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”Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,31)

"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi"

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: «”Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,31)»
Mercoledì 29 marzo 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Gv 8, 31-42)

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti mercoledì 29 marzo 2023.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa messa di oggi tratto dal capitolo ottavo di San Giovanni versetti 31- 42.

Oggi vi chiedo di prendere la Bibbia, di prendere il Nuovo Testamento, il Vangelo di Giovanni, perché tra poco ci servirà. Quindi prendete Giovanni, se volete, se potete, capitolo otto, e andate pure al versetto 42, alla fine, perché poi inizierà il 43, che sarà quello che ci interesserà.

Continua questa lettura del capitolo ottavo di San Giovanni ma purtroppo un pezzo intero resta fuori, resta sempre fuori un pezzo quando ci viene riproposta questa lettura di questo capitolo. Ecco perché vi ho chiesto di prendere in mano la Scrittura. Anche il Vangelo di domani sarà preso dal capitolo ottavo di San Giovanni, ma prenderà i versetti 51-59 e poi non totalmente tutti i versetti. C’è un pezzo che non entra e forse è per questo che non è molto conosciuto.

“Ma perché non entra?”. Mah, sapete, forse perché è un po’ forte e noi facciamo un po’ fatica con le cose forti, anche se vengono da Gesù. Perché poi le cose forti bisogna anche saperle spiegare, e non è facile. Poi le cose forti possono creare un po’ di problemi. 

Ma noi oggi affronteremo anche il pezzo forte, chiamiamolo così, perché è un po’ il cuore di tutto. Altrimenti è come due persone che si parlano e non arrivano mai al dunque. C’è un problema di fondo, c’è una res grave, importante, che però non viene detta e rimane sempre lì che aleggia e quindi non si capisce perché c’è questo dissidio tra Gesù e questi giudei che credono in lui. Però il Vangelo ce lo dice, e allora oggi lo leggiamo, almeno una volta nella vita lo leggiamo bene tutto e così la capiamo bene, perché la sentiamo dalla parola di Gesù. 

Allora, vediamo innanzitutto il Vangelo di oggi, dove Gesù richiama l’importanza del restare nella sua Parola:

“Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”

 Ecco, questa è proprio la frase che tutti conosciamo, famosissima, “conoscerete la verità, la verità vi farà liberi”. Quindi, nella misura in cui noi ci avviciniamo alla verità, la verità porta sempre libertà. Il primo atto di carità che noi possiamo fare a qualcuno, è dire la verità. Certo, ci vuole tempo e modo, ci vuole delicatezza, tutto quello che volete, però la verità va detta. In un modo o nell’altro, prima o dopo, con tutte le cautele del mondo, però, la verità è la verità. E nella misura in cui noi siamo veri, noi siamo liberi.

C’è proprio un bisogno intrinseco nell’uomo di essere vero. Poi per mille motivi, per paure, per tornaconto, per, per, per… rinneghiamo la verità. Però noi lo sentiamo dentro questo bisogno, è un bisogno proprio profondo e credo che sia più profondo, più forte, addirittura del bisogno di bere e di mangiare. È un bisogno proprio caratteristico dell’uomo, quello di essere veri, perché vogliamo essere liberi. Non c’è niente più importante della libertà. Ma per essere veramente liberi dobbiamo essere veri.

Ovviamente questi giudei, che avevano creduto in lui — interessante, non sta parlando con i pagani, sta parlando con questi giudei che avevano creduto in lui, dice la Scrittura — in realtà non stavano credendo in Gesù, si illudevano di credere in Gesù, ma in realtà la loro non era una vera fede. Cosa rispondono? Proprio su un altro piano, stanno parlando due linguaggi completamente diversi,

“Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?”.

Ecco, ma Gesù non sta mettendo in discussione questo, lui non sta parlando del loro essere discendenti di Abramo. Lui non sta parlando della libertà o della schiavitù legata a un contesto sociale. Lui sta parlando di un piano puramente spirituale, ma loro non lo capiscono. Il linguaggio che sta usando Gesù è per loro totalmente incomprensibile. Abbiamo visto ieri perché. E allora Gesù spiega:

“chiunque commette il peccato è schiavo del peccato… Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”

E glielo dice:

“So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi…”

Quindi la libertà di cui parla Gesù e la verità di cui parla Gesù è puramente spirituale, quindi se tu commetti peccato, tu sei schiavo del peccato. Ma se Gesù ti fa libero, cioè se tu conosci la verità, che è Gesù, questa verità, che è Gesù, ti libererà dal peccato e sarai veramente libero. Ecco la libertà di cui parla Gesù.

“Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi.”

Ecco: il progetto di uccidere Gesù nasce dalla mancanza di accoglienza della parola di Gesù. Siccome Gesù non viene accolto, e non viene accolta la sua parola, deve morire. Poi va bene, si inventeranno una questione… dopo devono dare una giustificazione anche sociale e religiosa, quindi loro cominceranno a dire: “Ha fatto i miracoli il giorno di sabato, è un sovversivo, si mette contro Roma”. Noi siamo dei maestri a cercare le ragioni, quelle molto pratiche, a inventarle anche, se non le troviamo; nel caso di Gesù sono puramente inventate. Però la ragione fondamentale, cioè la radice di tutto, sta qui. La radice dell’omicidio di Gesù sta qui, sta nel fatto che non accolgono la Sua Parola. Questo è il punto.

“Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro”.

Ecco, sempre di più Gesù li porta alla verità, che poi loro non accoglieranno, ma comunque tra poco Gesù chiamerà le cose con il loro nome. Quindi loro nuovamente cadono nel fraintendimento: Gesù gli sta parlando di una paternità puramente spirituale. Loro subito:

“Il padre nostro è Abramo”

Non capiscono nulla, fanno tutto un discorso sulla discendenza di Abramo, ma non è questa ad essere messa in discussione. Gesù glielo ha già detto: “So che siete figli di Abramo”. E glielo dice:

“Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo”

Lui dice: “Sì, voi siete figli di Abramo a livello di discendenza, però il problema è che le opere che voi compiete non sono proporzionate al vostro essere figli di Abramo, voi state portando avanti delle opere che vengono e che dicono un’altra paternità, perché Abramo non c’entra con queste opere. Volete uccidermi, quest’opera non appartiene a vostro padre Abramo, appartiene ad un altro padre, che è il vostro vero padre. E voi volete uccidermi perché vi ho detto la verità, udita da Dio. Voi non volete dare posto alla mia parola in voi, non volete sentire la verità di Dio”. È tutta una obiezione radicale alla verità.

Questo Abramo non l’ha fatto, non c’entra con Abramo: 

“Voi fate le opere del padre vostro”. 

Gesù ancora una volta richiama a un’altra paternità, che è totalmente diversa dalla sua. C’è un altro padre, ci sono due padri. Il padre di Gesù e il padre loro. E loro si risentono. Dicono:

“Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!”

E lui dice: “No, le cose non stanno così”.

E allora adesso prendiamo la Scrittura, perché sennò domani con l’altro brano manca un pezzo: adesso lo mettiamo noi questo pezzo, così almeno ci diamo un po’ la soddisfazione di sentire che cosa dirà Gesù, perché adesso Gesù arriva veramente al cuore del problema. 

Dunque, comincio dal versetto 43 di Gv 8:

“Perché non comprendete il mio linguaggio?”

Ecco Gesù adesso fa la domanda clou. L’abbiamo visto fino ad adesso: parlano due lingue completamente diverse, sono su due piani completamente diversi. Gesù è su un piano puramente spirituale, loro sono invece su un piano puramente materiale, quindi loro parlano di discendenza, loro parlano di schiavitù come piaga sociale; Gesù invece parla di peccato, parla di libertà, parla di verità, parla del Padre suo. Allora Gesù dice, domanda retorica: “Perché non comprendete il mio linguaggio? Chiedetevelo! Perché non capite? Siccome non avete l’umiltà di riconoscerlo, allora adesso ve lo dico io.”

“Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio: per questo voi non ascoltate, perché non siete da Dio.”

Ora capite perché non è messo nella Liturgia di oggi. Come si suol dire: “pane al pane, vino al vino”. Non possiamo passare una vita a fare giri di parole. L’incomprensibilità, il fraintendimento, la totale estraniazione, la totale incomunicabilità, ha una radice ben precisa. Loro hanno per padre il diavolo, Gesù ha per padre Dio, ed avendo come padre il diavolo, loro vogliono compiere i desideri del diavolo.

Qual è il desiderio del diavolo?

“Egli è stato omicida fin da principio”

Ecco perché vogliono uccidere Gesù, vedete che i conti tornano. Ecco la logica: Abramo non ha mai pensato di uccidere Gesù, non ha mai avuto questo pensiero omicida, non aveva nessun pensiero omicida Abramo. Il demonio sì. Lucifero sì. Quindi “egli è omicida fin da principio”. 

“e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui” 

“Ecco che conoscerete la verità, la verità vi farà liberi… io sono la via, la verità e la vita”.

Vedete che Gesù è completamente all’opposto di Lucifero! E siccome Lucifero “non ha perseverato nella verità”, ha rinnegato la verità, perché Lucifero ha rinnegato l’Incarnazione, ha rinnegato Gesù, in lui non c’è verità, lui è omicida, è falso. 

“Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna”

Quindi, Gesù dice: “Voi volete uccidermi per questa ragione, perché venite da qui [dal diavolo]. Quindi a me non credete perché dico la verità. Siccome sono vero, nel senso che Io sono la verità e la dico, voi, avendo per padre lui, non la potete ricevere, non la potete ascoltare, quindi non credete. Per questo voi non ascoltate le parole di Dio, per questo perché non siete da Dio”. 

Gli risposero i Giudei: “Non diciamo con ragione noi che sei un samaritano e hai un demonio?”, Rispose Gesù: “Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. Io non cerco la mia gloria: vi è chi la cerca e giudica. In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte”. Gli dissero i Giudei: “Ora sappiamo che hai un demonio”

Vedete che non capiscono niente, sono completamente ciechi e sordi. Terribile, non si lasciano raggiungere da nessuna parola, ma neanche da una virgola da parte di Gesù. È terribile!

“Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto?

Ecco, io ci ho tenuto oggi a leggervi questo testo che mancava, questa parte nel capitolo, perché adesso abbiamo chiaro tutto e io credo che, in questi giorni che precedono la Pasqua, ci faccia bene rileggere questo capitolo ottavo tante volte. E chiederci anche noi, che siamo coloro che credono in Gesù, che dicono di credere in Gesù, di chi siamo figli. Se ci lasciamo raggiungere dalla verità, se permettiamo alla verità di parlarci oppure no. Questo è importantissimo. Abbiamo una chiusura interiore alla verità, oppure abbiamo una disponibilità alla verità? Siamo chiusi o siamo aperti alla verità?

Ecco, mi fermo qui, perché credo che con la meditazione di ieri, unita a quella di oggi, avete veramente tanto, tutti abbiamo tanto su cui pensare e riflettere. 

Stiamo lontani da tutto ciò che non è vero. Stiamo lontani dalla falsità, dall’escludere gli altri, dal coltivare pensieri di morte verso le persone. Possono essere omicidi, ma possono essere anche vendette, risentimenti, rancori. Via tutte queste cose qui, vengono da un altro padre. E impariamo a stare nella verità, a cercare sempre e solo la verità. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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