dio è infallibile.”
Mi ricordo che questo ce lo diceva sempre anche il nostro carissimo Maestro di Postulandato, questo Padre tanto caro, ci diceva sempre: “Se avere qualcosa sulla coscienza non andate a dormire! Andate a confessarvi prima di andare a letto, perché voi non sapete se domani mattina vi sveglierete”. Parole sante. Quindi stiamo lontani dal peccato mortale, perché sappiamo quanto il peccato mortale sia pericoloso, quanto sia offensivo verso il Signore e quanto sia grave. Uccide la grazia santificante in noi, per questo si chiama mortale, perché moriamo, essendo che moriamo si chiama mortale.
Sentite cose dice la Vergine Maria adesso:
“Pregate, pregate molto e fate penitenza con ogni mezzo e sistema, senza oltrepassare i limiti consentiti dalla volontà ragionevole; fate penitenza in ogni occasione che vi si presenta, è una richiesta di mio Figlio, e la richiesta di Gesù mio Figlio è facile, perché è una richiesta d’amore.”
Quindi la Madonna ci dice di pregare molto e di fare penitenza con ogni mezzo e sistema. E adesso ci dice quale penitenza ci domanda. La penitenza che vi chiede Gesù qual è?
“La penitenza che vi chiede è d’amare il prossimo e dare buon esempio di vita.”
Questa è una penitenza terribile.
“Con mio Figlio, in Dio Padre, non odiate nessuno, perdonate sempre, non vendicatevi. Gesù è giudice.”
Quindi la penitenza somma è amare il prossimo e dare il buon esempio, perché ci chiede un impegno grandissimo, ci chiede un rinnegamento grandissimo, ma noi lo vogliamo fare questo impegno, vogliamo prendere questo impegno e questo rinnegamento. E poi ci sono tanti altri mezzi che ci dice la Madonna: “fate penitenza con ogni mezzo e sistema”. La penitenza somma, quella che ci chiede il Signore è l’amore. È difficile amare gli altri, è difficile non odiare nessuno, perdonare sempre e non vendicarsi, dare il buon esempio è difficile, e poi ci sono tante altre piccole penitenze, i fioretti, come si chiamavano un tempo.
“Dite questa giaculatoria: «Gesù, Figlio di Maria Vergine, abbi compassione e pietà di noi, salva molte anime!» Fuori dalla Chiesa del vero e del santo, la cattolica apostolica romana, non c’è pace vera, non c’è amore vero e non c’è la vera salvezza. Il sacerdote è la vera vostra salvezza, è la vostra vera santificazione, ma soltanto in un modo ed è questo: ascoltarlo e mettere in pratica gli insegnamenti della verità che escono dalla sua bocca, purificata dalla consacrazione ricevuta per la distribuzione dei beni spirituali. Anche se è nella miseria del mondo, sarà mondo dal male, perché nei piani della redenzione è Gesù stesso: sarà lui che vi parla, mio Figlio nel sacerdote e il sacerdote in mio Figlio operante nell’amore della verità.”
Quindi preghiamo tanto per i nostri Sacerdoti, preghiamo tanto e sacrifichiamoci per i nostri Sacerdoti, offriamo sacrifici, ascoltiamo quello che ci viene detto.
“Fuori dalla casa del Padre dove c’è la Santità del Padre, il Papa, via, verità e vita, c’è il buio e la confusione. Scrivi in ogni posto che crederai opportuno queste parole, ma prima di tutto scrivile nel tuo cuore: «Con Gesù, Figlio di Maria Vergine, crocifiggo la mia carne per la vita eterna!»”
Bellissima. E poi c’è questo richiamo grande:
“Non spogliatevi dell’abito sacerdotale, ubbidite tutti: l’abito richiama, è un segno celeste.”
Vi auguro davvero di cuore di vivere santamente questa giornata e vi auguro con tutto il cuore di iniziare il mese di giugno dedicato al Sacro Cuore di Gesù di iniziarlo nel migliore dei modi. E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga
VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – Festa
SECONDA LETTURA (Rm 12,9-16b)
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, la carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
Non siate pigri nel fare il bene; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.
Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.