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L’ orazione – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.69

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: L’ orazione – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.69
Lunedì 8 gennaio 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 1, 14-20)

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”.
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 8 gennaio 2024. Festeggiamo quest’oggi il Battesimo del Signore.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal primo capitolo del Vangelo di san Marco, versetti 14-20.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al paragrafo ottavo del capitolo ventunesimo.

8 — Considerate quanto il mondo sia cieco! Non fa alcun caso delle molte migliaia d’infelici che, invece di praticare l’orazione, si abbandonano alla dissipazione, terminando col cadere nell’eresia e in altri gravi disordini. Ma, se fra questa moltitudine vi è uno che prima faceva orazione e poi il demonio ha ingannato per meglio raggiungere i suoi fini, ciò gli basta per diffondere il terrore nelle anime e distornarle dalla virtù. Ma stia ben attento chi si vale del pretesto di evitare pericoli, perché con la scusa di scansare il male, fugge dal bene. Io non ho mai visto nulla di più insidioso: l’arte del demonio è evidente. O Signore, prendete le difese della vostra causa! Non vedete che le vostre parole vengono intese a rovescio? Non permettete che i vostri servi cadano in tanto accecamento! Ma buon per voi, figliuole, che avete sempre chi vi aiuterà.

Il mondo è cieco, questo, credo che ci faccia bene sentircelo dire anche da Santa Teresa; non che avessimo molti dubbi, però, comunque, se un dottore della Chiesa ci dice che il mondo è cieco, anche noi possiamo dirlo. Il mondo è cieco, perché? Il mondo è cieco, e sono ciechi tutti coloro che, come il mondo, non fanno caso alle molte migliaia di infelici che, invece che praticare l’orazione, invece che dedicarsi alla preghiera, si abbandonano alla dissipazione — dice Santa Teresa — e cadono così nell’eresia e in gravi disordini. 

Perché vedete, il punto è qui, il problema è tutto qui. Una persona che pratica l’orazione, un uomo e una donna di preghiera, non possono abbandonarsi alla dissipazione. Una persona di preghiera non può cadere nell’eresia, non può cadere in gravi disordini, è impossibile. È impossibile, perché: o lascia l’orazione, o lascia l’eresia. E, ripeto, la preghiera — già l’ho detto, ma lo ridiciamo — non è stare come dei pilastri di cemento, fermi, muti, immobili, occhi chiusi, tutti raccolti, lì, davanti al tabernacolo; non è questo. Perché, se io prendo un manichino e lo metto davanti al tabernacolo con gli occhi chiusi, fermo e immobile, non sta pregando, capite? Non è detto che uno, perché fa così, quindi prega! Perché il manichino fa così, ma non prega. Deve vivere l’orazione, deve vivere la preghiera, ci deve essere preghiera, cioè, ci deve essere questo colloquio intimo col Signore, altrimenti non c’è nulla, non c’è nulla. Se io sono lì, in chiesa, e dormo, non sto facendo il colloquio intimo col Signore. Dobbiamo essere molto chiari, su questa cosa.

Ora, se io pratico l’orazione, non cado nella dissipazione, perché l’orazione è nemica della dissipazione, e la dissipazione è nemica dell’orazione. Una persona dissipata e dissipante non sarà mai una persona di preghiera, mai, nel modo più assoluto, non è possibile; e, viceversa, una persona di grande preghiera, non sarà mai una persona dissipata; e, certamente, non cadrà nell’eresia; e, certamente, non cadrà in gravi disordini, assolutamente.

Per non cadere nella dissipazione, per non cadere nell’eresia, per non cadere nei gravi disordini, cosa bisogna fare? Avere una vita di orazione, una vera vita di preghiera. Guardate, da qui non si scappa. Ecco, stiamo attenti, poi, anche ad avere dei pretesti, tipo il pretesto di evitare dei pericoli, così, scansando il male, fuggo anche il bene. E questa è un’arte del demonio; cioè, onde evitare il “pericolo di”, buttiamo tutto dalla finestra. Quindi, evitiamo il pericolo, evitiamo il male, ma evitiamo anche il bene, non facciamo niente, stiamo fermi, immobili. “Così evito il pericolo”, sì, certo, ma eviti anche il bene possibile. 

Poi, Santa Teresa si rivolge al Signore e dice:

Non vedete che le vostre parole vengono intese a rovescio? Non permettete che i vostri servi cadano in tanto accecamento!

Come vi dicevo ieri, la parola di Dio, tutte le parole contenute nella Sacra Scrittura — e il demonio ne è grande esperto — possono essere prese e manipolate ad uso e consumo di tutto ciò che è contro Dio: le tre tentazioni di Gesù, dove il demonio, usando in modo perverso, a rovescio, la parola di Dio, cerca di tentare Gesù, in modo tale che, come dire, basandosi su questa parola di Dio rovesciata, Gesù accetti. 

Ma le parole vanno intese diritte, non a rovescio. Sapete, il classico esempio che ho già fatto tante volte: posso dire, possiamo tutti dire, che la Bibbia dice che Dio non esiste; lo sapevate? La Bibbia dice — c’è scritto nella Bibbia — che Dio non esiste. È vero, c’è scritto così, nella Bibbia c’è scritto che Dio non esiste. Voi direte: “Ma padre Giorgio, cosa sta dicendo, è impazzito? Come Dio non esiste, nella Bibbia?” Sì, nella Bibbia c’è scritto che Dio non esiste. Peccato — o, meglio: di grazia — che esattamente prima, c’è questa frase: «Lo stolto pensa: Dio non esiste». Quindi: “La Bibbia dice che Dio non esiste?”; sì, è vero, c’è scritto che Dio non esiste, ma esattamente prima, c’è scritto “lo stolto pensa”. Ora, chi intende le parole della Scrittura a rovescio, o le manipola, che cosa fa? Toglie la prima parte, “lo stolto pensa” e ti lascia solo la seconda: la Bibbia dice che «Dio non esiste». Tutti vanno a vedere e dicono “Eh, è vero, c’è scritto nella Bibbia; nella Bibbia c’è scritto che Dio non esiste”, sì, ma «lo stolto pensa»? “Ah no, vabbè, ma quello non ci interessa”.

Noi non dobbiamo essere così sciocchi da farci ingannare da chi tenta di manipolare e da chi tenta di fare in modo che le parole di Dio, tutte le espressioni contenute nella Sacra Scrittura, vengano intese a rovescio, perché questo è accecamento puro. 

Quindi: «Dio non esiste», sì, ma leggiamo bene tutto ciò che vuol dire la Scrittura: «Lo stolto pensa: Dio non esiste». “Ah, ecco, adesso è chiaro”. Quindi stiamo attenti. Stiamo attenti a chi usa la parola di Dio a rovescio: non per difendere la verità, non per affermare la volontà di Dio, ma addirittura — come fa il demonio con Gesù — usa la parola di Dio per andare contro Dio. Quindi stiamo attenti, perché è molto pericoloso.

9 — Il vero servo di Dio, colui che Sua Maestà illumina e guida per la vera strada, quanto più nel cammino si sente prendere da timore, tanto più cresce nel desiderio di non fermarsi. Comprendendo dove il demonio gli vuol mettere paura, si sottrae ai suoi colpi e gli rompe la testa. E il maligno prova più dispetto per questa disfatta che non senta piacere per le accondiscendenze di chi lo serve. In tempi torbidi e di zizzania, il demonio che ne è l’autore, sembra che si trascini dietro tutti gli uomini, abbagliati da qualche apparenza di zelo. Ma Dio manda presto qualcuno ad aprir loro gli occhi e a far loro vedere che il demonio li ha accecati perché non vedessero la strada. Ed oh potenza di Dio! Uno o due che dicano la verità bastano più di molti riuniti. Iddio infonde loro coraggio, e così coloro che erano fuori di strada tornano a poco a poco in carreggiata. Se si dice che far orazione è pericoloso, essi si applicano a dimostrare, più con le opere che con le parole, che invece è assai utile. Se si pretende che non sia conveniente comunicarsi spesso, essi rispondono comunicandosi con maggior frequenza. E così, con l’aiuto di uno o di due che seguano senza paura la via migliore, Iddio giunge a poco a riconquistare quanto aveva perduto

Parole sante! Quindi, il vero servo di Dio, dice Santa Teresa, quanto più sente timore, quanto più sente paura, tanto più si butta. E sa che il demonio vuole mettere paura lì dove uno magari è più fragile; e lui si sottrae. 

Stiamo attenti alle apparenze di zelo, che sono apparenze — l’occhio chiuso, il fintamente raccolto e poi, magari, sto dormendo — perché lo zelo deve essere concreto, non apparente. 

Santa Teresa dice che Dio manda qualcuno ad aprire gli occhi, per far vedere che il demonio li ha accecati e quindi recuperare. 

Poi dice che uno o due che dicono la verità, bastano più di molti riuniti: uno o due. E così, grazie al coraggio che infonde Dio, aiutano gli altri a tornare in carreggiata, più con l’esempio che non le parole. E fa un esempio: se c’è chi dice che è sconveniente, che non è conveniente comunicarsi spesso, loro risponderanno comunicandosi con maggiore frequenza. 

Bisogna seguire la via migliore senza paura, e questo darà coraggio anche agli altri. Se noi ci mettiamo a seguire la via migliore senza nessun timore, vedrete che anche gli altri ne avranno coraggio e impareranno. Quindi — lei dice — via la paura, grande coraggio, annunciare la verità senza falsi timori, e vedrete che si farà un gran servizio anche alle altre persone. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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