Meditazione
Pubblichiamo l’audio della meditazione: Nellie Organ pt.2 – I bambini eucaristici pt. 5
Giovedì 4 luglio 2024
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Mt 9, 1-8)
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a giovedì 4 luglio 2024. Quest’oggi festeggiamo sant’Elisabetta del Portogallo, regina. Oggi è il primo giovedì del mese di luglio, quindi ricordo la pratica dei Primi Sei giovedì, richiesta da Gesù alla beata Alexandrina Maria da Costa, e che, chi vuole, può trovare sul sito veritatemincaritate.com. Andate sul sito, scendete fino alla scritta “Vuoi scaricare i libri e i PDF di p. Giorgio Maria Faré?”. Cliccate sul tasto “clicca qui” e verrete portati a una pagina con tutti i miei PDF, lì trovate il PDF con la copertina verde con i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, dove ci sono tutte le indicazioni.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal nono capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 1-8.
Prima di andare avanti con la lettura e meditazione dei bambini eucaristici, volevo dire una parola su questo Vangelo, perché mi sembra un Vangelo che veramente sintetizza molto bene la situazione spirituale di questo tempo che viviamo, ma in generale di tutti i tempi.
Gesù perdona i peccati al paralitico, subito gli scribi dicono che bestemmia, immediatamente, è la prima cosa che riescono a dire; subito questo giudizio religioso e morale su Gesù, assolutamente sbagliato.
E Gesù, infatti, dice: “Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore?” Vedete? Non dice: “pensate male”, “fate un pensiero sbagliato”, no, dice: “pensieri malvagi”, “cose malvagie”. E allora Gesù dice: guardate, a scanso di equivoci, per dimostrarvi che quello che ho detto è vero, cioè che ho il potere di rimettere i peccati, di perdonare i peccati, compio un miracolo incredibile, metto in piedi un paralitico e lo faccio tornare a casa sua.
Gli scribi si convertono? No! Non è dato di sapere, perché non c’è scritto nei Vangeli, che ci sia stato un solo scriba o fariseo che si è convertito grazie alla predicazione o grazie (soprattutto) ai miracoli compiuti da Gesù. Né la logica delle argomentazioni di Gesù, né la Sapienza espressa da Gesù, né i miracoli incredibili compiuti da Gesù sono stati in grado di convertire un solo scriba, un solo fariseo. Nessuno di quelli che non credevano in Gesù, che perseguitavano Gesù, che ostacolavano Gesù, si è convertito, nessuno; vedete? Poi, va bene, c’è il caso di Natanaele, ma questo è un altro caso, perché lui non era uno di quelli che perseguitava Gesù. Lui, fin dal principio, ha avuto una grandissima ammirazione per il Signore, infatti Gesù dice: “Ecco un israelita nel quale non c’è falsità”, ma è proprio una voce fuori dal coro e non c’entra niente con quello che vi ho detto, perché era un uomo retto, e dal principio “ha capito che”… Non è uno di quelli che non credevano e che lo perseguitavano e che ha cambiato idea dopo aver visto le sue opere e dopo aver ascoltato le sue parole.
Questo ci fa capire che, quando il cuore è chiuso, quando il cuore è duro, niente e nessuno lo può aprire; niente e nessuno. Gesù, che è il figlio di Dio, non ha potuto nulla contro il cuore di queste persone.
Ma Dio non è onnipotente? Certo, ma rispetta la volontà e la libertà dell’uomo, non la forza.
Sì, però c’è stata la conversione di san Paolo… certo. Però innanzitutto Gesù era già morto, e, in secondo luogo, san Paolo ha accettato questa possibilità. Avrebbe potuto rifiutarla.
Comunque, con Gesù vivente, nessuno si è convertito. Poi che dopo la morte di Gesù ci siano state, nella storia della Chiesa, conversioni incredibili, meravigliose, stupende, nessuno lo nega; però nei Vangeli, di questi scribi e farisei che “hanno vissuto” insieme a Gesù (non è che ci vivevano proprio insieme dalla mattina alla sera, però, comunque, erano nell’ambiente) nessuno. Questo ci deve veramente tanto consolare, perché se uno non ce l’ha dentro, se uno non ha interiormente questa disponibilità, se uno interiormente non ha una vera spiritualità, non c’è niente da fare, qualunque ragionamento e qualunque segno non produrrà niente, anzi…
E anche le folle che vedono questo, cosa dicono? Quando Gesù dice: “perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati” – quindi parlava di sé – le folle cosa dicono? “Rendono gloria a Dio perché aveva dato un tale potere agli uomini”. No! Dio non ha dato un tale potere “agli uomini”, non è vero, non agli uomini! Gesù aveva questo potere in quanto figlio di Dio, ma non “agli uomini”. E poi, quale potere? Loro a quale potere facevano riferimento? Facevano riferimento al potere della guarigione del paralitico; invece Gesù fa riferimento al potere di rimettere i peccati sulla terra, due cose completamente diverse.
Scribi, farisei e folle non hanno capito niente! Scribi e farisei non capiscono nulla, le folle capiscono il contrario. Le folle si concentrano sul potere del miracolo, mentre Gesù si concentra sul potere di perdonare i peccati. Per Gesù il miracolo è funzionale ed esplicativo circa il potere di rimettere i peccati, non il contrario; e invece alle folle del perdonare i peccati non interessa niente. Alle folle interessa che Gesù sia capace di fare il miracolo. Siamo proprio su piani completamente diversi: un piano materiale, un piano spirituale. Quindi, guardate: non c’è sordo più sordo di chi non vuol sentire, non c’è cieco più cieco di chi non vuole vedere, è inutile perdere tempo a…
Andiamo avanti con i nostri bambini eucaristici, che loro, invece, hanno capito molto bene tutto, proprio il cuore, l’essenza del Vangelo e quindi hanno capito molto bene Gesù. Stiamo vedendo Nellie Organ, e ieri siamo arrivati a questa sua domanda, dove lei dice: “Perché non hanno difeso Gesù?”
Trasportata in carrozzella o in barella, ella stava in chiesa come un angelo, con gli occhi fissi sul Tabernacolo e con le manine giunte; chiedeva ogni volta di essere portata dalla suora infermiera quanto più vicino possibile all’altare, soprattutto quando era esposto il SS. Sacramento.
Allora, punto uno: quando siamo in chiesa, dove si tengono gli occhi? Fissi al Tabernacolo, non in giro a guardare Tizia, Caia e Sempronio, non lì per aria distratti, ma fissi al Tabernacolo; gli occhi stanno lì: fissi al Tabernacolo. Siamo in chiesa per adorare Gesù presente nel Tabernacolo, non c’è un’altra ragione; quindi, non per chiacchierare o per fare altro. Secondo: con le manine giunte; abbiamo già visto questa cosa, l’importanza dell’atteggiamento del corpo, che è espressione di quello che sta accadendo nell’anima. Le mani giunte sono espressione di questo status di preghiera, di orazione, di adorazione che l’anima sta vivendo.
«Quanto più vicino possibile all’altare, soprattutto quando era esposto il SS. Sacramento»; non come noi che ci andiamo a mettere giù in fondo, praticamente attaccati alla porta di uscita. “No, ma perché io sono umile, io sono un povero peccatore e allora mi ritengo indegno di stare davanti”; se tu fossi veramente umile, e se ti sentissi veramente peccatore, staresti più vicino possibile al Tabernacolo, perché il malato sta più vicino possibile alla sua medicina; perché il malato sta più vicino possibile al suo medico: lo cerca, lo attende, lo supplica, ha bisogno di lui. Se sto male, la mia medicina me la tengo sul comodino, non la tengo in cantina, non la tengo fuori dalla porta, soprattutto se è una medicina salvavita; o sbaglio? Me la porto addosso, perché ho paura che… Invece noi stiamo giù in fondo, chissà dove. Vedete come questi bambini eucaristici ci fanno rivedere radicalmente il nostro “modo” di stare in chiesa.
La piccola Nellie, seppure ammalata da non essere lasciata sola, le inventava tutte, con una fantasia e un desiderio, tanto più grandi di lei, pur di accostarsi in qualche modo al suo “Santo Dio” e così una mattina, rivolta all’infermiera, che doveva allontanarsi per assistere alla Messa, disse che appena ricevuta la Santa Comunione, di ritornare subito da lei e darle un bacio, che per Nellie diventava così il bacio di Gesù.
Molto bella questa cosa; vedete, queste belle fantasie che nascono dalla fede e dall’amore.
Intanto la salute di Nellie peggiora di nuovo e continuano a manifestarsi nella bambina i primi segni della sua incredibile fede. Mary Long racconta che, un giorno a causa delle faccende domestiche non si organizza per tempo per partecipare alla S. Messa e a ricevere l’Eucarestia e quando incontra la bimba scorge nei suoi occhi un severo rimprovero. La ragazza non sa spiegarsi come Nellie, confinata a letto, abbia potuto rendersi conto di questa sua mancanza ma le parole di Nellie fugano ogni dubbio: “Non importa, so che oggi non hai preso l’Eucarestia”.
Intanto la tubercolosi indebolisce il corpo di Nellie. Dopo i polmoni anche la mandibola inizia a sgretolarsi a causa delle carie ma la piccola affida il suo dolore a Gesù. Un giorno suor Immacolata e la capoinfermiera vanno a visitarla dopo una notte di atroci sofferenze e le confidano di aver temuto per la sua vita ma la piccola risponde che per Gesù lei non è ancora abbastanza brava e afferma di averLo ospitato presso il suo letto tutta la notte. Le donne non le credono, e si ripromettono di non parlare mai più dell’accaduto.
Nellie ha solo 4 anni e le sue sofferenze sono atroci. Ciò nonostante, non se ne lamenta ma pone il Crocifisso accanto al suo letto e, quando il dolore diventa insopportabile, lo solleva con la sua piccola mano e, fissandolo, sussurra: “Povero Dio, Povero Dio. Cosa è il mio dolore se penso a quello che Tu hai sofferto sulla croce per me?”
Il suo desiderio di ricevere l’Eucarestia è talmente forte che quando viene delusa dalle aspettative a causa della sua giovane età, ormai costretta a letto dolorante, Nellie piange per l’amarezza e quando le viene chiesto se necessita di qualcosa, lei risponde malinconica: “Sto solo pensando a Dio”. Nellie parlava di visioni del “Santo Dio” da bambino e della Beata Vergine che gli stava accanto.
Le sue insistenze presso le suore divennero giornaliere, per ricevere anche lei l’Eucaristia; le religiose costernate per non poterla accontentare, cercavano di spiegarle che non era possibile. Un giorno all’Istituto arrivò un anziano sacerdote, che fu informato delle insistenti richieste della piccola ammalata, e quindi volle conoscerla; rimase ospite dell’Istituto per alcune settimane, facendole visita ogni giorno, interrogandola sulla sua conoscenza delle cose di Dio e soprattutto sul suo desiderio dell’Eucaristia. Quando le chiese se sapeva bene cosa fosse la Comunione, lei rispose senza esitazione: “È il Santo Dio. È Colui che fa i Santi; e tutti i Santi lo sono per Lui”. Rimase meravigliato per la bontà, intelligenza e l’amore per il “Santo Dio”, della piccola ammalata. Ne parlò con la superiora delle suore, dando un parere favorevole, affinché potesse ricevere la Prima Comunione; promise per questo di parlarne con il vescovo.
Il vescovo di Cork fu molto meravigliato, di questo insolito caso, ma dopo una lunga preghiera in Cappella, alla fine scrisse una lettera alla superiora: “Sì! Benedico la bimba piena di Grazia con tutto il mio cuore. Voglia pregare per il suo vescovo nell’ora più felice della sua vita, che ormai è vicina”, allegò un santino per la bimba raffigurante s. Giovanni Evangelista, che poggiava con tenerezza la testa sul cuore di Gesù, nell’Ultima Cena.
Fermiamoci qui, perché ci sono diverse cose da dire anche oggi. Non potendo fare la Comunione, a lei bastava e cercava questo bacio di Gesù attraverso la bocca di chi aveva appena fatto la comunione; quando noi, appena fatta la Comunione, usiamo la bocca per fare tante cose profane, che non dicono di questa sacralità.
Poi rimprovera chi non è andato alla Santa Messa quotidiana; lei che tanto lo desiderava, non poteva, perché così ammalata; chi poteva, si dimenticava perché aveva tante cose da fare.
E poi le atroci sofferenze. Noi non possiamo neanche immaginarle, non possiamo neanche immaginarle… la mandibola che si sgretola… no, no, no; i dolori della mandibola sono terribili. Però, lei dice, che per Gesù lei non è ancora abbastanza brava. Gesù è misericordioso? Certo. Dio è il Padre per eccellenza, certo. Allo stesso tempo, vogliono il massimo per noi, quindi, nonostante quest’eroicità di vita, il Signore le chiede ancora di più. Noi non arriveremo neanche forse a un millesimo di quello che ha vissuto questa bambina. Quindi: facciamoci due conti, così…
Però non le credono. Chissà perché, quando un bambino dice che vede Gesù, la Madonna e i santi, non gli crede nessuno, non si capisce perché; questa è proprio una grande stoltezza. Perché deve mentire un bambino? E, solo perché è un bambino, non è possibile dargli credito. Ma questo è sbagliato.
E poi, questo suo rimando al Crocifisso, in un momento di grandissima sofferenza, e il riferimento alle sofferenze di Gesù; badate che ha quattro anni, non ne ha quaranta. La sua amarezza qual è? Quella di soffrire? No, Il dolore? No; che cos’è? La mancanza di Gesù Eucaristia. Questa è la sua grande amarezza. Facciamoci tutti un serio e profondo esame di coscienza.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.