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Amare Dio: l’osservanza dei Comandamenti

Mosé

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 10 gennaio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Amare Dio: l’osservanza dei Comandamenti

Eccoci giunti a lunedì 10 gennaio 2022. 

Abbiamo ascoltato la prima lettura della Santa Messa di oggi tratta dalla Prima Lettera di San Giovanni Apostolo capitolo IV, versetti 19 e seguenti. 

È interessante — e anche triste — notare come noi credenti, noi che così ci definiamo, sappiamo tenere il libro delle preghiere in una mano e con l’altra colpire le persone con risposte sagaci, taglienti, alle volte con risposte cattive, brutte, scostanti, indelicate, superbe, violente, e poi continuiamo a dire le nostre preghiere, credendo che la fede in Dio sia un fatto puramente verbale — mi verrebbe da dire “verboso” — pensando che la fede in Dio sia un: “Ho fatto questo, ho fatto quello, sono a posto”. Ma San Giovanni ci dice: “Com’è possibile che tu possa cadere in un’illusione così evidente? Come fai a dire di amare Dio, che non vedi, e poi odi il fratello che vedi?” È una prova del nove.

“Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.”

La persona che tu vedi è colei che ti aiuta a mettere a fuoco se tu sei capace di amare, perché noi non possiamo amare e odiare, non è possibile. O viviamo sotto il segno dell’amore, della carità, o viviamo sotto il segno dell’odio, infatti San Giovanni ci dice:

“Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.”

Se tu ami Dio, o dici di amarlo, devi amare anche il fratello che hai accanto. Amare non è fare un sorriso, andare a mangiare una pizza assieme e fare una passeggiata. Amare non è: “Ti faccio un piacere”. Amare nella Scrittura, è amare, e il modello è Gesù in Croce, questo è amare. 

Ci rimaniamo male quando qualcuno ci risponde male, ci tratta male, e allora perché farlo noi con gli altri? Ci fa piacere quando le persone hanno degli atteggiamenti buoni, caritatevoli, comprensivi nei nostri riguardi, e perché non averli anche noi?

È interessante questa frase che dice Sn Giovanni:

“In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti.”

Nella misura in cui noi amiamo Dio, e quindi osserviamo i Suoi Comandamenti, noi impariamo anche ad amare gli altri, perché non nasce spontaneo, si impara, e lo si impara alla scuola di Dio, iniziando e continuando ad amare i suoi Comandamenti.

“In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti”

Vedete come ritorna? 

“E i suoi comandamenti non sono gravosi.”

Evidentemente già a quel tempo c’era qualcuno che riteneva gravosi i Comandamenti del Signore, che vuol dire impossibili, disumani, pesanti. E invece non è vero. 

“Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo”

Ciò che vince il mondo che cos’è? La nostra fede. Perché? Perché la fede dice il nostro amore: non posso fidarmi di qualcuno che non amo. E quindi “vince il mondo” perché il mondo è invece esattamente al contrario di Gesù, è contro Gesù, non crede in ciò che Gesù ha creduto ed è venuto ad annunciarci.

Vincere il mondo cosa vuol dire? Vuol dire che vinciamo attraverso la nostra osservanza dei Comandamenti di Dio, attraverso il nostro amare Dio. È così che noi vinciamo il mondo, perché questo dice la nostra fede, una fede che ha bisogno di essere testimoniata, sempre.

In questo lunedì, in questo inizio di settimana, credo che potrebbe farci molto bene riflettere e impostare un piccolo programma di vita nel quale l’amore per Dio deve passare attraverso l’amore degli altri e nel quale l’amore di Dio si nutre dell’osservanza dei Suoi Comandamenti e del non ritenere questi Comandamenti gravosi, perché in realtà non umiliano l’uomo ma lo realizzano, lo fanno diventare ancora più bello. 

Vi auguro di cuore di coltivare, di domandare a Dio questa fede.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

PRIMA LETTURA (1 Gv 4,19 – 5,4)

Carissimi, noi amiamo Dio perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.
Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.

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