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Versare in offerta la propria vita

Martirio di San Paolo

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Versare in offerta la propria vita
Giovedì 29 giugno 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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SECONDA LETTURA (2 Tm 4,6-8.17.18)

Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 29 giugno 2023. Festeggiamo oggi i Santi Pietro e Paolo, apostoli.

Abbiamo ascoltato la seconda lettura della Santa Messa di oggi, tratta dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo, capitolo quarto, versetti 6 e seguenti.

Molto belle queste parole di San Paolo:

io sto già per essere versato in offerta

San Paolo si rende conto che ormai il tempo della sua morte è vicino:

è giunto il momento che io lasci questa vita

Vedete con quanta serenità, con quanta semplicità e, possiamo dire anche: quanto è sintetico nelle sue espressioni! Non sembra neanche che stia parlando di morte e, se voi notate, non usa la parola morte, non dice: “Io sto per morire”; non dice: “La mia vita sta per finire”. No, lui dice: «Io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita».

Ma vedete: “Io lascio questa vita per un’altra vita, per una vita eterna!”. Noi abbiamo il terrore di lasciare questa vita, come se questa vita fosse eterna. E di fatto poi il mondo gioca su questo terrore. Perché, se voi notate, è proprio su questa paura che noi abbiamo di morire che poi si può fare leva, si può fare pressione per avere in cambio tante cose. È chiaro che se io ho paura di qualcosa o di qualcuno, in un certo senso sono anche ricattabile, perché pur di non… son disposto a tutto, magari anche andare contro la mia coscienza.

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.

Sarebbe bello se anche noi, quel giorno, potessimo dire queste tre cose con questa serenità. E anche noi siamo chiamati ad attendere con amore la manifestazione del Signore. Proprio perché siamo amati da Lui e lo amiamo, dobbiamo attenderlo! E Lui verrà a suo tempo. Ma intanto questa attesa per noi è preziosa, ci fa tanto bene. Perché non è un’attesa inoperosa, dove non facciamo niente, no! È un’attesa dove prepariamo il nostro cuore, la nostra mente, il nostro corpo a questo incontro. Ed è bella questa constatazione finale e sintetica che fa San Paolo della sua vita:

Il Signore però mi è stato vicino

Che bello! Che bello poterci addormentare, spegnere a questa vita terrena, con questa consapevolezza: “Il Signore mi è stato vicino, il Signore mi ha dato forza». È il Signore! E il Signore mantiene sempre le sue promesse. 

Che bel modo questo di concludere la propria esistenza terrena! Con questa certezza che viene da un’esperienza ben precisa: “Il Signore! Il Signore mi è stato vicino, il Signore mi ha dato forza”. Per far che cosa? Per portare a compimento l’annuncio del Vangelo. Che è quello che dobbiamo fare tutti noi nella vita che abbiamo, nei luoghi che abitiamo. Che non vuol dire metterci a fare i predicatori che si mettono lì a pontificare. No! Vuol dire testimoniare il Vangelo con la semplicità di colui che lo vive. È sufficiente viverlo e la nostra vita parlerà da sé. Poi avremo anche l’occasione magari di dire due parole ma, quello che conta, è che la nostra vita sia un annuncio. 

Ed è bello, quando San Paolo scrive:

Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno

Vedete quanta fede, quanta certezza, quanta sicurezza. Che viene da dove? Che viene da un’esperienza intima e profonda col Signore.

Ecco allora anche noi cerchiamo di non restare catturati, imbrigliati, imprigionati nella nostra vita e nelle nostre situazioni di dolore, di sofferenza, di fatica. Ma cerchiamo anche noi di crescere in questa esperienza di cui parla san Paolo. Perché veramente, se ci affidiamo, il Signore poi ci libera da ogni male. Succede veramente poi questa cosa. E ovunque siamo, testimoniamo! Diciamo con la nostra vita che è bello, è possibile, è giusto, è vero vivere il Vangelo, fidarci del Signore.

Ecco, vi auguro di trascorrere questo giovedì — ormai stiamo concludendo il mese di giugno tutto dedicato al Sacratissimo Cuore di Gesù — di vivere bene questo giovedì proprio con questa consapevolezza, sull’esempio dei Santi Pietro e Paolo che veramente hanno fatto della loro vita l’annuncio del Vangelo.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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