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“Condotta per passare santamente la Quaresima”, del p. Avrillon. Parte 38

“Condotta per passare santamente la Quaresima” - p. Avrillon

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 7 aprile 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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“Condotta per passare santamente la Quaresima”, del p. Avrillon. Parte 38

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 

Eccoci giunti a giovedì 7 aprile 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo VIII di San Giovanni, versetti 51-59.

Eccoci giunti al “Giorno di amor di Dio”.

Giovedì di Passione – Giorno di amor di Dio

“Che grand’oggetto ci propone oggi il Vangelo! C’invita coll’esempio della Maddalena, amante del Salvatore, a moltiplicare oggi i nostri atti e le nostre proteste d’amore per Lui, e dilatare quest’amore su tutte le nostre parole e su tutte le nostre azioni. Siate in questo esatto, e sia ora un’atto d’amore umiliato, come fa questa peccatrice, ai piedi di Gesù; ora di un amor penitente e penetrato da un vero dolore di averlo offeso; ora di un amor generoso, che sacrifica tutto per lui; ora d’un amor puro che rinunzia a tutti i piaceri sensuali; ora di un amor tenero che si lascia soltanto commovere per il suo Dio, ed ora di un amor costante che non ama se non lui sino alla morte”.

Dovrebbe essere sempre così, ogni nostra giornata, ogni nostro atto.

Meditazione sull’amor di Dio, tratta dal Vangelo.

“Gesù essendo a tavola col fariseo, una donna della città, ch’era peccatrice, vi venne con un vaso di alabastro pieno di profumi. Qual esempio consolante pei peccatori, poiché vedono che non ostante l’enormità e moltitudine de’ loro peccati, possono ancora aspirare al cuor di Dio, cioè a dire amarlo ed esserne amati! La grazia previene qui la Maddalena; ella la muove, l’infiamma e la trasporta in casa del fariseo ai piedi di Gesù. Non si cura di esser stimata una stravagante, nè di essere esposta al disprezzo della critica maligna d’un fariseo o de’ convitati, nè di turbare il convito colle sue lagrime. Se voi amate com’essa, imparerete a sacrificar tutto per amor di Dio: il rispetto umano, le false convenienze del mondo e la vostra stessa riputazione”.

A chi ama, a chi ama veramente, non importa niente di essere vista come una persona stravagante, di essere giudicata male, di quello che pensa la gente.

Quante volte si sente questo: «Cosa dirà la gente? Cosa pensa la gente? Cosa penseranno di noi le persone?» Non importa, non importa, non importa niente, a chi ama davvero!

Così come non importano le false convenienze, le false consuetudini del mondo, così come non importa la nostra reputazione… pensino quel che vogliono! Dicano quel che vogliono!

Si espone lei alla critica maligna, non le interessa niente di turbare il convito di gioia coi suoi pianti e con le sue lacrime, non le interessa niente.

Non le interessa niente neanche di essere giudicata stravagante.

La Maddalena dovrebbe essere per noi tutti un grande esempio.

“Ella aggiunge l’umiltà e la penitenza al suo amore, non avendo l’ardire di guardar il viso del Salvatore, essa sta dietro a lui, prostesa ai suoi piedi, per istudiare passi più puri di quelli che avea fatti sin’allora. Li bagna colle sue lagrime, li asciuga co’ suoi capelli, li bacia con una tenerezza accompagnata da un profondo rispetto, e sopra vi versa con profusione il balsamo prezioso, che avea portato a questo fine. Essa si prostra, dissi, ai piedi di Gesù, ed è qui che l’amor di Dio gode di vendicarsi dell’amor profano. Maddalena peccatrice avea forse veduti i suoi amanti in questa positura per lusingare il suo orgoglio, e pascere la sua vanità coi loro rispetti e colle loro empie adorazioni. Viene essa stessa per umiltà a gettarsi ai piedi di Gesù, ed il suo amore l’impegna a questo sacrificio”.

Maria Maddalena è come noi… ai piedi di quante persone ci siamo prostrati? Quante volte, nella nostra vita, ci siamo prostituiti? La prostituzione non è semplicemente l’atto materiale di andare su una strada e vendere il proprio corpo. C’è anche una prostituzione spirituale, un darsi via e un dare via la propria dignità, la propria intimità, un dar via il proprio rispetto, la propria nobiltà d’animo, per che cosa? Per cinque soldi.

Quali soldi? Il commercio del rispetto umano, il commercio del consenso degli uomini, il commercio della stima del mondo… per queste cose diamo via noi stessi. Per un sorriso, per un posto al sole, per un “Dai, vieni qui con noi!” Per queste cose prostituiamo noi stessi.

Allora, poi, va ai piedi di Gesù…

Chi si è messo tante, troppe volte, ai piedi degli uomini, oggi è chiamato a mettersi ai piedi di Gesù.

“Se amate Dio con tutto il cuore, non v’è niente di più abietto e di umiliante, che non intraprendiate anche con piacere, per dimostrargli la vostra penitenza, la vostra umiltà, il vostro amore, anzi ve ne farete una gloria”.

È vero.

“La Maddalena si prende la libertà di baciare i suoi piedi adorabili. Sincera espressione, simbolo aggradevole dell’unione del suo cuore con quello del Salvator! Non ardisce fissar lo sguardo su Gesù”.

Si limita a bagnare i piedi…

“Che felice il momento che infiammò il suo cuore, illuminò anche il suo spirito per farle comprendere la disgrazia di amare la creatura con un amore profano, che felicità di esser unita a Dio con un amor puro, tenero e generoso! Le sono rimessi molti peccati, dice Gesù Cristo, perchè essa ha molto amato. Qual infamia d’aver troppo amata la creatura! Ma qual gloria e qual ventura di ricavare da questi amori profani, motivi d’un amore ardente pel suo Dio, e di spargere sui suoi piedi abbondanti lagrime, nelle quali l’umiltà, la penitenza e l’amore sieno egualmente espressi! Ma non vi fermate, dice S. Agostino, alle lagrime che escono da’suoi occhi; le lagrime del cuore che sono molto più preziose, precedettero e produssero le altre. Il suo cuore era penetrato dal più vivo dolore ed infiammato dal più ardente amore; non bisogna maravigliarsi se i suoi occhi versarono tante lagrime. Volete ottenere il perdono dei vostri peccati? State in silenzio come la Maddalena per lasciar parlare il cuore e gli occhi vostri; quello pel dolore, pel singulti, pei gemiti, pei sospiri; e questi per le lagrime. Questo è il vero mezzo di impietosire il cuore di Dio”.

Capito?

Ecco, per avere il perdono dei nostri peccati che cosa dobbiamo fare: stare in silenzio e poi lasciar parlare le lacrime.

“Le lagrime non bastano al suo amore, essa vuole ancora impiegare contro il peccato quelle armi che la sua vanità avea messe in opera per rovinarla; e riguardando i suoi capelli come i complici del suo lusso, li sacrifica per asciugare i piedi di Gesù, credendo forse che questi piedi adorabili restassero profanati, se vi rimanesse qualche poco d’umidità delle lagrime d’una peccatrice, che non meritavano di comparire sulla carne pura d’un Dio: ella consacra i suoi capelli per toglierne ogni menomo vestigio. Oh, come S. Gregorio Magno ha avuto ragione di dire, che l’amore di Maddalena avea trovato il segreto di convertir tutte le attrattive della sua persona in sacrifizi ed in olocausti!”

Quindi, capite, stiamo parlando di un amore, che non tanti di noi conoscono.

Per questo non si può applicare mai a Maria Maddalena un amore verso Gesù che non sia di questa altezza e sublimità.

Bella questa idea di consacrare i suoi capelli, che fino ad allora erano stati usati male, attraverso questo atto dell’asciugare i piedi di Gesù.

“Il suo spirito, il suo cuore, i suoi occhi, le sue mani, la sua bocca, i suoi piedi, i suoi capelli, i suoi profumi, tutto porterà i contrassegni della sua penitenza e del suo amore. Il suo spirito penserà ai suoi peccati con amarezza, il suo cuore sarà nel tempo stesso penetrato dal dolore ed infiammato dall’amore, i suoi occhi verseranno lagrime, le sue mani toccheranno la terra per sostenere un corpo prostrato. Concludete da tutto questo, che invano taluno si lusinga di amare Dio, quando conserva nel cuore qualche amore per sè o per la creatura. Il vero amore sacrifica tutto, e non riserva niente di ciò che potrebbe porre la menoma divisione in un cuore; sacrifica i suoi attaccamenti, le sue vanità e le sue sostanze. Esaminatevi su questo importante articolo”.

E adesso ascoltiamo la preghiera:

“Esiterò io ancora lungo tempo a dividermi tra Dio e la creatura, per vedere chi de’ due riporterà la vittoria sul mio cuore? Sarò ancor dubbioso a consacrargli ciò che mi dimanda, dopo che una giovine mondana ha tutto sacrificato per amarlo unicamente, ed ha tolti dal proprio cuore tutti i suoi attacchi, tutto ciò che la vivacità d’una giovinezza libertina e il tumulto delle passioni più vive e più lusinghiere vi aveano introdotto? Che può trovarsi nella creatura di amabile, la cui bellezza passa come il fiore del prato? O piuttosto quanto essa è abominevole, poiché oltre ad esser piena d’una infinità d’imperfezioni, porta ancora sempre la seduzione nel cuore, non si può amare con pregiudizio de’suoi doveri senza incorrere l’odio di Dio, senza perdere un’eternità di delizie, senza esporsi ad un’eternità di supplizi nell’altra vita, e senza provare anche in questa vita un’infinità di dispiaceri! Io trovo in voi solo, o mio Dio, una bellezza sempre nuova, una bontà sempre eguale, una maestà che sempre rapisce, un cuore sempre pronto a dimostrarmi il suo amore e un amico sempre costante. Adorabile oggetto, io vi amo, e vi voglio amare in tutta la mia vita, senza cessare come la Maddalena, di piangere i miei peccati. Il mio amore non distruggerà il mio dolore, e il mio dolore sosterrà il mio amore; ben persuaso che se io piango e vi amo, voi coronerete le mie lagrime e il mio amore colle consolazioni e felicità eterne”.

Amen.

Quindi, vedete, quando nella nostra vita abbiamo commesso tanti peccati, o comunque ci siamo dati ad altri, cosa dobbiamo fare?

Una cosa molto semplice: tornare subito da Gesù, stare accanto a Gesù, ricominciare da capo.

Ogni volta chiedere perdono e ridire a Gesù tutto il nostro amore, e amarLo, e amarLo profondamente, amarLo teneramente.

Imparate coi vostri figli a far baciare loro il Crocefisso, a far baciare loro il Volto di Gesù. I bambini, quando imparano questa cosa, poi sapeste come sono teneri, come diventano affettuosi…

Sono gesti che a noi sembrano forse puerili, in realtà, sono carichi di grande devozione, di grandissimo amore.

E non dobbiamo spaventarci quando facciamo qualcosa di male, l’importante è rendercene conto, l’importante è esserne coscienti, l’importante è che non minimizziamo la cosa, che la chiamiamo col suo nome, che la riconosciamo per quella che è. Questa è la cosa fondamentale!

Vi ricordate quando io vi parlavo di San Pier Giuliano Eymard? Quando vi dicevo: «Sapete cos’è la delicatezza?» È il “cuore dell’amore”.

Vi ricordate, no?

Poi San Pier Giuliano Eymard prosegue e dice: “La delicatezza in cosa consiste? Consiste nel non permettersi cosa alcuna che possa offendere Dio”.

Vedete, è questo che dobbiamo insegnare ai ragazzi, affinché non cadano poi nel perdere questa delicatezza del cuore.

Consiste nell’astenersi anche da ciò che può sembrare male”, pensate un po’… non solo da ciò che è male.

È l’onore (vedete oggi il discorso di Maria Maddalena) della posizione della vita (questa è la delicatezza). Lo si custodisce per rispetto verso Dio e per l’onore del Suo servizio. Non più sentirla, è aver perso il sentimento dell’onore; si è giunti allora all’indurimento o alla stupidità dell’uomo ubriaco, che si trascina nelle vie e non sente neppure l’onta del suo stato”.

Noi dobbiamo chiedere questa delicatezza di coscienza, noi dobbiamo proprio chiederla.

Dobbiamo insegnare ai nostri bambini, ai nostri giovani, a far di tutto per proteggerla, così che il cuore sia sempre reattivo verso ciò che di sbagliato si può fare, o di peccato.

Domani vedremo il “Giorno di solitudine”, importantissimo.

 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

VANGELO (Gv 8, 51-59)

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

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