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S. Maria Maddalena – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.81

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: S. Maria Maddalena – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.81
Sabato 20 gennaio 2024 – San Sebastiano, martire

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 3, 20-21)

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 20 gennaio 2024. Oggi celebriamo la memoria di San Sebastiano, martire.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal terzo capitolo del Vangelo di san Marco, versetti 20-21. 

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al paragrafo ottavo, del capitolo ventiseiesimo.

8 — Mi domanderete, sorelle, come ciò possa essere, e mi direte che abbraccereste volentieri il mio consiglio se vedeste il Signore come quando era sulla terra, nel qual caso non cessereste mai di guardarlo. Ma non credetelo. Chi rifiuta oggi di farsi un po’ di violenza per raccogliersi e contemplare il Signore nel proprio interno, quando lo può fare senza alcun pericolo ma soltanto con un po’ di diligenza, pensate se poteva durarla ai piedi della croce con la Maddalena, minacciata di morte da ogni parte. Quanto dovettero soffrire la gloriosa Vergine Maria e questa Santa benedetta! Quante minacce! Quanti insulti, disprezzi, e maltrattamenti! Che cortigiani cortesi avevano esse d’intorno! Sì, veramente, avevano intorno dei cortigiani, ma cortigiani d’inferno e ministri di Satana. E che pene terribili dovettero sopportare! Ma siccome erano innanzi a un dolore più grande, stimavano il proprio come cosa da nulla. Non crediate, sorelle, che sareste state pronte a sopportare tanti travagli, quando oggi non sapete vincervi in queste piccole cose. Esercitandovi ora in esse, vi disporrete per altre maggiori.

È un paragrafo breve, come sempre, però mi sembra veramente molto intenso. Santa Teresa scrive che le sorelle, cui si rivolge, potrebbero dirle che abbraccerebbero il suo consiglio — che ha fin qui spiegato, e nei giorni scorsi ne abbiamo parlato, soprattutto ieri — se vedessero il Signore come quando era sulla terra. E lei scrive: voi mi direste che non cessereste mai di guardarlo — perché vi ricordate che ieri abbiamo parlato proprio degli sguardi — e aggiunge: non credetelo, questa è un’illusione.

Prosegue: «chi rifiuta oggi di farsi un po’di violenza»; perché di questo, sapete, si tratta: farsi un po’ di violenza. Bisogna sapersi fare anche un po’ di violenza, «farsi un po’ di violenza per raccogliersi e contemplare il Signore nel proprio interno, quando lo può fare senza alcun pericolo…» semplicemente con un po’ di diligenza. Bisogna farsi un po’ di violenza per mettersi lì, per raccogliersi un po’ — perché, sapete, siamo molto distratti da tante cose del mondo — e metterci lì a contemplare il Signore, e questo senza che ci siano pericoli particolari, basta solo un po’ di diligenza.

Lei dice: pensate se questa persona avrebbe potuto resistere ai piedi della Croce come la Maddalena, minacciata di morte da ogni parte? Ed era davanti a Gesù, in carne ed ossa! 

Quindi, se tu non riesci a farti quel briciolo di violenza per raccoglierti e contemplare il Signore al tuo interno, o — possiamo aggiungere anche — davanti al tabernacolo, per esempio, senza che ci sia pericolo di sorta, come potevi pensare di resistere ai piedi della Croce, come ha fatto Maria Maddalena, che da tutte le parti era minacciata di morte? 

Quanto dovette soffrire la Vergine Maria e, per esempio, Santa Maria Maddalena; quante minacce, insulti, disprezzi, maltrattamenti; quante di tutte queste cose hanno ricevuto! 

E noi facciamo fatica a raccoglierci un pochino per pregare, e diciamo: “Ah no, ma se io avessi davanti Gesù in carne ed ossa…” Non è vero, non credetelo, dice Santa Teresa; «Che cortigiani cortesi avevano esse d’intorno! Sì… avevano intorno… cortigiani d’inferno e ministri di Satana». Pensate un po’ cosa scrive Santa Teresa: «cortigiani d’inferno e ministri di Satana. E che pene terribili dovettero sopportare!»

Quindi, rendiamoci conto da chi erano circondate! Erano circondate da cortigiani d’inferno e ministri di Satana. Insulti, disprezzi, maltrattamenti, minacce, di tutto di più. Che pene terribili hanno dovuto sopportare, «ma siccome erano innanzi a un dolore più grande, stimavano il proprio come cosa da nulla». Vedete? Vedere, contemplare il dolore di Gesù, faceva ritenere il loro una cosa piccola.

Quindi: se noi non siamo capaci di sopportare, di vincerci nelle piccole cose, come potremmo mai vincerci e vincere in quelle grandi? Se noi non siamo capaci neanche di avere delle parole d’amore che si trasformino in preghiera verso il Signore — l’abbiamo visto ieri, “sgorganti dal cuore” — delle parole che siano le nostre parole per Gesù; se noi non siamo in grado neanche di saperci mettere alla presenza di Gesù…

Vi ricordate: il segno della Croce, l’esame di coscienza, il Confiteor, la compagnia di Gesù, l’averlo con noi dappertutto, il tenercelo vicino. Quando lei diceva: «Vi chiedo solo che lo guardiate», senza stare a fare chissà quali ragionamenti, «vi chiedo solo che lo guardiate… questo vostro Sposo non vi perde mai di vista …. non aspetta che un vostro sguardo per subito mostrarvisi quale voi lo bramate… Stima tanto questo sguardo, che per averlo non lascia nulla d’intentato»; uno sguardo… uno sguardo. 

E se, in nome di questo sguardo, non siamo in grado neppure di ritenere come “nulla” le dicerie, le chiacchiere degli uomini, come pensiamo — dice Santa Teresa — di poter reggere a essere come Santa Maria Maddalena sotto la Croce, insieme alla Vergine Maria; sotto la Croce, tra insulti, maltrattamenti, disprezzi, minacce, rischi di morte? Minacce di morte! Guardate che sono cose fortissime, pesantissime: minacce di morte; e con la compagnia di cortigiani d’inferno e di ministri di Satana. Eppure, lei dice, loro ritenevano tutto questo come una cosa da nulla, guardando la sofferenza di Gesù. 

E noi, guardando Gesù nel tabernacolo, e tutti gli oltraggi che riceve, e tutte le profanazioni, e tutte le irriverenze…?!

Ricordate l’angelo a Fatima cosa insegna ai tre Pastorelli? Quella bellissima preghiera: «Mio Dio, io credo, adoro, spero e Vi amo. Vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Vi amano», vi ricordate? Poi va avanti: «Santissima Trinità, Padre Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente …» ricordate quella bellissima preghiera? Noi dovremmo recitare frequentemente questa preghiera, per dire: “Gesù, ci sono io ad amarti; Gesù, ti amo io al posto di…; Gesù, ti guardo io”.

Ah, questa ve la devo raccontare. Mi è venuto in mente adesso, me lo stavo dimenticando — poi concludo questa meditazione che abbiamo fatto, breve, ma perché è molto densa — e ve la devo raccontare, perché è bellissima. 

Mi è capitato un po’di giorni fa, ero in bicicletta — come spesso mi accade — era mattino presto, e io ho l’abitudine, mentre vado in bicicletta, di dire il Rosario. Ma non lo dico a mente, ho il Rosario registrato e, quindi, faccio partire l’audio. L’avevo scaricato da Internet ai tempi in cui Papa Benedetto XVI aveva fatto quella bellissima registrazione del Santo Rosario; ce l’ho da tanti, tanti anni. Quindi io, quando vado in bicicletta al mattino presto, metto il mio telefono su quei ferma cellulare che si mettono sulla bicicletta e faccio andare il Rosario a tutto volume — per sentirlo, altrimenti col rumore della strada, delle macchine, non riuscirei a sentire. Lo recito così; mi muovo per le vie di Milano, magari mentre sto andando a celebrare una Santa Messa. Non c’è in giro quasi nessuno, se non quelli che corrono — un freddo incredibile, questi qui in calzoncini e magliettina — siamo io, in bicicletta, e loro. 

Un po’ di mattine fa, mi succede questo: sono in bicicletta, sto andando, tutto imbacuccato per il freddo e c’è il Santo Rosario che va bello forte — ma tanto tutti hanno i loro auricolari nelle orecchie, quindi nessuno sente niente (ma comunque mi piace attraversare Milano con la recita del Santo Rosario) —  a un certo punto, passo vicino ad un podista e rallento un po’, perché stavo arrivando a uno stop, e quindi si è sentita bene la recita del Rosario. Questo signore — o ragazzo che fosse — appena sentito che c’era il Rosario che stava andando sul mio telefono, così a volume alto, si è messo a dirlo anche lui, quindi c’era il Papa: “Ave, Maria, grátia plena, Dóminus tecum…” e lui, subito dietro: “Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus…” e ha recitato alcune Ave Maria venendomi dietro. Bellissima, una scena bellissima! Venendomi dietro, ha recitato un po’di Ave Marie insieme a quelle che diceva il Papa; no, guardate una cosa incredibile! E poi ad altissima voce, perché il Papa si sentiva molto bene, e lui ancora di più, perché rispondeva a voce alta, mentre correva. 

Allora io, non potendo girarmi, sennò andavo a sbattere contro il muro o sotto una macchina, per fargli capire la mia approvazione, ho messo fuori la mano col pollice in su, come per dire “bravo”; perché non mi piaceva andare via così, facendo finta di non essermi accorto di niente, mi sembrava proprio brutto, perché era una cosa molto, molto bella. E lui mi ha risposto a questo gesto, a voce alta, dicendo: “Sì, il numero uno! Sì, il numero uno!”, perché lui probabilmente ha pensato che io facessi col dito in su per dire “uno”; invece, ho fatto col dito in su per dire “okay”, cioè “bravo”; e lui, invece, ha risposto dicendo: “Sì, sì, il numero uno! Il numero uno!”. Vabbè un piccolo aneddoto di vita quotidiana molto simpatica. E poi io sono andato, lui è andato per la sua strada e ho detto: “Pensa un po’, all’alba, in giro per Milano, guarda che cosa succede! Il Santo Rosario Recitato in comunità, in una comunità orante e pellegrinante. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

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