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I cambiamenti – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.122

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: I cambiamenti – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.122
Venerdì 1° marzo 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 21, 33-43. 45)

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 1 marzo 2024.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ventunesimo del Vangelo di san Matteo, versetti 33-45.

Oggi è il primo venerdì del mese, quindi non scordiamoci la bellissima pratica dei Primi Nove Venerdì del mese, chiesta da Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al capitolo trentottesimo, e siamo giunti al paragrafo quinto. Ieri abbiamo visto proprio due righe e una nota molto lunga, oggi proseguiamo sempre con questo paragrafo quinto. Riprendiamo dalle due righe prima:

5 — Dove il demonio ci può far danno senza darsi a conoscere, è nell’indurci a credere che abbiamo una virtù mentre ne siamo prive, il che è una peste. Quando riceviamo favori e delizie, ci sembra di non far altro che ricevere e per conseguenza crediamo di esser obbligate a servire Iddio con maggiore fedeltà. Ma se crediamo di avere virtù, ci vien da pensare che serviamo il Signore, che gli diamo qualche cosa e che Dio sia obbligato a ricompensarci. Gravissimi allora sono i danni che il demonio insensibilmente ci procura, perché non solo c’indebolisce nell’umiltà, ma con la scusa che già l’abbiamo, c’induce a trascurare i mezzi per acquistarla. Come difenderci da questa tentazione? Il mezzo migliore, secondo me, è quello insegnatoci dal nostro Maestro: pregare, supplicare l’Eterno Padre di non permettere che cadiamo in tentazione.

Quindi, stiamo attenti a credere di avere virtù, perché, in quel caso, i danni che il demonio ci procura sono veramente enormi e neanche ce ne accorgiamo. Lui ci indebolisce nell’umiltà, perché siamo convinti di averla già, e quindi ci fa trascurare i mezzi per acquistarla.

Qui, vedete, i casi sono due. O, come dice Santa Teresa il demonio ci indebolisce in umiltà, perché ci fa credere di averla già e quindi è inutile che troviamo i mezzi per ottenerla; oppure, mi permetto per una volta di dire “secondo me”, credo che ci sia anche un altro caso che potremmo affiancare a questo, e cioè che non ci interessa conquistare la virtù. Vale a dire: siccome siamo convinti di essere già persone virtuose — magari non lo diciamo a parole perché abbiamo un po’ di decoro, di pudore, però lo crediamo — siccome noi ci sentiamo già umili, intelligenti e quant’altro, non solo non la chiediamo, ma non ci interessa proprio,  quindi neanche ci pensiamo. Questo è il dramma. Il dramma è che arriviamo a un tale livello per cui non ci interessa neanche più, perché tanto noi non abbiamo bisogno di quelle cose.

Ed ecco che lei dice: «Come difenderci da questa tentazione?», in che modo? Perché, capite, i danni sono veramente gravissimi; e, soprattutto, perché non ci si rende conto di averla. 

Quindi, chiediamoci: “Quando è stata l’ultima volta che ho domandato a Dio — ad esempio — il dono dell’intelletto?” “Mai!” È perché credo di averlo, oppure perché non mi interessa, perché mi basta quello che sono e quello che ho? 

Pensate all’ultima volta che ho chiesto a Dio il dono del timor di Dio — settimo dono dello Spirito Santo — quand’è che l’ho chiesto? 

Il dono della fortezza nella fede, della fortezza anche psicologica; perché abbiamo tutti bisogno della fortezza psicologica. Ditemi voi come si fa ad affrontare il nostro tempo storico, in tutti i suoi ambiti, senza il dono della fortezza che dà lo Spirito Santo? Basandoci sulle nostre forze, come si fa?

Se non lo chiediamo, è perché non ci interessa o perché crediamo di averlo già (vedete come queste riflessioni di Santa Teresa sono importantissime) e, a causa di questo, trascuriamo i mezzi per ottenere tutti questi doni che vi ho citato; e, in più, il demonio ci indebolisce esattamente in quella virtù; perché? Perché non la chiediamo. Proprio perché non la chiediamo, proprio perché non la supplichiamo, proprio perché non domandiamo allo Spirito Santo questo dono particolare. Nei sette doni dello Spirito Santo, ci sono dentro tutti i doni che a noi servono. Ecco perché dovremmo sempre pregare lo Spirito Santo! Tutti i doni che servono per la santità sono tutti nei sette doni dello Spirito Santo.

Quindi, Santa Teresa dice: come difendersi da questa tentazione?  Supplicando l’Eterno Padre di non permettere che cadiamo nella tentazione. 

Prosegue:

6 — Tuttavia ne voglio aggiungere qualche altro. Se vi pare che Dio vi abbia dato una virtù, consideratela come un bene gratuito che vi può essere ritolto, come spesso accade non senza una speciale provvidenza.

Quindi, può darsi che il Signore mi abbia effettivamente fatto la grazia di una virtù; però, ogni dono che ci fa Dio è gratuito, non è dovuto, e quindi lei dice: stai attento, perché quel dono lì, come ti è stato dato, così ti può essere tolto. Quindi, vedete, c’è un rapporto stretto tra il bene gratuito e la rimozione di questo bene, come atto della Provvidenza.

Non l’avete mai provato voi, sorelle? Io sì. Alle volte mi pareva di essere staccata da tutto, e, messa alla prova, dimostravo di esserlo veramente. Altre volte invece mi sentivo così attaccata da non riconoscermi più, e si trattava perfino di cose che il giorno prima avevo messo in burletta. In certe circostanze mi sentivo piena di coraggio e mi pareva che per il servizio di Dio avrei affrontato ogni ostacolo: cosa che in certe occasioni avevo anche provato con il fatto. Ma il giorno dopo mi trovavo così fiacca che non avrei avuto la forza di uccidere per amor di Dio neppure una formica, se nel farlo avessi incontrato qualche difficoltà. — Come si può dire che ha torto… — Parimenti mi pareva alle volte che non mi sarei curata di quante maldicenze e mormorazioni si fossero fatte di me: e talvolta avevo pure dimostrato che veramente era così, sino a sentirne piacere. Ma in altri giorni bastava una sola parola per precipitarmi in tanta afflizione da desiderare la morte, sembrandomi che il mondo non mi fosse che di peso. E non sono soltanto io che vado soggetta a questi cambiamenti: li ho notati anche in altre persone molto migliori di me, e so che è così.

Chi di noi può dire che non è vero che non ha provato tutto questo? Chi di noi può dirlo? Lei dice: «Non l’avete mai provato voi, sorelle? Io sì». Vedete come è schietta, Santa Teresa! Molto schietta. Quindi, lei dice: alle volte mi sembrava di essere staccata da tutto, e poi lo dimostravo anche; «Altre volte invece mi sentivo così attaccata da non riconoscermi più» (vedete: staccata / attaccata) e perfino a cose che il giorno prima aveva messo sul ridere. Poi, altre volte — scrive — mi sentivo piena di coraggio, per il servizio di Dio avrei fatto qualunque cosa; poi incapace — il giorno dopo — di superare la minima difficoltà. Poi capitava che non mi curavo di maldicenze e mormorazioni, e ho anche provato che era così, anzi fino a sentirne piacere, «Ma in altri giorni bastava una sola parola per precipitarmi in tanta afflizione da desiderare la morte»; dove le sembrava che tutto il mondo le era di peso.

Vedete? Il tema qual è? Il tema sono i cambiamenti! «Io che vado soggetta a questi cambiamenti»… tutti andiamo soggetti a questi cambiamenti. Per questo è fondamentale pregare Dio che non permetta che cadiamo in tentazione; pregare lo Spirito Santo che ci dia il dono della fortezza, il dono della perseveranza, il dono dell’intelletto. “Questo essere distaccati addirittura da maldicenze e mormorazioni”; guardate che ci vuole.

Va bene, allora… diamoci sotto!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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