Meditazione
Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni sul libro: “Un cardiologo visita Gesù” di sabato 17 settembre 2022
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Lc 8, 4-15)
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Testo della meditazione
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Un cardiologo visita Gesù di Franco Serafini, parte 8
Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a sabato 17 settembre 2022.
Oggi la Chiesa ricorda san Roberto Bellarmino, vescovo e dottore della Chiesa.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ottavo di san Luca, versetti 4 -15.
Oggi ricordiamo anche le stigmate di san Francesco, poi sant’Alberto di Gerusalemme, importante per noi Carmelitani perché scrisse la Regola primitiva.
Poi oggi è il tredicesimo sabato della bellissima pratica dei Quindici Sabati in onore della Vergine Maria.
Proseguiamo la lettura del dott. Franco Serafini, Un cardiologo visita Gesù. I miracoli eucaristici alla prova della scienza.
Come richiesto, il materiale avanzato dei due campioni venne spedito il 2 marzo 2000 al dott. Robert Lawrence della Delta Pathology Associates di Stockton, sempre in California.
Ecco, vi chiedo di prestare molta attenzione da adesso in poi, e il perché lo capirete …
Il dott. Lawrence, un medico legale di San Francisco, può così preparare dei vetrini di questi tessuti misteriosi e inizia a studiarli. Il tessuto su cui si concentra l’attenzione dello studioso è quello del 1996: è un tessuto di non facile riconoscimento e appare infiltrato da numerosissimi globuli bianchi, come succede in corso di infiammazione. In un’intervista del 7 dicembre 2000, davanti alla telecamera, spiega che, in particolare, si tratta di leucociti attivi e vivi al momento del prelievo. Aggiunge che è semplicemente inspiegabile che questi leucociti possano sopravvivere in acqua, senza dissolversi, per più di qualche minuto, al massimo un’ora, una volta separati dall’organismo vivente da cui provengono o dopo la morte di questo. Ricordo che stiamo parlando di reperti di un tessuto conservato in acqua…
in acqua distillata dentro la quale non c’è niente…
… senza nutrienti, anzi in acqua distillata, incompatibile con la vita anche per motivi osmotici, e tutto questo per più di tre anni!
Dunque: come fanno a esserci dei leucociti? E attivi? Come è possibile? Già questo basterebbe…
Ma le sorprese, lo vedremo, non sono finite. Il tessuto infiltrato è, dicevamo, di non facile diagnosi. Il dott. Lawrence azzarda possa trattarsi di aggregati di frammenti di cellule cheratinizzate, cioè epidermide, lo strato superficiale della pelle. Quindi pelle infiammata e infiltrata da globuli bianchi. Gli stessi vetrini vengono mostrati, nei mesi e negli anni seguenti, ad altri professionisti. In Australia, il dott. Ellis dell’università di Sydney e il dott. Loy dell’università di Queensland concordano con l’interpretazione di Lawrence circa l’origine epidermica. Il dott. John Walker, sempre a Sydney, invece, ritiene possa trattarsi di tessuto muscolare. Viene coinvolto anche l’ormai non più giovane prof. Linoli di Arezzo, lo studioso del miracolo di Lanciano: secondo lui è possibile possa trattarsi di tessuto miocardico.
C’è bisogno di un parere più autorevole e definitivo. Il team di ricerca decide allora di rivolgersi al prof. Zugibe, primario di medicina legale e cardiologo nella Rockland County a New York. Il suo profilo accademico, fatto di scoperte scientifiche e di numerosissime pubblicazioni, unito alla trentennale esperienza su 10.000 autopsie, è impressionante. Il 20 aprile 2004 gli investigatori Tesoriero e Willesee sono nello studio del prof. Zugibe, a New York; i vetrini sono ancora quelli preparati dal dott. Lawrence. L’incontro viene filmato: Tesoriero ha la telecamera e Willesee intervista. Il prof. Zugibe vorrebbe conoscere la provenienza del materiale da studiare, ma i due australiani tacciono. Zugibe insiste; Willesee spiega che è meglio così per lui e per l’inchiesta. Zugibe scruta il microscopio; le sue parole sono registrate. Esordisce con: «Sono uno specialista del cuore. Il cuore è il mio ambito. Questo è tessuto muscolare cardiaco, proveniente dal ventricolo sinistro, vicino ad un’area valvolare».
Dovremmo scriverci queste parole su un foglio e leggerle tutte le volte che andiamo a ricevere la Santa Eucarestia… Nessuno, dunque, venga più a dire una parola quando parliamo del Cuore Eucaristico di Gesù nella Eucarestia!
Guarda meglio e specifica: «Questo muscolo cardiaco è infiammato, ha perso le striature ed è infiltrato da leucociti. I leucociti normalmente non sono nel cuore, ma fuoriescono dal sangue e si dirigono nella sede di un trauma o di una ferita.
Attenti alle parole del famoso cardiologo che non sapeva la provenienza del tessuto analizzato e, per fortuna, non gliel’hanno rivelata.
Il cuore di questa persona è stato ferito e ha sofferto un trauma. È compromesso il flusso sanguigno e parte del miocardio è andata incontro a necrosi. Somiglia a quello che vedo negli incidenti stradali, quando il cuore viene sottoposto a prolungate manovre di rianimazione, oppure somiglia a quello che trovo quando qualcuno è stato picchiato severamente nel torace».
A me verrebbe voglia di finire qui e chiudere tutto e non predicare più per il resto della mia vita, perché non c’è più niente da dire, veramente… non c’è più niente da dire! È Gesù! E il cardiologo sta parlando senza saperlo della Passione e morte di Gesù, esattamente questo! E tutto questo troviamo nell’Eucarestia! Altro che ‘la cena della amicizia, la convivialità!’
Come da sempre la Chiesa ha insegnato, noi lì troviamo tutto il sacrificio di Cristo in Croce, il Cuore di Gesù, ma non il Cuore di Gesù fanciullo, non il Cuore di Gesù che gioisce, ma il Cuore di Gesù spezzato, ferito, traumatizzato, pestato.
Quando andiamo a fare la Comunione, riceviamo il Cuore ‘traumatizzato’, ferito, picchiato, infiammato di Gesù! Andate a vedere dov’è il ventricolo sinistro, dove è l’area valvolare e fatevi una stampa… ci sono immagini bellissime … e dite: “Questo mi dà Gesù!”
Altro che passare davanti al Tabernacolo e fare l’inchino… davanti a questo Cuore facciamo l’inchino? Altro che ricevere l’Eucarestia in mano! Noi riceviamo tra le nostre mani questo Cuore: mi vien da dire: “Ci vuole un bel coraggio! Ce ne vuole tanto…”. — “Ah, ma la Chiesa lo permette!” Certo, ma la Chiesa lascia anche liberi e nessuno di noi è obbligato a fare nulla. Permettere non vuol dire ‘imporre’. E fosse anche che lo dovesse imporre, ci sarà sempre la libertà di fare la Comunione Spirituale da parte del soggetto cristiano battezzato.
Fermiamoci; un giorno fermiamo la macchina della nostra vita e davanti al Tabernacolo ragioniamo molto bene su quello che il dott. Serafini ci ha appena detto in questo libro… rileggete queste parole, per l’amor del Cielo! Io mi sono copiato queste parole e ogni giorno me le rileggo, perché non posso andare all’altare a celebrare la Messa senza pensare a questa cosa: ‘qualcuno è stato picchiato severamente nel torace’! Noi non possiamo neanche vagamente immaginare che cosa ha vissuto Gesù in quei giorni, sulla croce…
E, secondo voi, quanti conoscono questo libro? Quanti lo hanno letto oggi che c’è il tripudio della scienza? Leggiamo un testo scientifico come questo! Il professore Zugibe nemmeno conosce da dove venga il materiale che gli hanno chiesto di analizzare! E avete ascoltato quello che ha detto e che è tutto registrato.
Tesoriero e Willesee provano un brivido quando Zugibe parla della presenza dei leucociti: la reazione immunitaria si sviluppa secondo una sequenza ordinata e si possono ritrovare leucociti solo se nutriti da un organismo ancora vivente. Afferma: «Questo campione era vivo al momento in cui è stato prelevato!».
A questi viene un colpo! Sono passati tre anni! Tre anni nell’acqua distillata! «Questo campione era vivo al momento in cui è stato prelevato!».
Dopo un momento di silenzio per ricomporsi, Willesee azzarda: «Ma quanto sopravvivrebbero questi leucociti se il tessuto venisse posto in acqua?». La risposta riecheggia quella del dott. Lawrence di quattro anni prima: «Si dissolverebbero in pochi minuti e non esisterebbero più».
A questo punto sono i due australiani a turbare il professore rivelandogli che il vetrino proviene da un tessuto tenuto un mese in acqua di rubinetto e tre anni in acqua distillata…
Sì, perché lo avevano messo nell’acqua benedetta all’inizio, ricordate? Loro se lo sono dimenticati, come si erano dimenticati che non avevano usato il frigorifero, ma noi non ce lo dimentichiamo… Allora: un mese nell’acqua di rubinetto, tre anni in acqua distillata e tutto a temperatura ambiente. Risposta del prof. Zugibe:
«Assolutamente incredibile! Inspiegabile per la scienza!»
I leucociti non possono sopravvivere in queste condizioni: è scientificamente impossibile…
Più tardi preciserà che dopo un periodo così lungo in acqua, non solo sparirebbero i globuli bianchi, ma qualunque cellula umana perderebbe qualunque morfologia riconoscibile.
Cioè non esisterebbe più nulla!
Solo in conclusione gli svelano, con suo grande stupore, che il tessuto proviene da un’ostia consacrata.
Nella perizia conclusiva, scritta nel marzo 2005, il prof. Zugibe specifica che i vetrini contengono tessuto cardiaco che mostra alterazioni degenerative del miocardio…
Ricordate quando vi parlavo di miocardio, del Cuore Eucaristico di Gesù e vi dicevo che era il miocardio, la parte più interna del cuore…Gesù ti dà il Cuore del suo Cuore!
… con perdita delle striature delle fibre, picnosi nucleare (cioè rimpicciolimento e addensamento del nucleo della cellula), aggregati mescolati di varie cellule infiammatorie, sia relative all’infiammazione cronica, come i macrofagi (predominanti), che all’infiammazione acuta, come i polimorfonucleati. La direzione delle fibre miocardiche indica che il sito di provenienza è nella regione ventricolare, relativamente vicino all’area valvolare.
Quando andate a fare un ecocolordoppler chiedete all’ecografista: “Mi fa vedere dov’è il miocardio? E dov’è la zona ventricolare sinistra vicino all’area valvolare?” Si riesce a vedere, sapete? Io li ho visti… e ho detto: “Incredibile… solo Gesù poteva fare una cosa del genere!”
Solo l’amore folle e infinito di Gesù poteva inventare un sacramento del genere! Ecco perché parlo sempre dell’Eucarestia… dovrei parlare SOLO dell’Eucarestia. Non ‘sempre’… SOLO! Fino alla morte!
“Eh, ma lei non parla del Vangelo!” Qui c’è dentro tutto il Vangelo! Quando si parla dell’Eucarestia si parla di tutto: tutto è riassunto lì!
Queste alterazioni degenerative sono compatibili con un infarto miocardico recente, da ostruzione di una coronaria in seguito a trombosi o ad un severo traumatismo del petto nella regione sovrastante il cuore.
Non dimentichiamoci tutto quello che ha sofferto Gesù sulla croce… che morte straziante ha subito Gesù? E quante botte ha preso? Non ci dimentichiamo le frustate che lo hanno colpito sul petto e non solo lì…
È possibile stimare, rispetto al momento del prelievo, la durata della sofferenza cardiaca nell’ordine di alcuni giorni per via della prevalenza delle cellule dell’infiammazione cronica e per la tipologia delle alterazioni delle cellule cardiache sopra descritte.
Dal momento del Giovedì Santo, quando Gesù suda sangue, fino al momento della sua morte, quando quel Cuore verrà trafitto dalla lancia… ecco questa sofferenza cronica, questa infiammazione cronica!
Mi fermo qui: scusate, ma non riesco più ad andare avanti…non ce la faccio proprio più…
Domani vedremo la risposta alla domanda che pongono: “Come è possibile che lo stesso vetrino possa sembrare epidermide ad uno e miocardio ad un altro esperto di medicina legale?”
Ecco, domani lo vedremo…
E vi prego — non ve l’ho mai detto, credo di non avervelo mai detto — riascoltate questa meditazione: non per quello che io ho detto, ma per quello che vi ho letto. Se no, comprate il libro; leggete quello che viene pubblicato su Telegram; leggete quello che vi ho letto… non possiamo più andare a fare la Comunione come sempre abbiamo fatto. Ogni cosa dopo oggi deve cambiare…
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen.
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.