MEDITAZIONE
Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni dal titolo: “Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe” di sabato 1° ottobre 2022
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
ASCOLTA LA REGISTRAZIONE:
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VANGELO
(Lc 10, 17-24)
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
TESTO DELLA MEDITAZIONE
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IL SALTERIO DI GESÙ E DI MARIA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE, PARTE 1
Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a sabato 1 ottobre 2022.
È una grazia immensa iniziare questo bellissimo mese di ottobre con il primo sabato: il mese dedicato interamente alla Vergine Maria del Santo Rosario inizia proprio con il giorno dedicato interamente al suo Cuore Immacolato.
Come sapete, voi avete la possibilità di ricevere gratuitamente il pdf che ho preparato sui Primi sei Giovedì, Primi nove Venerdì e Primi cinque Sabati insieme ad altri pdf scaricandoli dal sito www.veritatemincaritate.com: andate sulla home page, scorrete fino in fondo dove troverete la sezione ‘Libri e PDF di Padre Giorgio Maria Faré’ e lì troverete tutti i pdf vari che potrete scaricare liberamente, senza stare a scrivermi.
Inutile dire che oggi è il giorno tutto dedicato alla Vergine Maria: la Comunione dovrà avere l’intenzione di riparare le offese contro il suo Cuore Immacolato, così come il Santo Rosario, i quindici minuti di Adorazione per tenere compagnia alla Vergine Maria durante la recita del Rosario: sul pdf troverete tutto il necessario per iniziare o, speriamo, continuare la bellissima pratica dei Primi cinque Sabati del mese. Un consiglio che potreste seguire è quello di dare un’intenzione alle serie dei Primi Giovedì, Venerdì e Sabato che avete deciso di continuare: iniziare la serie dei Primi Sabati con l’intenzione, ad esempio, di pregare per la conversione di una persona a voi cara, oppure per le anime del Purgatorio… qualunque intenzione. Da alcune testimonianze raccolte so che il Signore concede delle grazie particolari quando si fanno queste pratiche molto belle dei Primi.
Oggi, per noi Carmelitani, è anche la Solennità di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, un altro motivo per fare festa e, soprattutto, per pregare tanto Santa Teresina perché ci aiuti bene in questo mese di ottobre.
Oggi si conclude anche il ciclo dei Quindici Sabati del Santo Rosario: con oggi ci sono veramente appuntamenti importanti!
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo decimo del Vangelo di san Luca, versetti 17-24.
Come promesso, oggi iniziamo un ciclo di meditazioni sul Santo Rosario; in particolare, oggi vedremo l’origine del Santo Rosario donato dalla Vergine Maria a san Domenico e, in seguito, al beato Alano della Rupe.
Partiamo dalle indispensabili notizie storiche; la nostra fonte sarà il testo del Beato Alano, Salterio di Gesù e Maria,volume unico, seconda edizione, 2022, versione per la lettura, traduzione a cura di Don Roberto Paola. Materiale reperibile gratuitamente sul sito beatoalano.it.
Capiremo poi con calma perché il nome corretto del Santo Rosario è quello di ‘Salterio di Gesù e Maria’; vi invito solo a fissare già queste nozioni che poi capiremo bene.
Origine e sviluppo del Santo Rosario, dalle Rivelazioni della Madonna a San Domenico.
Il Rosario, o Salterio di Gesù e di Maria, appare improvvisamente nella storia (sebbene mai siano mancate, a partire dagli Apostoli, preghiere di intercessione a Maria Santissima) nel 1212, quando a Tolosa, nell’Alta Garonna di Francia, la Madonna apparve diverse volte a San Domenico di Guzmàn (1170-1221).
Mentre, come ci racconta il Beato Alano, egli era prostrato a terra, pregando incessantemente e facendo penitenza per impetrare il soccorso davanti all’eresia dagli Albigesi, in un’accorata preghiera alla Vergine Santissima, gli apparve la Madonna, e, porgendogli una Corona da quindici misteri…
‘una corona da quindici misteri’: cominciamo a intravvedere perché si parli di ‘Salterio’… quanti sono i salmi? 150! Se io presento una corona fatta da quindici misteri ognuno composto da dieci Ave Maria, alla fine della corona quante Ave avremo recitato? Avrò recitato 150 Ave: ecco il Salterio!
… lo istruì sulla potenza del suo Rosario o Salterio, e gli disse: “Orsù, dunque, prendi questo Salterio e predicalo costantemente insieme a Me”. Questa è la prima di una lunga serie di Rivelazioni sul Rosario che più avanti approfondiremo nel dettaglio.
Intuitivamente ci viene da pensare che, se noi vogliamo recitare il Salterio di Gesù e Maria, dovremmo dire tutti e quindici i misteri: i cinque gaudiosi, i cinque dolorosi e i cinque gloriosi. Questo è quello che la Vergine propone a san a Domenico. Quello che noi abbiamo, il Rosario fatto di cinque misteri e dieci Ave per ogni mistero, è una parte, un terzo della Corona che la Vergine ha presentato, non è tutta!
P. Raimondo Spiazzi O.P., grande storico domenicano, da poco scomparso, tra i suoi moltissimi scritti, ci ha lasciato una meravigliosa pagina su San Domenico, che riportiamo integralmente: “Che il Padre S. Domenico sia stato il primo ad istituire la devozione del Rosario è opinione comune, che viene confermata nelle Bolle dei papi Leone X, Pio V, Gregorio XIII, Sisto V ed altri Pontefici (…). Perciò non possono sorgere dubbi. Ed anche se è accertata l’antichissima tradizione di questo modo di pregare – l’uso del Pater Noster e buona parte dell’Ave Maria ebbe inizio ai tempi degli Apostoli – è altrettanto vero che il modo particolare di recitare l’orazione domenicale e l’Ave Maria (quindici Pater noster e centocinquanta Ave Maria) fu introdotto solo da San Domenico con il preciso intento di far meditare sui misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi.
Questa forma di preghiera mentale e verbale è tanto più nobile e degna poiché abbraccia tutti i principali eventi della vita, della morte e della gloria di Gesù Cristo ed i principali misteri della nostra fede. Ma in quale anno il Santo Patriarca cominciasse a diffondere il Rosario e ad istituire la sua Campagna non è facile dire. Alcuni storici vogliono che il Patriarca Domenico predicasse il Rosario e ne promuovesse l’istituzione, mentre in Francia combatteva contro gli eretici albigesi. Nel 1209, secondo il Castiglio; nel 1210, secondo altri.
Quindi la diffusione della recita del Santo Rosario nasce in un momento ben preciso come dono dal Cielo della Vergine a Maria per combattere l’eresia.
Fu da quel tempo che gli storici cominciarono a parlarne e i predicatori a diffonderne la pratica in tutto il mondo cristiano ed addirittura tra gli eretici. È anzi da aggiungere che per la devozione del Santo Rosario molti tornarono nel grembo della Chiesa, riconoscendo errori e colpe passate. Né si spiega diversamente il successo che San Domenico ottenne ovunque, se non rifacendosi alla promessa fattagli proprio dalla Vergine, quando gli disse “Eam precandi formula omnes doce“, ovvero “insegna a tutti a recitare questa preghiera”. Le vittorie riportate contro gli Albigesi – gli eretici – si devono in parte a questa devozione.
Va ricordato che contro di loro, per ordine del Pontefice, fu promossa una crociata con diecimila armati al comando del conte Simone di Monforte. San Domenico invece, come Mosé, non con le armi temporali, ma combatteva spiritualmente con l’orazione e la predicazione.
Certo, perché pregare e predicare sono le armi spirituali che noi abbiamo: la predicazione è compito del sacerdote, del vescovo, ma la preghiera è per tutti!
Fu così grande l’aiuto della Vergine a quei diecimila soldati, armati di Rosario, che sconfissero l’esercito degli eretici, ben più numeroso di quello cristiano di migliaia di uomini. Il fatto destò impressione in tutto il mondo e si riconobbe che la vittoria era dovuta alla forza del Santissimo Rosario. Si aggiunge, poi, che S. Domenico per mezzo del Rosario convertì più di centomila eretici, pubblici peccatori e celebri meretrici, come si legge nelle cronache che si occupano della sua missione. Penetrò tanto nel cuore e nell’anima dei fedeli la pratica del Santo Rosario che non soltanto i religiosi di quel tempo ritenevano legge inviolabile recitare ogni giorno la santa orazione nelle chiese, nelle celle, nelle biblioteche, nei viaggi; ma persino secolari, principi, ecclesiastici, Papi, Cardinali, Imperatori, Re ed altri nobili vollero, tra le cure e gli affanni dei governi e tra delizie e piaceri, trovare tempo e modo di dedicarsi alla recita del Rosario. Né vi fu mestiere o professione che impedisse all’artigiano, al far dell’alba, di recitare il suo Rosario prima di porsi al lavoro. Sicché virtù, arte e santità crescevano insieme.
Dobbiamo dire che un po’ tutti conserviamo nel cuore, per chi ha qualche anno in più, i momenti in cui si pregava il Rosario in famiglia, quando i nonni dicevano il Rosario e tutti si raggruppavano dopo cena; quando nel mese di maggio nei cortili di paese si preparavano delle edicole temporanee con la statua della Vergine Maria e lì tutte le persone del vicinato si riunivano per la recita del Rosario alla sera. Era un’abitudine… il Rosario ha proprio invaso tutto.
Riportiamo una fonte antica che testimonia la devozione al santo Rosario, nella sua prima forma, fin dai primi anni della divulgazione di San Domenico. Il Gorce, un famoso storico, curò lo studio di un manoscritto domenicano dei primi del XIV secolo, proveniente da un Monastero di Poissy.
Nel manoscritto si narra di un giovane devoto (siamo nell’anno 1250 circa) il quale soleva recitare centocinquanta Ave Maria.
Comincio ad anticiparvi qualcosa: se noi diciamo tutta la Corona che la Vergine ha presentato a san Domenico, dobbiamo dire che abbiamo recitato il Salterio di Gesù e Maria. Se noi, invece, recitiamo un terzo, dobbiamo dire che stiamo dicendo il Rosario. La Vergine, però, lo ha chiamato Salterio, non Rosario!
Nel margine poi l’autore annota Rosarius e nel testo il manoscritto precisa che la devozione delle centocinquanta Ave, si chiama Salterio di Nostra Signora (a livello storico quindi una conferma della diffusione del S. Rosario già a quell’epoca). Poi continua a parlare della devozione di rose e di gigli alla Vergine Maria, dicendo che il cristiano deve nutrirsi di Maria “mangies Maria”, “mangiare Maria”, come anche ci si nutre dell’Eucaristia, poiché Maria è il fiore di Cristo.
Quanto sono grato alla Vergine Maria di essere arrivato a questa mia età ad incastonare nel ciclo della mia predicazione sulla Eucarestia – in particolare nella parte dedicata alle passiflore eucaristiche – questo mese tutto dedicato a Lei e al suo Salterio. Avete sentito che parole? Siamo nel 1250! ‘il cristiano deve nutrirsi di Maria “mangies Maria”, “mangiare Maria”, come anche ci si nutre dell’Eucaristia, poiché Maria è il fiore di Cristo’.
Ricordo che da bambino andavo con i miei amici nei campi e mangiavamo dei fiori particolari, forse quelli del trifoglio – un fiore di color violetto: noi li staccavamo e lì succhiavamo perché erano dolci… Noi dobbiamo mangiare Maria che è il fiore di Gesù!
E siamo solo all’inizio e non sapete che cosa ci aspetta… le visioni mistiche del beato Alano… alla fine del mese o forse anche prima reciteremo il Salterio di Gesù e Maria… questo è il mio scopo: portarvi a un livello tale di amore per il Salterio di Gesù e Maria che tutti lo reciteremo ogni giorno… voleremo diretti al Cielo tutti!
Nel secondo tomo si insiste sull’importanza dell’Ave, essendo Maria la stella che guida nel faticoso cammino i suoi devoti, pellegrini sulla terra, custodendoli da ogni male. Successivamente il Salterio di Maria viene chiamato “la Paternostre-Damedieu” cioè, in francese antico: “Paternostro della Signora di Dio”, e di seguito raccomanda che si dica un Salterio ogni giorno, perché l’Ave Maria è vita, e chi non la recita, è morto. Si giunge così al punto culminante dell’opera, laddove si afferma che il grande apostolo di Maria fu San Domenico. Il santo, prima di morire, ha la celeste visione dei suoi figli domenicani, raccolti sotto il manto protettore della Vergine Maria. Dopo questa sublime visione San Domenico convoca i suoi figli, narra ad essi la visione e li esorta vivamente a onorare la Celeste Signora. Il Gorce conclude nel suo studio: “Questo paragrafo ci informa che San Domenico ha avuto la missione di salvare il mondo con la predicazione di questo Rosario della Vergine, diffondendo questa sua devozione fiorita”.
Guardate: mi sento un po’ come un piccolo san Giovanni Bosco perché, avendo incastonato questa predicazione sulla Vergine Maria e il suo Salterio all’interno di quella sulla Eucarestia, vi sto presentando i due pilastri che salvano la Chiesa, come, appunto ci dice in un suo sogno san Giovanni Bosco dove, appunto, la navicella di Pietro, perché si salvi dai suoi nemici e dall’infuriare della tempesta, viene legata ai due pilastri che sono la Vergine Maria e l’Eucarestia.
Anche noi vogliamo fare così; vogliamo legarci agli unici due pilastri che abbiamo, Gesù e la Vergine Maria!
Vedremo più avanti, analizzando le apparizioni della Vergine Maria a san Domenico e al beato Alano che il Salterio di Gesù e Maria è chiamato anche ‘Preghiera di rose e di gigli’ o ‘ devozione fiorita’; questo non ve lo dico adesso perché voglio lasciarvi un po’ di suspence…
Domani vi riporterò il racconto della vocazione del beato Alano della Rupe, chiamato da Gesù e da Maria a rinnovare nel popolo di Dio il fervore verso il Salterio di Gesù e Maria.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen.
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.