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La purezza

San Luigi Gonzaga trasporta un appestato

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: La purezza
Venerdì 30 giugno 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 8, 1-4)

Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 30 giugno 2023. Oggi festeggiamo i Santi Protomartiri della Chiesa Romana.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ottavo del Vangelo di san Matteo, versetti 1-4.

E anche se sono passati circa dieci giorni vorrei leggervi un testo inerente a San Luigi Gonzaga. Il 21 abbiamo festeggiato la sua memoria e oggi è il 30, quindi è passato già qualche giorno, però mi sembra che possa sposarsi molto bene col Vangelo che abbiamo ascoltato poc’anzi. 

Vi leggo questo testo:

“È pazzo! È pazzo!” gridava l’inserviente del piccolo ospedaletto. Vedeva quel giovane minuto, Luigi Gonzaga, con la sua tonaca nera, mentre trasportava in braccio un povero appestato. “Se la prenderà pure lui quella malattia!” continuava a gridare. Si affacciò un vecchio gesuita che stava amministrando sacramenti ai moribondi. Fece tacere l’inserviente dicendogli: “Amico mio sai cos’è la purezza?

Capite? Saggio, questo gesuita! Se uno ci dovesse dire: “Sai cos’è la purezza?”. Quando qualcuno dice a qualcun altro: “Tu come vivi la purezza? Parlami di come vivi la purezza”. Chissà se nella testa e nel cuore intende esattamente quello che c’è scritto qui? Quello che intendeva questo vecchio gesuita saggio e, mi permetto anche di dire, santo:

“Amico mio sai cos’è la purezza? Ecco cos’è. Ce l’hai davanti ai tuoi occhi” disse indicando Luigi.

La purezza adesso ce la spiega questo vecchio gesuita. Che non ha niente a che vedere con le nostre fissazioni mentali.

“La purezza è sapersi sporcare le mani quando c’è bisogno.

Ecco cos’è la purezza!

La purezza è saper morire per qualcuno che non vale nulla agli occhi del mondo. Ma per un puro di cuore, come quel ragazzo, quel povero appestato è come il Sacramento. Non lo vedi come se l’abbraccia?”.

Mamma mia, che bello! Che grazia incontrare sacerdoti, persone così! Che grazia incontrare vecchi gesuiti così! Che grazia, che grazia che grazia! Altro che il sesso e quando lo fai, come lo fai, dove lo fai, con chi lo fai, perché lo fai, e parliamo di quelle robe lì! Ma capite che non c’entra niente? Niente! Non c’entra niente, niente! Dobbiamo parlare di purezza? Ecco, parliamo di questo allora! Questa è la purezza. Non i pensieri impuri, fai gli atti impuri, guardi le cose impure. Non c’entra niente! La domanda sulla purezza riguarda queste cose.

La purezza è sapersi sporcare le mani quando c’è bisogno

Perché il gesuita, infatti, gli dice: “Ecco ce l’hai davanti” — indicando San Luigi che portava abbracciato l’appestato — “quella lì è la purezza”. 

Ma in che senso? Nel senso che il puro sa sporcarsi le mani quando c’è bisogno, quando c’è necessità, quando c’è da soccorrere il fratello. Il puro non fugge, non si rintana nella tana dei vigliacchi, di quelli che fanno i compromessi, di quelli che cercano di salvare la propria vita, di quelli che fuggono davanti al pericolo, come i mercenari; di quelli che chiudono gli occhi, la bocca, il naso come le tre scimmie pur di non vedere e non parlare e non sentire, perché non si sa mai cosa può succedere. Non sono quelli che saltano sul carrozzone del più forte, del più vincente.

La purezza è sapersi sporcare le mani quando c’è bisogno

Poi, certo, quando hai a che fare con un puro che vive in questo modo è chiaro, ovvio, ed evidente, che anche la sua vita sessuale, la sua vita genitale, e tutto il mondo degli affetti, è chiaro che è vissuto in ordine, sennò non sarebbe in grado di fare questo. 

“La purezza è sapersi sporcare le mani quando c’è bisogno”. Ma quando c’è bisogno? Spesse volte. Diciamo così: gli appestati rimangono abbandonati a morire agonizzanti da soli. C’è bisogno, c’era bisogno… ma di puri! Non ce ne sono in giro così tanti, evidentemente.

La purezza è saper morire per qualcuno che non vale nulla agli occhi del mondo

Mamma, questa frase è incredibile! Incredibile! “Saper morire per qualcuno che non vale nulla agli occhi del mondo”. Per questo ultimo appestato che San Luigi trova per la strada e se lo carica in braccio. Lui che pesava quanto una foglia secca, caduta. Sì, si mette in braccio quest’uomo. “Morire per qualcuno che non vale nulla agli occhi del mondo”. Buttare via la propria vita, tutta la propria vita, diremmo noi, per chi non conta niente, spenderla interamente.

Ma per un puro di cuore, come quel ragazzo, quel povero appestato è come il Sacramento (l’Eucarestia). Non lo vedi come se l’abbraccia?”.

Forse ci sono fidanzati e fidanzate che non si sono mai abbracciati, magari hanno fatto chissà che cosa, di più, ma non si sono mai abbracciati come San Luigi ha abbracciato quell’appestato. Forse ci sono persone che hanno vissuto le esperienze più estreme, eppure non si sono mai sentite abbracciate così. C’è abbraccio e abbraccio. C’è l’abbraccio che ti abbraccia in questo modo e c’è l’abbraccio di colui che ti vuol rapire, di colui che vuole prendere qualcosa.

“Ma si ammalerà anche lui, così” disse quasi piagnucolando l’inserviente. 

Questa è la frase tipica: “Eh, ma facendo così anche a te capiterà, anche a te succederà! Eh, ma facendo così tu rischi” e avanti… Risposta del vecchio saggio gesuita: 

“Che ci vuoi fare, i santi sono così, non hanno misura, non si sanno regolare” rispose il vecchio gesuita sorridendo.

Aveva capito tutto!

“Che spreco, il figlio primogenito dei Gonzaga ridotto a far questo” proseguì l’inserviente. “Non bestemmiare” gli intimò il vecchio gesuita, “quel ragazzo vede più lontano di tutti. È più ambizioso di tutti. Ha capito fino in fondo quello che ci ha insegnato Nostro Signore: ‘Chi vuole essere il primo si faccia servo di tutti’. I Gonzaga con il tempo se li dimenticheranno tutti. Questo ragazzo no, perché si è scelta la parte migliore che non gli sarà tolta”.

Ecco, io volevo concludere questo mese di giugno con questa narrazione, con questo racconto che riguarda San Luigi Gonzaga, perché è veramente un santo meraviglioso. San Luigi Gonzaga non è un santino da immaginetta per i puri di cuore, questa sorta di setta irraggiungibile che vive chissà dove. No, no. È di questa purezza che dobbiamo parlare, di questa purezza qui che vi ho appena citato, del vecchio saggio gesuita che la spiega molto bene. Questa è la purezza, perché dobbiamo imitare i San Luigi Gonzaga, perché è mancare di onore verso di lui, se vogliamo ricordare San Luigi Gonzaga per la purezza quella che noi intendiamo come castità. San Luigi Gonzaga non muore martire della castità, San Luigi Gonzaga muore martire della purezza, testimone della purezza. Perché poi la peste la prende, è questo il punto! Si ammala veramente, aveva ragione l’inserviente. “Ma cosa vuoi farci? I santi sono così! Non ci sono mezze misure”.

E quindi concludiamo questo bellissimo mese di giugno, intensissimo per tante ragioni, con questa figura. Io vi auguro di cuore di diffondere la bellezza della purezza attorno a voi, e di vivere questa purezza. Perché questa, veramente, è possibile a tutti, anche a chi ha sbagliato tanto nella propria vita. E San Luigi, può esserci davvero una guida preziosa.

Domani inizia il mese del Preziosissimo Sangue di Gesù, tra l’altro è il primo sabato del mese di luglio. Un tempo era anche la solennità del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, fissata da Papa Pio IX. Domani è un giorno importante, è un giorno molto denso. 

Beh, io domani, a chi può, consiglio di recitare l’Atto di Consacrazione al Preziosissimo Sangue di Gesù di San Gaspare del Bufalo. Chi può magari lo reciti ogni giorno perché credo che sia veramente importante. E io sono sicuro che anche questo mese di luglio avrà tante grazie da riservarci. 

Vi auguro davvero di chiudere questo mese di giugno e aprire il prossimo sempre più centrati su questa bellissima umanità di nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo contemplato il Suo Cuore, adesso contempliamo il Suo Sangue. E il mese prossimo avremo la grazia di poter contemplare la Trasfigurazione certo, ma anche la bellissima solennità dell’Assunta della Beata Vergine Maria. Vedete che questi tre mesi sono meravigliosi!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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