Meditazione
Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 3 febbraio 2022
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
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Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel, parte 9
Eccoci giunti a giovedì 3 febbraio 2022. Oggi ricordiamo San Biagio, Vescovo e Martire. Oggi c’è la consueta, non so se la faranno ancora, comunque oggi ci sarebbe la consueta tradizionale benedizione della gola, essendo oggi San Biagio, per chiedere a questo Santo la grazia di una protezione particolare per la nostra gola e forse oggi come non mai nella storia abbiamo proprio bisogno di questa benedizione.
Abbiamo letto il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo VI di San Marco, versetti 7-13.
È bellissimo notare come Gesù fa fare ai Dodici una prima esperienza missionaria, potremmo dire che qui abbiamo il protocollo della missione proprio così come pensato e voluto da Gesù. Se uno si chiede: “Ma Gesù come intende la missione?”. In questo capitolo 6° di San Marco versetti 7-13 mi sembra che possiamo dire di avere una bella l’indicazione, sicuramente autorevole.
Gesù li chiama a sé, prima di tutto, è Gesù che parla ed è Gesù che li invia. Poi li manda a due a due, insieme. La missione è fatta insieme, non da soli, il perché non lo sappiamo, Gesù non lo dice, quindi non mettiamoci a fare chissà quali elucubrazioni, non lo dice, sappiamo solo che li manda a due a due, possiamo solo immaginare le ragioni, saranno sicuramente ragioni bellissime che abbiamo nella mente, il Signore non ce lo dice.
“E dava loro potere sugli spiriti impuri”
Interessante questa cosa, li invia con questo potere esorcistico, il perché non ce lo dice, però anche questo è interessante, tra le tante cose, tra i tanti poteri che poteva dargli, li manda a due a due e “dava loro il potere sugli spiriti impuri”. Se ha fatto così, ci sarà una ragione.
“E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.”
Se ha fatto così ci sarà una ragione, non ci spiega il perché, ma ci sarà una ragione. Li manda con tutto, so che voi avete pensato senza niente, no, in realtà li manda con tutto, con tutto il necessario. Cioè che cosa? La libertà. Il necessario per un missionario è essere libero. Da che cosa? Da se stesso, libero da se stesso, libero dalle paure, libero dal pensiero del domani, libero dagli affanni, libero dalle preoccupazioni. Non devi preoccuparti di niente, né di pane, né di sacca, né di denaro, niente e non devi neanche preoccuparti di prenderti il cambio.
Uno dice: “Ma la mia valigina… ci metto dentro due cose.”
Anche Padre Giorgio quando si sposta fa le sue valigine piccoline con dentro le sue cosine da portare con sé, non è che vado in giro senza portami niente.
Un’altra tunica te la porterai no? Due cosine… No, neanche quelle. Un paio di scarpe? Liberi, perché se “Io, Gesù, ti mando, vuol dire anche che ci penso io a te, tu stai lavorando per Me, tu stai andando a fare qualcosa che ho voluto io, Gesù. Non devi preoccuparti tu di te stesso, ci penso io a te. Tu devi preoccuparti semplicemente di andare e di fare qualcosa, che adesso ti dirò e basta, al resto ci penso io.”
“E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì”.
Quindi dove andate, trovate una casa che vi accoglie, state lì, non girate di casa in casa, state lì, se vi accolgono avete trovato la vostra casa.
“Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro”.
Chi non accoglie un inviato del Signore ha una grossa responsabilità. Persino la polvere dei piedi di quell’inviato è preziosa, figuratevi l’inviato stesso! E quella polvere diventa un testimone, nel giorno del giudizio quella polvere è un testimone.
“Ed essi, partiti, proclamarono…”
Che cosa? Cosa fanno?
“Che la gente si convertisse…”
Quindi la conversione.
“Scacciavano molti demòni…”
Ritorna il tema.
“Ungevano con olio molti infermi e li guarivano.”
Molti, non tutti. Scacciavano molti demoni, non tutti i demoni.
Ora guardiamo la nostra vita, l’essere inviati, l’essere missionari, l’essere mandati: quanto sta dentro a questo programma di Gesù? La nostra prima preoccupazione è che la gente si converta? La nostra prima preoccupazione è scacciare molti demoni? La nostra prima preoccupazione è ungere con olio molti infermi e guarirli? Perché queste preoccupazioni sono riconosciute da Gesù come valide, come consonanti a colui che ha inviato, altri non lo sappiamo, di sicuro queste sì.
Vedete che in questo testo c’è un grande criterio di discernimento. Forse noi quando parliamo, quando proclamiamo non abbiamo magari proprio sempre in mente la conversione delle persone, la conversione a Dio. A che cosa, se non a Lui? A chi, se non a Lui?
Scacciare molti demoni, la liberazione delle persone dall’homo inimicus, dall’avversario di Dio, dal diavolo. Uno pensa subito agli esorcismi, certo ci sono anche quelli, ma quella è una realtà straordinaria. Come si fa a scacciare molti demoni, ordinariamente? Con il Sacramento della confessione. Padre Amorth l’ha sempre detto — non perché perché l’ho inventato lui, l’ha sempre detto perché è vero — Padre Amorth ci ha sempre ricordato, ci ricordava sempre una cosa verissima. Che cosa? Che una confessione vale più di mille esorcismi, perché la confessione è un Sacramento, l’esorcismo è un Sacramentale, c’è una differenza radicale tra le due cose. Un Sacramento opera concretamente, realizza concretamente la salvezza attraverso quel segno per il quale passa, pensate all’acqua per il Battesimo, l’olio che ti unge, l’imposizione delle mani, il pane e il vino che diventano il Corpo e il Sangue di Gesù, l’unzione degli infermi.
È così che si scacciano i demoni, attraverso la confessione. Se mi converto è chiaro che ho bisogno di essere liberato, come? Confessandomi. Il Trono della Misericordia di Dio, dice Gesù a Santa Faustina.
Noi, per approfondire tutto questo, andiamo avanti con il nostro bel libro “Le meraviglie di Laus” che tratta l’apparizione della Vergine Maria a Laus, siamo al capitolo 11º, titolo:
Nel secondo anno delle Apparizioni.
L’autore dice che:
“La regione di Làus venne quindi infeudata…”
Venne infeudata, un termine che noi non siamo più abituati ad ascoltare, comunque vuol dire “venne abitata”.
“… dalla Regina del Cielo, che ne prende possesso nel 1664. Nel 1665 comincia l’opera divina e quale opera! Si trattava di condurre in questo deserto delle anime perdute nelle vie del mondo: si dovevano risvegliare quelle coscienze addormentate”
Bisognava fare vedere loro il bisogno di conversione perché avessero il coraggio di presentarsi a un Sacerdote per rompere le abitudini inveterate col peccato e col vizio.
Vedete perchè appare la Madonna? Per chiamare alla conversione.
“Per questo lavoro spirituale… la Santa Vergine ha dei mezzi ammirabili. Uno di questi mezzi fu dapprima la guarigione delle umane infermità.”
Il Vangelo di oggi, vedete? Quando parli della Vergine Maria immediatamente echeggia il Vangelo di Gesù, ovviamente! Chi separa la Vergine Maria da Gesù evidentemente non ha molto compreso bene l’economia della salvezza, probabilmente ha dei buchi nella conoscenza del Vangelo.
“Fin dal primo anno, narrano i manoscritti che gli zoppi camminano, i ciechi vedono, i sordi odono, come nella Giudea al passaggio di Gesù. Ad ogni istante un grido esce dalla folla: “Miracolo! Miracolo! Io sono guarito.”
I prodigi diventano talmente tanti che a un certo punto non fanno neanche più meraviglia. Pensate che:
“Lo storiografo Grimaud potè constatare sessanta guarigioni miracolose avvenute nelle due prime estati, in cui si effettuavano pellegrinaggi di grande concorso. Una delle prime guarigioni avvenne in favore del figlio di un medico di Gap. Si può dire che la Vergine volle obbligare la scienza a rendere testimonianza al Suo potere divino e a riconoscere quel soprannaturale.
Pietro di Casanuova era afflitto da sette ulcere, che divoravano le sue membra inferiori: di più un’oftalmia che lo faceva soffrire da quindici mesi, lo rendeva quasi cieco.”
Era pieno di ulcere nelle gambe e in più era quasi cieco.
“Il chirurgo suo padre non aveva risparmiato nulla per guarirlo. Al termine delle sue risorse, suo padre lo fece portare a Làus. Il ragazzo ricupera la vista, le sue ulceri si fermano e ritorna a Gap a piedi, radicalmente guarito.”
Quindi la quantità di zoppi che lasciano sul posto le loro grucce senza nulla dire per umiltà o per altro motivo.
“Sì gran numero di prodigi attirava naturalmente un gran numero di pellegrini.”
Si arriva addirittura a centotrentamila, in quella solitudine, immaginatevi! Arrivano un po’ tutte le parti, persino dal Piemonte, persino dalla Spagna, dalla Savoia, tutti erano invitati a questa meraviglia.
“La Madonna aveva detto a Benedetta che l’olio della lampada della Cappella avrebbe avuto una virtù miracolosa quando fosse applicato ai malati, ricorrendo nello stesso tempo alla Sua intercessione e avendo fede. Da quel momento la lampada del santuario diviene una divina farmacia, che mediante un po’ di olio, fornisce i rimedi più efficaci contro le infermità umane; anche ai nostri giorni la lampada del Santuario conosce tale privilegio.”
Qual è l’olio della lampada? È l’olio della lampada del Tabernacolo, la lampada che arde, per dire che lì c’è la presenza reale, vera, sostanziale di Gesù. La Madonna ha dato questa virtù miracolosa a quell’olio e ancora oggi c’è la possibilità di ricevere quest’olio. Per cui se andate a Laus — io non ci sono mai stato, mi piacerebbe molto andare — sicuramente potrete prendere l’olio della lampada. Se qualcuno riesce ad averlo me lo dica, così me lo spedisce, troviamo il modo di farmelo avere, è un dono che mi piacerebbe tanto poter ricevere, perché è sempre bello avere questi segni che la Vergine Maria ci dà, perché nella vita non si può mai sapere.
Ricordo un mio carissimo amico Sacerdote che, giovanissimo, ai primi anni di Sacerdozio fu chiamato al capezzale di un bambino. Questo bambino era gravemente malato, non mangiava più, non parlava quasi più, una situazione drammatica. I genitori spaventatissimi — erano credenti questi genitori — hanno chiamato questo Sacerdote che è andato. Lui mi diceva che aveva portato con sé un olio, ma non l’olio santo, un olio legato alla Vergine Maria ma non mi ricordo più che olio fosse, di quale apparizione, non mi ricordo più, mi ricordo solo che mi disse di avere avuto con sé un olio della Vergine Maria. Lui andò, mi disse: “Guarda, io feci una preghiera molto semplice con i suoi genitori, la mamma, il papà, e la sorellina, abbiamo pregato attorno a letto di questo bambino e poi gli ho imposto le mani, e l’ho unto con l’olio della Vergine Maria e sono andato”. Questo bambino oggi probabilmente è uno studente universitario, è guarito da tutto, è stato benissimo e quello che c’è scritto nel Vangelo si è realizzato. Questo Sacerdote non ha fatto altro che fare quello che Gesù ha detto di fare, Gesù ha detto di fare esattamente questo: ungere i malati e guarirli e lui l’ha unto con questo olio della Vergine Maria. Nel caso di Laus è l’olio della lampada, ma sapete la Madonna, quando appare, è sempre molto creativa, molto fantasiosa, per cui ci lascia tanti segni belli, l’importante è avere fede. A Laus l’olio della lampada ha questa virtù miracolosa.
Vi leggo ancora questo e poi concludo:
“Ma il prodigio più straordinario è quello che la Santa Vergine operò in favore dei bambini morti senza Battesimo. I bambini erano portati alla Regina degli Angeli e deposti sull’altare. Quell’altare aveva la virtù di rendere loro, almeno per un momento, la vita. Al primo momento, a un sospiro, a un battito del cuore, l’Acqua santa del Battesimo colava sulla loro fronte. Ordinariamente si riaddormentavano subito, e, fortuna degna d’invidia! Volavano da Làus al Paradiso, senza aver conosciuto, per così dire, né la vita né la morte. Su quell’altare si è visto posare un bambino che aveva cessato di respirare da 8 giorni, e un’altro dissotterrato dalla viva fede della madre, dopo essere stato per ventiquattro ore nel Cimitero.”
Pensate voi che roba! Questa cosa non l’avevo mai sentita, proprio non lo sapevo assolutamente. Pensate voi! Mettevano i bambini morti e loro riprendevano vita per un pochino, il tempo necessario per battezzarli e poi si riaddormentavano.
Secondo me queste cose proprio commuovono, fanno piangere dalla commozione, ma pensate per una mamma che sospiro di sollievo, che gioia, pensare che tu puoi portare il tuo bambino deceduto sull’altare della Vergine Maria, riaverlo vivo per qualche momento, battezzarlo, e vederlo spirare tra le braccia della Vergine Maria e andare direttamente in Cielo! Ma pensate voi che che consolazione, che gioia, che conforto, che che memoria grata bellissima avranno avuto queste mamme! Una vita, io credo, da lì in poi tutta un’altra, chissà che cosa è cambiato nella vita di queste donne, chissà che cosa hanno tenuto nel loro cuore, nella loro mente, che sentimenti hanno provato!
Ecco, questo è un altro desiderio che ho, che è irrealizzabile, poter andare da una di queste mamme e farmi raccontare tutto quello che ha vissuto, tutto quello che ha provato, tutto quello che sta vivendo e sta provando adesso. È bellissimo questo dono della Vergine Maria per i bimbi nati morti. Chissà anche il miracolo avvenuto nel cuore di queste mamme, pensate che bello.
Non ci dice il perché la Vergine Maria, ma se lo ha fatto, ci sarà un motivo. Da adesso cercherò di usare questa frase quando vi parlerò di Dio e della Vergine Maria…
Voi mi direte: “Ma perché Padre? Perché non ce lo dice lei che cosa pensa? Almeno lei ci può far capire perché lo ha fatto”. No, capisco il vostro desiderio, ma un giorno capirete perché non lo faccio, c’è una ragione anche nel mio non dirvelo, e intuisco, cerco di intuire, spero di intuire la ragione per la quale la Vergine Maria tante cose non ce le dice, le fa ma non le dice, le fa ma non le spiega. Dobbiamo capirlo noi, abbiamo tutto il necessario per capirlo, non ci manca niente, abbiamo tutta la conoscenza, la dottrina, gli scritti, tutto quello che ci serve per capire il motivo. Certo, magari vanno un po’ a infrangere le nostre idee, magari non stanno con quello in cui oggi crediamo, con quello in cui oggi noi… e va be’, fa niente. Io sono del parere che tra le mie idee e quelle della Vergine Maria, penso che sia bene buttare le mie dalla finestra e tenere le Sue, se non stanno insieme, perché le Sue sono vere, perché le Sue sanno di Cielo, perché le Sue sono un riflesso della Santissima Trinità. Cosa volete che ci dica, cosa volete che faccia la Vergine Maria se non quello che fa e vuole la Trinità? E allora facciamo una catechesi indiretta, non “in diretta” ma “indiretta”, tutto attaccato, una catechesi dove Lei fa e noi dobbiamo capire perché e noi dobbiamo capire quindi che messaggio ci lascia, cosa dobbiamo imparare, cosa dobbiamo correggere, rivedere e sostituire nella nostra vita di fede.
Il titolo del prossimo paragrafetto di domani sarà: “Piuttosto 12 che nessuno”. Sarà molto, molto bello anche questo, quando si tratta della Vergine Maria c’è veramente un giardino di fiori di bellezza. Vi auguro in questi giorni di gustare la vostra devozione alla Vergine Maria e di averla accanto in questa preparazione bellissima di questo tempo che ci separa dalla Quaresima.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen.
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.
VANGELO (Mc 6, 7-13)
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.