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“Ma tu, ti stai rinnegando per Gesù?”

persecuzione cristiani oggi

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 19 giugno 2016 (S. Messa prefestiva).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

“Ma tu, ti stai rinnegando per Gesù?”

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Chi perderà la propria vita per causa Mia la salverà”.

È questo, che dice chi è per noi Gesù!

Per noi Gesù è tanto, quanto noi perdiamo la nostra vita per Lui.

Tanto quanto io perdo la mia vita per Gesù, io dico chi è Gesù; tanto quanto io per

Gesù non perdo niente, tanto quanto la mia vita non c’entra niente con Lui.

Se io sul posto di lavoro, se io nella mia famiglia, se io con i miei amici, se io in chiesa, tra di noi, non ho il coraggio di perdere la mia vita per Gesù, Gesù per me non è nessuno, anche se, a parole, io dico che Gesù è Dio.

Noi oggi abbiamo troppi praticanti non credenti!

Molti praticano, senza credere.

Il fatto che io venga in chiesa non vuol dire che credo in Dio, perché credere non è un atto del sentimento, che mi fa dire: «Io credo».

Credere è un atto di tutta l’esistenza, tutta la mia vita deve essere in consonanza con Gesù!

A leggere questa frase non si può non pensare ai cristiani, alla quantità incredibile di cristiani che oggi vengono ancora continuamente massacrati in odio alla fede, ai cristiani bruciati vivi, ai cristiani sgozzati, ai cristiani perseguitati, mentre noi viviamo nel benessere (com’è giusto che sia: avete lavorato, avete i soldi, godeteveli, benissimo!), ma non possiamo non pensare, almeno pregare, per queste famiglie che vivono oggi, nel 2016, nelle tendopoli, non perché è venuto il terremoto ma perché se fanno venti passi in più a destra li ammazzano, li sgozzano, li bruciano.

Sono cristiani come noi nella fede, nostri fratelli, dei quali però non parla mai nessuno, perché il telegiornale non ne parla, i giornali non ne parlano, quasi neanche noi preti ne parliamo, non ne parla nessuno, sono martiri viventi, dimenticati nell’oblio.

Neanche ai tempi di Diocleziano e di Nerone c’era una persecuzione simile contro i cristiani, ma di quella sono pieni i libri di storia, mentre di questa non dice niente nessuno…e noi andiamo avanti a mangiare pastasciutta, pane, salsiccia e salamelle, dalla mattina alla sera, senza battere un ciglio, senza dire una parola.

Sulle loro tende, sapete cosa c’è scritto in arabo? Avete visto?

Siete andati a vedere cosa c’è scritto in arabo sulle tende di questi cristiani esiliati?

Incredibile: figli ammazzati, mogli morte, padri spariti nel nulla, così…e loro sulle tende hanno scritto: “Gesù è la mia luce”.

E noi siamo qui a piangere come gli isterici se per caso ci sfiora una punturina di spillo, se per caso abbiamo una contrarietà, se per caso riceviamo un rimprovero, se per caso qualcuno si permette di dire che abbiamo fatto un peccato, se per caso qualcuno si permette di parlare non secondo il Dio dittatore del politicamente corretto! Guai!

Guai dire una parola contro il politicamente corretto!

Guai dire una parola che poi possa in qualche modo offendere, anche lontanamente, le orecchie dell’ultimo scarafaggio albino dell’universo!

Tutto un parlare vacuo, inutile, vuoto, che va bene per tutto e va bene per niente…

Questa gente perde la vita per Gesù e noi dovremo rendere conto anche a loro, quando saremo morti, di cosa avremo fatto della nostra vita di fede!

Incredibile: questi vivono nella tendopoli con i figli ammazzati, magari sotto i loro occhi, e scrivono “Gesù è la mia luce” sulle tende, mentre noi riusciamo ad arrivare in ritardo alla Messa, all’unica misera Messa della settimana, alla domenica, anche a quella riusciamo ad arrivare in ritardo e possibilmente ad andare via in anticipo!

È incredibile!

Quelli muoiono, noi arriviamo in ritardo!

Sapete, abbiamo tante cose da fare…stai scherzando?!

Dobbiamo metterci a posto i capelli, pulire per terra, lucidare le cose, stirare, tutte cose fondamentali…poi fare le ultime chiacchiere al telefono con non so chi, andare dalla parrucchiera, mettere le unghie nel fornetto perché se no non siamo abbastanza belle, pulire la macchina, e tante altre cose, ognuno ha le sue, sta di fatto che alla Messa della domenica arriviamo in ritardo…però noi siamo cristiani…ma dove?!

Ma dove?

Se quell’unica ora a Dio Gliela diamo anche storta, ma che cristiani siamo?

Noi siamo gente, che crede in Dio?

No! Noi siamo gente che vuole mettersi a posto la coscienza, ed è un’altra cosa questa, questo lo facevano gli scribi e i farisei.

Se qualcuno vuole venire dietro a Me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.

Quando è stata l’ultima volta che avete sentito parlare di rinnegare voi stessi?

Oggi?!

Ma oggi non esiste più rinnegamento!

La penitenza?!

Ma quando avete sentito parlare di penitenza ultimamente?

Proprio questa parola: “Penitenza”.

Quando avete sentito parlare di sacrifici, di rinunce?

Non se ne parla più…

Perché devo fare penitenza, tanto Dio è buono?

Tanto Dio perdona tutto…penitenza di che cosa?

Non c’è nessuna penitenza da fare!

Il peccato non esiste più, perché tanto anche se lo hai fatto, vabbè, non è che era un peccato vero, poi dipende un po’ da persona a persona, da situazione a situazione, da caso a caso, dipende…vabbè io ammazzo uno ma il mio è un caso un po’ particolare, perché io ho dei problemi, sono un po’ depresso, non sento l’energia dell’universo che mi raggiunge e tutte queste cose…

Quindi, ho dei problemi, vedo uno che non mi sta simpatico, gli tiro un colpo sulla testa e lo ammazzo…è un caso, io sono un caso, e vado rispettato, scusate, ognuno ha i suoi casi…

Quindi, il peccato non esiste più, di conseguenza non esiste più la penitenza, e di conseguenza non esiste neanche più la richiesta del perdono al Signore…infatti i confessionali sono vuoti, infatti ci confessiamo due volte all’anno.

Quindi, forse c’è da dire che Gesù si è sbagliato, che è una bestemmia, però dobbiamo arrivare a questa conclusione logica…

Dobbiamo dire: «Gesù, senti…innanzitutto Tu sei un po’ esagerato, e gli esagerati non vanno mai bene (infatti dopo tre anni che parlava Lo hanno ammazzato, vabbè un dettaglio), poi non sei realista e sei un po’ disumano (Lui, l’archetipo dell’uomo, è un po’ disumano…), come fai a chiedere ad un essere umano di rinnegarsi, ma questo vuol dire frustrare la mia libertà! Come faccio a rinnegarmi?»

Forse, sapete che, se chiediamo ad un ragazzo di quindici anni di definire la parola “rinnegamento”, ci chiede se si mangia o se si beve, perché penso che sia addirittura sparita dal vocabolario della sua testa, della sua cultura.

Il rinnegamento non c’è, ma senza il rinnegamento non c’è la discepolanza!

Se io faccio quello che voglio, quando voglio, come voglio e quanto voglio, io non sono discepolo di Gesù, sarò discepolo di qualcun altro, di me stesso, ma non di Gesù.

Gesù, invece, dice chiaro che noi siamo chiamati ad essere rinnegati.

Chi vuole essere Mio discepolo, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e Mi segua”.

Oggi, prendere la propria croce è una cosa che viene definita come scandalosa, perché, oggi, la frase minima che uno si sente dire se fa un po’ di fatica, per esempio nel matrimonio, è: «Vabbè, non è che devi morire…è giusto anche che ti rifai una vita», che vuol dire preparati al’Inferno, perché l’adulterio è un peccato mortale, lo ha detto Gesù, ma noi andiamo avanti a dire queste stupidaggini pazzesche e folli, tradendo il Vangelo!

Dobbiamo dircelo, anche se non ci piace, anche se ci dà fastidio, anche se ci viene l’orticaria e dà prurito da tutte le parti, perché questo è il Comandamento di Dio e nessuno lo può cambiare, perché questo è il Vangelo di Gesù Cristo e nessuno può cambiare le Sue Parole, che ci piacciano o non ci piacciano!

Il problema non è Gesù, il problema siamo noi!

Quindi, quei cristiani, oggi, stanno là a morire per dirci: «Noi nel 2016 stiamo rinnegando la nostra vita per essere discepoli di Gesù! Noi, ogni giorno, potremmo essere ammazzati, e tu, stai rinnegando la tua vita per essere discepolo di Gesù?»

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

 XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

PRIMA LETTURA (Zc 12,10-11;13,1)

Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19, 37).

Così dice il Signore:

«Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito.

In quel giorno grande sarà il lamento a Gerusalemme, simile al lamento di Adad-Rimmon nella pianura di Meghiddo.

In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 62)

Rit: Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,

dall’aurora io ti cerco,

ha sete di te l’anima mia,

desidera te la mia carne

in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,

guardando la tua potenza e la tua gloria.

Poiché il tuo amore vale più della vita,

le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:

nel tuo nome alzerò le mie mani.

Come saziato dai cibi migliori,

con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,

esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

A te si stringe l’anima mia:

la tua destra mi sostiene.

SECONDA LETTURA (Gal 3,26-29)

Quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.

Fratelli, tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.

Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.

Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.

Canto al Vangelo (Gv 10,27)

Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,

e io le conosco ed esse mi seguono.

Alleluia.

VANGELO (Lc 9,18-24)

Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».

Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».

Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

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