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Alla presenza di Dio – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.82

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Alla presenza di Dio – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.82
Domenica 21 gennaio 2024 – Sant’Agnese, Vergine e Martire

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 1, 14-20)

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”.
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a domenica 21 gennaio 2024. Oggi facciamo memoria di Sant’Agnese, vergine e martire.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal primo capitolo del Vangelo di san Marco, versetti 14-20. 

Oggi vi chiedo un ricordo particolare, perché festeggio la memoria del mio battesimo, che avvenne il 21 gennaio del 1973, sono passati un po’ di anni… Ecco allora vi chiedo un ricordo particolare a Sant’Agnese, che mi è molto cara.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al paragrafo nono del capitolo ventiseiesimo.

9 – Buon mezzo per mantenervi alla presenza di Dio è di procurarvi una sua immagine o pittura che vi faccia devozione, non già per portarla sul petto senza mai guardarla, ma per servirvene a intrattenervi spesso con Lui; ed Egli vi suggerirà quello che gli dovrete dire. Se parlando con le creature le parole non vi mancano mai, perché vi devono esse mancare parlando con il Creatore? Non temetene: io, almeno, non lo credo. Però bisogna che ne prendiate l’abitudine, perché quando con una persona non si è tanto in relazione, succede che in sua presenza ci si senta alquanto imbarazzati: sembra che ci sia estranea, anche se della stessa famiglia, e non sappiamo che cosa dirle. Infatti quando non ci si mantiene in relazione, si perde anche quell’intimo rapporto che nasce dalla parentela e dall’amicizia.

Questo paragrafo è molto importante, oggi mi concentrerei solo su questo. “Mantenerci alla presenza di Dio”, ecco che allora lei consiglia di procurarsi un’immagine, una pittura, anche una scultura – quindi, può andare benissimo il crocifisso, l’immagine del Sacro Cuore di Gesù, della Vergine Maria; insomma, tante possono essere le immagini, le sculture, le pitture – e aggiunge: «non già per portarla sul petto senza mai guardarla, ma per servirvene a intrattenervi spesso con Lui» Ecco, io non posso non consigliarvi la medaglia miracolosa, da portare proprio sul petto, ma non per dimenticarci di averla, tutt’altro, proprio per fare tanto riferimento a questa medaglia, dove c’è tutto: c’è la Vergine Maria, l’Immacolata Concezione, i due Sacri Cuori, la Croce, c’è tutto, non manca niente. Quindi, io vi consiglio proprio – come dice la Vergine Maria a Santa Caterina Labouré – di portare la medaglia miracolosa, bella grossa, di diffonderla e di usarla proprio per intrattenerci con Gesù, per intrattenerci con la Vergine Maria, e per saper parlare spontaneamente con loro.

Perché è importante tutto questo? Tutto questo è importante – dice Santa Teresa – perché dobbiamo prendere l’abitudine di dialogare col Signore, quindi: parlare e ascoltare; questo è il dialogo, non è solo parlare, parlare e ascoltare, e questo ci permetterà di entrare in relazione con Gesù e soprattutto di non essere imbarazzati. Si vedono proprio delle persone che, quando vengono in chiesa, quando fanno il segno di croce, sono imbarazzate, sono veramente imbarazzate, non sanno cosa dire, non sanno come stare alla presenza di Dio, non sanno come comportarsi col Signore, si vede che sono estranei, lo si vede proprio; che non c’entrano i peccati, non è che uno deve per forza aver fatto dei peccati, chissà quali, no, no, proprio sono estranei, non c’è intimità, non c’è amicizia, non c’è, come dice Santa Teresa, un intimo rapporto, non c’è relazione.

Ecco, e allora proviamoci a chiedere se noi abbiamo questa abitudine di saper stare, di saper vivere, alla presenza di Dio, è importantissimo. Ecco perché è importante alla sera non affogarci nella distrazione dei cellulari, dei social, dei video, della televisione, delle chiacchiere inutili, dei messaggi e messaggini, di leggere. Cioè, “in sé” mica è un male, ma diventa un male nella misura in cui tutto questo “è una distrazione da”; quando invece io potrei fare le mie preghiere, spegnere la luce, e addormentarmi dentro a questa intimità, dentro a questa relazione col Signore; vi assicuro che dormirete benissimo, farete un sonno profondissimo, serenissimo, vi sveglierete che sarete dei leoni.

Facciamo anche il paragrafo dieci, che è l’ultimo.

10 – Altro buon mezzo per raccogliervi e pregare bene vocalmente è di aiutarvi con un buon libro in volgare. Così con questi mezzi e attrattive, vi abituerete a poco a poco alla meditazione, senza troppo preoccuparvi. Ecco una sposa che da vari anni si è allontanata dal suo sposo. Perché ritorni, occorre prudenza e destrezza. Così di noi peccatori. Ci siamo abituati così male, permettendo ai nostri pensieri di vagare a loro piacere o, meglio, a loro tormento, che la povera anima non si comprende più. Per farla tornare allo Sposo e amare la casa di Lui, occorre agire con attenzione e prudenza, sotto pena di non riuscire a nulla. Torno a ripetervi, figliuole mie, che abituandovi a ciò che dico, riporterete tali frutti da non aver parole per esprimervi. Avvicinatevi a questo Maestro con la ferma risoluzione d’istruirvi, ed Egli vi darà la grazia di divenire sue buone discepole, né mai vi abbandonerà, se non siete voi le prime ad abbandonarlo. Meditate le parole che cadono dalla sua bocca divina, e comprenderete fin dalla prima di quale amore vi circondi. E per un discepolo vedersi così amato dal proprio maestro non è certo piccolo vantaggio né soddisfazione da poco.

Ecco, quindi ancora, per raccoglierci, per pregare bene vocalmente: un buon libro, un libro in volgare, che vuol dire nella lingua corrente, non in latino. Ecco, quindi io vi ho già consigliato: L’Imitazione di Cristo; Le Confessioni di Sant’Agostino; Filotea; La Pratica di amar Gesù Cristo, ma ce ne sono tantissimi, guardate: tantissimi libri bellissimi. E così ci si abitua alla meditazione, ogni giorno un pochino; non è che uno deve fare cinque ore: ogni giorno un pochino. Ai sacerdoti, consiglio assolutamente San Pier Giuliano Eymard, i libri bellissimi sul sacerdozio e sull’Eucaristia; don Dolindo Ruotolo, altrettanto.

Ecco, Santa Teresa dice che dobbiamo stare attenti quando abbiamo permesso ai nostri pensieri di vagare a loro tormento, per cui l’anima non è più capace di comprendersi, cioè non siamo più capaci di fare introspezione; guardate che son tante le persone che non riescono a fare introspezione, tante persone che non riescono più a guardarsi dentro, è terribile, è terribile. Non riuscire più a guardarsi dentro, non riuscire più a fare l’esame di coscienza davanti al Signore, ma perché si sono “superficializzati”. E quindi, ci vuole attenzione e prudenza per tornare allo sposo e per amare la sua casa. Quindi dobbiamo avvicinarci a questo maestro per istruirci – e il libro di meditazione ci aiuterà – così da divenire buoni discepoli. E lui ci aiuterà a divenire buone discepole, meditando le sue parole, che “cadono dalla sua bocca”, quindi sia quelle del Vangelo, ma anche quelle dei Santi. E cosa capiremo? Capiremo che siamo circondati d’amore, e percepirsi così amati non è cosa da poco, assolutamente.

Bene anche il capitolo ventiseiesimo l’abbiamo finito, domani inizieremo il capitolo ventisettesimo, che è un capitolo molto importante; domani vedremo, vi spiegherò meglio. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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