Meditazione
Pubblichiamo l’audio della meditazione: Beata Imelda Lambertini – I bambini eucaristici pt. 37
Lunedì 5 agosto 2024
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Mt 14, 13-21 ANNO B-C)
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: “Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare”. Ma Gesù disse loro: “Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare”. Gli risposero: “Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!”. Ed egli disse: “Portatemeli qui”.
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a lunedì 5 agosto 2024. Oggi festeggiamo la dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal quattordicesimo capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 13-21.
Continuiamo la nostra lettura dei bambini eucaristici; siamo arrivati a concludere il beato Carlo Acutis, e iniziamo oggi la:
Beata Imelda Lambertini, Vergine Eucaristica.
Autore di questo articolo: Antonio Borrelli, storico e autore di moltissime biografie di santi.
Imelda Lambertini nacque a Bologna nel 1320 circa. Ancora bambina era entrata nel monastero delle Domenicane di S. Maria Maddalena di Val di Pietra, dove oggi sorge il convento dei Cappuccini e le fu dato il nome di Imelda, la comunità era composta dalle Canonichesse Regolari di S. Agostino, le quali verso la fine del sec. XIII erano passate alla Regola Domenicana. Della vita di Imelda non si sa quasi niente, tranne il famoso miracolo eucaristico che la vide protagonista; come è noto, ricevere la Comunione Eucaristica, non era permesso in quei tempi prima di aver compiuto i 12 anni, ma l’educanda Imelda aveva un solo desiderio, che era quello di ricevere l’Ostia consacrata e ne faceva continua richiesta, sempre rifiutata. La vigilia dell’Ascensione, il 12 maggio 1333, stava in Cappella partecipando con le suore e le altre educande alla celebrazione della Messa. Giunto il momento della distribuzione della Comunione, Imelda stava inginocchiata al suo posto pregava fervidamente, desiderando nel suo intimo di ricevere Gesù, quand’ecco una Particola si levò dalla pisside tenuta in mano dal Sacerdote e volò verso la bambina, tutti i presenti poterono vederla. Allora il Sacerdote, accostatosi, la prese e gliela mise fra le labbra.
Subito dopo raggiante di gioia e ancora inginocchiata, Imelda Lambertini spirò in un’estasi d’amore, ancora dodicenne. Le sue spoglie furono racchiuse in un artistico sepolcro di marmo con un’iscrizione e si cominciò a recitare in suo onore un’antifona, che così recita tradotta in italiano: “O vergine gloriosa, sposa di Cristo, Imelda, gemma preziosissima tra le vergini, risplendente della virtù celeste, ascolta le nostre preghiere elargite di fronte a te, fa’ che ci uniamo al coro eterno, e con le tue preghiere difendici nelle nostre sciagure che da ogni parte ci opprimono”. Dal 1582 le Domenicane si trasferirono all’interno delle mura di Bologna, ottenendo dalla Curia arcivescovile la traslazione delle Reliquie della Beata, che oggi si trovano nella chiesa di S. Sigismondo. Da quell’anno il suo nome fu inserito nel Catalogo dei Santi e Beati della Chiesa Bolognese.
Una vicenda molto breve, come avete notato, e allo stesso tempo molto densa, molto significativa. Alle volte non c’è bisogno di dire tante parole, sapete? Questa bambina muore facendo la Prima Comunione; questo cosa ci dice? Ci dice che l’Eucarestia è un fatto serio, tanto serio che ne va della vita delle persone.
A dire il vero, ne ha già parlato san Paolo, però, questa vicenda della beata Imelda ci dice proprio che per Gesù, il suo corpo dato e il suo sangue sparso — che sono presenti nell’Eucarestia — beh, vogliono veramente dire tutto! Tanto che questa bambina li riceve e poi, in un’estasi d’amore, muore.
Non tutti possiamo fare la Comunione e morire in un’estasi d’amore, altrimenti il mondo sarebbe spopolato, però tutti siamo chiamati a vivere il momento dell’Eucaristia come un momento serio, come un caso serio, e quindi tutto ciò che ruota attorno all’Eucarestia richiede la nostra massima attenzione: essere in grazia di Dio, il silenzio, la preparazione, il ringraziamento, sapere chi si va ricevere, e non viverlo come uno dei tanti atti religiosi ma veramente come il momento supremo e culminante del nostro cammino di fede e del nostro essere Chiesa.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.