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Il manoscritto del Purgatorio, parte 46

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di venerdì 13 gennaio 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mc 2, 1-12)

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: “Figlio, ti sono perdonati i peccati”.
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: “Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?”. E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: “Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua”.
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: “Non abbiamo mai visto nulla di simile!”.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 13 gennaio 2023.

Festeggiamo oggi sant’Ilario, vescovo e dottore della Chiesa.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal secondo capitolo del Vangelo di San Marco, versetti 1-12.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione sul Manoscritto del Purgatorio. Come vi dicevo ieri, vedremo quest’oggi come Gesù vuole essere trattato: in parte abbiamo già visto qualcosa, ma ora questa anima ci richiama a questo desiderio del Signore, a come Gesù vuole che noi ci comportiamo.

Abituatevi a parlare con Nostro Signore come con l’amico più affettuoso e più sincero. Non fate e non dite nulla senza consultarLo. Già da molti anni vi è stato detto questo. Anch’io ve l’ho detto più volte; oggi ve lo ripeto nuovamente. Il buon Dio desidera che vi facciate attenzione e soprattutto che lo mettiate in pratica. Questo sguardo dell’anima sempre fisso su Gesù, per cogliere i suoi più piccoli voleri, questo linguaggio divino ch’Egli vuole usare con voi non vi turberà né v’impedirà d’attendere alle occupazioni esterne. Al contrario, se l’interiore non è calmo, è impossibile che lo sia l’esteriore. Le passioni interiori si riflettono sempre all’esterno e l’anima, che vigila con grande impegno sul suo interiore, è anche padrona del suo esteriore. Ecco quel che Gesù richiede da voi: una vita di fede e d’unione incessante con Lui, una vita umile, nascosta, nota a Lui solo… Sia Egli tutto per voi, Gesù! Considerate tutto quel che vi accade come altrettanti mezzi di cui Egli si serve per unirvi maggiormente a Lui, per attuare i disegni che ha su di voi. Non frapponeteci ostacoli, siate generosa. A voi non manca né l’energia né il cuore; cominciate, dunque, quella vita di rinunzia, di sacrificio e soprattutto d’amore che Gesù vuole assolutamente da voi. In essa solamente troverete la calma e la pace ch’Egli vi offre da tanti anni!

Gesù vuole essere trattato come l’amico più generoso e più sincero. Non so se nella vita abbiamo avuto o abbiamo tuttora quello che si è sempre chiamato l’amico o l’amica del cuore, quella persona con la quale si instaura un rapporto di amicizia molto intenso e molto bello. Ecco, la suora dice: “Gesù è molto di più di tutto questo!”. Quindi, prima di dire e prima di fare, è molto importante consultarlo; invece, forse, noi facciamo e diciamo tante cose – spero non tutte – senza porci minimamente il problema di consultare Gesù, senza far passare i nostri desideri, le nostre attese dentro la preghiera. 

Abbiamo bisogno noi per primi di vivere così… 

Praticamente tutti i giorni sta tornando questo tema: “Avere lo sguardo dell’anima sempre fisso su Gesù, per cogliere i suoi più piccoli voleri, questo linguaggio divino ch’Egli vuole usare con voi non vi turberà né v’impedirà d’attendere alle occupazioni esterne”. 

Concentrarci su Gesù, sulla presenza di Gesù in noi, così da essere sensibili e delicati verso le più piccole cose, le più piccole ispirazioni. Questo ci permetterà di avere una grande attenzione anche alle occupazioni esterne.

La suora fa un ragionamento assolutamente molto logico dicendo che: “se l’interiore non è calmo, è impossibile che lo sia l’esteriore” e che “le passioni interiori si riflettono sempre all’esterno”. Più siamo “Gesù-centrati” interiormente, più esteriormente tutto va come deve andare.

E che cosa chiede Gesù? “Una vita di fede e d’unione incessante con Lui, una vita umile, nascosta, nota a Lui solo”. Sono le cose di sempre? Sì, ma sono le cose che non si fanno mai! Questo è il punto: sono le cose di sempre, le cose stra-dette, ma sono poi le cose che non si fanno! Noi cerchiamo di tutto, tranne che l’Unione incessante con Lui; soprattutto non cerchiamo la vita nascosta, umile e nota solamente a Lui, perché noi cerchiamo tutt’altro! Noi abbiamo bisogno di fare per essere; se noi non facciamo, ci sentiamo come menomati. Invece, il nostro fare dovrebbe essere la nostra unione con Lui: “Egli sia tutto per voi”. E “tutto” significa TUTTO!

La santa volontà del buon Dio sia la base di tutto quel che avrete da fare o da soffrire. Gesù attende molto da voi, molte sofferenze corporali e spirituali ed anche molto amore. Non si può amare senza che la natura soffra, lo sapete bene; lo avete sperimentato per il passato. Preparatevi per l’avvenire. Dove ci sono grandi sacrifici da farsi, ivi si acquistano più meriti.

Quindi: fare la volontà di Dio sempre – e abbiamo visto più volte come la volontà di Dio si rivela, si media a noi – e poi cogliere le occasioni di soffrire che la Provvidenza ci dà, per soffrire in modo cristiano, quindi con amore.

Vi scongiuro di non opporre più resistenza ai disegni che il buon Gesù ha su di voi; non chiedete altre prove, ne avete avuto abbastanza. 

Questo è interessante e mi fermo subito: non opporre resistenza ai disegni di Dio… per fare i miei! Noi non dobbiamo far i nostri disegni, ma quelli del Signore: io devo essere e devo stare lì dove Dio vuole che io sia e che io stia! Questa è la mia santità e non viaggiare con la fantasia pensando di essere e di fare cose che non sono la mia vita di tutti i giorni. Il Signore mi vuole lì e lì devo essere; il Signore vuole che io sia così e così devo essere, non cercando altro e soprattutto non chiedendo prove, segni… il Signore ce ne ha dati tantissimi e non ci serve altro.

Inoltre ben sentite interiormente che Gesù vi vuole tutta sua. 

Credo che anche a noi capiti di sentire che il Signore ci chiama per essere totalmente suoi: è bello stare in mezzo alle persone, è bello servirle, per esempio da sacerdoti, con i sacramenti, la predicazione, l’ascolto, la Confessione… è bello essere una mamma e un papà ed essere al servizio dei propri figli, no? Tutto bello, ma, allo stesso tempo, ci devono essere dei momenti in cui affermiamo con la nostra scelta e con la nostra vita che siamo tutti di Gesù; che stiamo rispondendo al desiderio di Gesù che ci vuole tutti per sé… potrebbero essere anche solo dieci minuti, anche un quarto d’ora, ma un quarto d’ora sacro, in cui siamo lì per essere solo con il Signore, per essere solo con Gesù!

Considerate attentamente tali cose ai piedi del tabernacolo; vedete quel che dovete fare e non esitate più. Quante grazie vi attendono, se volete, grazie per voi anzitutto ed anche per altre anime. Risponderete di tutto questo un giorno.

Considerate attentamente tali cose ai piedi del tabernacolo”, quindi mettiamo ai piedi del Tabernacolo tutto quello che abbiamo imparato fin qui; impariamo a stare ai piedi del Tabernacolo! E non dimentichiamoci che un giorno dovremo rispondere di tutte le occasioni che abbiamo avuto.

Siate tutta del vostro Gesù. (Vedete quante volte ritorna questa esortazione!) Non prestate più attenzione a quel che si possa dire di voi; il demonio lo provoca per arrestarvi sul cammino e Gesù lo permette per distaccarvi da tutto ciò che vi circonda. Tendete sempre al vostro fine: adempire tutti i doveri, far ogni azione per piacere a Gesù. Ecco tutto per voi, il resto non è che accessorio.

Esser tutti di Gesù, non prestare attenzione a quello che gli altri dicono: che cosa ci interessa quello che gli altri dicono? Oggi dicono bene e domani dicono male; oggi uno è un santo e domani è un demonio. Perché succede? Perché il Signore vuole distaccarci da tutti e da tutto. Perché il demonio provoca questo? Per arrestarci sul cammino della perfezione perché così ci decentra da Gesù e ci concentra sulle stupidaggini del mondo che non sono niente. 

Voi andate al cimitero: fate un breve pellegrinaggio tra le tombe e guardate i volti, i nomi e dite: “Le persone che hanno parlato male di te, che sei morto nel 1890, dove sono? Non ci sono più, esattamente come non ci sei più tu. E quel parlar male che cosa ha fatto, che cosa di definitivo ha inciso sulla pietra? Che cosa ha aggiunto o che cosa ha tolto a ciò che tu poi sei stato davanti al giudizio di Dio?” Niente! È tutta sabbia, tutta sciocchezza, tutta inutilità: serve solo a farci fermare! 

Noi dobbiamo tendere sempre e solo al nostro fine: fare bene il nostro dovere, tutti i nostri doveri e compiere ogni nostra azione per piacere a Gesù… basta! Devi guidare? Guida piacendo a Gesù! 

Anche su questo, guardate quanto siamo sciocchi! Diciamo: “Non ho tempo per pregare, per stare con il Signore, per meditare!” Vai in auto (o in bicicletta è lo stesso) e devi fare dei percorsi lunghi o brevi che siano: invece di stare in auto ascoltando la radio, la musica, pensando ai fatti tuoi, perché non preghi? Perché non fai diventare la tua auto come la tenda che costruiva con il suo mantello san Francesco d’Assisi che, mentre era nella foresta, nel bosco, si copriva con il mantello che diventava la sua tenda sotto la quale pregava il Signore! Che bello! Facciamo così: siamo in auto, chiusi dentro al caldo — ora è inverno e il caldo fa piacere, mentre in estate siamo al fresco grazie all’aria condizionata — siamo tranquilli, nel silenzio, siamo lì, andiamo dove dobbiamo andare e intanto possiamo caricare un bell’audio-libro facendoci così leggere qualcosa. Io ricordo che in un periodo della mia vita ho ascoltato tutto un libro sui sogni di don Bosco, non l’ho letto, l’ho ascoltato; nella mia vita ho letto un po’ di libri, ma quello non l’ho più dimenticato… bellissimo! L’ho salvato sul telefono e me lo sono ascoltato tutto… guardate che mi sono rimaste in mente tante cose anche ascoltandolo. Ci sono degli audiolibri bellissimi o puoi far leggere al tuo telefono, al tuo iPad tante cose belle. 

Oppure, mentre sei in auto, puoi recitare delle belle preghiere: il Salterio di Gesù e Maria; c’è il bellissimo Rosario recitato da papa Benedetto XVI; ci sono le preghiere recitate da san Pio da Pietrelcina, l’Angelus (io ascolto sempre l’Angelus di Padre Pio: ho scaricato la registrazione e ascolto quella)… forse impareremmo a pregare meglio! Non quelle cantilene che non finiscono più… ascoltate Padre Pio che recita l’Angelus! Dove si trova? Su YouTube: lo cerchi e lo trovi anche tu! 

Non sei molto esperto? Eh, caro, bisogna un po’ stare nel tempo in cui si vive, bisogna imparare a usare gli strumenti che abbiamo, non è che dobbiamo diventare non so chi, ma le quattro cose basilari dobbiamo saperle usare!

Così, stando in auto, noi abbiamo fatto un bellissimo momento di preghiera! “Ma io ho bisogno di meditare!” Usa l’auto! Se devi fare un percorso lungo, usa l’auto per meditare, perché, se tu aspetti di arrivare a casa, metterti lì tutto raccolto, con la candela accesa… di cento volte in cui lo vuoi fare, ne succede una, perché arriva una telefonata, c’è un contrattempo, tua moglie ha bisogno, tuo figlio non sta bene, devi sistemare qualcosa, si è rotta la lampadina, c’è il tubo che perde, c’è da mangiare e… la preghiera è andata! Il demonio è furbo e sa trovare il modo per non farci pregare. Invece quello (l’auto, la bicicletta, la passeggiata, la spesa) è un momento importantissimo per pregare!

Io faccio così: quando inizio questo momento di preghiera, sul telefono ho una impostazione particolare, che ho voluto proprio così, cliccando la quale non sono raggiungibile da nessuno, al contrario di quello che accade su alcune impostazioni che permettono di essere sempre raggiungibile da alcune persone, come i genitori… Quando inizio il momento della preghiera, affido tutti a Dio ed esiste solo Dio!  E se mi chiamano perché hanno bisogno? Affido tutto al Signore dicendo: “Gesù, pensaci tu! Questo è il Tuo tempo, questo è il καιρός!” Prima imposto il tempo e dico: “Da adesso… solo Gesù!”, e non può raggiungermi nessuno come se il cellulare fosse completamente spento… nessuno… nessuno… tutti restano fuori perché entriamo nell’incontro con Dio. Lì poi inizia la preghiera: che sia in casa, che sia fuori, che sia in cappella… quello che conta – ce lo dice costantemente la suora – è che siamo alla presenza di Dio, perché se anche sono in chiesa, ma non sono consapevole di essere alla presenza di Dio davanti al Tabernacolo, che cosa serve? È esattamente come essere in piazza Duomo a Milano o in qualsiasi altro paese pieno di gente ed essere distratti. Se non coltivo la presenza di Dio… 

Come quelli che mi fanno tanto pensare… Iniziano la preghiera e iniziano a dormire, quei sonni… però, se vedono un film, non dorme nessuno: com’è questa cosa? Non so! In cinquant’anni non mi è mai capitato di essere a tavola a mangiare – non so, ad esempio a Natale – e, vedere che, mentre mangia la pastasciutta con il tartufo bianco, uno si addormenta! Mai successo! Purtroppo mi è invece successo di vedere persone che sono lì a pregare e ciondolano avanti, indietro, destra, sinistra e si addormentano! Se fossi Gesù, direi: “Scusa, ma sono meno importante della pastasciutta con il tartufo bianco?” Gesù è Gesù!

Far sempre piacere a Gesù e fare sempre bene il nostro dovere… tutto il resto è accessorio! 

Siate molto generosa; mettete l’io da parte e date in tutto la precedenza a Gesù. Pensate sovente a questo: se volete che le vostre azioni siano accette a Gesù, bisogna che in ognuna di esse vi sia sempre un piccolo sacrificio, qualcosa che costi; senza questo non si dà merito. 

Vedete? Sono in auto e, piuttosto che ascoltare la radio o chiacchierare con la mia amica mentre stiamo andando dalla parrucchiera… silenzio! Sale la mia amica e: “Bene, facciamo silenzio!” “Come mai?” “Perché abbiamo bisogno di pregare! Tu non hai bisogno di pregare? Tutti abbiamo bisogno di pregare, per cui da qui a là… silenzio. Viviamo in silenzio!”

Devo raccontarvi questa esperienza che ho vissuto da ragazzo: non l’ho mai dimenticata e me la porto addosso come un trauma, uno di quei traumi che nella vita non si dimenticano più! Per dirci l’assurdità del nostro vivere… 

Quando andavo alle superiori, dovevo percorrere un bel pezzo di strada: con i mezzi ci impiegavo circa due ore per andare a scuola e due ore per tornare. Voi considerate che alle volte la scuola terminava alle cinque del pomeriggio per cui iniziavamo alle otto del mattino e tornavamo dopo le cinque del pomeriggio due volte alla settimana (una delle due volte era il venerdì e voi potete immaginare come si tornasse a casa; facevo appena in tempo ad arrivare a casa, buttare lì la cartella e andare a Messa, quando andava bene…); si finiva alle cinque e, se si doveva prendere i mezzi, si arrivava a casa alle sette… significava essere fuori da dodici ore!

Nella nostra classe c’era qualche ripetente che aveva compiuto i diciotto anni prima di noi; aveva l’auto e così si cercava sempre di avere un passaggio per potersi avvicinare il più possibile a casa. Ricordo che, quando chiedevo il passaggio, mi trovavo dietro, dalla parte dei sedili posteriori. Questo compagno aveva una Panda verde – non lo dimenticherò mai – e non facevamo in tempo a salire in auto che iniziava una musica rock da spaccare i timpani fino ad arrivare a casa! Per me era un inferno, veramente… un inferno! E guai a dirgli anche solo di abbassare il volume (non se ne parlava nemmeno di dirgli di spegnere!), dire: “Ho l’altoparlante nell’orecchio, mi sfondi il cervello così!” Niente! Se volevi il passaggio, quello dovevi sopportare… sempre così e lui non faceva una piega e, ovviamente, nessuno parlava! Tutti volevamo il passaggio per non arrivare a casa troppo tardi e dovevamo fare di necessità virtù. Io ancora adesso ricordo questa esperienza come una violenza brutta che uno subisce.

E io devo chiedere: “Scusi, perdono, per favore, posso esistere?” per dire a una persona che sale in auto con me: “Questo è il tempo della preghiera”, che significa “silenzio”? Ma per favore… Per favore, ci rendiamo conto? 

Sono come quelli che, siccome ho un cammino di fede bello, importante, serio, e quindi mi trovo insieme ad altre persone con cui condivido questo cammino, allora pensano e dicono: “Siccome fate gruppo, siete un po’ settari, siete un po’ chiusi, ecco voi escludete gli altri!”

Io mi chiedo: “Chi esclude chi?” Adesso, perché io possa esistere, devo chiedere il permesso agli altri? Se io sono tifoso di calcio, posso avere tranquillamente come amici quelli che vestono lo stesso colore; se io vado in discoteca, ci posso andare tranquillamente con i miei amici della discoteca e va tutto bene; se invece amo Gesù e voglio seguire Gesù e sono con altre tre o quattro persone con lo stesso desiderio, allora sono settario, escludente, sono chiuso e devo stare attento perché sennò gli altri chissà che cosa pensano! 

Innanzitutto, agli altri non interessa niente! Questi sono i problemi tuoi che ti fai nel tuo cervello che crea le fantasie un po’ malate che non esistono. Prima di tutto agli altri non interessa niente e, se interessa… vengano anche loro a pregare: qual è il problema? Chi impedisce a una persona di pregare ? Ma qual è il discorso che sta sotto? Siccome quello là o quelli lì non vogliono pregare, il mio pregare diventa escludente per loro, ma non sono io che li escludo perché prego… sono loro che si escludono dal fatto di pregare!

È tutto rovesciato: quando le cose riguardano Dio, noi le prendiamo e le rovesciamo tutte e cediamo a questo ricatto folle del mondo che, quando va avanti secondo le sue logiche, non si pone minimamente alcun problema riguardo te e i tuoi diritti vengono calpestati senza pietà; quando invece le cose riguardano Dio, tutti gli pseudo, ipotetici capricci degli altri diventano i diritti inalienabili che non possono essere, pena l’essere escludenti, settari e quant’altro. No, no, no… questa è la mia auto: vuoi che andiamo insieme? Vuoi venire con me? Bene: si prega! Prendiamo la Corona del Rosario e preghiamo! Non ti sta bene? Guarda, come mi diceva il mio compagno: “Ci sono i mezzi!” Come un altro che conosco adesso e che mi dice: “Ma la metropolitana è tanto comoda… il treno è tanto comodo… gli autobus sono tanto comodi…” Esatto, bene… usali! Se non ti sta bene pregare, io devo rinunciare a pregare, devo rinunciare ad ascoltar un testo di meditazione, devo mettermi a fare le chiacchiere e così, come dice la Scrittura, “nel molto parlare non manca il peccato”; devo rinunciare a mettermi alla presenza di Dio, devo rinunciare a quel tempo che ho in tutta la giornata per fare un po’ di silenzio e mettermi alla presenza del Signore per fare le chiacchiere con te? No… se sali qua si fa così, se no, niente!

 “Ma Padre, in questa maniera lei diventa escludente!” Dipende: se tu accetti di condividere questo tempo in questo modo, vedi che sono assolutamente inclusivo; se tu, invece, dici: “No, non voglio”, va bene… allora, come dice una carissima persona che conosco: “Ma c’è la metropolitana tanto comoda! Ci sono gli autobus che sono tanto comodi!”… bene… e poi una camminata a piedi fa sempre bene a tutti: aiuta a vincere il colesterolo e i trigliceridi nel sangue!

Quindi impariamo a vivere questo sacrificio, perché anche tacere è un sacrificio; anche il silenzio è un sacrificio… soprattutto all’inizio e soprattutto per qualcuno.

Non è difficile, per voi soprattutto, il dare a Gesù tale soddisfazione. Pertanto, non crediate più che quando una cosa vi costa molto, non vi sia in essa alcun merito, tutt’altro: a patto che lo sappia Gesù solo e voi. Domandatemi ogni sera se il buon Dio è contento di voi, e ve lo dirò.

Che bello! Quindi: se una cosa ti costa tanto, c’è grande merito, però lo dovete sapere solo tu e Gesù… “a patto che lo sappia Gesù solo e voi“… vedete? La verginità!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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