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Cristiani di oggi – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.1

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Cristiani di oggi – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt. 1
Mercoledì 1 novembre  2023 – Solennità di Tutti i Santi

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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SECONDA LETTURA (1 Gv 3, 1-3)

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 1 novembre 2023. Oggi festeggiamo la Solennità di Ognissanti.

Abbiamo ascoltato la seconda lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal terzo capitolo della prima lettera di san Giovanni apostolo, versetti 1-3.

Oggi potrei fare questa meditazione su questa solennità di Tutti i Santi. Ma anziché parlarvi di questa solennità, sfrutto l’occasione che ci offre la Provvidenza per iniziare proprio oggi un nuovo ciclo di meditazioni su una santa famosissima, a tutti molto cara, a me particolarmente, come carmelitano. Questo giorno della festa di Tutti i Santi credo che possa essere proprio il momento migliore per festeggiarla, per ringraziarla, per affidarci a lei e per iniziare questo lungo cammino, perché sarà anche questo un cammino lungo che ci accompagnerà per il mese di novembre e per il mese di dicembre sicuramente; quindi ci accompagnerà per tutto il tempo dell’Avvento, per tutto il tempo del Natale e anche per il tempo successivo al Natale. Ecco, non so quando finiremo, non so se riusciremo a leggere tutto il testo, però sicuramente leggeremo tante parti, vediamo fin dove arriviamo. Ecco, iniziamo questa nuova avventura spirituale.

Il testo che affronteremo è questo:

LIBRO CHIAMATO CAMMINO DI PERFEZIONE
composto da TERESA DI GESÙ
religiosa dell’ORDINE DI NOSTRA SIGNORA DEL CARMELO
e diretto ALLE MONACHE SCALZE DI DETTO ORDINE
CHE OSSERVANO LA REGOLA PRIMITIVA

Bene, quindi avete capito tutti che stiamo parlando di Santa Teresa di Gesù, Dottore della Chiesa, riformatrice dell’ordine carmelitano.

Questo testo, lo vedrete, è un testo molto bello; è vero che è diretto alle monache, però io credo che per tutti sarà di grandissimo aiuto. Per motivi di tempo, lascio a voi la lettura dell’argomento generale del libro, del prologo, e partiamo subito col capitolo primo. Certo, sarebbe bello fare anche una presentazione storica, lo so, tutto bello, tutto utile, però bisogna fare delle scelte, perché il tempo purtroppo è quello che è. Quindi tutta questa parte qui iniziale io la lascio alla vostra lettura, perché la potete tranquillamente trovare su Internet e potete collocare anche storicamente il testo rispetto anche alle opere di S. Teresa. Insomma, avete tutti i mezzi; ormai siamo in questo tempo ed in questa epoca digitale, dove basta fare un clic e si trova tutto.

Dedichiamoci invece proprio al libro, questo bellissimo libro del Cammino di perfezione. Ogni capitolo ha un sottotitolo che riassume un po’ l’argomento che si tratterà.

Capitolo 1

Motivo che mi mosse a fondare questo monastero con tanto rigore di vita.

1 — I motivi che mi indussero a fondare questa casa furono già da me esposti nel libro di cui ho parlato…

Si riferisce al libro della vita, la vita scritta da lei. Non ho affrontato questo libro perché ho già fatto un ciclo di catechesi in radio sulla sua autobiografia, queste catechesi sono tutte raccolte sul sito www.veritatemincaritate.com. In quel ciclo non l’ho affrontata tutta, però ho affrontato molti capitoli; quindi, chi vuole avere una lettura, anche un’introduzione, un commento del libro della vita di Santa Teresa, trova già fatto negli anni passati questo lavoro sul sito.

… dove ho pure raccontato alcuni favori straordinari con i quali il Signore mi fece conoscere che vi sarebbe stato molto servito. Da principio non era mia intenzione stabilirvi tanto rigore, e nemmeno di fondarla senza rendite. Anzi, avrei voluto che non vi mancasse nulla. Ero tanto debole e imperfetta!… Tuttavia non intendevo di blandire la natura: le mie intenzioni erano buone.

Quindi lei dice dei motivi che l’hanno spinta a fondare questa casa, ne ha già parlato nel libro della vita, dove ha parlato anche dei favori straordinari ricevuti. 

Ecco una cosa importante: 

non era mia intenzione stabilirvi tanto rigore, e nemmeno fondarla senza rendite

quindi capiamo subito che questa casa sarà caratterizzata da un grande rigore e da una povertà assoluta, senza rendite; un po’ come San Francesco, che non voleva le rendite per le sue case. Anzi, lei voleva che non mancasse nulla, tutto il contrario, no? E lei dice che non voleva blandire la natura, ma le sue intenzioni erano buone. Cioè, voleva effettivamente che alle sue suore non mancasse niente, senza vivere nel lusso, però… però, appunto, avessero una vita tranquilla, ecco.

2 — Ma verso quel tempo ebbi notizia dei danni e delle stragi che i luterani facevano in Francia e dell’incremento che andava prendendo quella setta malaugurata.

Quindi al tempo della Fondazione di San Giuseppe d’Avila — questo è il monastero al quale lei fa riferimento — siamo nel 1562, reggeva la Francia Carlo IX, il cui Regno fu appunto funestato dalle cosiddette guerre di religione, che culminarono nella famosa strage di San Bartolomeo del 1572.

Ne provai una gran pena, e quasi fossi o potessi qualche cosa, mi lamentai con il Signore, supplicandolo di por rimedio a tanto male. Mi pareva che pur di salvare un’anima sola delle molte che là si perdevano, avrei sacrificata mille volte la vita. Ma vedendomi donna e tanto misera, impossibilitata a ciò che per la gloria di Dio avrei voluto, desideravo grandemente — e lo desidero tuttora — che avendo il Signore tanti nemici e così pochi amici, questi almeno gli fossero devoti. E così venni nella determinazione di fare il poco che dipendeva da me: osservare i consigli evangelici con ogni possibile perfezione, e procurare che facessero altrettanto le poche religiose di questa casa. Confidando nella bontà di Dio che non lascia di aiutare chi rinuncia a tutto per amor suo pensai che essendo tali le mie compagne quali me le ero raffigurate nei miei desideri, le loro virtù avrebbero nascosto i miei difetti, e così avrei potuto contentare Iddio almeno in qualche cosa. Pregando poi per i difensori della Chiesa, per i predicatori e per i dotti che la sostengono, avremmo fatto del nostro meglio per aiutare questo mio dolce Signore così indegnamente perseguitato da coloro che Egli ha tanto beneficato. Sembra che questi traditori lo vogliano crocifiggere un’altra volta, non lasciandogli luogo ove posare la testa.

Allora, Santa Teresa è una donna, è una mistica certamente, è una santa, un Dottore della Chiesa, e questo non vuol dire essere fuori dalla realtà, essere fuori dalla storia: lei è assolutamente dentro la sua storia e sente fortemente i suoi problemi storici, quindi è una donna attenta. Chi ama il Signore non deve vivere come un alienato, che non sa niente e non conosce niente ed è come se vivesse con la testa per aria, no: dev’essere una persona che ha una lucidità sulla situazione storica nella quale vive; perché noi viviamo nella storia, non siamo ancora nell’eternità. E la storia qual era? Era quella di queste stragi, di questi danni che i luterani facevano in Francia. E quindi lei si lamenta col Signore e dice una cosa molto bella, cioè che lei, pur di salvare un’anima, era pronta a sacrificare la sua vita mille volte.

Questo è un tema che forse oggi non sentiamo più così di frequente: salvare un’anima. Che poi è un po’ quello che i santi ci hanno lasciato; tutti i santi hanno avuto questo zelo: salvare le anime. Poi, se andiamo a Fatima, è proprio quello che la Vergine Maria chiede ai pastorelli, è proprio quello che l’Angelo domanda ai pastorelli, quando gli chiede di fare i sacrifici, quando chiede loro di dire le preghiere. Oggi, forse, salvare un’anima non è proprio uno dei nostri primi pensieri. Non siamo più tanto abituati a dire: “Faccio questo sacrificio per la salvezza di un’anima; sono pronto a sopportare questa sofferenza per salvare un’anima”, non è un pensiero ricorrente.

E poi dice: 

avendo il Signore tanti nemici e così pochi amici, questi almeno gli fossero devoti

beh, questo è un po’ un dato di fatto che è sempre presente: il Signore non ha tanti amici; ma Santa Teresa glielo dirà: “Adesso capisco perché tu hai così pochi amici, se li tratti tutti così!” Eh, certo, ma Gesù… non per niente porta le stigmate. 

Quindi, lei ci tiene che questi amici siano devoti e cosa deve fare? Lei capisce che non può fare molto — ne parlavamo ieri, dicevamo: noi cosa possiamo fare di fronte a una situazione anche storica che viviamo, di fronte alla sofferenza del momento presente? — Ecco, lei dice di osservare i consigli evangelici con ogni possibile perfezione, e procurare che anche gli altri facciano lo stesso.

 Quindi, alla domanda: “Cosa posso fare per salvare le anime, perché il Signore sia servito devotamente?”, lei risponde:

Osservare i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza

Era il suo stato di vita; una mamma non è chiamata ad osservare i consigli evangelici, ma è chiamata ad osservare le sue promesse matrimoniali, a fare bene la mamma, a fare bene la moglie. Una persona che non è sposata è chiamata a vivere santamente il suo stato di vita. Anche Santa Gemma Galgani non era sposata e non era una suora; Pier Giorgio Frassati, non era sposato e non era prete; Carlo Acutis non era sposato, non era prete, eppure… vedete? Si sono fatti santi.

e procurare che facessero altrettanto le poche religiose di questa casa

Cioè, diffondere il più possibile questa cosa, fare in modo di spingerci reciprocamente, con tutte le persone con le quali noi abbiamo a che fare, a vivere santamente la nostra vita, osservare i dieci comandamenti, avere una vita di preghiera, vivere bene la Santa Messa, confessarsi bene e regolarmente, e via di seguito.

E poi cosa ci dice? Ci dice che bisogna confidare nella bontà di Dio, perché:

Dio che non lascia di aiutare chi rinuncia a tutto per amor suo…

Certo, lei qui fa riferimento proprio al tutto materiale, però non pensiamo solo a questo, non pensiamo solo alle cose ma a chi proprio rinuncia a tutta la sua vita per amore di Dio, per fare la volontà di Dio. Per vivere secondo i comandamenti di Dio, bisogna rinunciare a tante cose. Ecco, Dio non lascia di aiutare chi rinuncia.

Poi, lei dice di pregare per i difensori della Chiesa, per i predicatori, per i dotti. E anche questo dovrebbe essere motivo delle nostre preghiere. Noi dovremmo pregare tanto per coloro che nella Chiesa hanno il compito di difendere l’onore di Dio, la gloria di Dio: così che questo Signore, così indegnamente perseguitato, possa essere difeso. 

Al tempo di Santa Teresa bisognava andare ad ascoltare il predicatore, ma anche al tempo di Padre Pio. Se tu avessi voluto ascoltare Padre Pio avresti dovuto prendere il treno o la macchina e andare in Puglia, c’era poco da fare! Adesso non è più così. Questo è un dono incredibile del Signore! Adesso il predicatore abita a Roma, abita a Napoli e tu che abiti a Los Angeles puoi ascoltare tranquillamente la sua predicazione; tu abiti in Sudafrica, ascolti tranquillamente la sua predicazione. Tu abiti in Australia e ti ascolti la predicazione del sacerdote che è in Spagna. Ma con gran facilità, se vuoi lo puoi ascoltare in tempo reale: se lui fa una meditazione in diretta, tu ti colleghi e lo ascolti. Non hai tempo perché in quel giorno sei impegnato? Nessun problema! L’ascolti dopo, quando vuoi: l’ascolti in macchina, l’ascolti mentre fai i mestieri, l’ascolti prima di andare a letto, l’ascolti in qualunque momento: è lì su internet, l’ascolti quando vuoi. Anche questa meditazione che tu stai ascoltando adesso: tu la stai ascoltando stamattina alle sette, quell’altro l’ascolterà stamattina alle dieci, quell’altro l’ascolterà oggi alle tre, quell’altro l’ascolterà stasera alle ventidue, quell’altro l’ascolterà tra tre giorni, perché oggi non ha potuto: è lì! Vedete? E quanto può girare quella meditazione?

Io sono sempre molto colpito… Adesso c’è stata la cosiddetta “festa di Halloween” e io non ho più predicato su questa realtà di Halloween, perché? Ma perché tutta la questione della mia predicazione registrata sul web, su YouTube e quant’altro, è partita proprio da questo evento. Se non ricordo male —sto andando a memoria, non vorrei dire qualche sciocchezza — era intorno al 2015, indicativamente, quando appunto io feci questa predica su Halloween. Ho fatto questa predica in chiesa, mi sembra fosse un sabato o era il 31 ottobre, comunque vabbè, insomma, era una messa grossa, importante, mi ricordo tanta gente. Ho fatto questa predicazione su Halloween. Nella registrazione integrale c’è il Vangelo, si sente che dico “Sia lodato Gesù Cristo” e la gente che risponde e poi alla conclusione: “Sia lodato Gesù Cristo” e la gente che risponde; quindi, era proprio un’omelia, e qualcuno l’ha registrata. E io ogni anno ne faccio memoria, la ricordo perché è stata una cosa incredibile: io mi sono ritrovato in questa omelia che è andata ovunque, ovunque, proprio ovunque. 

Tutto è iniziato un po’ da lì, e questa omelia è diventata famosa. Perché poi cosa hanno fatto? Qualcuno, in modo improprio, l’ha tagliata: ha tagliato via il Vangelo e l’inizio dell’omelia. Queste cose non si fanno mai, ricordatevi di non fare mai queste cose. Quando ci raggiunge un audio di qualcuno, chiunque esso sia, non si fanno i tagli, soprattutto senza chiedere il permesso, assolutamente. Perché cosa è successo? Che questa è diventata “l’omelia della panettiera”, capite? Perché la registrazione è stata tagliata in modo che l’audio inizia da quando io dico: “Oggi se qualcuno va dalla panettiera…” e quindi è diventata l’omelia della panettiera. Ma questa non è l’omelia della panettiera! È l’omelia sulla parola di Dio, partendo dal Vangelo e quindi poi su tutto il discorso della festa di Tutti i Santi, e quindi una precisazione di ricerca e quant’altro sulla festa di Halloween, ecco; ma non c’entra niente la panettiera! La panettiera è una delle cose che io ho nominato in quell’omelia ma, quando uno fa girare un audio, deve rigirarlo tutto: quindi bisogna che giri il Vangelo — che si senta dall’inizio alla fine — e poi c’è l’omelia; invece, siccome il Vangelo non gli interessava, l’han tagliato via e hanno lasciato solo quello che volevano loro. È una cosa che non si fa, io sono assolutamente contrario. Chi l’ha fatto e chi lo continua a fare ha la mia totale disapprovazione, perché non si fanno queste cose qui; è come prendere un libro, tagliare via i capitoli e poi pubblicare un libro di un altro tagliando via i pezzi senza aver chiesto niente, non è giusto, è un comportamento scorretto, non si fanno queste cose, assolutamente.

E quindi, ecco, quell’omelia, vi dico: ha fatto un giro incredibile, sono passati quasi dieci anni e continua a girare. Io ancora adesso la vedo che gira. Addirittura qualcuno la manda a me! Incredibile, forse non si riconosce la mia voce, non lo so, qualcuno me la manda e mi scrive: “Padre Giorgio senta che bell’omelia” — “Eh sì, sì, certo, grazie”. 

Vedete, dopo dieci anni, ancora, una meditazione può girare e può raggiungere tante persone. Perché poi capite, essendo un audio, lo troviamo su YouTube, ma poi lo si può scaricare, lo si può prendere e mandare su WhatsApp, per esempio, o attraverso Telegram. E basta che uno la mandi a gruppo di trenta persone e ognuna di queste trenta persone faccia parte di un altro gruppo con altre trenta persone… moltiplicate trenta per trenta e avanti così, a livello esponenziale. Capite quante persone vengono raggiunte? Tutte cose che un tempo non si potevano fare, adesso si possono fare.

Quindi è per questo che bisogna pregare tanto per i predicatori, perché possono fare tanto bene. Certo, possono fare anche tanto male, però noi guardiamo il bene. 

Continua S. Teresa:

3 — Non posso fissarmi in questo spettacolo, o mio Redentore, senza sentirmi spezzare il cuore! — Lei proprio lo sente questo dolore — Che è mai questo dei cristiani di oggi? Possibile che a perseguitarvi siano sempre coloro che vi sono più obbligati, perché scelti da Voi come vostri amici, a cui compartite le vostre grazie più belle, in mezzo a cui vivete, e a cui vi comunicate con i sacramenti? Non sono ancora contenti di ciò che patiste per loro?

Questo è uno spettacolo terribile, quello che lei guarda, che le spezza il cuore: 

Che è mai questo dei cristiani di oggi? Possibile che a perseguitarvi siano sempre coloro che vi sono più obbligati, perché scelti da Voi come vostri amici, a cui compartite le vostre grazie più belle, in mezzo a cui vivete, l’Eucarestia — e a cui vi comunicate con i sacramenti?

Si chiede: perché proprio queste persone? Perché proprio loro vi perseguitano in questo modo? Perché proprio loro vi maltrattano così?

Eh, questa è una domanda che dobbiamo sentirci tanto addosso. Devo sentire rivolta a me questa domanda: “Io, cristiano di Cristo, oggi, sto perseguitando il Signore attraverso i miei peccati, attraverso la mia infedeltà, attraverso la mia cattiveria? Io che lui ha scelto come amico, io che sono pieno delle sue grazie, io che ho il dono di avere Gesù presente nel tabernacolo, io che posso comunicarmi?”. Tutti doni che gli altri non hanno.

Pensate ai cristiani di Cina, per esempio, o in Corea, per esempio. Quando studiavo a Roma — fino a pochi mesi fa — avevo compagni coreani; guardate che è una situazione drammatica, veramente drammatica, noi neanche la immaginiamo. Non possono andare in chiesa quando vogliono! Anche perché, spesse volte, le chiese ormai non ci sono più. Quindi devono ricevere i sacerdoti di nascosto, di notte… guardate sono delle situazioni… col rischio di morire tutti!

Basta un po’ di freddo, basta che venga un po’ di acqua e noi non ci muoviamo, stiamo in casa e guardiamo la messa in televisione. Abbiamo preso questa abitudine di guardare la messa in televisione. No! Un conto è una situazione di emergenza, e vabbè, ma adesso non siamo più in questa situazione, questa è un’abitudine che va tolta, che è stata eccezionale, adesso basta: si prende e si va in chiesa, si partecipa ai sacramenti. “No, ma io ho freddo”; e mettiti la pelliccia di castoro!

Ecco, come avete visto, abbiamo letto tre paragrafi di questo primo capitolo, però, avete già visto quanto Santa Teresa ci abbia fatto entrare nelle celesti cose e quanto sia importante tutto questo suo scrivere.

Bene! Allora oggi affidiamoci veramente di cuore a questa santa e cominciamo a mettere in pratica ciò che lei ci ha insegnato. Auguro di cuore a tutti voi una santa solennità di Tutti i Santi; oggi è veramente una grande, grande, grande festa. E affidiamoci a Santa Teresa, e chiediamole proprio la grazia di aiutarci a vivere, attraverso questo suo scritto, un Santo Avvento e un Santo Natale.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato

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