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Sacrosanctum Concilium – Proemio §§ 3, 4: “Tradizione e prudenza”

Concilio Vaticano II - Sacrosanctum Concilium

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Sacrosanctum Concilium – Proemio §§ 3, 4: “Tradizione e prudenza”
Venerdì 4 ottobre 2024 – San Francesco d’Assisi

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 11, 25-30)

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Testo della meditazione

Scarica iltesto della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 4 ottobre 2024. Oggi festeggiamo S. Francesco d’Assisi e oggi è il primo venerdì del mese; quindi, raccomando la pratica dei Primi Nove venerdì del mese.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dall’undicesimo capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 25-30.

Continuiamo la nostra lettura della Costituzione Sacrosanctum Concilium. Siamo al proemio, siamo arrivati al numero 3, intitolato:

Liturgia e riti

3. Il sacro Concilio ritiene perciò opportuno richiamare i seguenti principi riguardanti la promozione e la riforma della liturgia e stabilire delle norme per attuarli. Fra queste norme e questi principi parecchi possono e devono essere applicati sia al rito romano sia agli altri riti, benché le norme pratiche che seguono debbano intendersi come riguardanti il solo rito romano, a meno che si tratti di cose che per la loro stessa natura si riferiscono anche ad altri riti.

Quindi, il Sacro Concilio ritiene opportuno richiamare i seguenti principi circa la promozione e la riforma della liturgia e poi le norme per attuarli.

Stima per i riti riconosciuti

4. Infine il sacro Concilio, obbedendo fedelmente alla tradizione, dichiara che la santa madre Chiesa considera come uguali in diritto e in dignità tutti i riti legittimamente riconosciuti; vuole che in avvenire essi siano conservati e in ogni modo incrementati; desidera infine che, ove sia necessario, siano riveduti integralmente con prudenza nello spirito della sana tradizione e venga loro dato nuovo vigore, come richiedono le circostanze e le necessità del nostro tempo.

Il sacro Concilio si mette in una posizione ben precisa, che è quella di obbedire fedelmente alla tradizione. Ecco, questo è importante: obbedire fedelmente alla tradizione. E obbedire fedelmente alla tradizione è una cosa seria; vuol dire che dobbiamo tutti obbedire alla tradizione. C’è una tradizione che ci precede, c’è la stessa tradizione che ci accompagna. Quindi tutto ciò che noi facciamo oggi, deve essere in obbedienza fedele alla tradizione. 

Il Concilio dichiara che «la Chiesa considera come uguale in diritto, in dignità, tutti i riti riconosciuti», quindi, tutti i riti che sono riconosciuti sono uguali in diritto e dignità. E il Concilio vuole che siano conservati, incrementati e, dove è necessario, riveduti integralmente (nella loro interezza) con prudenza, nello spirito della sana tradizione. Quindi quando si tratta di rivedere integralmente un rito, ci vuole prudenza, nello spirito della sana tradizione; ci vuole massima prudenza. 

“E venga loro dato un nuovo vigore, in relazione alle circostanze del tempo”; ecco, vedete come, anche quando si tratta di rivedere un rito, deve essere fatto in obbedienza fedele alla tradizione e deve essere fatto con prudenza. Ci vuole prudenza; questi due aspetti non vanno mai dimenticati, perché il Concilio Vaticano II ce li richiama come fondamentali, li mette nel Proemio.

Ecco, siccome qui finisce il Proemio mi fermo qui. Domani inizieremo il capitolo primo, dove vedremo i “principi generali per la riforma e la promozione della sacra liturgia” e vedremo proprio la “natura della sacra liturgia e la sua importanza nella vita della Chiesa”.

È vero, oggi abbiamo fatto poco, però ieri abbiamo fatto tanto. È stata una meditazione lunga, quella di ieri, quindi oggi recuperiamo, abbreviando un po’ questa. Però fare qualcosa di breve non vuol dire fare qualcosa di inutile, perché credo che riflettere su questi due aspetti non sia irrilevante: “obbedienza fedele alla tradizione” e “prudenza nel rivedere integralmente i riti dove è necessario, nello spirito della sana tradizione”. Vedete come la tradizione è richiamata due volte in poche righe e quanto è fondamentale. Vi auguro veramente di trascorrere un venerdì, un primo venerdì del mese, tutto incentrato sul Sacro Cuore di Gesù. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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