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“Comunione spirituale e comunione psichica” da “Vita comune” di D. Bonhoeffer. Parte 46

Comunione spirituale e comunione psichica

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Comunione spirituale e comunione psichica” tratta dal testo “Vita comune” di Dietrich Bonhoeffer.
Mercoledì 1° marzo 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 11, 29-32)

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 1 marzo 2023. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo undici del Vangelo di San Luca, versetti 29-32.

Oggi è il primo di marzo e inizia il mese dedicato interamente a san Giuseppe, quindi il mio consiglio per questo mese è quello di recitare il Sacro Manto di san Giuseppe.

Sul sito www.veritatemincaritate.com troverete sicuramente tutte le indicazioni necessarie per poter fare bene il Sacro Manto a san Giuseppe per tutto il mese di marzo ogni giorno; le indicazioni saranno inserite anche su Facebook, su Telegram e spiegheranno come farlo in modo corretto perché talvolta vengono date indicazioni scorrette rendendolo più pesante di quanto sia in realtà. Quindi, se volete, potete andare sul sito, vedere come si fa e iniziare a recitarlo con un’ intenzione. Se non avete intenzioni particolarissime, io mi permetto di chiedervi l’intenzione per Sofonia 3 e preghiamo insieme il Sacro Manto.

Continuiamo la nostra lettura e il nostro commento del libro di Bonhoeffer, Vita Comune. 

Ieri abbiamo terminato con la frase:

L’esclusione dei deboli è la morte della comunione.

Proprio ieri abbiamo visto l’importanza di ciascuno di noi all’interno della comunità: ciascuno deve avere il suo posto, nessuno deve essere lasciato da parte e ciascuno deve essere “utilizzato”. Nessuno deve essere abbandonato e proprio gli anelli più deboli della catena, scrive Bonhoeffer, sono quelli che devono sentirsi e sapersi indispensabili. Abbiamo fatto l’esempio dei malati, dei malati terminali, degli anziani, ma non solo loro, di tutti quelli che sono più deboli e lui diceva, appunto, che l’esclusione dei deboli è la morte della comunione.

La comunione cristiana non può imperniarsi sull’autogiustificazione, dunque sulla prevaricazione, ma sulla giustificazione per grazia, dunque sul servizio. 

Quando io comincio a portare avanti una logica di auto-giustificazione che, abbiamo visto, si muove in una logica di giudizio, della condanna degli altri, dello spirito di odio, di prevaricazione, di omicidio spirituale dell’altro, io di fatto sto distruggendo la comunione e la comunità. 

Se, invece, entro nella giustificazione, nell’essere giustificato, non perché sono più bravo degli altri, ma in nome della grazia di Dio, è Dio che mi giustifica attraverso i Sacramenti, l’Eucarestia, la Confessione, la preghiera, la morte in Croce di Gesù. Quindi, se il fondamento sta nell’essere giustificati in nome di Dio, della grazia di Dio e dei Sacramenti, allora non sarò più un problema nell’auto-giustificazione perché passerò nella logica del servizio. Non c’è niente da difendere, c’è solo da servire!

Chi ha sperimentato almeno una volta nella sua vita la misericordia di Dio, da quel momento non vorrà altro che servire.

Una controprova la possiamo avere così: quando siamo un po’ mossi dall’auto-giustificazione, dal giudizio, dalla condanna, da tutte le cose brutte che abbiamo visto i giorni scorsi, vuol dire che, di fatto, noi non abbiamo mai fatto esperienza della Misericordia di Dio. Ne parliamo tanto, ma una vera esperienza non l’abbiamo fatta, non abbiamo mai fatto davvero l’esperienza di essere stati perdonati da Dio. Ecco perché non sappiamo servire: servire non è semplicemente, non è solamente andare a dar da mangiare al povero. È anche questo, ma non solo questo. È quello che adesso leggeremo e che abbiamo detto fino ad adesso.

Non sarà più attirato dal superbo trono del giudice, ma vorrà stare in basso, con chi è misero e modesto, perché è lì che Dio lo ha cercato e trovato. «Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre da ciò che è umile» (Rm 12,16).

Cambia il cuore! Se tu hai fatto veramente esperienza del perdono di Dio, ti si cambia il mondo dei desideri: non vuoi più stare con chi vuole comandare, ma con che è misero e modesto. Perché? Perché ho l’umiltà pelosa? No, perché è lì che Dio mi ha cercato e trovato, nella mia più grande umiliazione, nel mio peccato, nella mia miseria. Dio mi ha cercato lì e mi ha trovato lì. Allora è lì che io voglio stare insieme a coloro che vivono così. Questa è la ragione: non è per modestia o per falsa umiltà! Per l’esperienza del perdono del Signore che ho fatto!

“A me piacerebbe imparare a servire: come si fa a servire?” Bisogna imparare a servire: non è che basti dire: “Vengo a servire: tiro su le maniche, mi metto il grembiulino e comincio a dare da mangiare alla gente con il mestolo”. No! Questa è una parte della realtà del servizio, ma chi vuole imparare a servire, a entrare nella logica del servizio, quindi a essere vero servo, deve imparare ad avere un’opinione modesta di se stesso; non può servire, non è capace di servire chi di sé non ha un’opinione umile, che vuol dire “vera”. Chi si crede “chissà chi”, non sarà mai un vero servo.

«Io dico a ognuno di voi di non stimarsi più di quanto si deve» (Rm 12,3). 

Adesso Bonhoeffer cita Tommaso da Kempis: sentiamo che cosa scrive.

«La cosa più importante e più utile è conoscersi bene e imparare a non avere di sé un’opinione eccessiva. Grande sapienza e perfezione si dimostra nel non dare a se stessi troppa importanza e viceversa nell’avere sempre una buona opinione degli altri» (Tomaso da Kempis)

Che cosa vi sembra? A me sembra un programma di vita affascinante, veramente affascinante per cui “vale proprio la pena” vivere in questa maniera, perché uno ha davanti a sé o la strada della superbia, dell’affermazione, del potere, oppure quella dell’umiltà e deve scegliere che cosa vuole fare. Ed è bello vedere che Bonhoeffer cita Tommaso da Kempis, che è stato un monaco cristiano mistico e che si presume – non è certo – che sia l’autore dell’Imitazione di Cristo. Tutti abbiamo letto l’Imitazione di Cristo e, insomma, che libro! Bonhoeffer, luterano, cita Tommaso da Kempis, monaco cristiano interessante, no? Molto interessante.

Conoscenza di sé, non darsi troppa importanza, pensare bene degli altri.

«Non vogliate esser saggi agli occhi vostri» (Rm 12,17). Solo chi vive della remissione della propria colpa in Gesù Cristo, avrà una giusta opinione di sé (è verissimo!), un’opinione non troppo elevata, e si renderà conto che Cristo è intervenuto con la sua remissione quando ormai le capacità umane non erano più in grado di procedere.

Chi ha sperimentato il Sacramento della confessione in modo vero, non può cadere in superbia, perché ha sempre davanti agli occhi il miracolo compiuto da Gesù: Dio è venuto a prendermi in quel contesto lì; mi ha salvato lì; se non fosse stato per Gesù, io oggi non sarei qui e ogni giorno che passa, ogni respiro che faccio, ogni passo che compio, ogni cosa di bene che compio, è un miracolo! È un miracolo di Gesù che con il suo perdono mi ha salvato dal male e mi ha ridato vita, mi ha strappato dalla morte, proprio quando non c’era più molta speranza, quando nessuno mi guardava, nessuno aveva cura di me, nessuno avrebbe scommesso due lire su di me. Ebbene: Gesù le ha scommesse, non solo, è venuto a prendermi, mi ha risollevato, mi ha ridato dignità. E come faccio, dopo un’esperienza del genere a non avere una coscienza di me giusta, né esagerata nel difetto, né esagerata nell’eccesso? Quindi, ad esempio, non mi devo ritenere un buono a nulla, no, perché anche questo sarebbe sbagliato.

Dobbiamo proprio entrare nella dimensione del perdono di Dio. Oggi si sente molto parlare delle Misericordia di Dio, penso che siamo tutti d’accordo, però, non so se abbiate notato: non si sente molto parlare, ad esempio, di Santa Faustina Kowalska; non si sente tanto parlare di tutto il messaggio che Gesù ha lasciato a Santa Faustina. Si sente molto parlare della Misericordia di Dio, ma non si sente molto parlare dei Troni della Misericordia di Dio che Gesù ha indicato nel Confessionale e nel Tabernacolo. È strano! 

Si sente molto parlare della Misericordia di Dio, ma non si sente parlare tanto del Sacratissimo Cuore di Gesù, che Gesù ha chiesto a Santa Margherita Maria Alacoque di far conoscere.

Non si sente parlare della Novena alla Divina Misericordia, che inizia il Venerdì Santo e si conclude la Domenica in Albis (la Domenica della Divina Misericordia). Quanti ne parlano? Quanti la praticano? Quanti sono pronti per questa Novena? Quanti cristiani l’hanno fatta almeno una volta nella loro vita? Eppure è chiesta da Gesù all’Apostola della Divina Misericordia.

Se io voglio parlare della Divina Misericordia di Gesù, ci sono almeno due sante che non posso non citare e che non posso non ricordare. Una è Santa Faustina Kowalska, che è proprio l’apostola della Divina Misericordia; l’altra è Santa Teresa di Gesù Bambino con il bellissimo Atto di Offerta all’Amore Misericordioso. 

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo sentito un sacerdote commentare puntualmente e rigorosamente l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso di Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo? Lei ci ha messo dentro l’anima in questa cosa; ci credeva fortissimamente. Faceva fare a tutti questo Atto: ha cercato di convincere il mondo intero a fare l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso!

Ma di questa grande opera fatta da Santa Teresa di Gesù Bambino con l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso, oggi chi ne parla? Noi che siamo tanto cultori della Divina Misericordia… chi ne fa catechesi, chi ne parla, chi la predica, chi l’annuncia, chi propone: “Cristiani, andate a leggere, andate a prepararvi adesso vi faccio un ciclo di tre, quattro, cinque predicazioni commentando passo passo l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso”? 

Di Santa Faustina Kowalska non si parla, tutto il messaggio sulla Divina Misericordia (è un libro in cui c’è davvero tantissimo) dato da Gesù a Santa Faustina non lo si conosce.

Di Santa Margherita Maria Alacoque e di tutto il messaggio sul Sacratissimo Cuore di Gesù con l’importantissima pratica dei Primi Nove Venerdì del mese: zero!

La Novena alla Divina Misericordia chiesta da Gesù e dettata da Gesù a Santa Faustina? Niente! Non è stata scritta da un sacerdote qualsiasi per cui posso dire “a me non piace”, Gesù l’ha dettata: “Oggi mi porterai le anime peccatrici; oggi mi porterai tutte le anime dei sacerdoti; oggi mi porterai tutti coloro che…” 

L’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso di Santa Teresa di Gesù Bambino, niente! Quanti cristiani l’hanno mai sentito nominare? Quanti l’hanno mai letto? Ma, poverini, non è colpa loro: se nessuno gliene ha mai parlato, non possono sognarselo di notte!

Allora mi domando, sapete, è una delle mie tante domande… ogni tanto io non so che cosa fare e mi faccio delle domande che sono lì, aperte, e le condivido con voi. Sono domande. Anche Sant’Agostino aveva le sue domande sulla Santissima Trinità che sono rimaste un po’ lì e allora anche io, che non sono Sant’Agostino, ho delle domande un po’ più piccoline che, forse, rimangono un po’ lì. 

E la mia domanda è questa: ma se Santa Faustina non si conosce; se di lei e del suo messaggio non si parla; se non si commenta il suo messaggio; se non lo si porta avanti, non lo si commenta se non in modo molto, molto, molto sporadico, molto eccezionale; se non si conosce o si conosce pochissimo la Novena alla Misericordia che parte dal Venerdì Santo e arriva alla Domenica in Albis; se niente o poco si sa su Santa Margherita Maria Alacoque e non si insegna, non si predica, non si spinge affinché venga fatta la Pratica dei Primi Nove Venerdì del mese chiesta espressamente da Gesù alla Santa; se nulla si dice anche circa l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso di Santa Teresa di Gesù Bambino al quale lei era legatissima, a cui teneva tantissimo e che aveva fatto lei stessa il nove di giugno con tutta la sua anima e che diffondeva ovunque e che supplicava di farlo… Scusate, ma allora di quale Misericordia stiamo parlando? 

Questa è la mia domanda! Perché io conosco quella Misericordia, ma ne esiste un’altra? Io non ne conosco un’altra! Di quale Misericordia stiamo parlando?

“No, stiamo parlando della Misericordia di Gesù e di Dio nella Sacra Scrittura!”. Certo, va bene, ok, ma ci sarà una ragione se Gesù Cristo in persona è venuto a lasciare un libro di memorie a Santa Faustina Kowalska, a Santa Margherita Maria Alacoque, se ha ispirato Santa Teresa di Gesù Bambino (e questi sono solo alcuni esempi, ce ne sono molti altri!), ci sarà una ragione! 

Se no diciamo: “Sai, Gesù, c’è la Bibbia, forse tu non la conosci; c’è un Vangelo e lì dentro c’è già tutta la Divina Misericordia. Allora sei venuto per niente, che cosa sei venuto a fare? Perché sei venuto a dare questo Messaggio, hai insistito per la Divina Misericordia, la Festa della Divina Misericordia, la Novena alla Divina Misericordia? Perché tutto il discorso sul Sacro Cuore di Gesù? Perché Santa Teresa di Gesù Bambino ha fatto l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso? Tanto c’è già il Vangelo!” 

È chiaro che non basta dire: “Tanto c’è la Scrittura, basta e avanza!”. Non è vero che basta e avanza: quella sicuramente è la fonte, la sorgente; quello è il punto di aggancio fondamentale, certo, ma se Gesù in persona è venuto a dire altro, che non è niente di diverso, ma che approfondisce, che esplica, che dimostra, che richiede cose ben precise e indica vie ben precise, una ragione ci sarà!

Stiamo attenti a non correre un rischio. È un rischio ipotetico, come quando esco di casa e la mamma mi dice: “Giorgio, stai attento alle auto che passano!”, non è che debbano investirmi per forza, ma potrebbe accadere. È un rischio che sicuramente non correremo, ma, sapete, con la scusa della Sacra Scrittura, stiamo attenti a non portare avanti un’immagine e quindi un contenuto della Misericordia di Dio che c’entra poco con Dio e c’entra tutto con l’uomo. Tradotto: “Ma sì, tutto va bene!”. Questa non è la Misericordia di Dio! “Ma sì, tutto va bene”, non è la Misericordia di Dio! E neanche la Scrittura ci trasmette questo massaggio! 

Le cose devono stare insieme: se non stanno insieme, c’è un problema: ciò che Gesù ha lasciato a Santa Faustina Kowalska, a Santa Margherita Maria Alacoque, a Santa Teresa di Gesù Bambino è in perfetta assonanza con la Sacra Scrittura, ovviamente! 

Stiamo attenti, invece, a non portare avanti con il nome di Misericordia di Dio (magari, sicuramente no, ma magari) qualcosa che potrebbe non essere in così perfetta assonanza con la Sacra Scrittura.

C’è un bagaglio importante, talmente importante che la Chiesa, il Papa ha istituito la Festa della Divina Misericordia la Domenica dopo Pasqua. Se no, il Papa non avrebbe istituito questa Festa esattamente nel giorno richiesto da Gesù! 

Lo stesso vale per la Festa del Cuore di Gesù: non è messa lì a caso, ma è legata a doppio filo con la Festa del Corpus Domini e lì dietro c’è una richiesta ben precisa di Gesù e la Chiesa ha obbedito, il Papa ha fissato.

Ora, significa che dobbiamo dare un briciolo di fede a quanto ci dicono Santa Faustina Kowalska, Santa Teresa di Gesù Bambino e Santa Margherita Maria Alacoque perché la Chiesa stessa ha dato autenticità ha queste cose.

Allora è strano che io punti tutto sulla Scrittura e queste realtà le snobbo, o non ne parlo, o le prendo in giro, o non le conosco, o non le predico! Eh, no! C’è qualcosa che non va perché le due cose dovrebbero stare insieme, una a conferma dell’altra. Quello che Gesù ha detto ai Santi trova fondamento nella Scrittura. E la mia idea di Misericordia, quella che io porto avanti, trova fondamento reale, vero nella Scrittura e nei Santi? Se sì, siamo a posto; se “ni”, allora è un problema, allora c’è qualcosa lì dentro che forse non è così genuino, non è così “secondo Dio”.

E allora che cosa succede? Succede che, magari, questa idea della Misericordia che non trova fondamento sui Santi sdogana il peccato, per esempio. Perciò, mentre Gesù a Santa Faustina dice: “I Troni della Misericordia sono il Tabernacolo e il Confessionale”, che vuol dire Confessioni frequenti e fatte bene, noi diciamo: “No, va beh, ma sì, ma tanto il Signore ha perdonato tutto sulla Croce, non c’è più bisogno, non serve, ma sì, ma va bene.” Eh, no! “A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi”, Parola di Dio, è il Vangelo! Sta benissimo con Santa Faustina, perfettamente! 

Sta con la mia idea di Misericordia? 

Ecco, noi abbiamo imparato che le fonti autorevoli – che sono la Sacra Scrittura, il Magistero della Chiesa, i Santi – devono essere in armonia, in perfetto rapporto di equilibrio e sintonia. Se quello che dico io va a stonare sul pentagramma, taglia una corda, è rovinata l’armonia, significa che ho messo, oppure ho tolto, qualcosa che era fondamentale che ci fosse, perché, se no, il frutto non sarebbe stato quello.

Ecco, spero di essere stato chiaro: se farò una vera esperienza della Misericordia di Dio, della vera Misericordia di Dio, quella presente nella Sacra Scrittura e ulteriormente specificata, esplicita, declinata in Santa Faustina Kowalska, in Santa Teresa di Gesù Bambino (nel suo Atto di offerta all’Amore Misericordioso ci sono dentro tante cose su cui riflettere) e in Santa Margherita Maria Alacoque, allora io farò l’esperienza del servizio di cui parla Bonhoeffer.

Sarà pronto a ritenere più importante e più urgente la volontà del prossimo piuttosto che la propria. Che danno c’è se ci sono intralci al nostro progetto? Non è meglio servire il prossimo che imporre il proprio volere?

Allora, in questo primo giorno di marzo, mese dedicato a San Giuseppe e al Sacro Manto, come vi dicevo, andiamo tutti a riprendere i bei messaggi, il bel libro di Santa Faustina, la bellissima biografia di Santa Margherita Maria Alacoque, l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso di Santa Teresa di Gesù Bambino. Andiamo a riprenderli, leggiamoli bene.

Tanti anni fa (non c’erano ancora le omelie registrate) come sacerdote ho vissuto insieme con altri miei confratelli Carmelitani Scalzi, nel convento in cui ero a quei tempi, un’esperienza bellissima: ce l’ho ancora in mente! Abbiamo fatto una Novena di preparazione dove predicavamo a turno sull’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso… Bellissimo! La chiesa era sempre stracolma di gente. Qualcuno avrebbe potuto dire: “No, ma… vengono perché c’è quel prete che parla bene, ha il carisma”. No, guardate, non c’entra niente! La gente viene quando si parla di Dio, quando si parla dello Spirito, del soprannaturale, delle cose eterne: la gente corre! Anche se si trova davanti un povero balbuziente, la gente viene, non le interessa perché guarda il contenuto. Certo, se poi ho davanti san Giovanni Crisostomo, va beh è la quadratura del cerchio ma se ho davanti uno che non è san Giovanni Crisostomo, va bene lo stesso. Se le cose che dice sono vere, (sì, magari, non saranno così super seducenti, non mi faranno vibrare l’anima in chissà che cosa) il contenuto mi serve, mi dà vita, è bello!

Quindi, dicevo: chiesa stracolma, abbiamo preparato una bellissima pagellina con l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso; poi, dopo nove giorni di Messe, preghiere, Adorazioni Eucaristiche, il giorno della Divina Misericordia, cioè la Domenica dopo Pasqua, alle quindici del pomeriggio: Messa solennissima; recita della Coroncina della Divina Misericordia, e poi tutti in ginocchio a recitare l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso! 

Quando starò morendo, se il Signore non mi farà morire di colpo, una delle cose di cui farò memoria sarà questa: il ricordo di quei giorni e di quei momenti… che belli! Riempie il cuore di un uomo, di un sacerdote, come non so che cosa! Sentire tutta la chiesa stracolma di gente, bambini, giovani, adulti, malati, sani e tutti insieme recitavamo davanti a Gesù Eucarestia l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso di Santa Teresa di Gesù Bambino: niente di più carmelitano che si potesse fare! Le sante che facevano la staffetta una dietro l’altra: da Santa Teresa a Santa Faustina.

Messa solenne bellissima, fragorosa, sembrava che scendessero le Schiere Angeliche, bellissimo! Era una musica sentirli! Poi Benedizione Eucaristica e, infine, i sacerdoti si sono messi nei vari angoli della chiesa e i fedeli, con la loro pagellina su cui avevano letto l’Atto, andavano dai sacerdoti che firmavano come prova dell’avvenuto Atto di Consacrazione. 

Voi non potete immaginare: persone che piangevano, che ringraziavano come se avessimo dato l’oro… bellissimo. Vedere i cinque sacerdoti attorniati dalla gente, che firmavano le pagelline!

Ah, poi, i fedeli dovevano portare dei fiori, chi doveva fare l’Atto doveva anche portare un fiore, per cui non vi dico… quintali di fiori che non sapevamo più dove mettere nei vasi, bellissimo!

Purtroppo in quell’occasione non abbiamo raccolto tutte le omelie perché non c’era tutto quello che c’è adesso, però se si fa, quando si fa, è bellissimo! 

Guardate: non escludo di metterlo in cantiere, di farlo a partire dal Venerdì Santo… magari sarà morto e rimarrà un desiderio a cui guarderà il Signore, ma se il Signore mi concede la grazia della vita e non solo della vita, ma di tante altre cose penso proprio che lo farò, lo farò, vi prometto che lo farò. Farò la Novena di preparazione al giorno della Divina Misericordia dal Venerdì Santo, quando inizierò la lettura e il commento all’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso di Santa Teresa di Gesù Bambino. Vi leggerò la Novena e poi leggerò l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso per poi arrivare al giorno della Divina Misericordia e… vedremo! Ora non voglio svelarvi tutto, perché, se no, magari non riesco a mantenere niente! Vedremo che cosa potremo fare di bello insieme, vedremo in che maniera sarà possibile.

Tutto per fare insieme l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso sotto il patrocino di Santa Teresa di Gesù Bambino e offrirci per sempre. Ci spiegherò che cosa dice Santa Teresa di Gesù Bambino su questo Atto di Offerta, che è bellissimo, non c’è bisogno di aver paura di niente e donarci per sempre all’Amore Misericordioso, a quello vero!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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