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”Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio” (Gv 5,42)

Gesù e i farisei

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: «”Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio” (Gv 5,42)»
Giovedì 23 marzo 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Gv 5, 31-47)

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Testo della meditazione

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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 23 marzo 2023.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo quinto di San Giovanni, versetti 31-47.

Anche questo è un testo molto denso, come avrete capito anche da soli. 

Alcuni spunti: Gesù, tutto quello che ci dice ce lo dice perché possiamo avere la salvezza: “Vi dico queste cose perché siate salvi”. Quindi, ascoltare la parola di Gesù, vivere la presenza di Gesù, la vita di Gesù, ci è data per la nostra salvezza, non per altro. 

Le opere compiute da Gesù sono quelle che testimoniano che il Padre lo ha mandato. Ricordate: i frutti. Non si può raccogliere uva dai rovi. Se raccolgo uva da una pianta, vuol dire che ho davanti a me una vite. Anche se sono cieco, se sento un grappolo d’uva tra le mie mani, capisco che sono sotto, accanto, davanti a una vite. Sono certo che non posso essere sotto un melo, un pero, un caco, un ciliegio; è una certezza, perché un pero, un caco, un melo, un ciliegio, non potranno mai darmi un grappolo d’uva. Il rovo potrà darmi le more — sapete che le more sono difficili da prendere per via delle spine — al massimo potrò essere davanti a una pianta che mi darà delle more — non tutti i rovi danno le more ovviamente, ma le more sono tutte in una pianta molto pungente — ma non potrò certo trovarmi di fronte a un grappolo d’uva.

È una questione di logica; so che a qualcuno fa venire qualche prurito quando parlo di logica, mi dispiace perché quando la logica ci fa allergia, quando ci dà fastidio sentire parlare di logica, è un problema, voi capite che Aristotele comincerebbe un po’ ad avere qualcosa da dire, e non solo lui. È molto semplice con la logica, perché se una cosa è illogica, semplicemente non è reale. E se quanto vi dico non è logico, prendete tutto e buttatelo nel cestino. Ecco perché chiamo in causa la logica, perché voi dovete verificare, voi siete dei verificatori della logica con la quale parlo.

Perché se voi vedete che nel mio parlare non c’è logica, dovete dirmelo, dovete dire: “Padre, guardi, lei dice anche magari delle cose belle, ma purtroppo dice anche delle cose sbagliate. Non dice solamente delle cose belle, dice delle cose sbagliate” — e si può dire solo così, cioè una cosa è sbagliata quando è illogica, perché sennò siamo nell’ideologia, ed è un’altra cosa — quindi uno dice: “Guardi padre, lei dice delle cose belle e dice delle cose sbagliate, quindi sono illogiche”. 

Perché se sono invece cose che non sono secondo il mio “pelo” o secondo la mia ignoranza — il “pelo” con l’ignoranza si sposa sempre molto bene — questo è un altro discorso, voi capite che neanche si può entrare in relazione, in dialogo, con gli ignoranti. Con gli ignoranti non si può parlare. Mia nonna diceva: “Meglio avere a che fare con un brigante che con un ignorante”; verissimo. Quindi togliamo il “Le cose che dice sono sbagliate…” o “I ragionamenti che fa sono sbagliati…”, o “Le analisi che fa sono errate…” “… perché non mi piacciono / perché non rispecchiano il mio gusto pseudo-teologico”. Chiudiamo questa cosa, perché chi la pensa o la dice non la può neanche dire troppo ad alta voce, perché farebbe una tale figura barbina, che viene smontato in tre picosecondi.

Prendiamo invece il caso che uno dica: “No, le cose che lei dice sono sbagliate perché sono illogiche, sono irrazionali”. 

Non c’è niente nel messaggio cristiano che sia irrazionale. Niente va contro la ragione nel messaggio cristiano, niente nella Scrittura, nei padri, nella tradizione, nel magistero, niente, nulla del messaggio cristiano va contro la ragione perché Dio non può andare contro ciò che ha creato. Siccome la ragione è un dono di Dio, Dio non può andare contro la ragione. Dio non ci vuole esseri lobotomizzati, quindi non può chiederci qualcosa di irrazionale, di illogico. Sarebbe un assurdo.

Quindi, detto questo, uno deve invece verificare la logica di un discorso; deve dire: “Il discorso che viene fatto è logico o no?”. Questo è il punto. Gesù fa esattamente questa cosa, Gesù è il logos, è la logica, Gesù è logica pura. Non si può farlo cadere in contraddizione, cadono in contraddizione gli altri, ma non Lui. E siccome gli altri cadono in contraddizione, perché ci sono quelli col pelo di cui sopra — sono quelli col pelo, sono quelli ignoranti — allora cosa fanno? Siccome Gesù li fa cadere in contraddizione, perché ovviamente sono inconsistenti per le cose che ho appena detto, allora l’unica arma che hanno è perseguitarlo, calunniarlo, inchiodarlo ad una croce e tradirlo.

Non c’è altro, non c’è un altro modo. Ha sempre funzionato, questo modo: quando non si sa più cosa fare, lo si prende e lo si ammazza. Perché ovviamente parlare non si può. I farisei e gli scribi dicono: “Con quest’uomo, con Gesù, non si può parlare”, ma questo l’hanno già detto, l’hanno poi detto e ridetto con tutti i santi e i martiri, con questo santo non si può parlare, con questo martire non si può parlare, perché non cambiano parere, non sono delle banderuole come gli scribi e i farisei, non sono venduti al potere, non hanno la coscienza compromessa col male, col proprio tornaconto, con la propria “poltrona” su cui sedersi.

Quindi questi, quand’anche gli si sia portato via tutto — pensiamo a un Padre Pio, pensiamo a San Giovanni della Croce, pensiamo a San Tommaso Moro — questi qui sono ancora in piedi. Mentre io, che sono un poveraccio, mi spavento di fronte a una fronda che si muove, questi qua tu gli porti via tutto, persino la pelle e continuano a dire A è A e B è B. Se A è uguale a B e B è uguale a C, A è uguale a C. Punto!

Questi sono i santi, questi sono gli uomini di Dio, questo è Dio. Quindi non puoi fargliela, non puoi poter sperare che loro dicano: “Se A è uguale a B e B uguale a C, allora A è uguale a Z”, no, non si può. Noi facciamo queste cose, ma Dio, Gesù e gli uomini di Dio, i santi, i martiri, non fanno queste cose.

Quindi io la logica la chiamo sempre in causa, a qualcuno farà venire l’eczema. Sapete esistono delle creme atopiche fantastiche per l’eczema, sono molto buone, se qualcuno ha bisogno me lo dice che gliene posso consigliare qualcuna fantastica, che mi hanno consigliato e regalato, e se gli viene l’eczema, magari un po’ verso la lingua — sapete queste zone un po’ umide, magari molto usate, soprattutto se poi si apre in due, allora può succedere che vicino si crei un po’ di eczema, un po’ di tessuto eczematoso, perché l’uso frequente e non appropriato di questo grandissimo strumento che è la lingua, può generare delle situazioni eczematose — ecco allora in quel caso è bene usare qualche cremina utile.

Per coloro invece che non hanno problemi di allergia, di shock anafilattico con la logica, sentiamo questa bellissima cosa di Gesù:

Le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 

Punto. È logica. Non c’è altro.

“Se non volete credermi, perché vi sono antipatico — dice Gesù — perché vi vengo a grattare le croste purulente che vi portate nell’anima, quelle belle nascoste, tutte putrefacenti; se vi dà fastidio questa cosa che faccio, che vi gratto via tutto il marcio, va bene. Però, figli miei, se non vi va quello, dovete comunque accettare il fatto che compio le opere di Dio e voi non lo sapete fare. Voi i miracoli non li sapete fare, punto. Voi non siete mai riusciti a guarire un cieco nato, allora basta, mettetevi il cuore in pace. Se non vi piaccio è un problema vostro, ve lo dovete risolvere, come si risolvono tanti problemi”. Un po’ di citrosodina o di bicarbonato — dipende dal tipo di stomaco — e uno risolve il suo problema però, ripeto, non è un problema di Gesù.

Perché è una questione di logica. Compie le opere del Padre e le compie veramente. Queste opere testimoniano che il Padre lo ha mandato. Fine. Lo continua a ripetere, ma questi mica stanno lì: “A uguale a B, B uguale a C, A uguale a C…” dovremmo scriverlo da qualche parte e chiederci sempre: “Ma io sono logico? In quello che penso, in quello che faccio, in quello che dico, c’è logica o no?” Perché se non c’è logica, il consiglio è: “Lasciamo perdere e mangiamoci una buona cioccolata con la panna, che ci fa sicuramente molto meglio”.

Bene, allora Lui va avanti, e dice: 

Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. 

Perché non sono logici e sono ideologici? Chi non è logico è ideologico, cioè mette un’idea prima del ragionamento. È finita. Quando io metto un’idea prima del ragionamento, cado nell’ideologia e perdo la logica. Se ho un pregiudizio che sta prima del giudizio, che sta prima del ragionamento, io sono caduto in un’ideologia e ho perso la logica.

Nel marxismo, nel nazismo, in tutti i regimi totalitari non c’è logica, c’è l’ideologia, ma non c’è la logica, non c’è nessuna logica. Ma se ci metto un’idea, prima del ragionamento, allora è possibile tutto. È possibile perché appunto

 non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi 

Questo è un esercizio per tutti, non è che siccome io vi parlo di logica, allora io sono il professore di logica, no, siamo tutti alla scuola della logica, io per primo. È difficile essere logici. È un cammino di vera conversione, un cammino veramente purificante. Richiamarsi alla logica continuamente è difficilissimo, perché ti strappa dalla faccia, dal cuore, dall’anima, dalla carne, ogni possibile incipiente ipocrisia (speriamo!). 

Se sono sempre tendente alla logica, quando arriva l’ipocrisia comincio già a vederla, cerco di reagire, quantomeno la riesco a diagnosticare. Perché sennò, altrimenti, capite che sono nell’ideologia.

Di solito chi è nell’ideologia non accetta mai un confronto, chi è nell’ideologia, come gli scribi e i farisei, vive tutto nell’umido, dietro la schiena delle persone, non dice mai in faccia le cose come stanno, mai, con mille scuse, ma non lo dice mai in faccia. Questa è ideologia. La logica invece ti dice: “No, se questa cosa è vera ne parli, perché se è vera è vera, se è logica è logica; quindi, ne parlate e vedete un po’ di risolvere la questione”, perché due persone che vivono secondo la logica, le cose le risolvono, si fanno grandi cammini insieme.

Se siamo nell’ideologia, allora esiste solamente il regime. Il regime è: o tu pensi, parli e fai come voglio io, che adesso sono al potere e sei un mio “yes man”, un “uomo del sì”, chinato in ginocchio come Efialte ad adorarmi e ad acclamarmi e a sposare tutto quello che dico, oppure devi morire. Questo è il regime. Gesù è morto per questo. Non è che Gesù è morto, perché… non si sa. No, Gesù è morto per questo. Perché ha detto: “Io non ci sto a nessun regime, io appartengo a mio Padre e a nessun altro”, quindi è diventato incontrollabile, la sua lotta al peccato è diventata assolutamente incomprensibile, perché non era categorizzabile dentro nessuno schema politico, sociale e religioso culturale, e quindi l’hanno ammazzato. Così funziona, funziona così. Il demonio ha saputo muovere bene le sue pedine.

Bene, e questo succede perché? Perché Lui parla sempre ai giudei — “Gesù disse ai giudei”, capitolo quinto — parla a questi che sono scribi e farisei, che sono tutti esperti della religione, delle leggi di Mosè, di tutte queste cose qua: 

non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi 

Capite che è una sentenza pesantissima!

Uno dice: “Va bene ma allora io nella mia vita, che cosa ho fatto?”. Niente, il vuoto, perché non hai costruito sulla verità, quindi sulla logica. Vedete che torniamo sempre lì! Altrimenti avresti dovuto dire: “Va bene, questo Gesù è un po’ complesso da incasellare, però quel cieco là adesso ci vede”, punto. Sentite:

Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.

Quindi questi studiano le scritture e pensano: “Io sono esperto di scrittura, sono un teologo”; sì, sì, va bene. Cercano nelle scritture la vita eterna, e non vedono nelle scritture che questa è una testimonianza di Gesù. Capite che è un problema gravissimo: perdo completamente il centro del bersaglio, una vita fallita. Una vita impegnata nel nulla, perché non sono stato capace di cogliere il cuore della questione: che tutto rimanda a Gesù, che tutto rimanda a Dio.

“Eh, ma anche loro pensavano di avere a che fare con Dio” Eh no! Pensavano! Avevano un’idea! Ma non avevano la logica che li sosteneva, e quindi hanno confuso lucciole per lanterne. Perché non vogliono andare da Gesù. Mentre il cieco nato va da Gesù e quando lo incontra poi si mette in ginocchio — ricordate? —lo storpio invece no, lo vende. Vedete le due differenze.

Io non ricevo gloria dagli uomini 

E qui si apre un mondo. Dovete andare a riprendere quello che vi ho detto tot minuti fa. Teniamolo lì

Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio

Punto. E qui si chiude la bara, esce “the end”. Gesù che dice loro: 

non avete in voi l’amore di Dio 

Io credo che questa sia una domanda che dovremmo farci ogni giorno: “Ho in me l’amore di Dio?” — “E come faccio a saperlo?” Beh, innanzitutto guarda un po’ la tua vita di fede, la tua vita religiosa, come vivi la tua vita spirituale: è vera o è una presa in giro? Gesù Eucaristia è al centro o potrebbe anche non esserci? Che rapporto hai con l’Eucarestia? E con la Confessione? La prepari bene, ti confessi con frequenza, ti confessi regolarmente, ti sai confessare? E i Dieci Comandamenti — che cita Gesù, sempre nel Vangelo di Giovanni: “Chi mi ama osserva i miei comandamenti” — a che punto siamo con i Dieci Comandamenti? E le opere? Le opere che compi che cosa dicono? Che l’amore di Dio è in te o no? Sei una persona vera, sei una persona buona, pietosa? Sei un uomo calunnioso, mormoratore, falso? Vendi le persone? Vivi di pregiudizi, sei tronfio, sei superbo, sei orgoglioso, sei pieno di te stesso? 

E poi c’è una cosa che adesso vedremo.

Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. 

Questo è sicuro! Noi accogliamo tutti quelli che vengono in loro nome, che ci vendono il fumo — non il fumo droga — che ci vendono l’aria fritta. Questi li accogliamo subito.

Chi viene lì afflitto lo accogliamo subito, perché non ci fa niente, non scombina i nostri piani, ci lascia dentro le nostre “ratere” [le nostre topaie] si dice in milanese, ci lascia dentro i nostri bidoni dell’umido, non ci viene troppo a disturbare, non ci fa questioni, va bene tutto. Basta che stiamo sotto “Scar” — ricordate il Re Leone — e abbiamo vitto e alloggio assicurato, ce lo insegna il Re Leone. Quando però si comincia a pensare a Simba, quando si comincia a pensare al Re Leone, allora iniziano i problemi. Quindi, stiamo sotto il regime di Scar, che seppure sia deserto puro, morte unica ovunque, comunque più o meno si tira a campa’. Non c’è vita, ovunque ti giri è morte, però… per ora va bene così.

Chi viene nel proprio nome, lo si accoglie sempre, perché non ci fa nessun problema, perché si crea un compromesso immediato: tu non rompi le uova nel paniere a me e io non rompo le uova nel paniere a te; tu chiudi gli occhi sul mio bidone dell’umido e io chiudo gli occhi sul tuo bidone dell’umido e andiamo avanti tranquilli e sereni.

Ma se uno viene nel nome di Dio, beh, lo diceva già Don Abbondio ne I promessi sposi: “che tortura, che tormento questi santi”. Capite che se ci è arrivato Don Abbondio, quando parlava del Cardinal Federigo, credo che ci possiamo arrivare tutti.

Ecco qui. Ritorniamo a “non avete in voi l’amore di Dio”. Uno si chiede: “Come faccio a sapere se ho l’amore di Dio?”. È quello che vi ho detto prima: qual è il nostro cammino di fede? 

E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?

Ecco la fede.

Ecco perché Gesù dice prima: “Io non ricevo gloria dagli uomini”. 

È una questione di logica. Chi riceve gloria dagli uomini non può avere fede in Dio, punto. 

“Chi cerca la gloria di Dio allora può credere in Dio: nell’unico Dio”, dice Gesù. Anche qui ci sarebbe da fare un’altra omelia. La gloria che viene dall’unico Dio, un solo Dio.

Domanda: “Io cerco gloria dagli uomini?” — Che vuol dire: “Cerco il placet dei potenti, di chi ha potere oggi?” Che ovviamente domani sarà cibo per i vermi, ma intanto oggi ha il potere. Perché capite che Hitler, Stalin, ormai son cibo per i vermi, anzi li hanno già ampiamente digeriti. Però, finché ci sono stati, e non solo loro, sono stati belli ingombranti. Allora, ricevete gloria da chi? Gli uni dagli altri? O ricevete la gloria che viene dall’unico Dio? Per sgombrare il tavolo da ogni possibile fraintendimento, Gesù dice: “Io non ricevo gloria dagli uomini”. E infatti si vede: tre anni e l’hanno ammazzato.

E uno dice: “Ma io come faccio ad assomigliare a Gesù?”. Ecco qui c’è già una Magna Carta: “Io non ricevo gloria dagli uomini”. E poi: “non avete in voi l’amore di Dio”, quindi se voglio assomigliare a Gesù devo avere l’amore di Dio.

Attenzione a questo, perché l’amore di Dio potrebbe non esserci anche se uno fa tante cose religiose. Una cartina tornasole è: “Se tu cerchi la gloria tra gli uomini, stai sicuro che non hai fede, ti illudi di avere fede, ti illudi di credere in Dio, ma non ci credi”: 

E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri?

Perché prima aveva detto: “Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere…” .Vedete: è un discorso di una logica incredibile: ma come potete credere, se ricevete gloria gli uni dagli altri? Credi in che cosa, in Dio? Ma neanche per sogno. Credete in voi stessi male e credete nell’amor proprio, nel consenso, nel salvare la propria vita, nel salvare la propria sedia, nel salvare il proprio posto di potere più o meno reale, in tutte queste cose qui.

Cercando la gloria uno nell’altro rinneghiamo la fede, rinneghiamo la gloria di Dio e cadiamo nell’ideologia. Se invece cerchiamo la gloria che viene dall’unico Dio, beh, allora lì si apre un altro scenario che si chiama martirio e i santi ce l’hanno tutti mostrato. Quindi quest’oggi vi auguro di cuore di lasciarvi e di lasciarci veramente interrogare da questa pagina del Vangelo, e di permettere a questa parola di Dio di metterci in seria discussione.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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