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Il manoscritto del Purgatorio, parte 5

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di giovedì 1° dicembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mt 7, 21.24-27)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 1 dicembre 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo settimo del Vangelo di san a Matteo, versetti 21-27.

Ricordo che oggi è il primo giovedì del mese, quindi è molto importante continuare o iniziare la bellissima pratica dei Primi sei Giovedì del mese, consigliata, chiesta da Gesù il 25 febbraio 1949 alla beata Alexandrina Maria da Costa. Rileggiamo:

Figlia mia, fa’ he io sia riparato, amato e consolato nella mia Eucarestia. 

Fa’ sapere in nome mio che a quanti faranno bene la Santa Comunione con sincera umiltà, con fervore e amore per i primi sei giovedì consecutivi e passeranno un’ora di adorazione davanti al mio Tabernacolo in intima unione con me prometto il Cielo. 

Di’ che onorino attraverso l’Eucarestia le mie Sante Piaghe, onorando per prima quella della mia Spalla così poco ricordata. 

Chi, al ricordo delle mie piaghe unirà quello dei dolori della mia Madre benedetta e per loro ci chiederà grazie spirituali o corporali ha la mia promessa che verranno accordate a meno che non siano di danno per la loro anima. 

Nel momento della loro morte condurrò con me la mia Santissima Madre per difenderli.”

Ecco, questa è la richiesta da parte di Gesù. 

Apro una parentesi inerente alla meditazione proposta poco tempo fa sulle Devozioni false e apocrife e ricordo che la richiesta di Gesù di onorare la sua Sacra Spalla, ovviamente, non fa riferimento alla preghiera apocrifa attribuita erroneamente a san Bernardo e che la Chiesa ha riconosciuto non essere assolutamente né valida né autentica, come abbiamo già visto. Gesù chiede semplicemente ‘onora le mie Sante Piaghe e onora la piaga della mia Sacra Spalla’. Onorare vuol dire che, quando noi stiamo facendo la nostra Ora Santa meditando sulla Passione di Gesù, onoriamo, facciamo memoria, contempliamo, ringraziamo Gesù per tutta la sua Passione offerta con Amore per noi: questo vuol dire ‘onorare’, che non vuol dire ‘recitare preghiere’. Il nostro rendimento di onore si può certamente anche esprimere recitando preghiere, ma non è necessariamente così.

Vorrei anche riprendere velocemente quello che ho detto a proposito delle orazioni di Santa Brigida e colgo l’occasione del Primo Giovedì del mese che si presta a questo: vi avevo fatto una sintesi veloce di un documento del Santo Uffizio, datato 28 gennaio 1954 che troviamo negli Acta Apostoliacae Sedis, numero 46 pag. 64 dove il Monitum dice così (traduco letteralmente):

“In alcuni luoghi è stato divulgato un opuscolo il cui titolo è ‘Il segreto della felicità. Quindici orazioni al Signore rivelate a Santa Brigida nella chiesa di San Paolo a Roma, edito in varie lingue.”

 In quel tempo c’era questo libretto.

“Poiché in tale libretto è asserito che da parte di Dio siano state fatte delle promesse a Santa Brigida della cui origine soprannaturale non costa in alcun modo, gli ordinari dei luoghi, (cioè i vescovi), si guardino dal concedere il permesso di pubblicare o stampare opuscoli o scritti che contengano le predette promesse.”

Le quindici orazioni di Santa Brigida, così come le potete trovare sul sito delle Brigidine, sono valide: ci sono e le trovate. Ciò che non è valido, ciò che il Santo Uffizio disse di non riconoscere, è l’origine soprannaturale delle promesse legate alle quindici orazioni che, quindi, non vengono da Dio. 

Si possono recitare tranquillamente le quindici orazioni, ma sappiate che non sono collegate ad alcuna promessa e che non c’entra nulla il recitarle per un anno, recitarle tutti i giorni per avere in cambio… no! Queste cose non c’entrano! Sono quindici semplici orazioni le cui promesse non hanno origine soprannaturale. Il Santo Uffizio dice così, mentre delle sette orazioni e le relative promesse legate alla pratica di doverle dire per dodici anni, queste proprio non sono valide e, infatti, sul sito delle Brigidine non le trovate, non esistono.

Ricapitolo: 

  • le quindici orazioni che trovate anche sul sito delle Brigidine si possono recitare, sono riconosciute, ma non sono riconosciute le promesse ad esse collegate e quindi cade il discorso di doverle recitare per un anno (Santo Uffizio, 28,1,1954 in Acta Apostoliacae Sedis, numero 46 pag. 64);
  • le sette orazioni di Santa Brigida da recitare per dodici anni e le relative promesse non si trovano sul sito delle Brigidine perché non sono riconosciute.

Così stanno le cose: ho voluto precisarlo per evitare confusione.

Poi, ci può essere qualcuno a cui non interessa quello che dice la Chiesa e reciterà le orazioni credendo alle promesse: è una questione della sua coscienza e ognuno si assume le proprie responsabilità circa le proprie scelte. Qualcuno può dire che constata effetti positivi, che vede che è una cosa buona … io non entro nel merito di queste polemiche o riflessioni.

Dico solo come stanno le cose: vi ho letto il Documento e la sua traduzione letterale in italiano, ve l’ho spiegato; potete andare sul sito delle Brigidine e verificare il tutto, quello che c’è e quello che non c’è. Ciascuno in coscienza farà quello che pensa, e crederà in quello che vorrà, assumendosene poi la responsabilità. Ho voluto precisarlo perché mi sembra che tutto questo possa altrimenti generare una sorta di confusione che potrebbe semplicemente inquietare le persone. 

Per amore della verità il mio compito è di informarvi su come stanno le cose, basta! 

La Verità, ricordiamolo, non inquieta mai nessuno; ciò che inquieta è l’errore! Quando però la verità (circa qualunque questione) ci inquieta, è perché noi non siamo attaccati alla Verità ma a noi stessi, ai nostri gusti e soprattutto alle nostre idee. Noi dobbiamo lasciarci condurre dalla Verità e ringraziare quando la Verità ci illumina e, se scopriamo di aver sbagliato, di avere fatto, senza cattiva volontà, una cosa che non va bene, con grande umiltà diciamo: “Va bene, cambio strada”. 

Qualunque devozione o preghiera è uno strumento, non il fine, per la santità, per vivere in grazia di Dio, per crescere nella fede e quando la Chiesa mi dice che quello strumento non va bene, da buoni figli della Chiesa quali noi siamo, diciamo: “Io mi fido!” e questa è la mia posizione, scelgo altri strumenti che ci sono.

Per prima, la Santa Messa, non c’è nulla di più importante, lo sappiamo: non c’è nulla di più efficace per un’anima del Purgatorio che far celebrare una messa in suo suffragio! 

Poi abbiamo il Salterio di Gesù e Maria, di cui ci siamo occupati durante tutto il mese di ottobre: tutto quello che Gesù e Maria ci hanno detto attraverso il beato Alano e san Domenico; tutte le promesse bellissime e riconosciute che riguardano anche le anime del Purgatorio, la conversione dei peccatori, la santità della vita di chi recita il Salterio! 

Poi abbiamo le pratiche dei primi Sei Giovedì, dei primi Nove Venerdì, dei primi Cinque Sabati, tutte assolutamente riconosciute! 

Poi abbiamo la bellissima Coroncina della Divina Misericordia; le Litanie al Sacratissimo Cuore di Gesù, le Litanie Lauretane, le Litanie al Preziosissimo Sangue, tutte riconosciute! 

Poi abbiamo l’Atto di Consacrazione al Preziosissimo Sangue di San Gaspare del Bufalo, l’Atto di Consacrazione al Cuore di Gesù, l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, tutti riconosciuti! 

A me sembra che abbiamo più strumenti del necessario… ne abbiamo proprio tanti! Credo che siano più che sufficienti. 

Non serve fare tante cose, serve farle bene! Il tempo a disposizione non è tantissimo e diamo la priorità a quello che è necessario. 

“ Padre mi propone una ‘scaletta’?”

  1. La Santa Messa, possibilmente quotidiana, cui è legata la Santa Confessione perché una rimanda all’altra; 
  2. la recita del Breviario che è la liturgia e la preghiera della Chiesa ed è bello pregare con tutta la Chiesa (certo non si può pretendere che un laico lo reciti tutto, ma Lodi, Vespri e Compieta si potrebbe riuscire a dirli tutti i giorni… anche l’Ufficio è bellissimo…); 
  3. poi abbiamo il Salterio di Gesù e di Maria 
  4. e poi io metterei i Primi Giovedì, Venerdì e Sabato del mese e gli atti di Consacrazione ai Cuori di Gesù e di Maria 
  5. e, di seguito, tutte le altre preghiere.

Questo è un po’ come un ordine di priorità: partendo dalla prima indicazione, uno poi fa quello che può. Non dimentichiamo il libro di meditazioni che ho sempre tanto caldeggiato.

Chiudo la parentesi: spero di essere stato sufficientemente chiaro.

Proseguo con la lettura del Manoscritto del Purgatorio.

Dovete amar tanto il buon Gesù ch’Egli possa trovare nel vostro cuore una piacevole dimora in cui si riposi, per dir così, dalle offese che riceve ovunque. Bisogna che Lo amiate per gli indifferenti, per le anime fiacche e per voi in primo luogo; in una parola: dovete amarLo tanto che, a Valognes, il vostro sia un esempio che colpisca…

Certamente, nel momento in cui noi siamo figli devoti e obbedienti della Santa Chiesa e poi attraverso il nostro amore, il nostro cuore è dimora piacevole del nostro Gesù. Ricordiamo il Vangelo di oggi: Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

Non dobbiamo mai dimenticarlo! E sicuramente stiamo facendo la volontà di Dio, quando noi seguiamo quello che la Chiesa ci indica e le obbediamo: e dal 1954 la Chiesa ci chiede attenzione per dirci che la Orazione alla Sacra Spalla, come altre preghiere di cui vi ho già parlato, non va bene.

È vero che santa Teresa e Madre Eust, l’hanno molto amato; ma voi, che Gli avete dato dei dispiaceri, dovete amarLo di più a confronto di quelle anime innocenti.

Siccome noi abbiamo offeso il Signore, noi dobbiamo amarlo di più rispetto a chi è stato più innocente, dice questa anima purgante.

Se Lo amerete molto, il buon Dio non vi negherà nulla. Quando uno ama realmente un suo simile, sapete che gira e rigira in tutti i versi attorno a lui per strappargli un sì in merito a quanto chiede e sempre l’ottiene… La stessa cosa si verificherà del buon Dio a vostro riguardo. Egli vi concederà tutto quel che Gli chiederete.

Ritorna il tema dell’amore: dobbiamo amare Dio e lei dice: “Più l’amate, e più il Signore vi concederà quello che tanto desiderate”. 

Certo è che la richiesta a Dio deve venire da un cuore umile, e non superbo. Quando sentiamo acredine, quando sentiamo violenza, nervosismo, in noi stessi innanzi tutto e poi negli altri, è difficile che lì ci stia una volontà di amare il Signore e di affermare la verità, perché la verità non ha bisogno né di acredine né di violenza: chi la vuole accogliere, accoglie subito la verità, come è accaduto a Zaccheo, alla Maddalena e via di seguito. Gli scribi e i farisei ascoltavano la verità perché ascoltavano Gesù, ma dicevano: “No”. E allora amo nella misura in cui sono umile, (cosa che il demonio non potrà mai fare). Essere umile, non ricercare se stessi, non ricercare l’affermazione di sé, l’affermazione delle proprie idee. Essere polemico non è mai segno di umiltà, mai! 

Pur occupandosi del buon Dio… bisogna parimenti occuparsi delle anime. Non vi sarebbe gran merito a salvar solo se stessi.

Ecco spiegata la ragione di tutto l’impegno che metto per queste meditazioni: condividere con voi quello che io conosco e studio; condividere con voi tutti quegli elementi che possono essere utili alla salvezza e tutti quei chiarimenti importantissimi che possono servire per portare luce dove non c’è. 

Come vi ho già detto, la verità non crea mai confusione, turbamento: conoscerete la Verità, dice Gesù, e la Verità vi farà liberi. (Gv 8, 32). La verità è liberante, ma non per gli scribi e i farisei perché loro non cercano la verità; loro, purtroppo, cercano altro, cercano se stessi e quindi… ricordate Gesù che dice: “Siccome dite: ‘Noi vediamo’, il vostro peccato rimane” (Gv 9, 41). Loro non accettavano l’idea di esser ciechi, invece noi dovremmo partire da lì e dire: “Signore, io sono cieco, come il cieco nato e ho bisogno che tu mi illumini e mi faccia vedere sempre più e sempre meglio ciò che è vero”.

Il buon Dio vuole che Lo amiate in modo unico. Se non frapponete ostacoli alle sue grazie, Egli ne ha di straordinarie da concedervi, che ancora non ha concesso ad alcuno.

Il Signore vuole che lo amiamo in modo unico: Lui sopra tutto e tutti! E, se non mettiamo ostacoli, Lui ha da darci grazie straordinarie che non ha ancora dato a nessuno.

Egli vi ama in un modo tutto speciale. Non ve ne siete mai accorta? A noi l’adorare i suoi disegni, senza cercar di penetrarli. 

 Adoriamo i suoi disegni; riconosciamo la bellezza dei suoi misteri: non è compito nostro penetrare dove non possiamo entrare.

Egli è padrone di fare per le anime quel che Gli aggrada. Siate sempre molto umile, molto nascosta. Non occupatevi di nessuno, ma solamente di quanto vi riguarda, della vostra propria santificazione.

Che cosa vuol dire? Non metterti a fare il maestrino e la maestrina di nessuno. Non metterti a fare il predicatore quando la volontà di Dio non lo richiede: facciamo il nostro compito che è quello di testimoniare con la vita il nostro amore per Gesù dentro, lo ripeto, a una grandissima umiltà, a un grande spirito di raccoglimento.

Non essere curioso della vita degli altri non significa non avere la carità, significa piuttosto non indagare e curiosare sulla vita degli altri: pensa a te e alla tua fede, alla tua santificazione e prega per gli altri… tutta un’altra cosa, perché curiosare e mettere il naso nella vita degli altri non è pregare per loro. Prega per la tua santificazione e prega per gli altri, per la Chiesa, il mondo intero, per tutte le persone per cui è giusto e doveroso pregare, ma non occuparti di cose che non ti riguardano.

No! Non dovete aver troppe relazioni con… Ella è troppo espansiva e troppo loquace. Non richiede questo il buon Dio da voi.

Ancora un richiamo al silenzio, al raccoglimento…

Non sta bene diffidare così del vostro Gesù. Voi Gli avete donato tutto e state sicura che a riguardo di questo… tutto quel che è accaduto, lo ha permesso Lui…

Impariamo a vedere la Divina Provvidenza che agisce nella nostra vita.

La vostra grande pena personale, durante la vita, non sarà l’assenza di Gesù, bensì un gran dolore per tutti i dispiaceri recatiGli in passato, dispiaceri occasionati dalla sovrabbondanza di grazie di cui Egli vi ha ricolmato e di cui vi ricolmerà, e l’impotenza a ricambiarGli tutto l’amore che vorreste!

La nostra pena sono i dispiaceri dati al Signore, le mancanze di amore verso il Signore.

Ci fermiamo qui e domani proseguiremo. 

Chiediamo al Signore la grazia di fare tesoro di quanto stiamo leggendo nel Manoscritto sul Purgatorio e di far entrare nella nostra vita tutti questi consigli.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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