Scroll Top

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe, parte 7

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe

Meditazione

Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni dal titolo: “Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe” di venerdì 7 ottobre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

PRIMA LETTURA (At 1, 12-14)

(Dopo che Gesù fu assunto in cielo,) i discepoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo.
Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

 

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 7 ottobre 2022. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo primo degli Atti degli Apostoli, versetti 12-14.

Oggi festeggiamo la Beata Maria Vergine del Santo Rosario, una grande festa.

Oggi è anche il primo Venerdì del mese con la pratica dei Primi Nove Venerdì; vi ricordo che il pdf si trova sul sito veritatemincaritate.com da dove lo potete scaricare gratuitamente.

Oggi è anche il terzo dei quindici Venerdì del Sacro Cuore suggeriti da Gesù a don Giuseppe Tomaselli: oggi siamo chiamati a riparare le bestemmie.

Inoltre, il 7 ottobre 2015 nasceva il nostro sito veritatemincaritate.com da cui, poi, è arrivato tutto il resto: YouTube, Telegram, la pagina di Facebook, Instagram. Tutto è cominciato da lì è tutto rimanda a lì. Per questo, oggi, vi chiedo una grande preghiera per tutti coloro che permettono a questa grande realtà di poter continuare ogni giorno a pubblicare tutto il materiale. Vi posso assicurare che la fatica e il lavoro sono pesanti e una preghiera è dovuta per tutte le persone che contribuiscono a titolo assolutamente gratuito: nel 2015 si trattava solo di gestire il sito, ma adesso c’è molto di più e la realtà si è estesa veramente tanto e stare al passo è veramente impegnativo. Tutti, però, facciamo la nostra parte per garantire, a chi lo voglia, una parola, una riflessione, una meditazione quotidiana che possa aiutare a fare un incontro vero e sincero con Gesù. Nel 2025 arriveremo ai dieci anni e dobbiamo dire un vero ‘grazie’ alla Beata Vergine Maria del Santo Rosario per il nostro sito che è stato messo sotto la sua protezione e sotto la protezione della Santa Eucarestia.

Andiamo avanti con la nostra meditazione sul libro del Beato Alano; siamo al capitolo settimo.

Le Scritture dell’Antico Testamento come possono essere applicate a questo Salterio? Quali parole della Sacra Scrittura si possono accostare al Salterio della Beata Vergine Maria?

  1. La soluzione è abbastanza evidente dalle cose già dette. 
  2. Secondo 1 Cor. 10: Tutte le cose in immagine si riferivano ad essi, immagine cioè di Cristo che stava per venire, di cui l’antica legge fu soltanto un’ombra. 
  3. Poiché l’Incarnazione di Cristo è proprio il compimento dell’antica Legge: pure il compimento si dimostra attraverso la causa. 

Inoltre:

 Sebbene non tutte le parole del Salterio di Davide si possono applicare alla lettera al Salterio di Maria, tuttavia possono applicarsi allegoricamente o metaforicamente o misticamente o simbolicamente; essendo tutte le cose al di sotto del Verbo Incarnato, quindi come questo è veramente infinito, così anche la Salutazione Angelica lo è per dignità, senso e valore, poiché per mezzo di essa il Verbo si fece carne. Per questo i Dottori di tutto il mondo mai poterono o potranno comprendere abbastanza con la mente il Mistero dell’Angelica Salutazione o dell’Incarnazione eterna oppure quella temporale.

Dunque, l’Incarnazione di Cristo è la ragione del Salterio Davidico; tuttavia la ragione conclusiva in verità si potrà esporre a partire dai suoi compimenti e, poiché non si è ridotta la potenza di Dio, lo Spirito Santo a chi vuole può conferire del tutto l’intelligenza della Sacra Pagina. 

Capitolo ottavo.

La genesi e la storia del Salterio di Gesù e di Maria.

Ovunque si cerca di sapere l’autore, ed il tempo dell’introduzione e della promulgazione. Volesse il Cielo che la maggior parte sia spinta a questa domanda dalla devozione, più che dalla curiosità. Temo che desiderino le novità, più che prestare attenzione alle Verità. Che cosa importa, infatti, investigare chi abbia fatto un castello o un libro, quando l’esperienza dimostra che sono cose molto buone…

Ma a proposito di ciò ecco che lui cerca una risposta:

La SS. Trinità creò l’Angelica Salutazione, l’Arcangelo Gabriele la offrì alla Divina Vergine, Sant’Elisabetta l’accrebbe, la Chiesa la perfezionò. Cristo insegnò ai Discepoli l’Orazione del Signore, e per mezzo di essi la prescrisse alla Chiesa tutta. 

Da allora in poi si tramanda che l’Apostolo San Bartolomeo l’abbia ripetuta cento volte di giorno e cento volte di notte con altrettante genuflessioni. In questo numero sono presenti quattro cinquantine, delle quali tre, in questo modo recitate, costituiscono il Salterio di Gesù Cristo, essendo poi composto da centocinquanta Orazioni del Signore; così predispose quel Salterio di altrettante Angeliche Salutazioni riferite a Maria. Ma l’Apostolo aggiunse tuttavia una quarta cinquantina per una ragione di devozione, nota a lui e a Dio. 

Poi la comunità dei fedeli, cioè la Chiesa, che imitava l’esempio di pregare nella Sinagoga, in quanto recitava i centocinquanta Salmi del Salterio di Davide, si legò allo stesso numero di Orazioni del Signore ripetute, le quali i fedeli di Cristo offrivano a Dio, recitandole al posto del Salterio.

Poi i Santi Padri, che vivevano da monaci nelle vaste solitudini del deserto, accolsero l’uso popolare che si era affievolito del Salterio di Maria. 

Congregò essi nelle deserte solitudini d’Oriente, all’inizio la difficoltà delle feroci persecuzioni, in seguito la devota volontà di ciascuno. Di essi l’Apostolo prefigura la vita: Andarono in giro vestiti di pelli di montone o di capra, bisognosi, oppressi, maltrattati: di essi il mondo non era degno: andavano errando per luoghi solitari, per monti, spelonche e caverne della terra.

E tutti questi furono messi alla prova a testimonianza della fede. Tutta la loro vita sulla terra fu una milizia contro il Mondo, la Carne, il Demonio: vivendo nella carne combattevano non secondo la carne.

 di essi il mondo non era degno’: interessante… bisognerebbe fare una riflessione sul nostro oggi…

Viene divinamente rivelato agli oranti che, se volevano essere liberati dalle tentazioni ed essere difesi da esse, intessessero una familiarità assai fervente col Salterio di Gesù e di Maria che già da lungo tempo si era attenuato di mezzo al popolo cristiano e lo adoperassero con molta regolarità. 

Appena si fece non diversamente da quanto stabilito, subito seguì una tregua e la fine delle tentazioni…

Provate a vedere quanto sono vere queste parole: cominciate a recitare ogni giorno il Salterio di Gesù e di Maria e vedrete che le cose cambiano!

… simultaneamente quel Monachesimo Eremitico crebbe mirabilmente di numero e in santità, e fu celebrato in tutto il mondo da un’estremità all’altra, per i miracoli e i prodigi. Ma tuttavia come le vicissitudini di tutte le cose succedono, col tempo anche l’antico fervore dell’Istituto eremitico diminuì: a poco a poco essendo caduta in rovina la regola della devozione, della vita santa e degli esercizi, e tra essi la pratica del Salterio, essi trascinarono in uguale rovina quel così grande Monachesimo ascetico negli Eremi, per la devastazione di Maometto. 

Qui dobbiamo ricordare che, a causa della occupazione islamica della Terra Santa, della Cappadocia, della Siria e del Medio Oriente in generale, monaci ed eremiti furono perseguitati e scacciati.

Dopo di essi Dio chiamò a sé il Venerabile Beda, il quale, lungo tutta l’Anglia, la Britannia e la Francia, ripristinò in lungo e in largo con le sue predicazioni l’assiduità, che si era persa, al Salterio mariano. E per mezzo di lui quelle popolazioni, anzitutto quella Anglicana, da allora fino ad oggi abbracciò con amore e onore questo Salterio, così che era possibile vedere dappertutto appese e affisse nelle Chiese molte Corone per la preghiera, a disposizione di tutti coloro i quali volessero entrare nel tempio per effondere le proprie preci mediante esse, e offrirle a Dio. Quella devozione si conservò abbastanza a lungo, ma anche essa infine col trascorrere degli anni, si rarefece, essendosi i Patriloquia consumati per l’uso e smarriti nei pubblici luoghi, e infine, subì l’oblio di sé nel popolo. 

Si consumano, si smarriscono, nessuno porta avanti il testimone e così la recita del Salterio di Gesù e di Maria subì l’oblio: da questo impariamo che ci deve essere sempre il passaggio del testimone. Delle cose importanti e belle, qualcuno deve raccogliere l’eredità, se no le cose vanno perse: vedete quanti ‘sbalzi di tensione’ ha subito nei secoli la pratica della recita del Salterio di Gesù e di Maria? Gli uomini non raccolgono questa eredità che non viene passata da anziano a giovane, da giovane a giovane e quindi viene persa.

Ecco perché vi dico che è importante ‘fare rete’: attraverso la rete si rimane in contatto. Il bene, come il male, ha la caratteristica di essere diffusivo e pervasivo: il bene si diffonde a macchia d’olio, ma anche ‘pervade’, entra nella mente, nella vita, nelle abitudini, nelle case e deve entrare anche fisicamente. Ecco il perché di quelle Corone appese a disposizione di tutti nelle chiese; ecco perché io ho tanto tenuto che sul canale Telegram vengano messe a disposizione delle preghiere, delle foto, delle frasi e ci sia la possibilità di mettere dei commenti, dei pensieri che raggiungono tutti in rete! Uniti come i grani del Salterio di Gesù e di Maria; uniti nel corso di tutta la giornata! 

Allora diffondiamo questo nostro Canale, principalmente non per avere un Canale che riscuota successo, ma per avere la possibilità di avere dei contatti, di leggere dei pensieri nel corso della giornata, per lanciare proposte, tenersi in contatto, mandarsi un pensiero, un ricordo…

Non dobbiamo permettere che la nostra fede cada nell’oblio, che Gesù cada nell’oblio: dobbiamo restare uniti e ricevere forza l’uno dall’altro per poter dire: “Non sono solo…”.

Poi San Benedetto, degnissimo Patriarca di un vastissimo Ordine Sacro, con tale considerazione e devozione per sé volle il santo culto familiare e perpetuo di Dio nel Salterio della Salutazione e tanto l’osservò che, per questo meritò di diventare Fondatore e Autore della divina Istituzione Monastica. Dall’esempio di un così grande Padre, subito tutto il Sacro Coro dei Frati nel mondo mise in evidenza indosso a sé, il Salterio; e, oltre agli altri abituali Esercizi divini dell’Ordine, e questo essendo anche personale, ciascuno lo amò assai profondamente con la gioia più discreta, e con esso amò soavemente di cuore e con una santa familiarità la benigna Vergine Madre, Sposa del suo Sposo. 

Bello: ognuno aveva la sua Corona che portava al collo in unione profonda con la Vergine Maria e Gesù.

Sant’Ottone, esercitato e perfezionato in quella scuola, a difesa della Chiesa e ad incremento della fede da divulgare, chiamato da Dio all’Episcopato, e precisamente all’apostolato, predicò in tutta la Slavia, con fede cristiana il Salterio, dove la nuova piantagione imparava con le sue preghiere, ad amare Cristo e la Madre di Cristo, siccome esercitava il compito assegnatogli in modo magistrale. Esortava essi a pregare, e proprio per mezzo di esso insegnava a pregare: invitava coloro che battezzava, a portare indosso a sé ovunque anche i Salteri per raggiungere un’assiduità nel pregare. E questa pia consuetudine incominciata, prevalse poi in tutta la posterità, così che ancora in questo stesso tempo persone di entrambi i sessi, uomo o donna, di qualsiasi grado ed età portavano salteri appesi al collo a forma di collana. 

Nel medesimo tempo Santa Maria Egniacense, riguardo a questa cosa testimonia abbastanza col suo esempio la santa abitudine, molto frequente nei Cenobi di alcune Vergini consacrate a Dio. Si dice di lei, che ogni giorno recitava a Dio tutto il Salterio di Davide in questa maniera, che aggiungeva ad ogni Salmo pure una Salutazione Angelica: il numero delle quali, così come di questi, completava nel dovuto modo quel numero di centocinquanta del Salterio Mariano.

San Domenico Loricato confermo ciò che scrisse San Pier Damiani, ogni giorno recitava compiutamente questo Salterio nove o dieci volte, con discipline di ferro.

Per oggi ci fermiamo qui e domani vedremo altro.

Ancora di cuore a tutti una Santa festa della Beata Vergine Maria del Santo Rosario e un Santo primo Venerdì del mese.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati