Omelia
Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di venerdì 4 marzo 2016.
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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Testo della meditazione
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Amare Dio sopra ogni cosa: avere un rispetto sommo della Santissima Eucarestia
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia lodato!
Oggi è il primo venerdì del mese e, come di consueto, è un giorno dedicato al culto del Sacro Cuore di Gesù. È un giorno nel quale siamo chiamati a riflettere su questo Vangelo di San Marco, capitolo 12, dove il Signore stesso ci dice qual è il primo di tutti i Comandamenti e il primo è: “Ascolta Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, con tutta la tua forza”.
Il Signore vuole un culto totale, assoluto, di tutta la nostra persona.
Oggi è il giorno delle ventiquattr’ore di preghiera volute da Papa Francesco.
Anche noi partecipiamo a queste ventiquattr’ore e terremo la Chiesa aperta tutto il giorno fino a stasera alle 22.30; dalle 17.00 in avanti, poi, ci sarà la possibilità della Adorazione Eucaristica, delle confessioni ininterrotte, per poter vivere, proprio oggi in questo venerdì, la richiesta di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque di riceverLo in questo giorno con l’intenzione di riparare a tutte le offese che Lui riceve nel Suo Sacro Cuore, riferite alla Santissima Eucarestia.
Adorazione Eucaristica, confessione, Comunione.
Adorare il Cuore di Cristo vuol dire una cosa sola leggendo i Santi, i Mistici, le tre rivelazioni fatte a Santa Margherita Maria, vuol dire avere un rispetto sommo dell’Eucarestia, non c’è un altro modo.
Già ieri lo dicevamo nel primo giovedì del mese, leggendo alcuni brani della Beata Alexandrina Maria da Costa, come il Signore Gesù ha chiesto di essere onorato nei tabernacoli e nell’Eucarestia.
A Santa Margherita Maria, la grande discepola del Sacro Cuore di Gesù, chiede esattamente la stessa cosa. Gesù si lamenta delle irriverenze, delle mancanze di rispetto, delle mancanze di amore, della mancanza di devozione, di gratitudine, e soprattutto, Lui dice, da parte delle anime consacrate nei confronti della Sua Eucarestia. Lui dice che questa è la sofferenza più grande e più grave di tutta la Sua Passione, non ci fu sofferenza più grande di questa, e continua ancora oggi, perché già allora Gesù si lamentava di questa cosa.
Allora sarebbe opportuno che ciascuno di noi facesse dentro di sé un esame di coscienza, perché è bello fare le ventiquattr’ore di preghiera davanti all’Eucarestia, fare questa meditazione, questa Adorazione Eucaristica, è tutto bello, tutto utile e necessario, ma qual è il nostro atteggiamento verso l’Eucarestia?
Se uno vede noi come ci comportiamo verso l’Eucarestia, può dire che noi crediamo con tutto noi stessi che lì dentro c’è il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo?
Può dire che noi veramente crediamo che lì c’è Dio e che non è un simbolo?
La genuflessione davanti all’Eucarestia è quasi completamente sparita, ci inchiniamo, i migliori fanno un inchino davanti all’Eucarestia…perché?
Perché? Qual è la ragione?
A parte chi ha un problema alle ginocchia, qual è la ragione?
Io ho spaccato una gamba due anni fa, avevo dentro più di sessanta punti, un innesto osseo nel ginocchio, mi hanno messo due placche lunghe 20 centimetri, undici viti, ma io la genuflessione sono sempre riuscito a farla.
Sì, certo, non il giorno dopo l’intervento, ma nel giro di sei mesi facevo la genuflessione. Non posso stare più in ginocchio come facevo prima, però un po’ in ginocchio ci posso stare…perché uno non deve più fare la genuflessione?
Qual è la ragione teologica per cui non mi devo inginocchiare davanti all’Eucarestia?
Passo davanti al tabernacolo e non mi inginocchio, passo davanti al Sacerdote che sta celebrando e ci passo davanti come se stessi passando davanti al circo…perché?
Perché non c’è più riverenza, non c’è più devozione, perché non crediamo veramente che quello è il Corpo e il Sangue di Cristo.
Non escludiamo poi la pratica della Comunione sulle mani, che, per l’amor del Cielo, è permessa…
L’ Istruzione Redemptionis Sacramentum, che citavo ieri, del 25 marzo 2004, della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, riconosce, ammette la possibilità della Comunione sulle mani, che dal 3 dicembre 1989 è stata resa possibile anche in Italia, è entrata in vigore, promulgata il 14 luglio del 1989.
Sì, però peccato che nessuno La riceve come è scritto!
Da lì a quello che c’è oggi, un abomino!
Non si fa quello che c’è scritto!
La vuoi ricevere sulle mani?
Benissimo, ti assumi tutta la responsabilità del caso, e ovviamente, nel momento in cui il Sacerdote ti mette l’Eucarestia sulla mano, tu diventi responsabile totalmente di quello che succede a quell’Ostia davanti a Dio, dei frammenti che cadono, perché nessuno guarda le mani come prescritto, nessuno sta a guardare se sulle mani ci sono i frammenti. Queste Ostie si sbriciolano e nessuno guarda le mani, no, girano le mani e i frammenti vanno per terra.
In ogni frammento c’è dentro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo!
Oltre a questo, la domanda è: «ma perché non La riceviamo come è scritto, se La vogliamo ricevere sulle mani?»
Primo: è prescritto che, prima di ricevere l’Eucarestia, bisogna fare una riverenza, questo è scritto al numero 91 della Redemptionis Sacramentum…non lo fa nessuno o quasi nessuno.
Secondo: l’Eucarestia sulle mani va ricevuta tenendo le mani a forma di croce, con il palmo della mano sinistra in alto e il palmo della mano destra sotto, ma nessuno o pochissimi ricevono la Comunione cosi; addirittura c’è chi viene con in mano le chiavi o i soldi o l’ombrello o la borsa. Le mani devono essere pulite, non posso avere accarezzato il cane, il gatto o non so che cosa, prima di ricevere l’Eucarestia così.
A un Sacerdote vengono consacrate le mani nel giorno dell’Ordinazione, perché?
Per sport, così…il Vescovo non sa che cosa fare e gli consacra le mani.
Ci sarà una ragione, per cui quelle mani vengono consacrate!
Non si sa…
Andate a leggere cosa scrive San Tommaso sull’Eucarestia, cosa scrive San Tommaso su chi può toccare l’Eucarestia!
È un Dottore della Chiesa!
Andate a leggere San Francesco d’Assisi, Santa Teresa d’Avila!
Terzo: l’Eucarestia va ricevuta davanti al Sacerdote…non lo fa quasi nessuno, prendono la Comunione e, mentre tornano al posto, se La mettono in bocca.
E il Sacerdote come fa a vedere che tu veramente La stai mettendo in bocca?
Quante profanazioni vengono fatte a causa di questo?
Uno dice: «Io mi sposto sul lato dell’altare».
No! Tu la Comunione La fai davanti al Sacerdote, non sul lato dell’altare!
Io due volte, da quando sono Prete, ho rischiato che mi portassero via la Comunione e me ne sono accorto; L’hanno presa, si sono girati, a me è caduto l’occhio, subito gli sono corso dietro, e avevano l’Eucarestia già in tasca o in mano.
A un mio confratello, appena diventati Preti (e siamo rimasti tutti e due traumatizzati perché eravamo giovanissimi), gli hanno portato via la Comunione, lui non se ne è accorto, e gli hanno detto, dopo, che L’avevano presa e cotta nel minestrone per fare la Comunione al figlio che non La faceva mai.
Capito?
Questi sono gli abomini, questi sono i sacrilegi che vengono commessi contro l’Eucarestia!
Questa è l’empietà, la scempiaggine, la scellerataggine di andare a prendere la Comunione in questa maniera, perché tanto non ci crediamo più che lì dentro c’è veramente il Corpo di Cristo!
Io, guardate, non so, mi domando veramente: «Qual è la ragione per cui non puoi ricevere la Comunione in bocca? Qual è il motivo?»
«I denti, l’igiene…»
Ma che igiene d’Egitto, che poi per le strade vai a raccogliere la cacca dei cani!
Ma quale igiene, che non c’entra niente!
Avete mai sentito qualcuno che si ammala perché ha fatto la Comunione in bocca?
Quante stupidaggini!
Uno si chiede le ragioni, il perché…
Perché?
Qual è la ragione teologica?
Qual è la ragione tua, personale, per cui fare questa cosa?
Andate a leggere il testo Memoriale Domini di Paolo VI, quando ha fatto l’interrogazione a tutti i Vescovi del mondo prima di fare entrare in vigore la Comunione in mano, che nasce come un indulto, non dimentichiamolo, per la disobbedienza di quello che accadde a Bruxelles, di quello che accadde in Olanda, poi dall’Olanda in Francia e dalla Francia in Italia.
I Vescovi del mondo risposero: «No», in grandissima maggioranza, poi però per evitare scismi, per evitare problemi, per evitare divisioni, l’hanno fatta entrare.
Ma studiamole queste cose, perché davanti a Dio dovremo rendere conto di queste cose!
Poi la facoltà c’è per tutti, se uno La vuole prendere sulle mani, liberissimo, La prenda sulle mani!
Non dimentichiamoci della responsabilità che ci assumiamo davanti a Dio nel momento in cui quella particola è tra le nostre mani, perché quello è il Corpo di Cristo a tutti gli effetti!
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia Lodato!
Letture del giorno
Venerdì della III settimana di Quaresima
Prima lettura
Os 14,2-10
Non chiameremo più ‘dio nostro’ l’opera delle nostre mani.
Così dice il Signore:
«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio,
poiché hai inciampato nella tua iniquità.
Preparate le parole da dire
e tornate al Signore;
ditegli: “Togli ogni iniquità,
accetta ciò che è bene:
non offerta di tori immolati,
ma la lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà,
non cavalcheremo più su cavalli,
né chiameremo più “dio nostro”
l’opera delle nostre mani,
perché presso di te l’orfano trova misericordia”.
Io li guarirò dalla loro infedeltà,
li amerò profondamente,
poiché la mia ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele;
fiorirà come un giglio
e metterà radici come un albero del Libano,
si spanderanno i suoi germogli
e avrà la bellezza dell’olivo
e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
faranno rivivere il grano,
fioriranno come le vigne,
saranno famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim?
Io l’esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde,
il tuo frutto è opera mia.
Chi è saggio comprenda queste cose,
chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore,
i giusti camminano in esse,
mentre i malvagi v’inciampano».
Salmo responsoriale
Sal 80
Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce.
Un linguaggio mai inteso io sento:
«Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai gridato a me nell’angoscia
e io ti ho liberato.
Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Merìba.
Ascolta, popolo mio:
contro di te voglio testimoniare.
Israele, se tu mi ascoltassi!
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto.
Se il mio popolo mi ascoltasse!
Se Israele camminasse per le mie vie!
Lo nutrirei con fiore di frumento,
lo sazierei con miele dalla roccia».
Canto al Vangelo
Mt 4,17
Gloria e lode a te, o Cristo!
Convertitevi, dice il Signore,
perché il regno dei cieli è vicino.
Gloria e lode a te, o Cristo!
Vangelo
Mc 12,28-34
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.