Scroll Top

Il Padre Nostro e l’Eucarestia, 4ª e ultima parte

Il Padre nostro e l' Eucarestia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione del ciclo dal titolo: “Il Padre Nostro e l’Eucarestia” di lunedì 5 settembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 6, 6-11)

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Il Padre Nostro e l’Eucarestia, 4ª e ultima parte

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 5 settembre 2022.

Festeggiamo oggi santa Teresa di Calcutta.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo sesto del Vangelo di san Luca, versetti 6-11.

Continuiamo e concludiamo il nostro percorso sul Padre Nostro e l’Eucarestia, soprattutto sulla espressione “pane quotidiano”.

Quest’oggi vedremo un Dottore della Chiesa a noi molto caro che è Santa Teresa di Gesù, comunemente conosciuta come Santa Teresa d’Avila.

Nel suo libro “Cammino di perfezione”, al capitolo 34 leggiamo:

Dicendo oggi, sembra che domandi questo pane soltanto per un giorno, cioè per la durata di questo mondo, che può dirsi appunto di un giorno. Egli lo chiede anche per gli infelici che si danneranno e che nell’altra vita non lo potranno più godere. Se questi sventurati si lasciano vincere dal demonio, non è certo per colpa sua, perché Egli nella lotta non cessa mai d’incoraggiarli. Per questo essi non avranno mai di che scusarsi, né mai da lamentarsi dell’Eterno Padre se ha loro tolto quel pane quando ne avevano più bisogno. Suo Figlio infatti dice: Giacché, Padre, ha da essere per un giorno, permetti di passarmelo in schiavitù. Il Padre ce lo dette e lo mandò nel mondo per sua propria volontà; ed ora per sua propria volontà il Figlio non vuole abbandonare il mondo, felice di rimanere con noi a maggior gaudio dei suoi amici e a confusione dei suoi avversari. Questo, secondo me, è il motivo per cui ha ripetuto oggi; questa la ragione per cui il Padre ci elargì quel Pane divinissimo, e ci dette in alimento perpetuo la manna di questa sacratissima Umanità. 

Vedete che torna il termine usato da Dante “manna”, dunque non è una citazione peregrina quella che abbiamo inserito nel nostro percorso, perché anche Santa Teresa usa la parola manna, “la manna di questa sacratissima Umanità”, così la Santa chiama l’Eucarestia.

Noi ora la possiamo trovare quando vogliamo, per cui se moriamo di fame è unicamente per colpa nostra. L’anima troverà sempre nel SS. Sacramento, sotto qualsiasi aspetto lo consideri, grandi consolazioni e delizie; e dopo aver cominciato a gustare il Salvatore, non vi saranno prove, persecuzioni e travagli che non sopporterà facilmente. Voi, figliuole, unitevi al Signore nel domandare all’Eterno Padre che vi lasci per oggi il vostro Sposo, concedendovi di non esserne mai prive per tutto il tempo di nostra vita… Quanto all’altro pane, se vi siete abbandonate alla volontà di Dio, non ve ne dovete preoccupare almeno durante l’orazione, nella quale avete da trattar di cose assai più importanti.

Vedete? Almeno quando pregate — dice Santa Teresa — quando non pensate al pane della panettiera. Quindi voi immaginatevi come Gesù avrebbe potuto pensare al pane della panettiera, insegnandoci l’unica preghiera che ci ha insegnato. Lo abbiamo già visto in San Cipriano e vedete che i santi non si smentiscono mai. 

Per questo c’è il termine greco ἐπιούσιον, perché Gesù non aveva certo in mente il pane della panettiera e al termine di questo percorso potremo dire con sicurezza e certezza di coscienza che Gesù non aveva in mente di chiedere al Padre il pane quotidiano come pane materiale.
Le fonti che vi ho citato sostengono questa tesi, che Gesù non stesse pensando al pane materiale.
E Santa Teresa dice che, circa l’altro pane, non ci si deve preoccupare, soprattutto quando si prega. Dunque Gesù potrebbe mettere “pane soprasostanziale” nella preghiera del Padre Nostro e pensare al pane della panettiera? Ma Santa Teresa dice che quando preghiamo non dobbiamo pensare al pane della panettiera… allora a quale altro pane dobbiamo pensare? All’Eucarestia! Capite? È logicissimo…i santi non si contraddicono tra di loro e, ovviamente, non contraddicono Gesù! 

Alle sue consorelle Santa Teresa dice che durante l’orazione non devono pensare al pane quotidiano, perché a quello penserà Dio, se esse si abbandoneranno alla sua volontà. Aggiunge che esse hanno cose più importanti a cui pensare: abbiamo già visto nei santi precedenti che nella preghiera del Padre Nostro Gesù ci insegna a chiedere le cose più importanti e non c’è richiesta più grande di quella che Gesù ci insegna a chiedere nel Padre Nostro. 

Santa Teresa fa un commento bellissimo al Padre Nostro: io vi ho citato una parte minima, quella che interessa a noi, ma potete andare a leggere tutto il resto. 

Quindi, nella preghiera non dovete preoccuparvi dell’altro pane: siete abbandonati alla volontà di Dio e ci penserà Dio. Nella preghiera pensate al pane soprasostanziale, alla “manna della sua sacratissima Umanità”. Vi domando: “Quando è stata l’ultima volta in cui nella vostra meravigliosa vita avete sentito chiamare l’Eucarestia con «manna della sacratissima Umanità» di Gesù?” Io penso che, oltre a Padre Giorgio, conosciate altri Carmelitani ben più dotti, famosi, santi, capaci, colti… io spero che, sentendo l’espressione “manna della sacratissima Umanità di Gesù” voi abbiate detto: “Oh, mamma, è arrivato questo a scoprire l’acqua calda… dai, Padre Giorgio, non dire l’ovvio: sappiamo tutti che questo è un modo carmelitano bellissimo di chiamare l’Eucarestia che ci viene da Santa Teresa!” Va bene: datemi la tara per quello che sono, un povero prete con qualche anno di Messa e quindi… voi dite: “Poverino, si entusiasma ancora delle cose ovvie come un bambino che corre dalla mamma dicendo tutto contento di aver preso una ciliegia, averla messa vicino a un’altra e aver così trovato due ciliegie… che bella scoperta, e la mamma si complimenta con lui…” che cosa volete… la mamma lo asseconda nella sua gioia! Quando poi il bambino crescerà, scoprirà di non aver scoperto un bel niente. 

Se ho scoperto l’acqua calda… sono contento di essere arrivato anche io, da ultimo, a scoprirla; di aver preso il treno all’ultimo minuto. Se così non fosse, e Dio non voglia, beh… c’è da riflettere, perché di Santa Teresa si parla, si parla tanto — speriamo non a sproposito, ma in modo competente, scientifico e teologico — però, siccome è un’espressione molto particolare, molto tipica, molto caratteristica, sarebbe bello farla conoscere… l’Eucarestia: la manna della sacratissima Umanità di Gesù. 

Ovviamente non posso iniziare un ciclo di catechesi anche su questo, altrimenti non finiamo più…, però sarebbe un bellissimo titolo di un corso di esercizi spirituali, per esempio. Già lo vedo… “L’Eucarestia, la manna della sacratissima Umanità di Gesù”. Bellissimo titolo per un corso di esercizi spirituali, per un ritiro. 

Di questo pane, che pane più non è perché pane “soprasostanziale”, perché è la “manna della sacratissima Umanità di Gesù” — in questa espressione di Santa Teresa c’è tutta la Scrittura, Antico e Nuovo Testamento — noi ci dobbiamo preoccupare, perché Gesù ci ha direttamente detto di chiedere questa cosa al Padre. Infatti, Santa Teresa dice di domandarlo all’Eterno Padre, “perché vi dia per oggi il vostro Sposo”. Quotidiano ci sta, se lo intendiamo in questo senso, riferito alla manna della sacratissima Umanità di Gesù di cui abbiamo bisogno ogni giorno. 

Proseguiamo:

Voi siete come un servo rispetto al suo padrone. Il servo non deve occuparsi che di contentare il suo padrone, e questi è obbligato a dargli da mangiare per tutto il tempo che lo tiene in casa a servizio… perciò non conviene che gli andiamo innanzi a chiedergli sempre da mangiare.

Capite? È una questione di logica, lo dico sempre… Secondo voi, Gesù ci chiede di domandare al Padre il pane materiale di cui abbiamo bisogno per far vivere il nostro corpo? Se noi lo serviamo come servi, non è preoccupazione del padrone darci il pane da mangiare? Certo che il padrone dà al servo il pane da mangiare… cosa dice Gesù nel Vangelo? “Guardate gli uccelli del cielo: non filano, non mietono, non seminano, non raccolgono, eppure il Padre Vostro…” Di che cosa vi preoccupate? E stiamo lì a preoccuparci della pagnottella… Ma preoccupati della manna della sacratissima Umanità di Gesù! Mica della pagnottella… Santa Teresa aggiunge che non conviene che si vada ogni giorno — pensate quante volte in un giorno diciamo il Padre Nostro — non conviene che ogni giorno si chieda a Dio Padre “Dammi la pagnottella…”, perché è altro quello che si deve chiedere ogni giorno…

Sentite ora quello che scrive Santa Teresa:

Pensate forse che questo sacratissimo Pane non sia di sostentamento per i nostri miseri corpi e di medicina efficace ai nostri disturbi corporali? 

Notate che Santa Teresa non dice mai semplicemente “pane” — tra l’altro qui lo scrive maiuscolo — lo chiama “sacratissimo Pane”, mentre noi lo chiamiamo “pane del convito, il pane della fraternità”… no, no: “sacratissimo Pane”. Speriamo che anche questo sia un modo che noi abbiamo già sentito usare per indicare l’Eucarestia…

Sarebbe bellissimo, poi, aprire un approfondimento dal titolo “Eucarestia, nutrimento dell’anima e del corpo”. Ci sono santi che hanno vissuto anni e anni e anni, alcuni quasi una vita intera, mangiando solo l’Eucarestia e basta. Spero di poter fare un breve ciclo di catechesi su questo argomento, lo spero tanto… 

Santa Teresa ci chiede se ci rendiamo conto che questo sacratissimo pane, questa manna sostenga i nostri corpi miseri e sia addirittura una medicina contro i nostri disturbi, le malattie e le nostre sofferenze fisiche. Ecco l’importanza di dare la Comunione alle persone che stanno per morire, non quando sono già morte! Non quando sono moribonde, quando sono in agonia, quando stanno rantolando, no, perché lì non è più possibile. Prima: quando si stanno ormai avvicinando, ma sono ancora coscienti e possono ancora deglutire: quello è il momento di dare loro l’Eucarestia, di dare loro il Sacramento della Estrema Unzione, chiamata anche “Unzione degli infermi” (ma a me piace “Estrema Unzione”, perché è l’ultima unzione: che cosa c’è di male? E un modo bellissimo di chiamare questo sacramento: è l’ultima unzione, dopo la quale c’è il Paradiso e alla quale è legata l’Indulgenza plenaria… devo fare una catechesi sull’Estrema Unzione…) tutto nella consapevolezza che la santa Eucarestia è in grado di guarire anche i corpi, non solo le anime: è veramente l’alimento più completo che c’è, perché fa bene al corpo e all’anima. 

Quando andiamo a fare la Comunione, spirituale o sacramentale che sia, noi dobbiamo chiedere anche la guarigione dei corpi, perché l’Eucarestia lo fa: guarisce anche i corpi, non solo le anime! Il Cuore Eucaristico di Gesù guarisce tutto… certo, dobbiamo avere fede.

So invece di una persona che nelle sue gravi infermità andava spesso soggetta ad atrocissimi dolori, ma quando si accostava alla comunione, le pareva che per incanto le sparisse ogni male, rimanendo completamente guarita.

Sta parlando di se stessa: Santa Teresa non è di quelle sante che ha vissuto per anni cibandosi solo dell’Eucarestia, ma è di quelle sante che mangiando l’Eucarestia, veniva sanata, almeno in quel momento veniva sanata. 

Questo le accadeva assai spesso, e si trattava di malattie così evidenti che le simulazioni non parevano possibili. 

A tutti sono note le grandi meraviglie che questo Pane di cielo opera in coloro che lo ricevono degnamente. 

Santa Teresa chiama l’Eucarestia “Pane di Cielo”, o “sacratissimo Pane”, o “manna della sacratissima Umanità di Gesù”! E poi dice che tutto accade se lo si riceve “degnamente”: capite? Che significa “in grazia di Dio”… allora l’Eucarestia opera queste cose. 

 Bene, ho finito. 

Spero di avervi portato delle fonti per le quali possiate dire: “Sì: voto sufficiente. Padre Giorgio ha portato delle fonti che ci convincono”. 

Spero dunque che, da oggi, quando diremo il Padre Nostro. penseremo sempre a “quotidiano” secondo il senso che abbiamo spiegato e poi al nostro επιόυσιον: “dacci oggi il nostro pane soprasostanziale, la manna della sacratissima Umanità del tuo Figlio, Gesù!”

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato

Post Correlati