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Due cuori, lo stesso ritmo – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.77

L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati - San Manuel Gonzales Garcia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Due cuori, lo stesso ritmo – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.77
Mercoledì 5 giugno 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 12, 18-27)

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 5 giugno 2024. Oggi festeggiamo san Bonifacio, vescovo e martire.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal dodicesimo capitolo del Vangelo di san Marco, versetti 18-27.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel González. Siamo arrivati a pagina 162, al paragrafo che si intitola:

Come io devo stare con Gesù nel Tabernacolo

Riempi l’anima di questo vivo sentimento e compatimento insieme con Lui, procura di non vedere, né udire, né sentire, né amare le cose, gli avvenimenti e le persone, se non come li vede, li sente, li ama Gesù dal suo Tabernacolo e in questo modo la nostra presenza davanti al Sacrario, che essendo corporale è limitata solo al tempo in cui siamo davanti a Lui, attraverso questa compassione, sarà un accompagnarlo non a tratti, ma sempre… sempre… Attraverso questa compagnia di compassione, il nostro cuore e la nostra vita si convertiranno in un’eco del Cuore e della Vita che palpitano nel nostro Tabernacolo… Anima che credi con viva fede nella presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, puoi misurare l’intensità della consolazione che il Cuore di Gesù riceverebbe nel suo Tabernacolo, e della dolcezza e sicurezza e pace che ti inonderebbero, se il tuo cuore non avesse altro ritmo che il ritmo del Cuore di Gesù Sacramentato? Due cuori con lo stesso ritmo sono un cuore solo. Questa è l’opera della compassione perfetta.

E ora alcune domande alle anime riparatrici. Il Gesù dei vostri Tabernacoli è accompagnato da questa unità di ritmo? Al poco conosciuto e ancor meno amato Cuore di Gesù Sacramentato, si dà l’onore, il conforto e la riparazione di questa compassione? Non profferirà Egli la stessa lamentela, molte volte circondato da comunicanti e visitatori, come in mezzo alla folla della Palestina: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me” (S. M. 15-8)? La solitudine, nei tuoi sentimenti e nei tuoi amori, come ti farà soffrire non poche volte, nei tuoi Tabernacoli accompagnati, mio Gesù!

Quindi: «procura di non vedere, né udire, né sentire, né amare le cose, gli avvenimenti e le persone, se non come li vede, li sente, li ama Gesù»; dobbiamo proprio arrivare lì: “non vedere… se non come”, in questo modo, la nostra compassione accompagnerà sempre Gesù, perché noi vedremo, diremo, sentiremo, ameremo, lavoreremo, faremo esattamente come fa Gesù: «come li vede, li sente, li ama Gesù dal suo Tabernacolo». 

Ed è in questo modo che avviene la conversione, perché: «il nostro cuore e la nostra vita si convertiranno in un’eco del Cuore e della Vita che palpitano nel nostro Tabernacolo…»; cioè, la nostra vita, il nostro cuore diventerà un’eco di ciò che accade nel Tabernacolo. Bello! Noi che siamo un’eco: cuore e vita, eco del Cuore e della vita di Gesù Sacramentato, del suo Cuore Eucaristico, bellissimo.

Il 7 di giugno dovremo proprio chiedere a Gesù questa grazia grandissima, immensa, del diventare un’eco; un’eco del suo Cuore e della sua stessa vita. Questo cosa vuol dire? Vuol dire avere: «il ritmo del Cuore di Gesù Sacramentato», il ritmo del Cuore Eucaristico. Lui sta parlando del Cuore Eucaristico, è tutto sul Cuore Eucaristico: «se il tuo cuore non avesse altro ritmo che il ritmo del Cuore di Gesù Sacramentato», “il Cuore Eucaristico che ha il ritmo del tuo cuore”.

Vi dico già che il 7 (le sorprese sono belle, però è anche bello annunciarle un po’, perché intanto iniziamo a prepararci. E dato che oggi è il 5 ormai manca pochissimo al 7), cioè dopodomani sera, oltre a tutto quello che già vi ho detto, ci sarà la possibilità di ricevere anche lo Scudo del Sacro Cuore di Gesù.

Non è la prima volta che parlo dello Scudo del Sacro Cuore di Gesù. Credo che sia già più di dieci anni che ne parlo, perché ricordo che nel convento dove mi trovavo prima del 2014 — il convento di Concesa, frazione di Trezzo sull’Adda — negli anni che vanno dal 2008 al 2014, iniziai a parlare dello Scudo del Sacro Cuore. 

Facevamo le consacrazioni al Cuore di Gesù e di Maria, portavamo la bellissima statua del Sacro Cuore di Gesù in chiesa per la solennità del Sacratissimo Cuore, così come per il Cuore immacolato di Maria.

Il primo venerdì di ogni mese, dopo la Santa Messa, facevamo la processione interna al convento con tutte le persone fino alla statua del Sacro Cuore che c’era nel chiostro per recitare la preghiera di consacrazione al Sacratissimo Cuore di Gesù, molto bella, tutta in ginocchio… E io lì, in quegli anni, iniziai a parlare anche dello Scudo del Sacro Cuore. Quindi, sono più di dieci anni che porto avanti questa bella devozione dello Scudo; poi lo feci stampare, lo distribuii alle persone…

Quest’anno, dopo un po’ di anni (in mezzo c’è stato il mio soggiorno a Roma), dato che quest’anno il giorno del Sacratissimo Cuore di Gesù cade esattamente nel primo venerdì del mese, ho pensato di far ristampare gli Scudi del Sacro Cuore, in formato tascabile e in formato “cartolina”, un po’ più grande, affinché tutti coloro che verranno, possano ricevere questo Scudo. In formato tascabile perché è stato richiesto dal Signore che venga portato con sé e poi da mettere in casa, da mettere nell’auto, da mettere sul posto di lavoro. Guardate, lo Scudo del Sacro Cuore è bellissimo, io l’ho sempre portato con me, anche quando sono andato a Roma, anche qui, dove sono adesso, ce l’ho qui in camera con me. È molto, molto bello, lo Scudo del Sacro Cuore, veramente è bello. E poi è potentissimo, è potentissimo.

E comunque il 7 vi parlerò, prima di darvelo, anche dello Scudo del Sacro Cuore; voglio che sappiate che cos’è e che viene dal Cielo, viene da Gesù: è Gesù che ha detto a santa Margherita Maria Alacoque di farlo, non è un’invenzione devozionistica di qualcuno. È Gesù stesso che l’ha detto, così come Gesù stesso ha chiesto la pratica dei Primi Nove Venerdì del mese; come Gesù stesso ha detto che vuole che il suo Sacro Cuore sia esposto nelle case, nelle famiglie, che sia amato. Vi parlerò anche dell’intronizzazione del Sacro Cuore di Gesù nelle famiglie. tante cose, sarà una Santa Messa abbastanza ampia, ma non dovremo correre, perché non ci sarà motivo di correre, non c’è il lavoro, dopo, quindi ce la potremmo prendere in tutta comodità e potremo, come dire, sondare con calma un pochino di questa meraviglia che è il Sacratissimo Cuore di Gesù.

Vi invito poi a mettere lo scudo sulla vostra macchina. Ed è già benedetto, perché poi vi dirò — quando vi spiegherò tutta la storia — che il Papa benedisse lo Scudo, dicendo che da quel momento in avanti tutti gli Scudi fatti secondo quello stesso modello, sarebbero già stati benedetti. Un Papa diede queste indicazioni, quindi non c’è bisogno di farlo benedire, perché è già benedetto dal Papa. 

Io vi consiglio di tenerlo sempre anche in macchina; non ho mai più avuto un incidente. Ho avuto un solo incidente in macchina, non per colpa mia, ma mi è venuto addosso un camion, lateralmente alla macchina, tanti, tanti anni fa. Poi non ho avuto mai più nessun incidente d’auto; io credo molto nelle promesse di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, credo molto nelle richieste che Gesù ha fatto.

Voi vi ricordate che Gesù voleva anche che il suo Sacro Cuore fosse messo dal re di Francia nella bandiera, negli stemmi, voleva che fosse messo anche su tutto ciò che riguardava l’esercito del re. Il re voleva farlo, ma non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e le cose sono finite un po’ diversamente da come dovevano finire, proprio perché non è stato ascoltato il richiamo, l’invito di Gesù. 

Sapete, è anche un modo di dare testimonianza: quando lo si mette in macchina, qualcuno che passa, che lo vede, perché c’è anche una scritta molto bella, come poi vi spiegherò. Si chiama Scudo del Sacro Cuore perché è uno scudo di protezione contro il maligno. E dopodomani vi verrà dato anche questo, potete prenderlo, sia nel formato cartolina, quindi un po’ più grande, sia nel formato piccolino, che potrete portare sempre con voi, affinché questo ritmo del Cuore di Gesù Sacramentato, sempre di più pulsi dentro di noi, perché due cuori che hanno lo stesso ritmo, sono un cuore solo.

Quando guarderemo l’Eucarestia, il 7, pensiamo che lì c’è un cuore che pulsa, che ha un suo ritmo, un suo ritmo. Che bello se il nostro cuore pulsasse con questo ritmo! Si, credo proprio che l’Eucaristia e il Santo Rosario, come diceva don Bosco, in quel bellissimo sogno delle due colonne, siano proprio la nostra forza, siano veramente la nostra forza. Soprattutto in certi momenti.

Vi faccio questa piccola confidenza: mi capita abbastanza di frequente di essere in autostrada con la macchina; ci sono dei punti in autostrada, sulla A4, che sono proprio brutti, molto pericolosi, soprattutto in certi orari, quando c’è una densità di traffico forte. Poi ci sono sempre lavori in corso, c’è una quantità incredibile di camion, tutti che vanno ad una velocità folle perché hanno tutti fretta… Alle volte ci si trova con la propria macchina stretti da due camion che si sorpassano.

Mi è capitato questo, che voglio raccontarvi perché mi ha colpito, e lo voglio lasciare come testimonianza. Quando vado in macchina, mi piace moltissimo pregare il Santo Rosario. C’è stata una volta in cui avevo finito le corone e ho fatto partire l’audio di una conferenza che mi interessava ascoltare. Ad un certo punto ho dovuto interromperla, perché mi distraeva tantissimo nella guida. E quella mia paura che sempre ho quando guido in certe circostanze di grande affollamento mi stava un po’ “prendendo”. Allora ho fermato la conferenza e sono tornato ai miei vecchi metodi, ho fatto partire il Santo Rosario. Guardate, è cambiato tutto. Veramente è cambiato tutto.

La Madonna, a Fatima, a Lourdes, ovunque è apparsa, ha richiamato la preghiera del Rosario; veramente io credo che il Santo Rosario sia proprio l’arma vincente — vi avevo già fatto quella catechesi sul beato Alano, in quell’ottobre di qualche anno fa — dobbiamo proprio stringerci al Santo Rosario, perché ha proprio un potere enorme. E io l’ho proprio provato su di me, in quel contesto ho detto: guarda un po’! Quella conferenza — che era una conferenza, tra l’altro, di un confratello molto bravo, che stimo — molto bella, anche istruttiva però non riusciva a darmi quella serenità, quella calma, in quel momento un po’ di agitazione. Ma il Santo Rosario ha cambiato tutto, proprio, ha calmato tutto; io ho guidato tranquillo, benissimo, senza nessuna agitazione, sono arrivato dove dovevo arrivare e tutto è andato per il meglio.

Quando qualcuno dice: “Il Santo Rosario mi fa dormire”, mamma mia, a me sveglia! Mi sveglia! Io, in macchina, se ho qualche piccolo accenno di sonno, faccio partire il Santo Rosario e tuc, mi sveglio immediatamente. E nei momenti più difficili, proprio la recita delle Ave Marie, secondo me, ha anche un effetto fisico, io lo noto anche nel respiro, ovviamente anche il cuore ha un movimento diverso. Non so, provate; lo so che tanti di voi vanno a correre, fanno sport. Provate ad ascoltare il Rosario invece che altro; provate ad ascoltare il Rosario e vedere che azione anche fisiologica esercita. 

Volevo dirvelo, perché magari io ho avuto questo timore della guida — credo che la A4 magari faccia un po’ paura non solamente a me — ma ci sono anche altre situazioni, momenti di preoccupazione, di spavento, di paura, di timore, di agitazione e quant’altro. Ecco, io vi consiglio la preghiera del Santo Rosario, anche se non si è in macchina, anche se si è in metro, sul treno, in aereo, in bicicletta. Il Rosario, questa preghiera che da un ritmo.

Nel libro di S. Manuel ci sono queste domande che io vi lascio per dopodomani sera, quando saremo tutti riuniti. Vedete quante domande già abbiamo, non basterà una notte, evidentemente:

«Il Gesù dei vostri Tabernacoli è accompagnato da questa unità di ritmo?», cioè, il nostro cuore batte al ritmo del cuore di Gesù? E si darà onore, il conforto e la riparazione che Gesù merita? Noi dobbiamo proprio fare questo.

Ecco, un’altra cosa mi stavo dimenticando: l’altra cosa che faremo sarà l’Ammenda d’Onore — che è un’altra preghiera che è richiesta proprio da Gesù — da recitarsi proprio quel giorno lì, che otterrà l’indulgenza plenaria, peraltro; va recitata insieme, e noi la reciteremo insieme. E quindi c’è anche questo: l’Ammenda d’Onore.

Voi direte: “Padre, ma quante cose dobbiamo fare venerdì sera?”. Sì, è vero, tante, tantissime cose. Avremo veramente tante cose da fare e, come vi ho detto, non basterà la notte, arriverete al mattino che vi esploderà il cuore nel petto. È così, è sempre così, sempre così. Ogni adorazione eucaristica notturna è sempre così. Si arriva alla fine che uno dice: “Mi esplode il cuore nel petto, lo sento proprio che mi pulsa, che Gesù mi ha preso il cuore e lo fa battere col suo Cuore”.

Ecco, quindi, noi non saremo coloro che onorano Gesù con le labbra ma il loro cuore è lontano da Lui. No, il nostro cuore è con Lui. Noi lo dobbiamo mettere proprio lì, andremo davanti alla statua del Sacro Cuore di Gesù, che c’è nella chiesa di Monza, e ci metteremo lì tutti insieme, in ginocchio, davanti al Sacro Cuore di Gesù, per onorarlo, per consacrarci a Lui. 

Nel cambio di ogni ora si reciterà, durante l’adorazione notturna, l’Atto di Consacrazione al Sacratissimo Cuore di Gesù e anche l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, perché quella notte sarà proprio di passaggio: dalla solennità del Sacro Cuore di Gesù alla memoria del Cuore Immacolato di Maria. Veramente dodici ore di grazia, di gloria e di paradiso. 

Poi qualcuno dice: “Ma padre, posso fare anche tutta la notte in preghiera?”. Certo! Al cuore, non si può comandare una “ricetta”, no? C’è chi riesce a fare mezz’ora e c’è chi riesce a fare dieci minuti, c’è chi riesce a fare un’ora e c’è chi riesce a farne due, tre, e c’è chi riesce a fare tutta la notte. Quella è una notte d’amore, tra l’anima e Gesù.

So che alcuni non potranno venire magari per ragioni personali valide, però non chiedetemi di spedirvi lo Scudo del Sacro Cuore, perché diventa impossibile. Ne abbiamo fatto una stampa considerevole, però non riusciamo a spedirli, non è per cattiveria ma è veramente impossibile. Chi lo desidera, venga.

Gesù non sarà solo, almeno per quella notte non sarà solo, né fisicamente né spiritualmente, come abbiamo visto in questo tempo di meditazione di san Manuel Gonzalez.

Io vi attendo, sono già in trepidante attesa di quel giorno, e spero davvero che superiate ogni timore, ogni paura, “Ma come faccio?”, “Ma qui”, “Ma là”, Ma su”, “Ma giù” e vi gettiate proprio, vi gettiate nelle braccia della Divina Provvidenza e veniate Spero davvero di vedervi tanto, tanto numerosi. Perché così, poi, questi fedeli, questo fedele popolo dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, possa tornare poi nella propria realtà e incendiare le nostre realtà con le fiamme dei Sacratissimi Cuori.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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