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Il rimprovero di Gesù

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di martedì 13 luglio 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Il rimprovero di Gesù

Eccoci giunti a martedì 13 luglio 2021. Oggi è la festa di Sant’Enrico, imperatore. Facciamo gli auguri a tutti quelli che si chiamano Enrico e oggi, per chi si sente grande peccatore, inizia la bellissima novena a Santa Maria Maddalena, dobbiamo invocare questa Santa che può aiutarci tanto nell’innamorarci di Gesù che è la conversione, di fatto.

 Il Vangelo della Santa Messa di oggi è tratto dal capitolo XI di San Matteo, versetti 20-24.

È un rimprovero solenne, è un rimprovero e anche un giudizio. Rimprovero vuol dire richiamare alla Verità. Che cos’è questa Verità? Sono chiamate a Verità Corazin, Betzaida e Cafarnao. Gesù fa una sintesi e dice che Tiro, Sidone e persino Sodoma non hanno visto, ricevuto le grazie che avete ricevuto voi, non sono state visitate come siete state visitate voi, perché se avessero ricevuto queste grazie loro si sarebbero convertite, Sodoma esisterebbe ancora, dice Gesù.

“Vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite.”

Un po’ come Ninive e i niniviti, ricordate Giona.

“Voi no”

Questo brano del Vangelo, a noi cosa dice? 

Noi quante grazie abbiamo ricevuto nella nostra vita?

Vi faccio un esempio: qui dove vivo ci sono degli studenti Carmelitani che si stanno preparando al Sacerdozio che vengono dalla Corea del Sud. Quando li ho conosciuti avevo chiesto loro se venissero dalla Corea del Nord o del Sud e loro mi hanno risposto che nella Corea del Nord credere in Dio è il primo crimine contro lo Stato. La situazione della Corea del Nord circa i cristiani è peggio di qualunque altra nazione, neanche in Cina è così. La Corea del Nord è in una situazione tremenda. Lo Stato lascia due chiese per dire che loro permettono il culto, la libertà religiosa. In realtà perseguitano, incarcerano, non si può diffondere niente, non si può parlare di niente, non si può leggere un Vangelo, nulla. 

E noi?

Questi vengono ammazzati, finiscono nei campi di concentramento, nei campi di rieducazione mentale, subiscono delle persecuzioni, delle violenze, delle ingiustizie abnormi, inimmaginabili per noi. E noi?

“Oggi fa freddo non vado in chiesa… Oggi fa caldo ho l’abbassamento di pressione… Oggi ho mangiato solo 9.700 calorie di roba, non ho raggiunto le mie 10.000 — fa niente se peso 180 chili, è un dettaglio — e quindi se non mangio non ce la faccio, mi gira la testa, mi sento male, perdo le energie, devo prendere i sali minerali di potassio, ho i problemi… No oggi non ho pregato perché ho lo stress e non ce la faccio… ”

Di cosa stiamo parlando?

“Non vado a fare l’adorazione perché è troppo presto… perché è troppo tardi… perché c’è la neve… ”

La neve? Non siamo mica sul Monte Bianco! Che neve c’è a Milano? Scenderanno 3 fiocchi di neve che neanche fai in tempo a vederla e non c’è più.

Poi c’è il caldo, poi c’è l’autunno, poi l’allergia, i pollini, l’ambrosia, poi c’è l’umido, eh… l’umido è un problema grosso.

Ho sempre in mente quel video che vidi tanti anni fa. C’erano degli asiatici, non so se coreani o cinesi, non ricordo più. Erano in una grande sala e arrivano tre valigie nere. Loro sono talmente abituati a patire, a soffrire, a essere umiliati che hanno questo atteggiamento dimesso, represso, sono lì fermi, immobili, vuoti, come se non ci fosse più niente. Una di queste signore si permette di aprire le valigie. Le aprono e, dentro, le valigie sono piene di Bibbie. Questi impazziscono! Si svegliano improvvisamente, si precipitano sulle valigie, prendono le Bibbie una per ciascuno e cominciano a piangere, a saltare, a gioire, a stringersi la Bibbia al petto, poi non riescono neanche a parlare, si guardano l’uno con l’altro, le stringono, le baciano…

Io che ho la Bibbia in mano tutti i giorni, quando mai ho pianto sulla Bibbia? Quando mai ho ringraziato Dio perchè posso avere in mano cento Bibbie? Quando mai ho stretto il Crocifisso e l’ho stretto al petto?  Ne posso avere cento e nessuno mi dice niente. E loro non possono averne neanche mezzo.

“Se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite.”

Ci sono persone, luoghi, situazioni che non hanno niente. Pensate alla Siria, ai cristiani della Siria, situazioni veramente allucinanti, pensate cosa vorrebbe dire per loro avere là dei Sacerdoti che possono fare le Quarant’ore — li hanno, ma non possono coprire tutta quella moltitudine di gente — le processioni Eucaristiche, la recita del Rosario tutti insieme, le Sante Messe cantate.

E noi? Noi siamo come il ricco epulone e loro sono come Lazzaro. Io temo che faremo la fine del ricco epulone, perché noi navighiamo nella ultra abbondanza, noi siamo pieni di pinguedine spirituale, siamo talmente sazi che non riusciamo neanche ad aprire gli occhi. 

È facile giudicare, dire: “Quelle persone che vivono nel male… quelle persone che fanno il male… ”. Sì, ma quelle persone hanno avuto tutte le grazie che hai avuto tu, che ho avuto io? Hanno potuto incontrare quei Sacerdoti, quelle situazioni agevolate di fede, quegli amici che hai incontrato tu, quelle esperienze di base che hai avuto tu, hanno avuto i nonni, i genitori che gli hanno insegnato il fioretto, la bellezza del fiore dato senza essere annusato, della preparazione all’Eucarestia, del valore della candela accesa, del mettersi in ginocchio davanti a Gesù, del Triduo Santo da fare in Chiesa, della preghiera quotidiana più volte al giorno?

Le hanno avute?

C’è gente che non sa niente e quando tu cominci a parlargli, ad esempio, di qualche devozione, della devozione alle Sante Piaghe, rimangono colpiti, non sanno neanche che cos’è ma solo il nome li fa commuovere: “Si, si anche io, dov’è che devo andare a prendere il libro?”

“No, ma non è un libro, è una pratica”

“E dove devo andare a impararla?”

“Non devi andare a impararla da nessuna parte, te la insegno adesso velocemente”

Come quelle donne coreane, cinesi che vedono la Sacra Scrittura e la baciano con su la plastica, neanche la aprono. Per quello loro rischiano la vita, prendere quel libro per loro vuol dire rischiare la galera, la morte. Non sono come noi: “No ma io ho le paure a fare il segno della Croce sul luogo di lavoro, mentre mangio, in famiglia”. Tu hai le paure? Quelle persone là, allora, cosa dovrebbero avere?

I brani del Vangelo che stiamo leggendo in questi giorni ci interpellano tanto.

“Se fossero avvenuti là i prodigi che sono avvenuti qui” 

Credo che il rimprovero dobbiamo sentirlo anche rivolto a noi.

Dovremmo mettere per iscritto, tenere il segno dei prodigi che Dio fa nella nostra vita, delle grazie che ci dona, e pesare a cosa ne facciamo noi di queste grazie, come le mettiamo a fruttificare.

La prima cosa è proprio quella di usare questi doni per fare in modo che il Signore bussi alla nostra porta, che possa entrare nella nostra casa e prendere dimora, mangiare con noi, e stare con noi, come dice l’Apocalisse. Che finisca questo tempo di ipocrisia, di fede superficiale, di pseudo fede, ma inizi un tempo nel quale potremo dire al Signore: “Signore, tutti i prodigi che hai compiuto nella mia vita, li ho tesorizzati tutti, ho fatto il possibile per fare una grande ricchezza da poterti donare, da poter dire, veramente: “Jesu, esto mihi Jesus”. Veramente Gesù sia la nostra salvezza radicale, che il Sangue di Cristo ci conceda questa grazia.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Martedì della XV settimana del Tempo Ordinario – Anno B

VANGELO (Mt 11, 20-24)

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

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