Scroll Top

Anne Gabrielle pt.2 – I bambini eucaristici pt. 10

Bambini Eucaristici

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Anne Gabrielle pt.2 – I bambini eucaristici pt. 10
Martedì 9 luglio 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mt 9, 32-38)

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 9 luglio 2024. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal nono capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 32-38.

Proseguiamo la nostra lettura dei bambini eucaristici, siamo arrivati alla serva di Dio Anne Gabrielle e oggi vediamo:

Il suo amore per l’Eucaristia

Ma se qualcosa ha segnato l’ultima parte della vita di Anne-Gabrielle Caron, è stato il suo enorme desiderio per l’Eucaristia, segnato anche dalla sua Prima Comunione, un vero evento, date le circostanze. Da mesi, già malata, la bambina si preparava a ricevere Gesù. Nel marzo 2009 disse: “Vorrei fare la mia prima comunione per poter fare ancora più sacrifici“. Qualche settimana dopo parlava solo della sua Prima Comunione: “Voglio ricevere Gesù. Ti rendi conto che sta per entrare nel mio cuore? Non vedo l’ora“. Sua madre, mettendola alla prova, le chiese se la sua gioia non fosse così grande per via del fatto che alla cerimonia avrebbe indossato un vestito bianco e una bella corona di fiori. Ma Anne-Gabrielle rispose: “Oh mamma, certo che mi renderà felice. Ma quello che mi rende davvero felice è che sto per ricevere Gesù”.

La sua Prima Comunione, la nostra Prima Comunione, le Prime Comunioni di oggi… facciamo interiormente, ciascuno per quello che ha visto, per quello che vede, dentro di sé, fuori da sé, attorno a sé, facciamo tutti un ragionamento. 

Credo che le mie parole siano assolutamente superflue, a questo livello, perché la realtà ci consegna un’evidenza talmente incontestabile, talmente incontrovertibile, talmente indiscutibile… che è come se io mi mettessi adesso a dirvi il colore del sole, del cielo. Come se io mi mettessi adesso a dirvi: “Sapete che ho scoperto che c’è l’acqua calda?”; ecco, è la stessa cosa, voi mi guardereste e direste: “Poverino, si è ridotto a spiegare l’ovvio e l’evidente; è proprio messo male, se non ha altri argomenti da trattare!”. Ecco, siccome di argomenti da trattare ne ho tanti, non mi metto a spiegare l’ovvio. 

Guardiamoci attorno, cosa che già sicuramente voi fate, guardiamoci dentro e paragoniamo ciò che vediamo, ciò che sentiamo, a quello che dice questa serva di Dio: «quello che mi rende davvero felice è che sto per ricevere Gesù»; «Già malata, la bambina si preparava a ricevere Gesù; “Voglio ricevere Gesù, ti rendi conto che sta per entrare nel mio cuore? Non vedo l’ora”». Ecco, questo è più che sufficiente per fare questo esame di coscienza personale e collettivo. Poi, ovviamente, una volta fatto l’esame di coscienza, bisogna anche mettersi a correggere ciò che c’è da correggere; magari non c’è niente da correggere, perché uno dice: “No, ma dentro di me e fuori da me, attorno a me, è tutto perfettamente in sintonia con quello che dice la serva di Dio”; benissimo, benissimo, siamo tutti felicissimi.

La prova della Prima Comunione

La sua comunione sarebbe stata il 7 giugno, ma due giorni prima le sue condizioni di salute peggiorarono a causa della malattia, e per questo fu trasferita in ospedale; temevano che non sarebbe uscita di lì in tempo per la sua Prima Comunione. “Perché, perché il buon Dio permette questo? Avevo chiesto alla Madonna di non tornare in ospedale. Perché? Volevo tanto fare la mia Prima Comunione!“, disse tra le lacrime.

Una cosa chiese a sua madre, di pregare la Vergine perché gli desse il tempo di lasciare l’ospedale per fare la Comunione. Fu ricoverata in ospedale a Marsiglia. A tutti quelli che incontrava chiedeva di pregare per questa intenzione.

Alla fine, come per miracolo, tutti gli esami medici furono eseguiti rapidamente e il suo stesso stato di salute migliorò. Domenica mattina fu dimessa, ma era quasi impossibile raggiungere la chiesa di Tolone, la distanza e le tempistiche erano proibitive.

Quando raggiunsero l’autostrada erano le 11 del mattino e la Messa era appena iniziata. Durante il viaggio pregarono la Beata Vergine affinché li aiutasse ad arrivare in tempo, e pregarono anche per prepararsi a ricevere bene il Ss. Sacramento.

Ma, arrivati a Tolone, rimasero bloccati in un ingorgo. Altri 20 minuti persi che si aggiungevano al ritardo iniziale. Una volta arrivati in chiesa, la Santa Messa era appena finita e i bambini erano pronti per fare la processione d’uscita.

Anne-Gabrielle entrò in chiesa piangendo, nel suo vestito bianco. Improvvisamente il coro smise di cantare e il parroco decise che Anne-Gabrielle avrebbe ricevuto Gesù in quel momento e alla presenza dell’intera parrocchia. Esaudì il grande desiderio della sua vita.

Quando ricevette Gesù vi fu un gran silenzio in tutta la chiesa. I fedeli erano affascinati dalla meditazione di questa bambina e commossi dall’incontro tra Dio e quest’anima che tanto Lo amava. Lo stesso sacerdote avrebbe poi testimoniato la sua commozione: «Non ho mai visto nessuno come lei. Per il mio cuore sacerdotale, il ricordo di quel momento continua ad essere molto commovente».

Il giorno dopo la sua prima Comunione, il 7 giugno 2009, tutta la maturità spirituale di questa bambina si esplicita in una nota scritta sul suo diario: «A volte mi dico che il buon Dio mi dà molto: angoscia, chemio, sofferenza. Vorrei sapere perché ha scelto me, me e non qualcun altro. Ma sono disposta ad accettarlo. Ti amo mio Dio». Ha solo 7 anni.

Una volta che la sua salute peggiorò e si avvicinò la morte, lo stesso Vescovo Rey si recò a casa sua per dare la Comunione alla bambina. Malgrado diversi trattamenti, il cancro torna è recidivo e si propaga in tutto il corpo della bimba, attaccandone tutte le ossa. Sotto morfina, Anne-Gabrielle, sopporta a stento il peso del proprio corpo. Vittima di un ictus all’inizio di luglio, vivrà ancora quasi tre settimane. Spesso chiama Gesù, parlandogli come se fosse presente.

In queste ultime settimane visse la propria Passione fino a quando, dopo 30 ore di agonia, morì il 23 luglio 2010.

Da allora ci sono state numerose grazie in tutto il mondo che sono state ricevute dalla famiglia e dai sacerdoti che guidano la causa di beatificazione aperta nel 2019. La sua testimonianza e il suo esempio stanno aiutando numerose famiglie colpite dalla malattia. Testimonia la madre di Anne-Gabrielle a riguardo:

All’inizio sono state soprattutto le madri delle sue amiche, che mi raccontavano come, sul suo esempio, i loro figli recitavano quotidianamente il Memorare, si sforzavano di essere più gentili con i loro cari, offrivano le loro sofferenze – talvolta pesanti, penso in particolare a un piccolo ferito in un incidente stradale. Poi fu la volta di adulti – talvolta neanche li conoscevamo – che l’hanno eletta a patrona personale affidandole intenzioni di ogni ordine: naturale (guarigioni, gravidanze, lavoro) o spirituale (conversione, guarigione del cuore). Claire, la madre di una bambina di 10 anni malata di leucemia, da mesi affida ad Anne-Gabrielle ogni nuova tappa difficile nei trattamenti, e le chiede di tenerla nella pace malgrado la difficoltà del quotidiano e le angosce legate alla malattia. Le testimonianze sono sempre più numerose, in particolare per il fatto che Anne-Gabrielle ha fatto riscoprire il prezioso dono che è la Santa Eucaristia – parecchie persone si servono del racconto della sua prima comunione per preparare i propri figli alla loro – e il valore dell’offerta.

Noi viviamo queste testimonianze come una grande misericordia di Dio che, per grazia, ci fa vedere fin da quaggiù i frutti del sacrificio di nostra figlia. Lei detestava che si parlasse di lei e che la si notasse: oggi deve rendere grazie, dall’alto dei Cieli, di come nella sua scomparsa può testimoniare la gloria di Dio”.

Bene, una vita meravigliosa, stupenda.

Finalmente, nonostante tutto, riceve la sua prima Comunione. Vedete: non ha mai perso la speranza, non ha mai perso la fede in Dio. Nonostante il ricovero, nonostante il ritardo, nonostante l’ingorgo, nonostante tutto, lei continua a pregare; non smette mai di avere fede, è bellissima questa cosa. E anche se arriva a Messa finita, riceve la sua prima Comunione, visto? Uno potrebbe dire: “La Messa era finita, non ha partecipato alla Messa!”, e cosa vuol dire? La riceve fuori dalla Messa, alla fine della Messa; l’importante era ricevere la prima Comunione.

Vedete i santi! Vedete come la loro vita ci insegna anche quella bella, vera, sana e santa libertà interiore?

E poi: i dolori, la malattia, l’ictus, la morfina, il cancro alle ossa, insomma… trenta ore di agonia son tantissime. 

Poi scopriamo, in questa serva di Dio una nuova cosa: la recita del Memorare, questa preghiera – che, se non conoscete, vi invito ad andare ad approfondirla – che fu scritta da san Bernardo e che è dedicata alla Vergine Maria. Ecco, è una preghiera che sarebbe bello che noi imparassimo a recitare ogni giorno:

Ricordati, o piissima Vergine Maria, non essersi mai udito al mondo che alcuno abbia ricorso al tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle Vergini, a te vengo e, peccatore contrito, innanzi a te mi prostro. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami propizia ed esaudiscimi. 

Per esempio, santa Madre Teresa di Calcutta era molto legata alla recita di questa preghiera, ed era solita recitarla per nove volte consecutive ogniqualvolta avesse bisogno di ricevere una grazia dalla Vergine Maria. Nel 1955, con le sue consorelle, recitò questa preghiera addirittura venticinquemila volte per ottenere la guarigione di una suora gravemente ammalatasi ai polmoni. Alla preghiera è legato anche un miracolo attribuito a Madre Teresa, per la guarigione inspiegabile di una donna animista colpita da un tumore ovarico di grandi dimensioni.

Che dirvi, è una preghiera che credo sia stata un po’ scordata, nel senso che non è che si sente molto; è molto bella in latino, la potete trovate su diversi siti come: preghiereperlafamiglia.it.

Bene, allora anche qui vedete, abbiamo imparato qualcosa di nuovo. Domani, a Dio piacendo, faremo un’altra bambina. Quella che faremo domani è veramente una bambina super, super, super speciale; non che gli altri bambini non lo fossero, ma vedrete che domani scopriremo una bambina eucaristica veramente speciale.

Ecco, e domani devo darvi anche un avviso importante circa il ritiro che faremo tra pochi giorni. Quindi mi raccomando, domani non perdete la meditazione, perché ci sarà un avviso importante. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati