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La piccola araba, S. Maria di Gesù Crocefisso: parte I

Piccola Araba

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di domenica 29 agosto 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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La piccola araba, S. Maria di Gesù Crocefisso: parte I

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo VII di San Marco, oggi, che è il 29 agosto 2021, domenica.

Un testo, questo di San Marco, molto importante che purtroppo qualcuno userà per dire: 

“Ecco, vedi, Gesù è contro la Legge, Gesù è venuto a liberarci dai precetti degli uomini, è venuto a liberarci dalle tradizioni degli uomini, Gesù non sta a guardare le mani impure, le cose non lavate, la Legge con Gesù decade, non ha più questo valore, Gesù è contro il legalismo”.

Ecco, non ci dimentichiamo la prima lettura di oggi, Deuteronomio, capitolo IV: 

“Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, le mettiate in pratica, viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio… Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli..”

Gli altri popoli diranno: “Quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?” (Qui è Mosè che parla).

Quindi, Gesù, come ha detto nel Vangelo, non è venuto ad abolire la Legge, Gesù non è venuto a dirci che i Dieci Comandamenti non contano più niente, Gesù non è venuto a dirci che il peccato non esiste, non è venuto a dirci che va bene tutto! Non l’ha mai detto! Glielo facciamo dire noi, sfigurando le Sue Parole, perché ci fa comodo!

Qual è invece l’intendimento di Gesù?

Gesù vuole smascherare l’ipocrisia… cioè: il tuo cuore, in tutto ciò che tu fai, dov’è?

Perché, se è un ipocrita colui che asseconda la Legge in modo puramente esteriore (quindi chi dà importanza al lavare le mani e le stoviglie, al fare le abluzioni…) e può vivere queste cose senza il cuore, la stessa cosa si può fare servendo i fratelli, sapete?

Come è vero che non basta una mera osservanza di norme e leggi, così non basta neanche tutta questa filantropia, che oggi sembra un po’ diffusa.

Io posso usare il mio prossimo e il servizio che io faccio al mio prossimo, come scudo, come maschera per coprire il mio cuore lontano da Dio e il mio falso culto, che è vano; vano, perché è un pasticcio di precetti, di abitudini, di cose umane, non è il culto che Dio vuole.

Quindi, Gesù dice: “State attenti a ciò che esce dal vostro cuore, non state tanto a pensare che ci sia un cibo che vi rende impuri. Ciò che ti rende impuro è il tuo cuore!”

Il Vangelo di oggi ci chiama a guardare il nostro cuore, a mettere il nostro cuore sotto il microscopio elettronico dello Spirito Santo.

Che cuore ho io? Qual è lo stato di salute del mio cuore?

 

Allora, oggi (vedremo se anche nei prossimi giorni…), vorrei leggere alcune parti di un testo molto bello di Amédée Brunot, Edizioni Città Nuova, dal titolo “La piccola Araba”, Santa Suor Maria di Gesù Crocefisso.

La piccola araba (andate a leggere la sua storia e capirete il perché), questa giovanissima monaca carmelitana scalza, è una figura che ha vissuto tutti i fenomeni mistici più incredibili, tutto quello che può esistere lo ha vissuto.

Io vorrei leggere con voi alcune parti, perché mi sembrano quanto mai utili, poi vedrete voi se lo sono anche per la vostra vita.

Innanzitutto, questo autore scrive veramente bene; se leggerete il libro vedrete come è scritto bene, sono duecento pagine.

Questo autore, a pagina 45, fa una distinzione tra vita mistica e favori straordinari, che, come lui dice, seguendo San Paolo vengono denominati “carismi”, e mi sembra importante sapere la differenza.

Per adesso a noi non interessano i favori straordinari — per adesso — che sono quelli di cui è stata favorita la piccola araba, come moltissimi altri Santi. A noi interessa la vita mistica, perché c’entra con il Vangelo di oggi, quindi tutto il discorso sul cuore.

Scrive così: 

“La vita mistica, che dovrebbe essere normale per ogni anima cristiana…”

Ogni anima cristiana dovrebbe avere una vita mistica, capite?

Ma noi, oggi, quand’è che sentiamo parlare di vita mistica?

Chi mai ci ha detto che noi dobbiamo avere una vita mistica?

Non “possiamo” ma “dobbiamo” avere… e vedremo adesso in che cosa consiste una vita mistica.

Ma chi mai ci parla (grazie al Cielo, sicuramente qualcuno…), ma uso questa espressione un po’ iperbolica, per dire quanto poco se ne sente parlare di quello che adesso io vi leggerò.

Uno, quando va in chiesa, di cosa vuole sentir parlare? Cioè, io perché vado in chiesa? Quando vado alla Santa Messa, quando vado a una catechesi, di che cosa ho bisogno di sentir parlare?

Non è un vezzo, non è un gusto: “A me piacerebbe…”

Se io accendo la televisione perché voglio vedere la partita di calcio, non mi va bene se trasmettono una puntata di taglio e cucito! Voi immaginatevi… ci aspettiamo il Campionato Mondiale di Calcio e quella sera, al posto della Finale, esce l’avviso: “Stasera trasmetteremo una lezione di Punto croce” oppure “Stasera impareremo tutti a lavorare all’uncinetto”, immaginatevi cosa succederebbe! …Giustamente, perché io sono lì a vedere il Campionato Mondiale di Calcio, l’ultima partita, la Finale, e tu non mi puoi trasmettere l’ultima invenzione di “Come cucinare le rane”, perché a me non interessa adesso saperlo!

Quando io vado alla Messa cosa cerco? 

Dio! E tu mi devi parlare di Dio! Non ho bisogno di sentire altro, perché altro lo cerco altrove!

Io vado alla Messa per incontrare Dio, per vivere, insieme a tutti gli altri miei fratelli Cristiani Cattolici, questo atto di culto supremo che è la celebrazione del Sacrificio di Cristo.

Quindi, lì, di che cosa mi parleranno?

Di Dio! Di Gesù! Della vita mistica!

No, invece, anche lì, siccome ne sentiamo poco, siccome non se ne parla mai, anche lì, per esempio adesso, di cosa sentiremo parlare?

Del succo di more! …

Uno dice: “Basta! Basta! Non ne posso più!”

Ti dicono che devi bere questo succo, poi adesso ci mettiamo anche i ricatti spirituali, fantastici…

“Se non lo bevi, tu sei contro l’umanità! Se non lo bevi, tu sei contro il Vangelo! Se non lo bevi…”

E uno dice: “Beh…veramente io sono venuto per sentire parlare di Dio, non mi interessa questa roba, non è quello per cui io sono venuto. Tu mi devi parlare di Dio!”

Ma sapete perché non si parla di Dio?

Perché non Lo si conosce, perché non Lo si ama abbastanza. Se io non amo qualcosa…Per esempio, io non amo il pallone e voi non mi sentirete mai parlare di calcio! Quello del Campionato, di cui vi ho parlato prima, era un solo un esempio, perché è appena successo, ma voi non mi sentirete mai parlare di calcio, perché non mi interessa: non lo amo, non mi interessa. Se voi mi dite: “Padre, dai, ci dica qualcosa!”, io vi risponderei: “Sì, ma non so cosa dire…”

Anni fa mi piaceva, ogni tanto, ascoltare per qualche minuto — perché poi non li sopportavo più — quelli che fanno la teologia del calcio, cioè quelli che riescono a parlare per due ore, e a litigare per due ore, per un pallone, una partita, tanto che io dico: “Certo che bisogna proprio essere innamorati di questa roba… come fai a parlare per due ore di un pallone che va di qua e va di là, che qui che là, tutto un linguaggio, un gergo, una terminologia?…”

Io non capivo niente, ovviamente, ma dicevo: “Io non saprei dire una parola… certo, perché non lo amo, quindi non lo conosco, non so neanche quanti giocatori ci sono in un campo da calcio…” Quindi, se dovessi parlarvi di calcio, di che cosa vi parlerei? Però uno che fa quel mestiere, invece, deve saperlo!

Ma io come faccio a parlarvi della vita mistica, se non la vivo per primo? E come faccio a parlarvi se non la conosco e se non vado a leggerla, se il centro delle mie letture sono la filantropia e il succo di more? Come volete che vi parli della vita mistica? Se uno è analfabeta… se dovesse farlo, farebbe tenerezza, anzi magari farebbe anche un po’ di rabbia… perché qualcuno potrebbe dire: “No, tu questo devi dirmi, non altro!”

Lui scrive: 

“La vita mistica, che dovrebbe essere normale per ogni anima cristiana, consiste nello sviluppo armonioso della Grazia battesimale, sotto la mozione dei sette Doni dello Spirito Santo”.

Capite? 

“…sviluppo armonioso della Grazia battesimale…”

Sì, io direi di andarci a rileggere sul Catechismo della Chiesa Cattolica che cosa è il Battesimo, tanto per cominciare, perché mi sa che non è che lo ricordiamo tanto bene…proprio i rudimenti base su questo primo Sacramento.

“Sviluppo armonioso”, vuol dire equilibrato, progressivo, costante, bello…

“…della Grazia battesimale”, questa grazia dell’essere Figli di Dio, questa grazia del vederci togliere il peccato originale, dell’essere incorporati nella Chiesa di Gesù.

“…sotto la mozione dei sette Doni dello Spirito Santo”. 

A parte che bisogna vedere se i Cristiani di oggi sanno quali sono i sette Doni dello Spirito Santo e quanti sono, provate a chiederlo!

Quanti sono i Doni dello Spirito Santo e quali sono? Che cos’è il Dono del Consiglio? Che cos’è il Dono della Fortezza? Che cos’è il Dono del Timor di Dio? Che cos’è il Dono della Scienza? Che cos’è il Dono della Pietà? Che cos’è? Cosa vuol dire?” Mica lo sappiamo…

Tu, che in questo momento stai ascoltando questo vocale, tu, lo sai che cos’è il Dono del Consiglio?

Se uno ti dovesse dire: “Scrivimi su un fogliettino di carta, tre righe, dove sintetizzi e spieghi che cos’è il Dono del Consiglio, che cos’è la Pietà, che cos’è il Timor di Dio… scrivilo!”

Saresti in grado? …Non puoi avere vita mistica! Non abbiamo vita mistica dentro di noi, perché non si può avere quello che non si conosce!

“…sotto la mozione dei sette Doni dello Spirito Santo…”

A parte che, innanzi tutto, bisogna vedere se noi invochiamo ogni giorno lo Spirito Santo.

La piccola araba è una innamorata dello Spirito Santo, ha scritto delle preghiere bellissime, che poi magari vi leggerò, ma credo di avervi già letto qualcosa in passato.

Quindi: 

“…sviluppo armonioso della grazia battesimale, sotto la mozione dei sette Doni dello Spirito Santo”.

Prendiamo il Catechismo della Chiesa Cattolica e andiamo a cercarli!

“Questi” – scrive – “perfezionano le operazioni delle Virtù Teologali”.

O Cielo! Che cosa sono le Virtù Teologali? Quante sono le Virtù Teologali?

Io non ve lo dico! Questo non ve lo dico perché sarebbe un insulto dirvelo, dovete saperlo. Se non lo sapete, fermatevi, fate stop e andate immediatamente a studiarle! Perché, tra l’altro, la santità di una persona viene misurata sull’eroicità delle Virtù Teologali, sulle Virtù Teologali vissute appunto in modo eroico, ma se io non le conosco, che cosa vivo?

“Questi perfezionano le operazioni delle Virtù Teologali e inclinano l’anima ad essere docile ai tocchi divini, nelle diverse circostanze della vita”.

Avete capito?

Lo sviluppo della grazia battesimale, sotto la mozione dei doni dello Spirito Santo, perfeziona le Virtù Teologali (quindi ti portano alla santità), e inclinano l’anima ad essere docile ai tocchi divini dello Spirito Santo, ovviamente, nelle diverse circostanze della vita. Quindi, tu diventi attento, sensibile a dove lo Spirito Santo ti indica di andare, di pensare, di fare, di essere. Questa è la vita mistica, eh! Vedete che è la vita cristiana, giustamente scrive “che ogni anima cristiana dovrebbe avere”.

“Così si può affermare che ogni vita cristiana è essenzialmente mistica, cioè deve fare la scoperta è l’esperienza progressiva di Dio, dal momento dell’infusione iniziale, fino al pieno sviluppo della grazia battesimale”.

La via mistica è questa scoperta e questa esperienza progressiva di Dio, che dovrebbe incominciare da quando si è bambini… e quindi le mie tre piccole amiche… tra un po’ vi dirò…

Adesso ho incontrato altri cinque piccoli amici di un’altra famiglia bellissima, che ha cinque figli, belli, veramente belli, però non mi ricordo i loro nomi, ci siamo conosciuti da poco, devo ancora fissarmi bene i loro nomi. Ma le mie tre piccole amiche oramai le conoscete…Ecco, la loro famiglia… (Grazie al cielo esistono famiglie così! Che bello che esistono famiglie così! Per me è una grande consolazione! Sono la nostra speranza, sono i nostri fuochi che ardono!) Ebbene, non hanno la televisione (si cresce sani anche senza la televisione), non hanno i videogames..

Pensate che mi è capitato pochi giorni fa di vedere un bambino, di due o tre anni, con il ciuccio in bocca, che non sapeva ancora parlare, con il cellulare in mano che chiamava la nonna, una scena che mi ha gelato il sangue. Io non sono capace di usare il cellulare, ho sempre bisogno di qualcuno che me lo spieghi perché vado in confusione, mentre questo, a tre anni, con il suo ditino cliccava e chiamava la nonna e guardava i messaggi, li scorreva, e quando la nonna rispondeva, lui, che non sapeva parlare, faceva i versi. Poi, si avvicina una signora, che non so come definire, che dice: “Oh, che bello!… Oh, che bello!… Questo Bambino, non sa ancora parlare e già usa il cellulare!”

Io l’ho guardata e ho detto: “Povera donna! O povera donna!”

Ecco, invece, le mie tre amiche non sanno usare il cellulare, neanche l’iPad, niente… no una sì, perché va a scuola e adesso c’è la DAD e ha imparato, ma la loro famiglia cosa insegna?

Insegna ad amare Dio, insegna ad amare Dio… conoscono tutti i Dieci Comandamenti a memoria, in fila uno dopo l’altro, i cinque Precetti della Chiesa, i Doni dello Spirito Santo, i Frutti dello Spirito Santo, le Opere di Misericordia corporale e spirituale…

Uno dice: “Oh… ma a cosa servono ste cose?!…”

Ma ciò che tu non conosci, tu non ami, sveglia!

Ciò che tu non conosci, non puoi applicarlo!

Se non conosco “più, meno, per e diviso” è difficile che io sappia fare i logaritmi e le equazioni di secondo grado, molto difficile.

Uno dice: “Sì, vabbè, ma che stupidaggine saper fare le divisioni!”

Sì, adesso, perché fai i logaritmi, ma se tu non avessi imparato alle elementari, tu oggi non saresti in grado di farli; se non sai la prima declinazione, tu non puoi andare a tradurre Cicerone! Punto.

Uno dice: “Oh… la prima declinazione!…” La devi studiare, se no Cicerone non lo puoi tradurre!

Che bello vederli in chiesa, tutti in ginocchio! 

Bello… il papà, le bimbe, la mamma… bellissimo… tutti in ginocchio!

La speranza c’è! Non possiamo solamente parlare di more!

Dobbiamo parlare di queste meraviglie, di coloro che scoprono e fanno l’esperienza progressiva di Dio.

Bello quando loro, al mattino alle 6.00, si mettono lì, tutte e tre, da sole, in ginocchio (già ve l’ho detto, penso), col Rosario in mano, dicono il Rosario in latino (si può, non hanno problemi mentali, sono cresciute benissimo), anche la più piccolina, e si alternano: una dice la decina, una dice il Gloria al Padre; poi hanno il Libro delle intenzioni, quindi segnano tutte le intenzioni, anche quelle che do io.

Io dico loro: “Mi raccomando pregate per…” e loro segnano tutte le loro intenzioni, quella che sa scrivere scrive tutte le intenzioni, e allora, poi, c’è la lettura delle intenzioni e davanti alla Madonna c’è anche un po’ di scaramuccia, al mattino alle 6.00, quando dicono il loro Rosario. Questo perché: “Oggi tocca a me!”, “No tocca a me!”, “Ma le intenzioni le devo leggere io!”, “Allora io dico i misteri del Rosario!”, “No, tocca a me!, “Io allora devo dire le Litanie”, “No, quelle le voglio dire io”…

Insomma, la Vergine Maria, penso che alle 6.00 del mattino, oltre che piangere sangue su di noi, per lo schifo che noi viviamo e per le offese che noi arrechiamo a Dio, terribili… alle 6.00 del mattino, quando guardo l’orologio dico: “Vabbè, Madonnina, ci sono posti nei quali Tu puoi sorridere, nei quali puoi vedere questi innocenti, che bisticciano un po’ fra di loro per renderTi lode”.

Noi non abbiamo mai bisticciato per chi dice il Rosario, non abbiamo mai bisticciato per chi deve dire le Litanie, non abbiamo mai bisticciato per chi deve leggere le intenzioni; noi bisticciamo per i soldi, per le invidie, per le gelosie, per gli egoismi, per il cibo, per la gola, per le more, che sono diventate il demonio dentro le nostre case, che spacca le famiglie, uno contro l’altro, distrugge le amicizie.

“Tu, l’hai bevuto?”

“No, non l’hai bevuto?!… Ah basta, allora!…”

“Sì, sì.. dai loro frutti li riconoscerete”, dice Gesù.

E invece ci sono posti belli, belli, belli…

“La scoperta e la progressiva esperienza…”, e tocca ai genitori.

Non quando hanno vent’anni e hanno fatto vent’anni senza aver mai sentito parlare di Dio!

No! Dalla culla!

Dalla culla… impostando la vita della famiglia dalla culla, tutta orientata a Dio!

“E la televisione dove la mettiamo?” In cantina, mettila in cantina, chiusa con il cellophane!

“E cosa metto al posto della televisione?” Ma metti una bella statua del Sacro Cuore di Gesù, una bella statua della Vergine Maria, una bella statua di San Michele Arcangelo!

Devo ringraziare, perché in diversi mi hanno scritto per farmi arrivare la statuina di San Michele Arcangelo e perché questa estate ho mangiato tante di quelle ciliegie, che sono diventato anche io una ciliegia… Mi sono arrivate ciliegie da dovunque nel mondo, buonissime. Tutte buonissime, quelle che mi avete fatto assaggiare, veramente squisite!

Ah, poi, mi sono arrivati anche i calzini! Quindi, per questo inverno credo che sarò a posto.

Però qualcuno mi ha detto: “Sì, Padre Giorgio, tu devi anche dire alle persone, quando ti regalano le cose, che dopo tu le prendi, le metti nel cassetto e le metti via e tu continui a usare e rammendare quelle che si rompono…” Beh, dico: “Certo, però io devo anche fare un po’ una dote, perché io non so, poi magari mi succede qualcosa e non ho più le calze, cosa faccio?”

Quindi, io, le vostre calze bellissime, che mi avete regalato, le ho lavate, le ho messe via e le tengo lì, io vado avanti ad usare ancora quelle rotte; quando poi saranno irrammendabili, perché non sarà più possibile rammendarle, perché non sta più insieme niente, allora, tirerò fuori mano a mano quelle nuove che mi avete donato, e anche di questo vi ringrazio tanto.

Concludo, leggendo il testo.

“L’Ascesi sarà lo sforzo metodico e perseverante, per assicurare questa crescita spirituale”.

Questa è l’ascesi: sforzo metodico e perseverante per assicurare questa crescita. Eh sì… Quindi io farò i sacrifici, farò il digiuno, farò la penitenza, farò i fioretti (così anche il papà e la mamma delle tre mie amiche hanno insegnato loro a fare i fioretti, a portare a Gesù i fioretti, ad offrire i loro doni a Gesù) per crescere spiritualmente, questa è la ragione.

“In un tale contesto di base” –  scrive – “i carismi (cioè quelli che noi abbiamo chiamato i favori straordinari) appaiono come doti eccezionali dello Spirito Santo, largiti a qualche anima privilegiata”.

Ecco, adesso, voi sapete la differenza tra vita mistica e favori straordinari. La vita mistica la dobbiamo avere tutti, i favori straordinari, chi vuole lo Spirito Santo.

Allora, se ho una vita mistica, io avrò anche un cuore tutto orientato a Dio… capite?

Il Vangelo di oggi ci dice: 

“Avrò un cuore che rende a Dio tutto l’amore e tutto il culto possibile, non sarò un ipocrita!”

Vi auguro, di cuore, una Santa domenica. Mi raccomando, vivetela bene! Non vivete questi giorni, anche gli ultimi giorni di vacanza, da soli!

Qualcuno mi ha detto: “Oh… Padre, se non sono sempre io a chiamare, non chiama nessuno; se non sono sempre io ad invitare non invita nessuno; se non sono sempre…”

E tu continua a farlo! Non ti stancare, non ti stancare!

Vivete insieme la vostra fede per il Signore! AmaleLo insieme! Gioite insieme! 

Che bella questa immagine della domenica… di questa cucina, di questa tavola, sempre bella apparecchiata, sempre bella pronta per qualcuno, per degli ospiti, per vivere insieme… se no diventate mummie! Mummie con dentro tutti i vermetti, ma noi non siamo mummie, noi siamo Figli di Dio! Noi siamo Figli di un Re! Quindi impariamo alla domenica ad aprire le nostre case, impariamo alla domenica ad avere cura e a preparare per qualcuno!

“Oh… ma ho tante cose da fare!”

Sì, ma un pranzo non deve durare dodici ore, non serve!

Può anche durare un’oretta, due, quello che è, e poi si può fare una passeggiata e uno può andare a casa, ma avete già dato un tono diverso.

Non dimenticate Gesù e Betania! Quanto Gesù amava quella casa, Maria, Marta e Lazzaro! È l’ultimo posto dove Gesù è andato prima di morire, ci sarà un perché…

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

VANGELO (Mc 7,1-8.14-15.21-23)

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?”.
Ed egli rispose loro: “Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro”. E diceva [ai suoi discepoli]: “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”.

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