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I bambini – Pedagogia del dolore innocente, beato don Carlo Gnocchi pt. 10

Don Gnocchi Pedagogia del dolore innocente

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: I bambini – Pedagogia del dolore innocente, beato don Carlo Gnocchi pt. 10
Giovedì 20 giugno 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 6, 7-15)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 20 giugno 2024. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal sesto capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 7-15.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro Pedagogia del dolore innocente del beato don Carlo Gnocchi.

E neppure si creda o si dica che i fanciulli sono impreparati a comprendere, vivere ed attuare queste delicate verità dell’economia soprannaturale, perché questo è un errore di persistente natura illuministica.

L’infanzia cristiana è l’età che maggiormente si avvicina a quella beata del primo Adamo, quando Iddio scendeva ogni sera a parlare con l’uomo, da amico ad amico, e durante la quale, secondo la rivelazione di Cristo, «i loro Angeli vedono sempre la faccia del Padre che sta nei Cieli» (Matteo, XVIII, 14).

Età dunque felice e irripetibile di rapporti diretti con Dio, di «esperienza» del soprannaturale, di estrema duttilità della natura e di pronta generosità del cuore; età nella quale le più alte e impegnative verità della comunione dei Santi sono intuite, credute e praticate quasi per istinto.

Quant’è significativo e commovente leggere nella vita di un bambino, Guido di Fontgalland, come egli «sentiva» la grazia di Dio (così come i fanciulli sentono l’Angelo Custode e percepiscono gli stati di coscienza).

Era nel periodo di preparazione alla Prima Comunione e aveva fatto un piccolo sgarbo al fratellino. «Il Signore non è più nel tuo cuore» aveva sentenziato severamente la mamma. Ma Guido «sentiva» che ciò non era vero ed ogni tanto interrompeva il gioco perché la mamma, appoggiando l’orecchio al suo petto, sentisse se il Signore era tornato.

«Non ancora» continuava a ripetere la mamma. Alla terza volta finalmente Guido si impazienti e: Tu non lo senti — disse con autorità — ma io sento benissimo che Gesù è tornato». E se ne andò a giocare, finalmente tranquillo.

Si tratta certamente di «coltivare» ed affinare questa sensibilità che, come tutte le facoltà umane naturali e soprannaturali, ha bisogno di educazione, ma gli educatori cristiani che si danno alla sottile e profonda pedagogia del dolore sono destinati a scoprire nel cuore dei bimbi un incredibile potenziale di fede, di amore e di sacrificio che, qualche volta, può toccare anche le vette dell’eroismo.

Il segreto sta tutto nello scoprire e nel suscitare questa forza; perché come diceva Michelangelo: «Tutto è nel marmo». L’arte sta nel saperlo trarre.

È vero! Dobbiamo proprio dire che è vero: i bambini e gli innocenti hanno questa capacità di saper cogliere ciò che sta oltre il velo, saper fare esperienza del soprannaturale; con molta semplicità, senza stranezze, senza falsi misticismi, con una naturalezza che sorprende. Tante volte succede che i bambini dicano: “Il mio Angelo custode mi ha detto…”, oppure: “Ho sentito, ho capito…”, oppure: “Sento il Signore, Gesù è qui con me”, succede! Non succede sempre, però succede. E noi dobbiamo imparare a saper far sviluppare questa particolare attenzione, questa particolare potenzialità nel cuore dei fanciulli.

Per esempio, pochi giorni fa, una mamma mi ha scritto dicendomi: “Padre, io vorrei venire al ritiro di luglio con mia figlia, ha 14 anni, il ritiro è adatto anche a lei?” Perché non dovrebbe essere adatto anche a lei? Questa mamma ha ragione, perché, magari, ci sono predicatori, o ritiri, dove si dice: sono solo per over 40, over 30. Guardate, io personalmente, quando ho fatto corsi di esercizi spirituali e ritiri – e ne ho fatti un po’ nella mia vita – io li ho fatti aperti da 0 a 150 anni; quindi, tutti coloro che stanno nel range 0-150 anni possono partecipare al ritiro. 

Non è una battuta. La ragione è che al ritiro non parla solo il predicatore, anzi, prima di tutto parla Dio, e Dio sa parlare qualunque lingua, a qualunque età, con qualunque persona: l’ha creata lui! Quindi Dio può parlare al cuore di un neonato; io sono del parere che Dio parla tantissimo al cuore di un neonato. E siccome non sono un illuminista, non credo che serva l’età della ragione per capire tutto, vedere tutto, giudicare tutto. Poi bisogna vedere quale sia l’età della ragione, non è così scontato, innanzitutto, bisogna avere una ragione, poi c’entrerà l’età. Io non credo in questo, credo invece nel fatto che il Signore parla all’uomo, al cuore dell’uomo: sano, malato, giovane, vecchio; Dio parla a tutti.

Quindi, gli esercizi che noi faremo a luglio, sono per tutti; mi verrebbe da dire: soprattutto per i bambini. Se dovessi fare un corso di esercizi per una precisa fascia d’età lo farei solo per i bimbi! Io non so se si sono mai fatti esercizi spirituali per i bambini, ma forse sarebbero proprio da fare, nel senso che è proprio l’età in cui bisogna insegnar loro  ad ascoltare Dio, quella è l’età dove bisogna fargli prendere confidenza con qualcosa che già stanno toccando con mano, che è la realtà di Dio. Certo, con i loro strumenti di bambini! E qual è il problema? Perché, sono meno adatti dei nostri? Ma neanche per sogno! Forse sono più adatti dei nostri: «se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli», disse qualcuno…

Quindi può venire chiunque agli esercizi, e poi un predicatore, se è un bravo predicatore, sa parlare al cuore di un bambino come sa parlare al cuore di un adulto. Un bravo predicatore sa dire in modo semplice le cose più difficili, sa rendere fruibili anche ad un bambino le altezze teologiche più elevate. Il bravo predicatore, il predicatore umile, il predicatore semplice, il predicatore di Dio, parla al cuore di tutti, soprattutto dei fanciulli. Quindi, venite!

Qualcuno potrebbe dire: “No, ma io non posso perché ho i bambini”. E vieni con i bambini! Ti iscrivi, prendi la tua camera dove poter stare con i tuoi bambini e vieni con i bambini; qual è il problema? “No, ma i miei bambini non sono tranquilli”, ma non è vero!

Guardate, non è vero! Se i bambini trovano un ambiente ordinato, silenzioso, rispettoso, dove si respira una bella aria, dove nell’aria si sente la presenza di Dio, ma non ti viene di fare chiasso! Persino i bambini più esagitati si calmano. Io non ho mai avuto problemi di questo genere, vi dico, sarà un’altra delle mille grazie che Dio mi ha fatto nella vita, ma io, con i bambini, non ho mai avuto problemi di chiasso, di fracasso, di rumore, mai!

Non pretendo che crediate alle mie parole. Tanti di quelli che stanno ascoltando e che sono stati presenti ad un evento di cui ora parlerò, per favore, mettano un commento o su YouTube o su Telegram oggi, per dire se è vero quello che dirò. Se è falso, dite: “No, padre Giorgio ha detto il falso”, ma se è vero, scrivete: “Io sono stato testimone, perché ero presente all’evento, e testimonio, nero su bianco, che quello che ha detto padre Giorgio è vero, lo testimonio con il mio nome e cognome (perché bisogna scriverlo, non scrivere: io mi chiamo N1PK2, perché non veniamo da Marte, ma scrivendo il nome e cognome, perché, capite, sennò le parole non hanno un valore; posso essere io che di nascosto, mi faccio i commenti da solo). Lo scrivo e ci metto la faccia; è importante.

Quindi, io ricordo che all’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria delle famiglie e soprattutto dei bambini, di quel famoso anno che adesso non ricordo più – sarà stato una decina di anni fa circa – in chiesa c’erano milleduecento persone, non ci si poteva più muovere, c’era la chiesa che scoppiava. Era una domenica di gennaio, il giorno del battesimo di Gesù, se non vado errato; ho messo tutti i bambini seduti ai piedi dell’altare, sul presbiterio, erano una valanga. Mi ricordo che c’erano anche delle suore presenti, e sarebbe bello che queste suore, se adesso ascoltano la meditazione, scrivano: “Io ero presente e sono suor Tal dei Tali”, sarebbe bello, una testimonianza importante.

I bambini erano seduti sui gradini dell’altare e hanno tutti recitato con noi il Santo Rosario. Avete capito bene: hanno recitato tutti il Santo Rosario, fermi, immobili, con la corona in mano. Venivano da tutta Italia. Come faccio a saperlo? Perché ho incontrato persone che dicevano: “Padre sono di corsa, devo fare la pagellina di corsa, per andare a prendere il treno per ritornare”; adesso non mi ricordo se a Roma, in Calabria, o in Sicilia, non mi ricordo più, da tutta Italia, sono venuti.

Io ero davanti a loro, in cotta e stola, seduto (siete testimoni voi, che eravate presenti e che ora ascoltate), non mi sono alzato una volta per far stare buoni i bambini, non li ho richiamati neanche una volta! Nessuno si è mosso per andare a far star buoni i bambini! Le suore che c’erano, e qualche ragazzo, semplicemente aggiungevano i nuovi bambini che arrivavano al gruppo di bambini che erano già lì. Riempivano tutti i gradini del presbiterio di Monza, chi c’è stato, sa quanto è grande. Riempivano tutti e tre i gradini, arrivavano fino all’altare. Lasciamo perdere la valanga di fiori che poi sono arrivati alla Madonna, una cosa bellissima.

Milleduecento persone che pregavano come se fosse una persona sola. C’era, paradossalmente, un silenzio incredibile, io li ho ancora davanti agli occhi, perché li fissavo, questi bambini, li guardavo e dicevo: ma chi ha detto che i bambini in chiesa fanno rumore? Ma dov’è che è scritto? O qui è successa una seconda Pentecoste, è sceso lo Spirito Santo, li ha resi tutti degli angeli, oppure non lo so! Ma guardali, Gesù! Ma guardali! Li ho qui davanti a me, non uno, non due, non tre, non venti, non cinquanta, guarda quanti sono! Tutti lì fermi con la corona del Rosario in mano che pregano. Io ne ho in mente uno – proprio questo non me lo dimenticherò mai – davanti a me, che aveva la corona del Rosario azzurra, un bambino, che aveva in mano questa corona e la sgranava, la teneva in mano come se avesse in mano una collana di diamanti purissimi. Io ero lì che dicevo: “Gesù, io guardo Te nel Tabernacolo e guardo loro, guardo loro e guardo Te. Adesso posso anche morire, perché sono già in paradiso. Dopo questo, che cosa devo ancora vedere?”.

Questa è storia, questa è verità, questi sono fatti, questo è quello che è accaduto. Vi prego, chi era presente, lo scriva nei commenti, lo scriva, e aggiunga, se vuole aggiungere qualcosa, tutto quello che vuole, mettendo nome e cognome. Se ho detto il falso, vi prego sbugiardatemi, vi prego smentitemi, vi prego scrivete: padre Giorgio ha detto il falso; se ho detto anche una sola bugia, anche una mezza bugia, scrivetelo.

Questo per dirvi che cosa? Che i bambini, come gli adulti, sono innamorati di Dio, cercano Dio. Noi cerchiamo Dio. Bisogna darglielo, bisogna farglielo incontrare.

Iscrivetevi al ritiro, iscrivetevi con i vostri bambini, venite insieme ai vostri bambini, riempiamo la chiesa di Monza di bambini, di ragazzi, di adulti, di giovani, di anziani, di malati, di sani, di vecchi, di centenari, di neonati. Riempiamo la chiesa di Monza di anime che amano il Signore e non guardate l’età, non guardate la salute, non guardate niente, venite, iscrivetevi senza paura; siete nel dubbio? Chiamatemi, ve li risolvo subito, i vostri dubbi!

E poi, volete mettere, i vostri bambini, quando riceveranno la maglietta, la bellissima maglietta della Vergine Maria! Ma volete mettere? Non immaginate neanche quanto sarà bello. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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